Padre Genocchi

Padre Genocchi Padre Genocchi In tanto imperversare di vite romanzate, che, cedendo alle lusinghe di un astratto psicologismo, finiscono col deformare e spesso falsare completamente la fisonomia del personaggio cui si riferiscono, questa biografia di Padre Genocchi. scritta dal suo discepolo e confratello Vincenzo Ceresi (1), spicca per la grande probibità intelettuale che l'ispira e la guida in ogni sua parte. Il Ceresi ha affidato la rievocazione di P. Genocchi, più che alla voce del proprio cuore ed ai lenoclni della propria arte, all'eloquenza irresistibile del documento. Egli domina la sua commozione, contiene l'impeto del suo affetto . e della sua riconoscenza per pronunziare unicamente parole eque di verità e di giustizia sulla guida sicura di una prova documentaria, che illumina la figura poliedrica del maestro nella sua interezza, confermandone gli aspetti già noti e svelandone altri ignoti, perchè da lui tenuti gelosamente celati nel sacrario della sua intimità. Uno di questi aspetti che le apparenze di equilibrio, tinto di saggezza classica, di spontaneità pronta e spregiudicata, d'ilare serenità, non lasciavano sospettare, neppure a quelli che più da vicino godettero del tesoro inestimabile dell'insegnamento e della famigliarità del maestro ed apostolo, è l'ascetismo, inteso come pratica di privazioni e sofferenze volontarie, diretta al conseguimento di una maggiore perfezione spirituale. Dalla dimostrazione particolareggiata e sicura, che il biografo ne fa, risulta che anche Padre Genocchi, come ogni perfetto imitatore di Cristo, era un'anima mistica, vale a dire una di quelle anime nostalgiche d'infinito, che, avendo fame e sete di Dio, si sforzano di sollevarsi, con ogni mezzo, specie con la mortificazione della carne, al di sopra delle contingenze terrene per abbeverarsi alla fonte dell'essere e sprofondarsi nella sua luce abissale. La sua fu un'anima che, pur essendo compresa della vanità del mondo e delle sue lusinghe, pur concependo la vita terrena come ponte di passaggio e tappa di preparazione alla vita eterna, ad essa attribuì altissimo valore, esaltandone la bellezza e coordinandone le energie al fine supremo ed essenziale. Persuaso che l'unione dell'anima con Dio non si consegue soltanto con la contemplazione della sua invisibile onnipotenza e della sua visibile grandezza attraverso le cose create, ma si attua nei maschi propositi che coronano le opere di pietà, egli visse con intenso ritmo la sua giornata mortale, attendendo con assiduo fervore al suo compito umano di educatore e di apostolo. Oltre all'azione imponente, e a tutti nota, • da lui spiegata come Missionario del Sacro Cuore per parecchi anni, prima in Oriente, e poi nella Nuova Guinea, oltre alla sua opera d'insegnante e di studioso, dedicatosi particolarmente allo studio delle scienze bibliche, molto importante fu la influenza che egli ebbe sui gic-' vani, che da ogni parte d'Italia accorrevano a lui, attratti dal fascino della sua anima, schietta e cordiale, che possedeva in maniera veramente singolare il dono dell'amicizia, cristianamente intesa come illimitata largizione di sè, scevra da interessi e passioni, offerta in sincerità di cuore e nutrita di carità, che è perfezione d'amore. Tutti egli ascoltava con squisita cortesia e grande affabilità: adolescenti e adulti, colti e incolti, atei e credenti, contenti e sfiduciati. Per dare una pallida idea del potente fascino, che specialmente sui giovani si sprigionava dall'eccezionale personalità del maestro, il Ceresi, oltre che ai suoi personali ricordi, vibranti di accorata dolcezza, ed a commoventi episodi ignorati, ricorre largamente alla corrispondenza che P. Genocchi mantenne attivissima con i suoi innumerevoli amici d'ogni parte d'Italia e anche dell'estero. • Da essa è dato cogliere la finezza del metodo da lui seguito, specie nei confronti dei giovani, per conseguire quello che era lo scopo principale della sua missione di educatore e di apostolo: la salute dell'anima. Nessuna aperta e contrastante presa di posizione, nessun tentativo di pressione diretto sulle anime, ma un grande rispetto della loro autonomia spirituale, un riconoscimento franco e cordiale della loro spontaneità. Questo metodo che, per essere fecondo di buoni frutti, richiede grande delicatezza di tatto e finezza d'intuizione, più che dalla consuetudine con i Padri della Chiesa e da quella più intima con i Libri Santi, traeva nel Genocchi la sua efficacia irresistibile dall'essere una spontanea emanazione dell'indole di lui, eminentemente gelosa dell'intima libertà della anime. L'esatta comprensione di questa sua conformazione intellettuale e morale ci aiuta a risolvere la questione spinosa, del modernismo di cui egli fu sospettato e che fu per lui causa di amarezze indicibili, sopportate con cristiana rassegnazione e serenità esemplare. Essa ci spiega come in questo spirito eccezionale l'intima libertà e l'ossequio ai diritti della verità, gelosamente custoditi nel segreto del proprio spirito, potessero coesistere con l'incondizionata devozione ai rigori del dogma e con la sua sincera obbedienza alle direttive dell'autorità ecclesiastica. Cosi, lumeggiata nei suoi molteplici aspetti, intellettuali, religiosi e morali la potente figura di I P. Genocchi balza nitida e precisa da questa narrazione storica, che altro non vuol essere se non, come dice l'autore nella prefazione, <■■ semplice, oggettivo, omaggio alla verità; eco fedele, più che narrazione elaborata; vivace riflesso, più che bene architettata ricostruzione di una cosi nobile esistenza». L'efficacia di questa rievocazione è, a parer nostro, principalmente dovuta al fatto che padre Ceresi ignora le sottigliezze eleganti, I le combinazioni sapienti, i contra- sti di luci e di ombre, atti a rag- . giungere effetti più o meno visto- si. La sua visione estetica ha la a ' fnes;ra ene-enuità rlpi nrimiHvi ca o ; £e°™■ 'Pf „a„.aJ3ei primitivi. C è ). in Queste pagine come Un sottile o profumo campestre, che rianima e n- tonifica; vi circola dentro comeseli so a, n-1 d. zn ne a* una sana ariosità che rasserena e riconforta, che addolcisce e colora la vita di roseo. Scrivendo di Padre Genocchi in maniera cosi degna e alta, il suo confratello, semplice e devoto, non ha reso soltanto un omaggio duraturo alla memoria di lui, ma ha apprestato per tutte le anime sollecite del loro bene un magnifico strumento di perfezione e di edificazione spirituale. Giuseppe Bronzini (1) VINCENZO CERESI: « Padre Ge. nocchi " . Tipografia Poliglotta Vati» Dana, p». ón6. • L. 25.

Luoghi citati: Italia, Nuova Guinea