Propositi e speranze di Merlo Preciso neo campione d'Europa dei medio massimi

Propositi e speranze di Merlo Preciso neo campione d'Europa dei medio massimi Propositi e speranze di Merlo Preciso neo campione d'Europa dei medio massimi (DAL NOSTRO INVIATO) Monaco di Baviera, 10 notte. Questa mattina, alle 7.30, Mero Preciso, neo-campione d'Euroa dei mediomassimi, è partito ala volta di Parigi, dove risiede abiualmente presso il nostro connaionale Barbieri. Nella sua valigia ecava, oltre a un mucchietto di elegrammi gratulatori, il grande astro rosso con la croce uncinaa, ricordo della pesantissima coona d'alloro indorata che gli era tata messa attorno al collo ieri era al termine del severo combatmento con Adolfo Witt. Il piemontese appariva piuttosto ffaticato. Non che risentisse doore alle mani per le centinaia di rme che, in nottata, aveva douto concedere a sportivi bavarei di tutte le età e di tutte le conizioni sociali. Gli è che da tre iorni non aveva mangiato e una rave debolezza si era impossesata del suo organismo. Inoltre, resentava una grande piaga roso-violacea al fianco e alcune echimosi al basso ventre, ultime trace dei colpi nettamente bassi inertigli dal suo antagonista. — Tutti i giornali di Monaco — i diceva stamane Merlo — riporavano le dichiarazioni di Witt il uale precedentemente al campioato assicurava che mi avrebbe messo k. o. nelle prime riprese, osì come ha fatto Max Schmeng nei riguardi di Bonaglia aluni anni or sono in Germania, enonchè ieri al cospetto del publico bavarese che è il più scioviista di tutta la Germania e dianzi a varie personalità tra cui artista cinematografica Anny Ondra, l'attuale moglie di Max Schmeling, ho dimostrato che nor, solo non sono andato al tapeto, ma poco è mancato che non i andasse Witt. Se avessi avuto un pochino più di energia, il campione di Germania sarebbe andao sicuramente al tappeto. Il pubblico non ha visto tutto ciò ed è imasto come sotto l'impressione degli attacchi irruenti « poco redditizi di Witt nella prima parte del combattimento. Ma io ho vino e non in casa mia, nè in terreno neutro, e questo è l'essenziale. Ora difenderò il mio trofeo con utto il mio cuore. Metterò in palio il titolo di campione d'Europa molto spesso. Le mie ambizioni si imitano a questo: accumulare in un paio di anni una somma di denaro sufficiente per comprare un negozio a Toilno e poi abbandonare lo sport e dedicarmi unicamente ai mie affari. Ho già 25 anni. Pensavo di essere campione d'Europa fin dall'età di 18 anni, quando cominciai a calzare i guantoni. Mi pare che i miei sogni siano diventati una bella realtà ». Questo campionato d'Europa si è svolto in condizioni ben curiose. Molti giornali e anche non pochi organi sportivi di Berlino affermavano che il combattimento si sarebbe svolto domenica. Ciò spiega come ieri sera non fossero presenti all'importante riunione al Cirkus Krone che. due soli inviati speciali, il critico Gaston Benac, capo della rubrica sportiva del Paris Soir, il quale compie in questo momento un viaggio di ispezione in Germania circa la preparazione dei Giochi olimpionici del 1936, e, poi, il vostro umile servo. Circa la stampa di Monaco, inutile riferire che, pur essendo costretta a rilevare per forza di cose come Merlo sia l'attuale « Europameister », cioè campione di Europa, attribuisce il verdetto ad errore dell'arbitro. Senonchè l'arbitro, giudice unico, Nicod, non si è affatto sbagliato; egli ha fornito il suo verdetto in piena conoscenza di causa ed ha, inoltre, dato prova di coraggio innegabile. « Non ero venuto a Monaco per dare la vittoria a un tedesco, se, a mio giudizio, questi non avesse vinto, — ha detto in termini perentori. — Ho ritenuto che Merlo meritava la decisione, non per un enorme scarto di punti, ma la meritava ». Abbiamo, poi, saputo che, per dare una certa soddisfazione al tedesco e in pari tempo per mantenersi sul terreno della realtà, l'ottimo arbitro svizzero ha voluto computare nei suoi bollettini un solo punto a favore dell'italiano; ma ciò non ha alcuna importanza. L'essenziale è che il pugile piemontese abbia vinto e che sia da considerarsi sul Continente come il miglior uomo della sua categoria. L'essenziale, altresì, è che ieri sera, al termine della durissima tenzone, mentre suonavano gli inni nazionali dei due Paesi, Merlo era ancora in condizioni di soddisfacente freschezza, mentre il tedesco era i-osì depresso che il suo procuratore sportivo gli reggeva il braccio teso nel saluto hitleriano, tanto stremato di forze era, il povero Witti... L'organizzatore del « Bayern Ring » ha annunziato fin da ieri che l'italiano ha già concesso la rivincita al tedesco. Merlo non teme Witt, il quale, tuttavia, non lo si dimentichi, ha messo al tappeto, due anni or sono, per nove secondi, l'attuale campione del mondo Marcel Thil; ma il nostro connazionale non ha fretta per questo. Attualmente sono in corso trattative per tre incontri che dovrebbe disputare quanto prima in Australia. Ma ora che c'è il titolo i «ontratti pioveranno: non rimane che l'imbarazzo della scelta. In bocca al lupo, Merlo. Dante Pariset ctccmctasabsoasDLassrcntasesmnsriPqPPPStdSzdcctscnndpdPMMP(DdCvrCcstZdalVcfaCtstvIpscddlntmptlpncadnap