Severoninl lo Iole e Manera ritiralo

Severoninl lo Iole e Manera ritiralo Valore e sfortuna degli «stayers» italiani nel campionato mondiale Severoninl lo Iole e Manera ritiralo Gli altri finalisti: i francesi Lacquehay e Wambst, i tedeschi Metze e Lohmann, il belga Ronsse - Lohmann e Wambst primi nelle due batterie (Dal nostro inviato speciale i Bruxelles, 14 notte. „ , U tempo ha voluto essere beni-gno verso questa manifestazioneciclistica mondiale ed ha permes-so oggi lo svolgimento delle dueeliminatone del campionato sta-yers, che ieri aveva obbligato aìmtAa,e- La difesa di Severgnini Poco pubblico si è disturbato a venire sino allo stadio Heysél per assistere alle due competizioni, che, in verità, non hanno offerto molto di interessante e si sono risolte nella qualificazione degli uomini effettivamente migliori per la finale di domani. Una riserva aquesta affermazione avrebbe dirit-1° 2 %vfZ? , Man?™>. tolto di J^.**'IT 6 lunzionamen- to del suo motore. wlti ' . r , Nefla prima batteria, Lohmann ha fitto una passeggiata per tutti i cento chilometri, non mancan¬ do, però, di infiorarla di qualche bella esibizione su quello che potrà fare effettivamente domani, quando sarà certo più impegnato. Più chiara è stata la dimostrazione di Lacquehay, il quale ha dovuto mettere fuori le unghie per parare le conseguenze di una foratura capitatagli quando già era sicuro e soddisfatto del suo secondo posto. Questo debole tentativo del francese per avere ragione del tedesco è andato a vuoto, fors'anehe perchè non condotto a fondo. Nella seconda batteria, tutto si è ridotto, una volta che Wambst e Metze si sono subito insediati nelle prime posizioni e Severgnini nella terza, ad Una lotta furibonda, quasi incessante fra il nostro atleta e Grant e Seyneave che hanno fatto di tutto per portare via all'italiano il posto in finale. Messo fra l'inopportunità di attaccare Metze e la necessità di resistere agli attacchi dell'inglese e del belga, Severgnini si è difeso tenacemente e valorosamente, obbligando alla fine alla resa i due coraggiosi avversari. Tutta la gara è stata, si può dive, un picchiare insistente e violento sulla posizione occupata dal lombardo; ma tutte le mazzate degli aspiranti all'onorifico e redditizio posto (entrare in finale voleva dire, oltre che fare un jìasso avanti verso il titolo, assicurarsi otto contratti per altrettanti rivincite del campionato sulle piste di tutta Europa) sono andate a vuoto. Dato che Wambst e Metze si sono limitati a tenere le posizioni subito conquistate e mai sono stati dì sturbati da alcuno; e in conside razione dei tempi non troppo brìi tanti segnati (il migliore è stato un IT'4/5 di Severgnini), non si sono potuti fare rilievi troppo eloquenti: ma è previsione genera le che la lotta sarà, nella finale di domani, particolarmente impegnata fra i due francesi, i due tetedeschi e il nostro Severgnini. L'abbandono di Manera Partono nell'ordine per la pri mia batteria: Lohmann (Germania) allenatore Hesslich, Gylgen (Svizzera) allenatore Heugli, Lacquehay (Francia) allenatore Besson, Wander Wulp (Olanda) allenatore Kaiser; Ronsse (Belgio) allenatore Pasquier Ernesto; Manera (Italia) allenatore Manera senior, Prieto (Spagna) allenato re Schadebrodt. In quest'ordine gli allenatori raccolgono i concor renti. Al terzo giro, Lacquehay attacca invano Gylgen e Prieto passa Manera. Al 21.0 giro Prieto viene anche su Ronsse, ma il belga respinge l'attacco. Al giro successivo, Lacquehay incalza Gylgen, ma trova pronta risposta; al 25.o, invece, riesce a passare lo svizzero che deve respingere Wander Wulp. Al 28.o Ronsse viene in terza posizione, superando in tromba Wander Wulp e Gylgen: dal primo all'ultimo, cioè da Lohmann a Manera c'è poco più di mezzo giro. Al 34.o Prieto infila uno dopo Valtro Wander Wulp e Gylgen e quest'ultimo è superato al 41.o anche da Manera che viene riguadagnando progressivamente terreno. La media, è sui 65 all'ora. Al 50.o giro Gylgen deve perdere tre giri: lo si può considerare da questo momento fuori gara, nonostante una successiva sua ottima ripresa. Con un furioso attacco, Wander Wulp ha ragione di Prieto, ma non riesce a spuntarla contro Ronsse che reagisce a tempo. Lo spagnuolo, esaurito dalla vana difesa, cede anche a Manera al 66.0. Nei dieci giri successivi, Gylgen rimonta una volta Prieto, Wander Wulp e Manera che neppure pensano a resistere al ritardatario. All'83.0 Prieto passa di sorpresa Manera e al 90.o Wander Wulp, risuperato Gylgen, si riporta alle spalle di Ronsse, ma, a sua volta, deve cedere ad un attacco di Prieto che passa al quarto posto e, poi, a Manera. Accanimento di Lohmann che, alla fine, doppia uno dopo Valtro Gylgen e Wander Wulp che decollano, Manera e Prieto. Al 106.0 Manera supera le spagnuolo, ma è doppiato ancora da Lacquehay, poi da Ronsse. Ma al 114.0 Lacquehay fora e, al giro successivo, la moto di Manera si rifiuta di continuare: mentre il francese eperde due giri, l'italiano ne perde tre. Lacquehay, però, riprende su- bito Prieto, poi Ronsse, poi Loh- mann che lo lasciano passare A!IS6.0 Manera rimane di nuovosenza allenatore e deve abbondo-vare dopo aver perduto sei giri, Al 50.o chilometro, cioè a metàgara, Ronsse è a mezzo giro daT-t r «.—. - — -'— -Lohmann, Lacquehay a un giro emezzo, Wander Wulp a un giro etre quarti, Prieto a due. Incalzato a Lacquehay che vorrebbe assumere il comando, Lohmann reaisce e compie un giro alla inedia i T9 ^o. n francese rinnova il enttttlvo aì iee.0j mo a tedesco eagisce con grande sicurezza e> oi al 170iO doppia per la prima oUa Ronsse che ceae anche a acquehay, accontentandosi di tare al terzo posto con un giro e n quarto di ritardo, mentre il uarto è Prieto seguito a cento metri da Wander Wulp, entrambi n ritardo di quattro giri, mentre ylgen lo è di otto. Così la. corsa si può dire finita, oiché, meno qualche incidente, i re saranno certamente qualificati. oco importa, infatti, che Wander Wuip passi Prieto, che questi reista e poi ceda a Gylgen e che utti e tre siano ancora doppiati ai primi, e che Lacquehay falli . a ' , ca un ultimo tentativo su Loh- roslimond, Suter (Svizzera) al-\enatore Paul Suter, Metze (Ger-imania) allenatore Villa, GrantìInghilterra) allenatore Vander-\uyst, Severgnini (Italia) allena-iore Pasquier A. [Wambst è subito al comando,\mentre Metze gli si pone nella cia. Grant è in terza posizione e evergnini in quarta, dopo aver assato brillantemente Suter e eyneave che erano retroceduti mann negli ultimi due giri. Qtte-|ii due ultimi, con RoJse, sono i r.„„imr.r.n „™ j„ e qualificati per U finale. Ì. L a?nV0 df*\h^rn^T, (Germania) n ore 1,29 47 4/5; 2. Lacquehay|Francia) a 20 metri; 3. RonsseBelgio) a 1 giro; 4. WanderTs^zzerT^Ì^'l^^W«rJ^flv. io \Spagna) a 12 gin. \La seconda batteria !Nella seconda batteria partono'^!°r*??^!.fc-?0^.„^*"^ !llenatore Wismal, Seyneave fO-janda) allenatore Vermandel, Wambst (Francia) allenatore \l lO.o giro Severgnini passa an- he Grant e si.viene, così, a costiire questo terzetto di testa che à la- carta metteva in evidenza. Al 26.o fliro Grant viene all'atcco di Severgnini e già gli si è ortato davanti, al largo, quando ecolla e torna in quarta posizioe, poi in quinta superato da Sur. Ma l'inglese, un posto lo ricuera subito, sicché, al 30.o giro, è nuovo su Severgnini, il quale, erò, accelerando, allontana la miaccia. Arisi, Grnnt deve cedere ll'incalzare di Seyneave che dee, però, rinunciare ad insistere i fronte alla resistenza dell'italiao. Ma Grant torna all'attacco, reme su Seyneave, questi su Seergnini: l'inglese, davvero ammievole, per energia, la spunta tano sul belga che sull'italiano e va inalmente alla terza posizione. Non passano, però, dieci giri, he Severgnini (al 68.o) si porta davanti, compiendo un giro in 18", ioè a km. 81,226 di media. Ma, l lOO.o, Grant torna di nuovo alattacco dell'italiano, trovando, erò, questa volta, insuperabile 'ostacolo. Tanto Wambst che Metze continuano indisturbati in esta a circa 67 di media. Cosi passano altri trenta giri, inché Grant dà di nuovo l'assalo alla posizione di Severgnini e pare già debba espugnarla, quano decolla; e in questo difficile rangente è sorpreso e passato da Blekmoleu il quale, a sua volta, ozza, invano, contro il nostro appresentante. Altri tre giri; poi ecco ancora Grant risuperava Blekmoleu e batere di nuovo su Severgnini: troa ancora pronta risposta e, proato, cede a Seyneave, risalito alimprovviso dall'ultima posizioe. E', quindi, ora questi l'avverario diretto dell'italiano. Ancora ttacchi di Seyneave a Severgnii al 150.o, al 164.0 ffiro; poi uno ruttifero di Grant a Seyneave. Al 186.0 Grant si accanisce in un uovo attacco a Severgnini; cede, uindi, a Seyneave che tenta invao anche lui, al 190.o e al 193.0, i spezzare la granitica resistenza ell'italiano. Al 201.o Grant bala di nuovo avanti a Seyneave e i butta subito all'assalto di Seergnini che risponde ancora a too. Tre giri dopo è di nuovo Seyeave che passa Grant; poi, al 36.0, viceversa. Al 240.o Granr oinpie l'estremo tentativo, ma rimane vittima della sua tenacia, ecolla, si rialza e abbandona. Mancano tre giri e Seyneave è ultimo a dimostrare che la rocca ell'italiano è inespugnabile. Ecco l'ordine di arrivo della a batteria: 1. Wambst (Frana) in ore 1,27'21" 1/5; 2. Metze Germania) a 20 mentri; 3. Seergnini (Italia) a 50 metri; 4. eyneave (Belgio) a mezzo giro; Suter (Svizzera) a 3/4 di giro; Blekmoleu (Olanda) a un giro. Ecco i tempi delle due batterie: Prima batteria - Km. 10: 10'14" 3/5 Km. 20: Km 39: uwm^&fi: 37-ISLVaor«SWS an 'un'or!!m. 66,350) — Km. 70: ore l,3'9"i 11*. sn. 1 io"j5"^/=; 1 l/s — Km. so. 1.1ZZ3 4/5 — IKm. 90: 1,21'51" — Km. 100: 1,29' ;7 e 4/5. Seconda batteria - Km. 10: 9' "4/5 — Km. 20: 17'56"2/5 — Km. 30: 26'31" — Km. 40: 35'2S" 3/5 — Km. 50: 44'18"2/5 Km 60 - 52.«"o/s fT„ „„.„,.,'r"oo% t- °'n}lT- ,?.°!.a Im.'6s"l83)"km. 70: Ore L1'36 3/5 _ Knl, 80: i,i0'10"4/5 Kmi 90. i,ig'54"i/5 _ Km. 100 ,27*2i"i/5, Guerra, Bini e... Floreffe L'alba di stamane era sorta poco promettente, per noi, a Cha- r !eau Namur, in una luce morta in una atmosefra agitata da unvento freddo e grigia per l'ìncom- dut,t,~io quella centrale, cioè da g. Laurent fino n un chilometro pnina dell'arrivo; nei tre chilometri, cioè, dal rettilineo in discesn che si riattaccano con una stretta e pericolosa curva sul pavé ana salita di quattro chilometri bere di un mare di nuvole su tutta la valle della Mosa. Ma, verso le 8, il tempo si è andato rischiarando ed i nostri atleti si sono alzati dopo un buon riposo e adunati nell'ampio e luminoso salone per la prima refezione. Messo il naso fuori della porta, tanto Piemontesi quanto Olmo hanno deciso di rinviare al pomeriggio il loro primo allenamento sul posto, mentre Guerra e Bini, equipaggiati per la stagione autunnale, si sono accodati alla nostra vettura e sono scesi sul circuito di Floreffe, raggiungendo subito i dilettanti ed i professionisti olandesi coi quali hanno fatto un primo giro in tono minore. Poi Guerra ha voluto lavorare più duramente e si è messo a condurre, lasciando per via Bini che è andato a fare un po' di compagnia ad Archambaud. Ma il francese non sembrava gra T,\J'™ jT « « *r£ ìnT/.t *? m°d°' dopo altri due giri, da rimanere , c Guerra, che, nel frat- tèmpo, aveva rallentato per dir- , £ ime impreJon(j ha cVompagnoVQOÌl sé e con lui ha fatto il suo quinto giro. Personalmente, ho tratto da W^0 ^Praluogo la convinzione ehe il circuito di Floreffe sia uno QHpj percorsi r„F traggono la Zo'"° caratteristica dalla para che vi si svòlgerà. Sarà a mio avviso, duro> se /„ corsa sarà « tirata » c 1 combattuta nervosamente; lo sarà j „SS(7j meno, se essa, pur «efoce, Sara regolare e senza sussulti. La istM parte più notevole è senza ; che immette sul rettilineo di airivo. Qui indubbiamente si accenderanno gli episodi più interessanti della gara e qui si avrà la soluzio- ne che non escludo possa arrivare fino a lasciare un uomo solo sulla linea di arrivo. Guerra, pertanto, non la pensava diversamente e riteneva prudente non esagerare nei rapporti, anche perchè ha saputo che di solito il vento è contrai'to nel tratto in discesa ed ha provato che è una pura illusione che il chilometro sul quale si svolgerà eventualmente la volata sia in leggero declivio. Ho notato, invece, nei concorrenti delle altre Nazioni una tendenza generale a servirsi dei grandi rapporti. Nella mattinata, si sono fatti vedere sul percorso i gruppi di Spcicher, le Grevés e Mithouard (come vi ho detto, Archambaud ha voluto far da sè) e quello dei dilettanti francesi condotti dal vecchio Cristophe. Olmo, Piemontesi e i nostri dilettanti sono discesi sul percorso dopo le quattordici e vi sono rimasti fino alle diciassette, compiendo in tutto un centinaio di chilometri. Al primo giro Mancini ha forato ed allora Maldini e Piemontesi si sono fermati con lui e tutti e tre insieme hanno ripreso gli altri, terminando quattro giri, dei quali il penultimo piuttosto forte, impiegando poco meno di Sii minuti. Particolarmente piacevole era- la scioltezza e il brio di Olmo e Del Cancia, ma anche Bizzi si è fatto notare per la facilità con la quale ha superato il più severo dislivello. Domani mattina tutti i nostri corridori, sotto la guida e l'occhio vigile di Ferretti e di Verri, compiranno un ultimo severo allenamento di circa ISO km., dopo di che si potrà dire compiuta la preparazione degli « azzurri » e, forse, in giornata si potrà conoscere la definitiva e ufficiale formazione delle due squadre. Giuseppe Ambrosino