L'Egitto è una colonia della Gran Bretagna?

L'Egitto è una colonia della Gran Bretagna? L'Egitto è una colonia della Gran Bretagna? IL CAIRO, agosto. L'Egitto ha perduto la sua indipendenza e si considera come una colonia della Gran Bretagna? Tale è la domanda che si pone l'opinione pubblica egiziana dopo le ultime dichiarazioni fatte dal Capo del Governo Teufik Nessim Pascià. Interrogato da un giornalista del Balagh, Nessym Pascià ha fatto rispondere, come è noto, dal suo capo di gabinetto Sekali bey che, in caso di guerra tra Italia e Abi33inia, l'atteggiamento che seguirà l'Egitto sarà conforme a quello che assumerà l'Inghilterra, della quale il primo si considera alleato. Inoltre il Capo del Governo, interrogato se è vero che gli Inglesi procedono a preparativi militari in territorio egiziano, ha fatto rispondere che « detti preparativi, anche se esistessero, si svolgerebbero in segreto e perciò non potrebbero formare oggetto di dichiarazioni ». Contro queste due nffermazionì del Capo del Governo, e esce fresco fresco dagli ultimi colloqui con l'Alto Commissario inglese sulla posizione dell'Egitto di fronte al conflitto italo-etiopico, si leva quasi totalmente la stampa locale che sferra violenti attacchi a Nessim Pascià, accusato di debolezza e di servilismo agli Inglesi, e domanda il ritorno della Costituzione e la convocazione del Parlamento. La tesi concordemente sostenuta dai giornali è questa: Nessim Pascià ha avuto il gran torto di non informare mai ij paese delle sue conversazioni con l'Aitò Còm.missario, delle decisioni prèàè è dell'atteggiamento che l'Egitto ha deciso di assumere. Soltanto ora il Capo del Governo esce dal suo mutismo con due affermazioni che suonano violazione della Dichiarazione del 28 febbraio '22 con la quale l'Inghilterra ha riconosciuto I l'indipendenza all'Egitto con cerIte riserve. La gravità del «tradì! mento » di Nessim Pascià è costiituita dal fatto che oggi il paese è ; senza Costituzione e senza Parla| mento, l'una eTaltro toltigli dallo ! stesso Nessim, su volere degli Iniglesi. Risulta evidente dalle sue j affermazioni quindi che il Capo ! del Governo attuale agisce come |se considerasse l'Egitto protettorato o colonia della Gran Bretagna e come se l'Alto Commissario britannico al Cairo non fosse soltanto il rappresentante di una nazione straniera, ma addirittura un Governatore coloniale. Tale è il contenuto dei molti articoli che sì possono leggere sulla stamipa della Valle del Nilo, la quale in questi giorni offre pagine su i pagine di spazio alla questione egiziana in riferimento a quella etiopica. h'Ahram, il massimo organo del mondo islamico, scrive: « Le nuove dichiarazioni del Capo del Governo colpiscono ancora una volta apertamente la dignità ! del popolo egiziano che si rifiuta i di piegarsi ai voleri dell'Inghilterra. Si credeva in un primo momento che le dichiarazioni fatte l da Nessim al Balagh sarebbero I state modificate e si attendeva per| sino una smentita. Ma invece il | Capo del Governo ha confermato ] le proprie dichiarazioni e ha detI to altresì che i preparativi milita; ri che si svolgono oggi in Egitto j devono rimanere segreti. Che que! sti preparativi siano segreti, noi j lo sappiamo. Ma ora che il Capo del'Governo ha dichiarato di essere deciso a seguire la politica britannica di fronte al conflitto italo-abissino, noi non possiamo .permettere ch'esso da solo-cono, sca questi preparativi. I preparativi militari hanno un carattere di gravità che investe il paese e non possono dipendere dal'criterio soltanto del Capo del Governo. « Non è neppure vero che, conformandosi alla politica britannica, l'Egitto agisce in virtù della Dichiarazione del 28 febbraio e delle quattro riserve. Infatti la guerra tra Italia e Abissinia non è diretta contro l'Egitto e perciò l'Inghilterra non può, in base alla riserva del 28 febbraio, assumere la difesa del territorio egiziano. A parte ciò, sta il fatto che è il Governo britannico che si è assunto l'impegno di difendere " l'Egitto senza che questo lo abbia incaricato di questo compito. Infine va rilevato che la Dichiarazione del 28 febbraio è un atto unilaterale contro il quale l'Egitto ha sempre protestato ». Il Balagh specifica: <- La Dichiarazione del 28 febbraio '22 è un atto unilaterale, come ufficialmente hanno riconosciuto gli stessi diplomatici inglesi. In tutte le trattative che si sono svolte tra Egitto e Gran Bretagna i negoziatori egiziani si sono sempre rifiutati di riconoscere tale Dichiarazione e l'Inghilterra non è mai stata capace finora di costringere con la violenza l'Egitto a piegarsi ai suoi voleri. Nessim Pascià invece ha fatto delle dichiari zioni che non passeranno certo inosservate al Governo britannico. Egli ha apertamente dichiarato che l'Egitto seguirà la politica inglese di fronte al conflitto italo-etiopico, quali che siano le circostanze. Perciò le prime dichiarazioni di carattere politico che il Capo del Governo si è deciso di fare dal giorno della formazione del suo Ministero, sono dichiarazioni che stabiliscono una subordinazione della politica egiziana a quella britannica di fronte ad un conflitto j di importanza internazionale ». Come si vede l'umore del paese I verso l'attuale Governo è del tutto chiaro. Si tratta di sapere se Nesjsim Pascià ha compromesso defi» nitivamente i diritt: e la posiziona d'indipendenza dell'Egitto. Antonio Lovarbt

Persone citate: Nesjsim Pascià, Nessim Pascià, Nessym Pascià