La superba sfilata di seimila maestre di fronte al Quadrumviro De Vecchi e al Sottosegretario Ricci

La superba sfilata di seimila maestre di fronte al Quadrumviro De Vecchi e al Sottosegretario Ricci Una mirabile dimostrazione di fede e di preparazione fascista La superba sfilata di seimila maestre di fronte al Quadrumviro De Vecchi e al Sottosegretario Ricci Enorme concorso di folla al grandioso avvenimento « Presidente deli Opera Balilla Le seimila maestre radunate sa Torino presso il Comitato provinciale d'ell'O. N. B. per il VII orso nazionale preparatorio di ducazione fisica, hanno accolto eri il Presidente dell'Opera, S. E, Renato Ricci, al grido della loro ardente fede fascista ed al canto di. quetjli inni rivoluzionari che e vecchi » della, vigilia non possono udire, ancor dopo ' quindici anni, senza fremiti e che assume orini, risuonando fra le ordinate nquadrate falangi delle educatrici, valore di giuramento ed e garanzia di un avvenire che non potrà mancare. Canti guerrieri In taluni alloggiamenti, abbiamo udito, con gli inni della Rivouzione, i vecchi canti guerrieri e pastorali della nostra gente, così meravigliosamente varia nella sua superba unità spirituale, ed era come se d'improvviso salisse alle nostre nari il profumo di nostra madre terra. nrcrlcRè sceso alla stazione di Porta Nuova alle ore 10,15. Erano a riceverlo S. E. il Prefetto gr. uff. Giovala, il rappresentante del Segretario Federale, il R. Provveditore agli Studi comm. Remondino, il generale della M. V. S. N. Rumbuldi, in rappresentanza del Gruppo Legioni, il vice-Podestà conte Gloria in rappresentanza del Podestà, il Presidente del Comitato Provinciale O. N. B. console Giulio Salreiti, il prof. Enzo Carli, ispettore dell'O. N. B., il direttore dei corsi centurione prof. Mario Gotta, il capo del servizo sanitario dell'O. N. B. prof. dott. Batocchi e moltissimi altri. Accolto il saluto delle autorità, S. E. Ricci ha voluto iniziare, sens'altro le ispezioni agli alloggiamenti, posti come già pubblicum"10- «elio varie scuote cittadine. La prima ad essere visitata è stara In Scuola Vittorino da Feltre. poi e stata la volta della Scuola Re Umberto, in via Nizza, I ?""' delta Scuola Coppino. in corsoi Vinzaglio, poi via via, di tutte* Ce altre. Dappertutto il Presiden-l *-? è stato accolto con manifestastoni di altissimo entusiasmo e con appassionate, interminabili acclamazioni al Duce. Commoventi sono state le testimonianze di riconoscenza delle maestre per l'ambita risita, che è premio ed incoraggiamento alla quotidiana fatica per il raggiun-i gimento di quell'alto grado di ad- \ destramento professionale che il] Regime esige. Uguali manifesta zioni si sono ripetute alla Scuola Casati, alla Lessona, olla Mar-,alterità di Savoia. r\lAlla Scuola Alfieri son rada- j urite le maestre di Sardegna,] *d'Abruzzo e delle Marche, rigide \ sull'attenti come soldati. Ed ecco' uno sorpresa ci attende: ad wi'fcenno della direttrice d'alloggia-j me» to, un canto si leva. Son le maestre di Sardegna che intona-^ho il loro antico inno «Deus sal-\vet su Re» Dio salvi il Re! Pas-\ sr< nell'aria calma del mattino md'agosto una ventata di commezinne alla quale non si può resi- eAncora una volta il classico canto che è come il « Credo » religioso e guerriero dei fedelissimi sardi risuona fra le mura delta citta sabauda. « Dio salvi ti ttc! »• Vosi cantavano net giorni '''' riscatto patrio i pastori dell'isola fidissima allorquando, uo. sfere. Figlie di Sardegna bandonate le greggi sul declino, gettwvansi il sacco sulte spalle e la borraccia a tracolla per accorrere alla chiamata del Sovrano; così cantavano i fanti della brigata Sassari quando dalla trincea delle Frasche sferravano l'attacco. Ueco deli invocazione non e ancora spenta ed ancora non hanno trovato assetto i sentimenti che nel nostro cuore tumultuano, quund'ccco dal gruppo delle maestre abruzzesi un'altra melodia spiega le ali; è una vecchia melodia più volte udita da ragazzo, una di quelle vecchie arie paesane che nelle sere dei'autunno, quando calano giù perì to Maiella le prime folate ireschc. i mandriani, scesi da cavailo. intonano accendendo i fuochi; e le pecore, accovacciate muso a muso annusano nell'aria leggera ' oaore «ei pasco» ormai piassimt. Lisciamo la scuola Altieri e ci dirigiamo rapidamente verso la scuola Santarosa, in ria Monte- negro. Ci riceve sulla soglia della scuo-riamo dell'opportunità per visitare con un po' più di agio le camerate, le cucine, i cortili. Ogni gruppo di maestre ha vo-la la direttrice d'alloggiamento ecelle abbiamo preceduto S. E.Ricci di qualche minuto, approfit- , r" 0 'ml"'"ncre qualche cosa del-,la propria individualità nella si-I*1 emozione delle camerate. Una, per esempio, ha tutti, i sacchetti „ indumenti dn notte, a pié\ ' |''.fcl tettino, in seta iosa, Uu tavo- , centro aclla sta"~a' e sta~ \ to trasformato m una teletta ci-,.'"., Le '"■vagne al muro — \^te }ogicamenc [e..camerate non sono'altro che aule trastor-' mate per l'occasione ette calligrafiche, inneggianti\ el Duce, mottetti o comandameli-1,ti del Duce. La camerata delle napoletane iha tutti i sacchetti, i nastri, i\fiocchi color rosso fuoco. Una\ maggior sobrietà d,i tinte rivelano, nell'ornamento, le maestre rcisposate. Un gruppo di ragazze, invece, ha voluto decorare la propria, camerata con una grande e caricatura politica: il Negus, ane-ìulanda a-d uno sbocco al ma.re,\tscruta col cannocchiale l'appari-1 cre del primo legno. Il primo le-1 ano spunta finalmente ed è «n L'd ,bel manganello I cosi'... \atraziom, le acclamazioni hanno ™»"'»»'» ••«• *•>■■>■ "'«■•''"» "» Alla Scuola- Santarosa le dimo- ''raggiunto un tono altissimo. He-1 mfo ntt0miato sin nella via dalle maestre che invocavano 'B (/mn V0Cf} n DìU.e> na dUrato .\tatfca nd accomiatarsi, per mo-' ' f"u!'f "el s"° che' «"^lla- ristrettezza del tempo, non si,\lJ%^™1^^ SJ»1,*,* , u e,,oltre a quelle già dette, la scuola'Allievo, la De Amicis, la Manzo- ini — ove una maestra ha porto {\al gerarca un mazzo dì fiorì coni\un bellissimo indirizzo di sulu-{ to —, la Gabelli, la Margherita, di Savoia, la Muratori, la Gozzi, la Pestalozzi, la Baricco, la Lessona. Terminate le vìsite, nel pomeriggio, ha. avuto luogo la grande sfilata alla- presenza.di &'. iS. Cesare Maria -de Vecchi di Val uismon. Hanno preso parte alla superba manifestazione di compattezza e di disciplina tutte te seimila maestre convenute a Torino, comprese un centinaio di suore. L'ammassamento eva in piazza Castello, ove il Quadrumviro, accompagnato da S. E. il Comandante del Corpo d'Armata, da S. E. il Prefetto, dal Segretario federale, dal Rettore Magnifico e da tutte le autorità, ha percorso il fronte della formazione veramente impeccabile. Terminata la rassegna-, 8. Js. il Ministro si dirige rapidamente verso via Roma e prende posto con le autorità sulla tribuna. Ecco si inizia lo sfilamento. Aprono la colonna alcune centurie di avanguardisti in armi e la coorte marinara, accolte su tuttou percorso da uno scrosciai' ininterrotto di applausi, O-ràr entusiasmo provoca soprattutto una centuria di marina-retti e, traina a oraccia ,,„„, aezione m cannoni da sbarco, „ , L apvare ™ P'-'ma centur"xdi insegnanti. Marciano in modostupendo, come soldati d'un corpo scelto, con passo marziale, atta la fronte, eretto il busto, al passo, in cadenza. L,e braccia muovono ritmicamente, con scioltezza. Un mormorio si propaga nella folla, poi un nuovo applauso si leva, irrefrenabile. Le centurie si seguono, a distanza regolamentare, quadrate, magnifiche, dieci passi dalla tribuna, le comandanti danno l'attenti a sinistra. Le teste si volgono di scatto, come una sola, testaallineate sulla- guida. Sfili impeccabilmente una centuria di suoreAlla Casa del BalillaPoco prima delle 18 la sfilata ha termine. Le autorità rimontano in automobile e per via Bertola, la Cittadella, piazza Statuto, si dirigono in corso Francia, alla Casa del Balilla, Quando il corteo delle macchine giunge avanti all'edificio, già le centurie di testa si vanno affiancando sul piazzale interno. L'ammassamento si compie rapidissimamente, fronte alla tribuna delle autoritàS. E. De Vecchi, dopo che il Console Solvetti ha ordinato il saluto al Duce, comincia il suo dire elogiando le insegnanti per la magnifica sfilata alla quale ha presenziato ed esalta, con nobili espressioni il delicatissimo compito cui dal Regime sono preposte le educatrici della gioventù fascista. Il Ministro si compiace vivamente per l'alto senso di disciplina e per il vivo entusiasmo che animano le partecipanti al Corso preparatorio organizzato da lui, in accordo con S. E. Ricciassicurandole che, soprattutto nell'attività che esse svolgeranno per il maggiore potenziamento dell'Opera Balilla che, come fu detta dal Duce, è la « pupilla del Regime », le seguirà sempre con cuore paterno. S. E. De Vecchi conclude, vivamente acclamato, formulando per le presenti e per i 110 mila insegnanti. d'Italia, il migliore voto augurale ed elevando un inno alle sicure fortune della Patria, che la Vittoria ha definitivamente legata, a sè per la. grandezza- del suo meraviglioso popolo, guerriero e lavoratore. E poiché, l'imponente massa delle maestre, è scattata, nella ardente in'' vocazione di: Duce! Duce! Duce.'S. E. De Vecchi afferma che1stella-invocazione rappresenta la più/alta e la più sicura espres 'sione della fede che oggi anima.tutti gli Italiani, e conclude ordi'nando il saluto al Re ed al Ducel Tra i presenti alla Casa de,Balilla, vi era anche il camerata»»* f3 ,voumzaiw pei ia. u., il quale'trovasi fra. noi in breve licenza S. E. il Quadrumviro, partendo, ha {voluto attestargli pubblicamente ia suo affetto con un fraterno ab{braccio. IL QUADRUMVIRO DE VECCHI ASSISTE, FRA LE GERARCHI E ALLA SFILATA te sto na. Ap TRASCORRE IL GRUPPO DELLE MONACHE CHE PARTECIPANO AL CORSO DELL'O.N.B.