II grande albergo di via Roma

II grande albergo di via Roma LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO CITTADINO II grande albergo di via Roma La nobile iniziativa del compianto avv.'Edoardo Agnelli -- 40 milioni investiti nell'impresa -- Le caratteristiche dell'albergo: venti ascensori e niente scale -- I grandiosi impianti --Un giardino pensile sul tetto Edoardo Agnelli. Ci riappare, col prezioso retaggio della sua varia, benefica, illuminata operosità, mentre ci accingiamo a informare intorno alla ricostruzione d'un importante isolato del secondo tratto di via Roma: l'isolalo di Sant'Antonio da Padova, tra le vie Cavour e Andrea Daria. Quest'impresa era sua perso naie iniziativa. L'aveva vagheggiata e studiata ton amoroso intelletto, nel desiderio di cooperare, in rilevante misura, alla rinascita della centralissima arteria. Lo stimolava una vigilante passione per Torino, di cui egli voleva fare un signorile centro di collegamento turistico, dotato di attrattive che valessero a giustificarvi la permanenza, in qualunque stagione, di viaggiatori e di sportivi. Di qui si diramano le linee per le eleganti stazioni di soggiorno estivo e invernale: dai campi del Sestriere a quelli della Valle di Aosta e del Moncenisio; qui deve trovarsi un vasto albergo, fornito di tutti i conforti che il progresso odierno esige e suggerisce. In relazione con guest' ideo, sempre allo scopo di animare Torino e di farvi affluire gli ospiti, Edoardo Agnelli aveva pure fissato le linee generali d'un altro progetto inteso a fondare uno speciale « circolo campestre sportivo », che, utilizzando le scuderie di corso Btnpìnigi, potesse riunire in un ente unico le società ippiche, quelle per la caccia alla volpe, per il golf tennis. Iti proposito si terà che ora, con la decretata de mollzione del vecchio Stadium, gli attigui campi di tennis sono destinati a esser soppressi. Preveggente, l'avvocato Agnelli già s'adopruva a degnamente sostituirli. Con la Sua immatura scomparsa è stato per adesso abbandonato il disegno di dar vita al « Circolo campestre ». Si è invece attivamente ripreso, seguendo le ■minute indicazioni di Lui, il progetto per la costruzione del blocco di edifici comprendente — nell'accennata arca di via Roma — Un moderno albergo. All'uopo s'è costituita, di recente, la Società Anonima Edilizia Piemontese, che già ha con- "e vcr^'tii rammen- j„jeluso col Municipio la relativaconvenzione, approvata in. unadelle ultime sedute di Consulta. La presidenza della Società, che avrebbe dovuto affidarsi al suo promotore avvocato Edoardo, è stata assunta — con un atto di ammirevole energia — dal padre senatore Giovanni Agnelli, il quale imprimerà all'iniziativa un geniale personalissimo impulso. Suo fermo intendimento, infatti, è che l'impresa avviata dall'Estinto sia condotta a termine in modo perfetto. Si tratta di cinque nuovi isolati che sostituiranno J'isola. odierna di Su ni' Antonio. I quattro d'angolo formeranno una piazzetta, al cui centro sorgerà il quinto, destinato ad albergo. Accennammo, a suo tempo, alla struttura e alle dimensioni degli edifici — a tipo unico — pcr via Roma progettati: sette piani fuori terra: pian terreno e ammezzato sotto i portici, tre piansopra e due altri arretrati a gradoni. Questo, dunque, l'aspetto dei due isolati ovest, nel blocco di cui parliamo; tua anche verso l'interno e anche gli isolati a est si uniformeranno, nello stile.all'architettura di via Roma, co•si da creare un tutto omoge neo. Chiaro proposito di Edoar do Agnelli era di evitare le stridenti discordanze stilistiche, dcui abbiamo un curioso esempio net fabbricati di via Viotti. Le sue giuste intenzioni sono adesso scrupolosamente osservate da chne continua e attua l'iniziativaL'Edilizia Piemontese sottoporrà all'architetto Marcello Piacentin— autore del piano generale pela ricostruzione del secondo tratto di via Roma — non solo le \ caratteristiche degli edifici occiI dentali, ma anche quelle degli isolati verso la via Lagrange QWnto ai quattro isolati («me*~o ai quali sorgerà, essi sdestineranno a botteghe, empore abitazioni. In uno dei due pafila l'arteria centrale, si troveràsubito dinanzi alla massima rappresentala industriale torineseVerso via Andrea Dorili si penlazzi prospicienti via Roma, ad angolo con la perpendicolare j>orticatu, avrà la sua sede definitiva l'Esposizione permanente dclla Fiat (ora tu piazza Solferino)Chi, giungendo dalla stazione, in sa poi, opportunamente, di collocare uno speciale tipo di negozi. E' noto che codesta via è in prevalenza occupata da negozi di primisie alimentari: spacci che le conferiscono una fisionomia diventata ormai tradizionale. Ebbene, nell'isolato da costruire all'angolo di via Lagrange e via Andrea Doria è in progetto la si stcmazlone di locali e impiantiper empori di frutta, pollame, pe-sci, ecc. con la possibilità di con\seivu'e adeguatamente i prodotti \P e*?W °"ni Oiprno in arrivo daljle diverse regionx d Italia. Questo isolato, e l'altro all'opposto angolo di via Lagrange con via Cavour avranno ciascuno l'altezza di sei piani, di cui l'ultimo arretrato. Le due vie che li separano dall'albergo saranno larghe dodici metri. I tre edifici — albergo e isolati laterali — si collegheranno reciprocamente mediante passaggi aperti sotto il suolo stradale. Avremo vere vie sotterranee che porteranno a spaziose rimesse e a capaci mugazini, per la cui migliore accessi- bilita ne, fabbricati laterali sa-■ra abbassato convenientemente apiano dei cortili. Qualche notizia sull'albergo, og- getto nella cittadinanza, di tanto] e « legittimo interesse, icaiiicioa \ occuperà una sape, nae ai <'"ca ! novecento metri quadrati (lun-e o è i ghezza in facciata: m. 35; lar ghezza sul fianco: m. Z5) e sarà alto una decina di piani, più qual- che corpo sopraelevato a torre. Fronteggerà'la nuova parallela da aprire a est di via Roma, tuttavia con un arretramento di cinque metri sul filo di essa, per modo che la parallela medesima, in corrispondenza dell'albergo, giungerà alla larghezza di metri venti, Che l'albergo debba riuscire straordinariamente degno dellaTorino modernissima, non v'ha dubbio. Si ascolti come sarannodisposti i locali. Al pianterreno: i servizi d'ingresso e d'accettazione, con l'atrio, il bar e un ristorante che, pure essendo legato all'albergo, avrà funzionamento autonomo, iti modo da poter servire anche colmo che all'albergo non hanno stanza. Al pianterreno dell'edificio saranno altresì botteghe di parrucchiere, fiorista, vendite d'articoli di moda e di pelliccerie, di libri e di curiosità: tutto quanto, insomma, potrà esser utile al viaggiatore. Agli ammezzati: i servizi direttivi e amministrativi dell'albergo.Al piano nobile: le sale di rice-vimento, un altro bar, le sale dalmll t salu„, rfj u.ttnra „ di con-Versazione, nonché un vasto sa-Ione delle feste, la cui decorazionei/ipirorà u schietti crlteril d'arteNei scUc Q pi& pmi superiori:l(, camere pcr j viaggiatori, siste-mate quindici pcr piano, ciasciuiacon bagno proprio, alcune formali-ti appartamenti con un salotto oun vestibolo.» II tetto, infine, consisterà in unridente pittoresco giardino pensi-le, con terrazze a belvedere: e chemagnifico panorama si godrà d Ut"sn '"sciamo immaginare a c/tconosce Torino e i suoi dintornica „ , ...Una specialissima caratteristii: l'albergo mancherà completa-mente di scale, salvo quelle — s>littende — di servizio, prescritte daregolamenti. Niente, dunque, scaIoni. Funzioneranno invece grandascensori e quello che condurrà asalone delle feste conterrà fino a trenta persone. Impianti idraulici, delirici, sanitarii, segnalazioni acustiche e luminose, telefoni e apparecchi radio, tutto ciò costituirà un'attrezzatura assolutamente aggiornata e di primissimo ordine. Da segnalare ancora che l'alberjo sarà dotato d'un impianto d«condizionamento dell'aria», peregolarne e tenerne a inedie costanti il grado di temperatura di umidità, sia nell'inverno sia nell'estate. Il gigantesco progetto viene atf k» tuatOj per tutti i cinque isolati> se rondo le direttive del senatoriovanni A</neUi, da un gruppinyctfiieri e architetti sotto la ida dell'ina. Vittorio BonadèDottino. I lettori comprenderanno mculil'eccezionalità di questo inaratcomplesso d'opere quando avremityyiunto che l'investimento di rapitali nell'impresa non snia infeliorc a quaranta milioni. .' , , - ,- r Rileviamo che solo in clima /« scistu era possibile concepire u imponente disegno. In altr^mpUa sua reali-azione avreb be incontrata chi sa quali e quan (j iniormontabili ostacoli II ReLjmc ha mo /„ forza e> mrzz du uuiu tu juf-.il c .' mezz di rimuovere ogni misoneistic impedimento : , , . ,.' . . . , .... ' lavori di demolizione dell isn-info attuale cominceranno ne1 ii,r,,<j,i,„„ ntinhrp Sruiri in onrso ll'"0*»"»° "ttotiie. aano tu ooiso l pratiche di esproprio, E il !H ot ■t."bre rfe"'""."" XV1 •-■*'""•"'« « iinm9Urare 11 ""ovo ulbc,'!,°| car> mer> 0iaz7a TI i a o a. Al 5! B 1,0 li-l-l- HEli IR —tj I i: : a, I poma IL PROSPETTO DELL'ISOLATO S. ANTONIO DA PADOVA up

Persone citate: Agnelli, Andrea Daria, Cavour, Edoardo Agnelli, Giovanni Agnelli, Marcello Piacentin

Luoghi citati: Italia, Moncenisio, Padova, Sestriere, Torino, Valle Di Aosta