L'intransigenza etiopica frustra le illusioni dei cosidetti pacifisti di oltre Manica

L'intransigenza etiopica frustra le illusioni dei cosidetti pacifisti di oltre Manica L'intransigenza etiopica frustra le illusioni dei cosidetti pacifisti di oltre Manica . \nn\\a. dunque è trapelato «circa ]le proposte positive» che il signor lEdensi voglia presentare, per . giungere ad un compromesso che j dovrebbe conciliare le esigenze fiAddis Abeba, 14 notte. Il Negus ha passato in rivista a Gondar numerose bande armate, rivolgendo ai soldati parole di incitamento, e tentando anche di sedare il malumore degli armati che da qualche tempo invocavano il cambiamento del loro comandante. Negli ambienti militari della capitale si, dice che durante la rivista, una rappresentanza di soldati avrebbe presentato al Negus una petizione in cui si esprimeva il desiderio di venire assecondati in modo che la loro fiducia e la loro fedeltà all'Imperatore non fossero intaccate da nessun malconlento. Il Negus ha dichiarato alle truppe — anche se con evidente contrarietà — che esse verranno accontentate. Ieri sera il ministro degli affari esteri etiopico ha smentito la notizia pubblicata dai giornali parigini secondo la quale l'imperatore Hailè Selassiè avrebbe offerto di cedere una parte del territorio dell'Abissinia in cambio di una concessione sboccante al mare, e di appoggi finanziari. Eden a colloquio con Lavai Aloisi sarà oggi a Parigi Parigi, 14 notte. Le conversazioni preliminari alla riunione tripartita che iniziò rà i suoi lavori venerdì prossimo per tentare di trovare un terreno di intesa tra l'Italia é l'Etiopia, sono incominciate stamattina al Quai d'Orsay ove il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Lavai, assistito dal direttore degli Affari politici e commerciali Bargeton e dal direttore del suo Ga binetto Rochat, ha ricevuto il signor Eden ministro per gli Affari della Società delle Nazioni, delegato britannico alla riunione, che era accompagnato da sir Giorgio Clerk ambasciatore britannico a Parigi e da sir Roberto Vansittart Sottosegretario di Stato permanente al Foreign Office. Incominciato alle ore 11, il colloquio si è protratto fino alle 12,15. Alla fine delle conversazioni, ricevendo i rappresentanti della stampa, Lavai ha fatto loro questa breve dichiarazione: . « Io e Eden abbiamo avuto una conversazione preliminare sul conflitto italo-etiopico. Io devo avere una riunione venerdì con il signor Eden e con il barone Aloisi. Domani avrò occasione di intrattenermi con il Delegato ita liano ». Il barone Aloisi giungerà infatti a Parigi domattina alle 9,35. Da queste laconiche informazioni nora inconciliabili. Ambiguo mutamento di tono della stampa inglese Londra, 14 notte. Un curioso mutamento si nota oggi nella stampa britannica; quei giornali che fino a ieri predicavano la guerra all'Italia attraverso sanzioni per ottenere il rispet- to' del Covenant hanno cambiato tono improvvisamente e predicano al Governo che bisogna tener conto del bisogno di espansione di un paese rimasto a mani vuote quando fu fatta la distribuzione delle colonie tedesche. Siamo però nel campo delle dichiarazioni generiche, e, ad esempio, il Times, che si era convertito ultimamente a un atteggiamento moderatamente realistico, inforca il destriero e spezza una nuova lancia in favore del Covenant. Esso scrive che l'Italia potrà essere accontentata fino a che si limiterà a chiedere soddisfazioni economiche tutt'al più accompagnate dalla libertà dì colonizzazione per tratti potenzialmente ricchi e scarsamente abitati dell'Abissinia alta o dell'altipiano abissino ma che « se ricorrerà alla forza essa provocherà il risentimento oggi cristallizzato a Ginevra il quale certamente troverà un metodo pratico di espressione ». Dal canto loro giornali liberali come il Manchester Guardian, il News Chronicle e lo Star, finora partigiani di una politica delle sanzioni, adottano un contegno nuovo; essi sottolineano in coro — ed è un coro che indubbiamente in qualche luogo Invisibile ha un direttore — la necessità dì riconoscere il bisogno italiano di espansione con i fatti oltre che con le paròle. Tale presa di posizione improvvisa e unanime della stampa liberale trova spiegazione I Dnsccdlenlliitdpmdbrbircèmppmmfso■pnlsprobàbilmente solo nel" convinci- cmento che l'Italia è ormai decisa"a far valere le sue ragioni con la\bLega, senza la Lega o contro la pLega. Si comincia perciò a rico- > enoscere la verità che l'Italia agi-j<sce perchè le sua necessità vitali''le impongono di agire e che quin-'mdi deve essere ascoltata. Perciò si j «esamina la possibilità di risolvere 'uil problema senza sacrificare lal^Lega. I/L'attività parigina di Eden è \ eoggetto di scarsi commenti e legintenzioni a lui attribuite di pre- hsentare un progetto di soluzione fnuovo fiammante non vengono an-;icora illustrate. In ,si) IV • . ì •, srOllUS qiliniO arbltrO qai . . it i it « lonella commissione per Ual Ual notte. tD„„i„- 1^ _„.,„ t» rv,m™ia£n»9ì'i ot^Hnt'in i eLa Commissione di conciliazlo-1 vne italo-franco-amencana npren-1 derà i suoi lavori, conformemente ; alla risoluzione del Consiglio della Società delle Nazioni del 3 agosto, venerdì 16 agosto a Parigi. I suoi lavori continueranno parallelamente a quelli della riunione anglo - franco - italiana relativa all'Etiopia. dgasLa delegazione italiana è attesa a Parigi proveniente da Roma ve nerdl mattina alle 9,35. Essa sarà composta dall'Ambasciatore conte Luigi Aldovrandi Marescotti, da! Consigliere di Stato Montagna, dal Capo dell'ufficio dell'Africa al, Ministero degli Esteri Guarnclp- j schi, dall'esperto per gli affari d'Africa Cerulli e dal prof. Les-1sona. La delegazione etiopica com- prenderà gli stessi giuristi che j erano a Scheveningen, i profes-, son francesi Jèze e De Lapradelle ed il professore americano Potter. : Il primo compito della Commis-| sione sarà di designare il quinto j arbitro neutro che dovrà unirsi ad essa conformemente alle risoluzioni di Ginevra del 25 maggio e del 3 agosto. Si conferma che il signor Politis, Ministro di Grecia a Parigi, sarà chiamato all'alta funzione. A Gaita non sono segnalati arrivi di reggimenti inglesi Alessandria (Egitto), 14 notte. L'ufficio stampa del Capo del Governo egiziano smentisce la notizia pubblicata dal Balagh circo l'arrivo di reggimenti inglesi a Cuifa. L'Ahram, parlando della partenza che avverrà domani del ministro egiziano della Guerra pec Marsa, Matruh e Sollum, informa '■ che il viaggio è sopratutto desti-] nato allo studio del progetto di co-i struzione di una strada tra Cairo e Sollum. Secondo i calcoli fatti dall'amministrazione dei ponti e strade, tale strada sarà lunga 550 chilometri e costerà 500 sterline per chilometri. La strada passerebbe -per Burg Ei Arab donde partirebbe un altro tronco lungo sessanta chilometri sino ad Alessandria, c '■ ] i i ' ' I ( ! i j! ! ' ' | LE ESTREME ONORANZE IN EGITTO ai Caduti dellV S. 81 dopo i feretri durante il corteo, le rappresentanze subito