Slancio di soldati e di popolo per l'impresa africana Il Ministro Ciano volontario in Africa Orientale di Ernesto Quadrone

Slancio di soldati e di popolo per l'impresa africana Il Ministro Ciano volontario in Africa Orientale Slancio di soldati e di popolo per l'impresa africana Il Ministro Ciano volontario in Africa Orientale Coi Fanti in manovra (DAL NOSTRO INVIATO) Imperia, 16 notte. A otto chilometri da Badalucco, sulla strada che sale al colle d'Oggia, entro negli effluvi delle cucine da campo. Il naso di un vecchio alpino non s'inganna : oggi i fanti, gli artiglieri e le Camicie nere della « Cosseria » avranno il rancio speciale: ragù con patate. Non ho mai conosciuto nè l'etimologia, nè l'origine della parola ragù, che odora di conserva e di carne arrosto; ma so che è una buona e antica parola, venuta su. dal vapore acqueo delle marmitte*] e che ha le sue radici nello stomaco di ogni soldato. A pronunziarla, mi vengono in mente i baffi dei vecchi furieri di un tempo, che avevano il toscano in bocca e il kepi sulle ventitré. Dopo la cucina sono entrato nel raggio di un eliografo, il sistema di telegrafia ottica che nè il tele fono, nè la radio hanno ancora soppiantato. Il colonnello Faini, quello che l'ha inventato, doveva essere un poeta. Raccolto un po' di sole in un piccolo specchietto al quale una leva, premendolo, comunica iva leggerissime vibrazioni e spo stamenti, egli ha lanciato per la |prima volta una parola luminosa attraverso l'aria. Di notte una fiamma sostituiva il sole e cosi i comandanti si parlavano da un monte all'altro, come se si striz-zassero maliziosamente l'occhio. Quando era nuvolo o quando pioveva gli eliografi tacevano e l'occhio rimaneva chiuso giorno e notte; allora correvano i porta-ordini. Il tema della manovra Oggi ho sentito dire dal colonnello Foresi, comandante dell'ar-tiglieria' divisionale, che la sua « tastiera » era perfetta. Per ta- jstiera egli intende, oltre agli elio-1grafi, tutti i suoi mezzi di comu-nicazione e cioè il telefono, la ra- dio e l'aeroplano. Il colonnello Fo- resi, fregiato dell'Ordine militaredi Savoia guadagnato durante lagrande guerra quando era sempli- , ce capitano, è il comandante del }»^»«>t9 che è °Sgi l'orgoglio ! ; della Divisione, 1 Quando arrivo a Monte Grande, \ u generale Pintor sta spiegando 1 ]a manovra, appena iniziatasi, ad j una cinquantina di ufficiali in con, fedo, fedelissimi amici della «Cos seria». L'esercitazione di oggi se ! guita il disegno di quelle svoltesi j nei giorni precedenti e ne sarà la 1 conclusione. I II partito azzurro di difesa ha I perduto a poco a poco le sue po - sizioni e il partito rosso, prima di 1 procedere all'invasione, consolida il successo rapidamente consegui- «Cosseria»; le altre, sia del partito rosso come del partito azzur J vo, sono supposte o segnate, dove si sferrerà l'attacco reale, da sa1 gome e bersagli. monte. Questa, per sommi capi, l'essenza della manovra odierna, La Divisione di attacco è la 1 menti del Genio e da aeroplani di i ricognizione. Tutta la Divisione, j che da due mesi si esercita sulle 1 impervie prealpi marittime, è 1 quindi oggi concentrata per uno sforzo definitivo. Le manovre pre cedenti l'hanno finalmente porta,ta sull'ultima linea di resistenza, ;dalla quale più non la separa che ! un profondo vallone. Occorre di ; scendere il vallone e risalire le ! rapide pendici di Monte Aurigo, per aprire il passo alle truppe vittoriose. to, mette in linea nuove grandi unità e si prepara una base d'at-tacco per un ulteriore sviluppo offensivo, che è quello di piegare definitivamente la resistenza depnemico e di marciare verso il Pie- Il tema è semplice e lineare. Per svolgerlo sono in linea due reggimenti, il 41° e l'89u, mentre il terzo, cioè il 42°, è tenuto di riserva. Le batterie sono inoltre rinforzate da un battaglione di mitragliatrici, dalla 136a Legione di Camicie nere, dal 3° battaglione carri armati, dal 29" Artiglieria, da eie All'inizio della manovra 1' artiglieria divisionale è schierata da Monte Grande al passo Carpasio. Le fanterie aono pronte a entrare in azione. Si spara sul serio E' impossibile e sarebbe anche ozioso scendere su dettagli tecnici dell' azione, alla quale stiamo per assistere, e che si inizia con un tiro delle artiglierie. Le bat terie, le mitragliatrici e i carri armati sono tuttora invisibili. Tratto tratto si vede luccicare un'arma tra l'erba e i folti cespugli. Gli eliografi, i telefoni, le stazioni radio e l'aeroplano, che vola altissimo nel cielo, sono in comunicazione. Le artiglierie in questa prima fase sono ancora in mano del comando della Divisici- ne, che dirige il tiro e concentra il fuoco sugli obiettivi più impor- tanti della resistenza nemica. Gli ufficiali di Stato Maggiore stanno curvi su una grande carta topografica e rilevano tratto tratto col goniometro i bersagli colpiti. Adesso capisco perchè i fanti della « Cosseria * oggi mangeranno il rancio speciale. Le artiglierie sparano sul serio. I proiettili frullano nell'aria e vanno a scoppiare sulle falde del monte Aurigo per le quali già si arrampicano le fanterie. Una mulattiera che taglia il monte a mezza costa si impennacchia di nuvolette bianche e rosse. II colonnello Basso, comandante l'artiglieria del Corpo d'Armata, ad un tratto esclama: * Con una simile artiglieria potete sparare a 50 metri dalle truppe ». Improvvisamente e automaticamente, le richieste di fuoco di artiglieria passano dal comando di Divisione a quelli di reggimento. Sono quei piccoli uomini in fondo valle che ora dirigono il tiro deicannoni. Questa rispondenza spirituale, che i mezzi tecnici tramutano in aiuto materiale e che permettono di ottener perfetta tra le varie armi impegnate nel combat- Ad un tratto, dalle case bian cheggianti di un piccolo paese po sato in fondo al vallone che separa timento questa immediata intesa|Bltra il fucile e il cannone, proviene a Ida quella misteriosa complessa l j « tastiera » alla quale aveva ac-!epennato, prima della manovra, il.l colonnello Foresi. ' 'vpslaqttgnsmtacco dei fucilieri. L'artiglieria|n\ allunga allora il suo tiro ; mI comandi di reggimento hanno ssegnalato alle artiglierie la pre- msenza di alcuni nuclei di resisten- : pza che ancora si oppongono alla ' iloro avanzata. Gli shrapnels scop-1 apiano a qualche centinaio di metri, pdalle squadre che manovrano sul zterreno scoperto. [n|dLe voci del combattimento \t' sA questo punto, un altro fatto C| interviene a rallentare l'avanzata: q!un battaglione della difesa, sbuca-, rto da una piega del terreno, muo-ive al contrattacco. « Questo — di- G,ce un ufficiale di artiglieria — è cun buon boccone per il concentra- pli assalitori dai difensori del I Monte Aurigo, vediamo uscire tre i carri armati che danno audaceI mente l'assalto al Monte. Le batI terie, che poco prima non avevamo ; reppurn sospettate, balzano dietro ai carri, mentre le mitragliatrici ! cìalle loro posizioni lanciano raffi• che di proiettili per sostenere l'at- mento di fuoco di tutte :e batterie ». Ogni pezzo lancia una quindicina di proiettili sul monte cosi aspramente conteso, e sotto la traiettoria degli shrapnels ilj reggimento di riserva e le Camicie Nere muovono di corsa in soste- i gno delle prime file. p, rOra tutte le voci del combatti-, z mento sono confuse. Il crepitìo dei; d fico fenomeno di capilarità per il quale, attraverso i gangli più insi gnificanti, attraverso le arterie ad dirittura filiformi, si propaga e si stende la volontà di tutta la Di visione. fucili e quello delle mitragliatrici fs'infila nella scia della voce del. ccannone. Eliografi, telefoni, radio dsi trasmettono nervosamente, at- straverso lo spazio, gli ordini che dai comandi vanno a finire alle estreme punte delle pattuglie, aSembra di asssitere ad un magni- I 1 Raffiche di vento hanno portato a questo punto cumuli di nubi sulle montagne; la nebbia viene su a folate e copre il vasto teatro delle operazioni. Parziali assalti alla baionetta vengono stroncati dall'ordine di cessare la manovra, mentre qualche lontano colpo di fucile esplode ancora dagli anfratti, là dove la squillante voce delle trombe non ha potuto giungere. Tutta la Divisione è avvolta nel fumo delle nebbie. Il pennone del comando, alto e teso al vento co me una vela rosseggiante, chiama gli ufficiali a raccolta. Nelle retrovie i servizi si snodano metodicamente: gli ospedaletti ripiegano le tende, i cavalli salgono verso i cannoni, i carri armati ridiscen dono al fondo valle. Le batterie e le Carniere nere abbandonano le posizioni, cantando gli inni della Patria. Il gruppo degli ufficiali in congedo guarda con nostalgia le bel- i le truppe mobilitate per i destini della Patria. Ernesto Quadrone REPARTI MOBILITATI MANOVRA

Persone citate: Basso, Ciano, Faini, Fo, Foresi, Pintor, Savoia

Luoghi citati: Africa Orientale, Aurigo, Badalucco, Carpasio, Imperia