Il colpo del "Tungchow,, la nave dei bambini

Il colpo del "Tungchow,, la nave dei bambini NEImImA baia dei irati Il colpo del "Tungchow,, la nave dei bambini (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) FAN-LO-KONG, luglio. Un proverbio cinese avverte: — Non picchiare mai alla porta d'un amico. Si aprirà da sé. Ma, al mio arrivo, la porta dell'amico di Mister Chu resta ermeticamente chiusa. Il proverbio europeo, che assicura .essere «gli amici degli amici nostri amici» non ha dunque valore in Cina? Alta porta, d'altronde, non vi è, come ù logico in questi paesi, alcun campanello elettrico e nemmeno un battente o una cordicella a cui afferrarmi. Sto per picchiare con le nocche, allorché la porta si socchiude e una mano mi porge un biglietto da visita. Il mandarino di Fan-Lo-Kong A stento, posso tradurre il pldgin scarabocchiatovi sopra: — Fa To LI non desidera ricevere il rappresentante deila « Burrefield and Swlre Company ». Per la seconda volta nello stesso giorno, io vengo scambiato per il rappresentante della sullodatu compagnia, ch'io non conosco manco per nome. Perchè e donde è nato simile equivoco t Che cosa capitai Onde evitare guai, mi affretto a trarre di tasca la lettera di Mister Chu. Ma, nel tempo, la porta si è rinchiusa. Un altro proverbio cinese con Biglia: — Se una nube ti nasconde la vista dell'amico, aspetta che passi. Dovrò aspettare mezz'ora, prima che la porta si riapra di nuovo e la mano di poco fa ritiri la lettera. Coinè risposta, un successivo biglietto mi avverte: — Corri subito dal Mandarino di Fan-lo-Kong e, sempre affermando di essere l'inviato della «Burrefield and Swire Company», avvertilo che desideri rientrare ad Hong Kong « via mare ». Per recarmi dal Mandarino, mi tocca attraversare il porto di Fanlo-kong, tutto listato dagli alberidai cordaggi e dalle vele d'una cinquantina di imbarcazioni d'ogni genere e dimensione: dal sottile e fragile sampan alla grossa e robusta giunca d'alto mare, dallo zatterone a vela alla tozza giunca da pesca, sul cui ponte s'eleva una minuscola casa in mattoniChe quasi tutti i pescatori e i pirati della Bias Bay Dirotto sumare, all'ombra delle grandi vele trapezoidali, essi nascono e piangono, crescono e giocano, si sposano e prolificano, invecchiano c muoiono, a meno che naturalmente non facciano la miseranda e prematura fine di Fan A Lui, l'imbecille. Dopo un quarto d'ora di strada fra la solita doppia fila di curiose l'immancabile codu.zz.o di bambini, io arrivo dal Mandarino. Lomia idea di tornare ad Hong Kong « via mare » gli appare piuttosto bislacca. — Vi costerà comunque, — mdice — duecento dollari. E, siccome lo guardo stupitoegli mi spiega: — Non è molto! Sei Europeo sei rappresentante della «Burre field and Swire Company». Costi-\Ltuisci, in conseguenza, il più allet-ìptante bottino per i professionisti; zEcUn Collega di manica larga \Idella pirateria, che sono, come a dire, tutti gli abitanti della baia. Preoccupato di vedere andare a monte la gita sulla giunca pirata, mi affretto a domandare: — Questi dollari serviranno per pagare una scorta militare? — No, amico mio. Costituiscono come una specie di assicurazione sulla vita. E, curvo al mio orecchio, il Mandarino mi confida: — Io ti raccomanderò all'unica persona, che ti farà passare per dove nessuna scorta, militare potrebbe assicurarli l'immunità. Una persona scriissima, un mio excollega, che cattive'lingue e sorde gelosie hanno costretto a dimissionare qualche anno addietro, sotto l'accusa di avere chiuso gli occhi sulle mene dei pirati... — E li chiudeva sul serio? Il Mandarino si leva tutto dritto e fissandomi negli occhi: — Un cormorano — esclama — non mangia la carne di carmorana, un mandarino non mangia un mandarino. — Il suo nome, in ogni modo? — Fa To Lì. La porta di Fa To Lì, il corrispondente di Mister Chu e il rappresentante del « Club dell'Orchi dea Rossa » nella Bias Bay, si spalanca stavolta non appena io appaio all'angolo della via. Sulla soglia, mi ricev". Fa To Lì in persona e mi abbraccia come un amico carissimo che non abbia visto da anni. — Il mandarino ti ha ricevuto bene ? — Cosi.' Cosi.' Mi ha fatto sborsare 200 dollari... — A quale titolo ? — Come assicurazione sulla vita. E mi ha assicurato pressoi di te... : si m! ei gI qAll'annunzio, Fa To Lì scattaicome morsicato da una vipera. \-Il farabutto! Ti ha assidi-rato presso di me? Dei tuoi dol-lari io non vedrò manco un celxtjL'indignazione del corrispondente di Mister Chu mi appare sincera. Dagli avvenimenti successivi io non riuscirò, in ogni modo, a capire se fra i due vecchi colleghi vi sia stata un'intesa e se i miei dollari siano stati divisi in parti uguali. I pirati, brava gente... Per il momento, Fa To Lì non tarda a frenare la propria ira: — E difatti noioso per te — aggiungema in fondo è giusto.Il rappresentante della giustìziajcosì, non creerà delle grane nè ate nè a me. D'altra parte, egli ha bisogno di guadagnare. Questo mandarinato è il peggiore della provincia. — In che senso? Vi son troppireati? — Tuff altro! I pirati som bra-va gente. Ognuno bada al proprio lavoro e non s'occupa dei fatti al-triti. La concordia regna nelle fa \miglie e tra famiglia e famiglia. Le poche liti vengono quasi seni',npre liquidate in modo extra-giudi-' vziario. I processi, perciò, son rari, [pE senza processi, un mandarino, ncome può vivere? rFa To Lì prende un po' di fiato.\>Io lo esamino. All'apparenza non] li sembra auere avuta una carriera movimentata. Piccolo e panciuto, egli esibisce un testone tondo e giallo come una zucca, sulla quale «il ragazzino abbia dipinto, con quattro semplici lince oblique, la bocca, il naso e gli occhi. — Comunque — continua — il passo presso il mandarino s'imponeva. Il tuo imbarco non desterà tadsoprfisospetti, rimanendo tu sempre ili crappresentante della « Burrefield aand Swire Company ». A questo punto, tento di interromperlo. Ma l'ex-mandarino, ridendo : Stamattina, anch'io, vedendovi nel gruppo delle autorità, ho creduto che foste mandato dalla Compagnia per presenziare, come parte civile, alla esecuzione di Fan A Lui. — Non conosco affatto questa Compagnia. — Come non la conoscete ? E' la Compagnia, armatrice del Tungchow... Il Tungchow ? La nave dei bambini, piratata, lo scorso febbraio, alla foce del Fiume Azzurro. Adesso ricordo. La nave portava Gif bambini da Shangai alla China Island Mission di Ce-fu. I pirati, saliti a bordo come semplici passeggeri, non perdettero tempo. I contorni del delta del Fiume Azzurro erano ancora una linea giallastra fluttuante nel sole al tramonto, quand'essi irruppero nei quand'essi irruppero corridoi di prima classe e sul pon¬ te del comando, malgrado le porte di ferra, le chiavarde, le lastre blindate. Sul ponte, il comandante stava di quarto. Il pirata che.gli si presentò davanti era talmente pani ciuto che il capitano, credendo ad \ uno »°**™>> fl" r[fil° sl<* ^ntre fn Spettino grazioso quasi va^l f"e; « Ah! mattacchione ». j Ma l'altro gli sparò addosso a bm- ciapelo. Il timoniere, m un gesto istintivo, fece appena in tempo per deviare il proiettile di alcuni millimetri. Un audace camuffamento Anche i bambini credettero ad un children's picnic, organizzato in loro onore da banditi d'operetta. Ridevano, perciò, gridavano, battevano le mani, mentre i pirati-, rivoltella in pugno, spingevano nei saloni i passeggeri di 'prima. La vista del sangue colante j, dalla fronte di due guardie russe i distese al suolo li richiamò alla realtà. Muti, col terrore negli oc chi, i ragazzini si misero in fila a due a due e si ritirarono nella : loro sala. Ripresero la parola e ] sorriso più- tardi, allorché il capo-pirata, aperta la cambusa, -, \fece distribuire loro dolci e frutta j e si divertì a gettare ai più pieci-\nì grosse arance succulente. Per tre giorni, mentre una dozzina di pirati compiva una razio- i | naie e attenta ispezione nelle sti ve, nelle cabine e nelle tasche dei passeggeri, cinque altri coniacan na delle rivoltelle imponevano la rotta agli ufficiali. Dove veniva di- >''Mo il Tungchow? Era facile ìn luirlo. Verso la Bias Bay. All'ai tevza del faro di Chi-tang, difatti, a poche miglia dalla buia famosa, due giunche sonnecchianti si destarono all'apparire della nave. Le operazioni di trasbordo stavano per incominciare, quando un pirata di guardia sul ponte gridò: — Un aeroplano! Un aeroplano! Prima di vedere, sotto la cappa (li piombo fuso del cielo, una pio¬ fidente al capo-pirata per fare sa i cola macchia d'argento, ci vollero aurora molti secondi, il tempo sufl'bml'linslire sul ponte delle imbarcazioni.Ì3r , e e a a a e l , a - i passeggeri di prima ai quali egli, al riparo, con la rivoltella in pugno, imponeva: — G-iocate! Rincorretevi! Sventolate i fazzoletti! L'aeroplano s'abbassò, sorvolò la nave a cento metri, riprese quota, scomparve. Non aveva riconosciuto il Tungchow. E come poteva riconoscerlo in quella nave, su cui i passeggeri si distraevano... tranquillamente e alla quale, il capo-pirata, prudente, aveva sostituito il vero nome con « Toga Mani » e ne aveva ravvivata la ciminiera nera con strisele rosso-bianche, caratteristiche della marina giapponese ? i II trasbordo delle merci, tutta| via, venne accelerato. Era finito e i pirati erano oramai lontani, quando un secondo apparecchio apparve e il comandante potè scrivere sul ponte a caratteri cubitali: « Questo è il Tungchow ». — «Il Tungchow!... » — sospira adesso Fa To Lì. — Un brutto affare! Incauto o semplice io domando: — Per chi? — Per la compagnia, per i passeggeri, per i pirati, per tutti. — Per i pirati? Non v'erano a bordo 400 mila dollari? — Sì. Il colpo venne fatt^o appunto per questo. Ma si tratta va di dollari di carta e, per di più, nemmeno bollati. L'ex-mandarino si mette le mani in tasca, passeggia su e giù per alcuni minuti e poi, fra denti: — Abbiamo dovuto farne un falò'. Mi viene vicino e animandosi — E, per riempire la misura, Fan A Lui s'è fatto pigliare. — In che modo ? — Offrendo ad un inglese un orologio, che terno il nome passeggero del Tungchow... Mal grado le migliori disposizioni a nostro riguardo, la polizia non ha potuto fare a meno di arrestarlo. — Per fortuna, — commento 10 — Fan A Lui non ha parlato... — E come avrebbe osato parlare l'imbecille, dal momento che 11 «Club dell'Orchidea Rossa» promette ai soci che cadono una cassa da morto degna d'un mandarino? Paolo Zappa rstlsedsfalgbaclPLctmbnrtnn' ! ' ti '. C / '. t ' L ' / [ C O ^ ti liaveva inciso nell'in- del proprietario, un 'I |L PORTO D FAN-LO-KONG, CON LE GIUNCHE PI RATE

Persone citate: Biglia, Mandarino, Orchi, Orchidea Rossa, Paolo Zappa

Luoghi citati: Cina, Fiume Azzurro, Hong Kong, Porto D Fan, Shangai