Il Duce in volo a Spezia pilotando un idro assiste a importanti esercitazioni navali ed aeree

Il Duce in volo a Spezia pilotando un idro assiste a importanti esercitazioni navali ed aeree La perfetta efficienza bellica della Nazione Il Duce in volo a Spezia pilotando un idro assiste a importanti esercitazioni navali ed aeree Gentottanta aeroplani partecipano a una grande manovra di bombardamento sopra Milano DAMA 4/1 t ROMA, 10 notte. Il Duce b partito in volo stamane da Vigna di Valle, alle ore 6, pilotando il proprio trimotore idro » S. 66 ». Erano con Lui a bordo il Sottosegretario alla Marina, ammiraglio Cavagnati ed il Sottosegretario all'Aeronautica, generale Valle, con l'aiutante di volo, maggiore Biseo. Il Duce ha ammarato a La Spezia alle 7.45. Si è quindi recato sul R. Incrociatore « Zara », battente l'insegna del Comandante in capo della prima squadra. Lo «Zara» alle ore 8 ha salpato, portandosi nella zona tra Viareggio e l'Isola del Tino. Quivi si sono svolte importanti esercitazioni di bombardamento aereo da parte di squadriglie di velivoli terrestri e marittimi e successivamente tiri dell'incrociatore «Fiume», contro la nave bersaglio « San Marco », radiocomandata. Queste esercitazioni hanno avuto ottimi risultati e lo « Zara » rientrava in porto alle ore 12. Il Duce riuniva sullo «Zara», a rapporto, gli ammiragli comandanti della prima squadra, ai quali manifestava il Suo compiacimento soprattutto per l'alto spirito degli equipaggi; riceveva il Comandante in capo del dipartimento marittimo, il Prefetto, il Segretario federale e il Podestà di La Spezia. Disceso dallo « Zara », passava in rivista la flottiglia dei « Caccia » e chiamava a rapporto gli ufficiali comandanti. Ritornato sul trimotore, decollava alle ore 13.20 ed ammarava alle 15 al Lido di Roma. Le manovre aeree Roma, 10 notte. Nei giorni 8 e 9 agosto, nella regione Vencto-Tridentina-Padàna, si è svolta una manovra aerea, cui hanno partecipato ì reparti di cinqua stormi della prima zona acrea (quattro stormi dell'armala aerea ed una squadriglia da ricognizione lontana) con il complesso di elementi costituenti i vari servizi logistici di collegamento e segnalazione. Tema della manovra: « Attacco diurno di Milano, da partii di formazioni di apparecchi da bombardamento, provenienti da aeroporti del nord ed attraversanti il confine della zona dell'alto Adige. Possibilità di contrasto aereo da parte di due stormi da caccia, dislocati rispettivamente sui campi di Milano e Broscia ». L'esercitazione ha sperimentato molteplici problemi di impiego dell'urina aerea e principalmente le effettive possibilità della protezione di Milano da offese aeree diurne, anche in relazione iti nuovi materiali di volo in dotazione ai reparti. Il giorno S agosto gli stormi della quarta brigata bombardamento e quelli della seconda brigata caccia, rispettivamente agli ordini dei 'generali Bernasconi e Mazzueco, assunti gli schiarimenti voluti dal supposto di manovra, hanno elaborato, i primi il piano di attacco ed i secondi quello di difesa del territorio nazionale, adeguando i mezzi ed i sistemi dei più moderni principi di tattica aerea alla zona delimitata delle operazioni, per il raggiungimento del reciproco diverso scopo di « poter offendere e dover reagire ». Il mattino del giorno 9. seguendo r&golarmente gli ordini ricevuti, gli stormi da bombardamento, partiti dalle basi di Poggio Renatico, Bovolone e Vicenza, si sono a successivi scaglioni incolonnati nel cielo di Verona; e di qui, risalendo la vallala dell'Adige, fino a Trento', hanno deviato su Edolo. Indi, seguendo la Valtellina, attraverso l'Adamello, per rotte diverse e convergenti opportunamente scelte ' per eludere la vigilanza avversaria, si sono affacciali in pianura verso l'obiettivo du offendere. Gli apparecchi da ricognizione lontana dall'armata acrea, irradiati a ventaglio verso la Valtellina (nella zona, montana delimitata tra i laghi di Como e di Iseo) sin dal primo allarme pervenuto dall'avvistamento di frontiera, rastrellando a quota elevatissima il ciclo e mantenendosi in continuo contatto radiotelefonico con posti di avvistamento, con le busi e con i reparti da cuccia lanciati alla ricerca del- l'incontro coi bombardieri, hanno egregiamente assolto il loro compito. Richiamando i cacciatori sulle formazioni di volta in volta individuate e seguite, hanno facilitato l'azione di sbarramento e, successivamente], precisando la direzione degli stormi rossi, hanno richiesto l'intervento dei celerissimi caccia della difesa di Milano, che si sono tempestivamente innalzati alla quota voluta per contrastare,- disgregare ed abbattere gli offensori sopraggiunti. Questi, malgrado le diverse reazioni subite, in perfetta e tempestiva realizzazione del compito, si sono concentrati ad alta quota fra le ore 9,30 e le 10 in masse compatte sulla città, effettuando celermente in successive ondate di attacco, con provenienze diverse (talune anche giunte completamente indisturbate) l'operazione offensiva. L'azione, alla quale, hanno partecipato complessivamente 180 velivoli, svoltasi intorno ai 5000 metri su difficili terreni di alta montagna, in condizioni atmosferiche favorevoli per agglomeramenti nebulosi e forti correnti aeree, è stata condotta con abilità e decisione dagli equipaggi delle diverse specialità. L'azione potrà fornire importantissimi dati di studio per successivi perfezionamenti. Ma nei sintetici ed immediati accertamenti, ancora una volta è servito a dimostrare con evidente chiarezza l'impossibilità di poter completamente impedire la offesa portata con masse da bombardamento su località qualsiasi, anche sa siano difese, come nell'attuale circostanza, nelle migliori condizioni di efficienza. L'odierna manovra a partiti contrapposti si è svolta a completamento del normale ciclo addestrativo annuale degli stor7ni in buse di addestramento di assiame. I reparti impegnati, operanti brillantemente, hanno dimostrato di aver raggiunto un alto grado di addestramento, confermando eccellenti capacità tecnico-professionali presso tutti gli stormi; il personale specialisti e gli equipaggi di volo, costituiti da permanenti e da richiamati, amalgamati armonicamente, hanno dimostrato elevato spirito ed instancabile attività. Notevole constatazione è stata fatta in questo senso per il 7.o stormo da bombardamento, di recente costituzione, che sostituisce il reparto gemello partito per l'Africa Orientale, ed inquadra un fortissimo numero di richiamati: il giovane stormo ha bravamente gareggiato in valentìa con gli stormii anziani. La manovra si è svolta | sotto la direzione del generale comandante la prinia zona] aerea. La giornata del Duce La Spezia, 10 notte. Stamane, poco dopo le ore 8, venivano avvistati nel cielo tersissimo del golfo, tre grossi trimotori provenienti da sud, nella classica formazione cuneale, i quali, dopo avere compiuto un largo e maestoso giro, ammaravano nello specchio d'acqua prospiciente la frazione di Cadimare, dove ha sede l'Aeroporto Conti. Fulmineamente si spargeva la voce, nella piccola borgata, dell'arrivo del Duce, che già tre anni or sono circa ammarava nello stesso luogo entusiasticamente acclamato in occasione delle manovre dell'armata aerea. Il Duce, appena sceso a terra, nella divisa estiva di caporale d'onore della Milizia, è stato fatto segno al fervido saluto alla voce degli avieri, e ad una manifestazione di delirante entusiasmo da parte della popolazione di Cadimare che, in breve, ha gremito i pendii della magnifica conca. Hanno ricevuto il Duce, che era accompagnato dal generale Valle, dal Sottosegretario alla Marina ammiraglio Cavagnari, e da altri ufficiali generali dell'aviazione, il Comandante e gli ufficiali dell'Aeroporto. Dopo un rapido scambio di saluti il Duce ha preso posto con il seguito a bordo di un velocissimo motoscafo della Regia Marina, dirigendosi verso la R. Nave Zara, ormeggiata in rada e recante le insegne del Comandante la prima squadra ammiraglio Umberto Bucci. Il tragitto è stato percorso in pochi minuti, fra altre imbarcazioni dalle quali partivano, all'indirizzo del Capo del Governo, subito riconosciuto, acclamazioni accompagnate dallo sventolio dei fazzoletti. A bordo dello Zara il Duce è stato ricevuto dall'ammiraglio Bucci e dallo Stato Maggiore, mentre tuonavano le salve d'uso e veniva inalberato il Gagliardetto del Capo del Governo. Quindi, è stata subito ordinata la manovra di ab- I] i | ] bandono degli ormeggi e poco dopo l'imponente incrociatore, con l'equipaggio schierato in coperta, a poppa e a prora e sulle casematte, usciva dal lato ovest della diga. Dall'alto, scortavano l'unità gli apparecchi degli aeroporti Fiastri e Conti. Intanto i vaporini delle linee di Lerici e di Portovenere, carichi di bagnanti, deviavano dalla loro rotta per accostarsi il più possibile allo Zara e rendere omaggio al Duce. Il Duce, ritto sulla plancia, rispondeva tenendo il braccio teso nel saluto romano. Al largo, fuori del golfo, venivano più tardi eseguiti gli importantissimi esperimenti di attacchi aerei-navali tra velivoli da bombardamento e la regia nave radio comandata 8. Marco, esperimenti ai quali il Duce si è particolarmente interessato seguendo con attenzione tutte le riuscitissime fasi. Dopo tali esercitazioni, che si sono svolte in una tona di circa trenta miglia, fra il Tino e Viareggio, lo Zara rivolgeva la prora verso il golfo dove giungeva a tutto vapore verso le ore 11, sfilando dinanzi a numerose altre unità dalle quali partiva il saluto alla voce degli equipaggi schierati lungo i bordi. Il Capo del Governo ha poi ricevuto, nel quadrato dell'ammiraglio, il Prefetto S. E. Mariano, il I Federale comm. Biaggini e il Po] desta della Spezia avv. Toracca, i quali Gli hanno portato rispettivamente il saluto devoto della provincia, delle Camicie Nere della Lunigiana e della Spezia operosa, interamente votate al Regime. Ha ricevuto pure il Comandante dell'alto Tirreno, ammiraglio Bernotti. Al rapporto degli ufficiali-ammiragli, hanno partecipato anche tutti i comandanti di squadra. Infine il Duce, ha ripreso imbarco sul motoscafo, il quale, tra nuove salve di artiglieria e il saluto alla voce degli equipaggi, si è allontanato velocemente verso il molo « Duca degli Abruzzi ». Ivi erano ad attendere il Duce, i comandanti delle squadriglie cacciatorpediniere. Le sottili unità venivano passate in rassegna dal Capo del Governo, che ha infine rivolto ferree parole ai prodi marinai d'Italia. Con lo stesso motoscafo, il Capo del Governo, sempre vivamente acclamato dagli equipaggi delle navi militari e mercantili, ha fatto ritorno all'Aeroporto Conti da dove è ripartito alla volta della Capitale con il suo trimotore e i due di scorta. La cittadinanza spezzina, ha appreso della improvvisa visita del Duce solo nel pomeriggio, quando l'ammiraglio Cavagnari ha visitato l'Arsenale ed ha passato in rivista alcuni Corpi armati e le rappresentanze operaie. L'ammiraglio Cavagnari, dopo aver reso la visita a S. E. il Prefetto, è ripartito per Roma in ferrovia questa sera alle ore 22. REPARTI IN PARTENZA PER L'AFRICA ORIENTALE I : I i IL SOTTOSEGRETARIO Al LAVORI PUBBLICI, S. E. COBOLLI GIGLI, alla presenza di tutti gli impiegati del Ministero, commemora con elevate parole il Ministro Luigi Razza, caduto per l'impresa africana. (FOTOGRAFIA TRASMESSA PER FILO ALLA STAZIONE TELEFOTOURAFICA UE LA STAMPA)