I vincitori del "Premio Viareggio,, proelamati alla presenza del Ministro della Stampa a Propaganda di Alfio Russo

I vincitori del "Premio Viareggio,, proelamati alla presenza del Ministro della Stampa a Propaganda I vincitori del "Premio Viareggio,, proelamati alla presenza del Ministro della Stampa a Propaganda Mario Massa Uomo solo -- Stefano Landi // muro di casa Viareggio, 12 mattino.. H sesto laureato del Premio Viareggio, proclamato in questa notte ancora clamorosa della lunga discussione e inquieta del vato mormorio del mare e incanata dal leggiadro corteggio femminile, avrà il consenso della fola? La ricerca appassionata e talvolta burrascosa di questi giorni arà placata infine nella buona celta e additerà il migliore, il più vivo scrittore del tempo nostro e l più sensibile? Dai venti di sei anni or sono, i concorrenti sono giunti alle due centinaia di quet'anno; se alla lista mancano nomi cari e noti, tuttavia molti ci ono i quali sarebbero meritevoli del lauro senza molti esami, ma ome il Premio Viareggio vuole ssere assegnato a scrittore di molti e varii pregi, si comprende ome la scelta sia difficile e le dicussioni durino a lungo e non siano sempre pacate. Come sapete, il conte Galeazzo Ciano,'ministro per la Stampa e la Propaganda, il cui Ministero è diventato il centro operante della vita italiana nel campo dello spiito, premierà di sua mano il precelto. La partecipazione del gioanissimo Ministro a questa festa d'arte vuole essere particolarmene segnalata come un avvenimento non soltanto artistico ma politico, discendendo dalla norma fascista di incitamento dello spirito e del'intelligenza italiani. Appunto per questo, Galeazzo Ciano era sabao a Venezia per inaugurare la Mostra d'arte cinematografica ; ora qui, fra gli scrittori d'Italia, adempie la sua missione qUant'alre mai significativa. Nessuno porebbe vivere fuori dèi suo tempo se non restando morto ih vita, tan- o meno gli scrittori i quali ap-punto Bi alimentano della vite.■ punti Questa nostra vita, la vita fascista, concede sorgenti sempre vive e illumina orizzonti inusitati. Vediamo anno per anno in queste accolte letterarie penetrare aria e uce nuove; le vediamo adorne di motivi inconsueti. La letteratura abbandona l'inutile ricerca, il vago fantasticare e diventando umana, si incarna e sanguina. Come non ricordare le pagine odorose dì erra vangata e fragrante dell'erba novella e squillanti di canzoni sgorgate dall'Agro Pontino? Prime fra le altre le pagine delAlvaro, meritano di essere citae; ma moltissimi sono quelli, dall'Alvaro al Sapori, i quali da uella terra nuova hanno saputo rarre motivi indimenticabili. Ma tutti ormai gli scrittori itaiani vivono nella vita del loro empo. Nel suo libro — Io nel mezzo, — appunto in prima linea ella gara vlareggina, Margherita Cattaneo descrive, attraverso le ue impressioni di bimba, il primo erompere improvviso dei facisti per le vie di Firenze, e ragiunge un'arte verace senza foramenti e preziosismi; e Mario Massa, con il suo romanzo « Uomo olo » quanto senso dà alla vita ostra, e molti altri ancora come anno intendere e artisticamente ivere questo tempo. Il merito se degli scrittori, è per molta parte ure del Fascismo, suscitatore inomparabile di motivi di vita, reatore anzi di vita. Appunto quali interpreti del proprio tempo, del nostro tempo, gli scrittori sanno di avere l'interessamento e l'initamento del governo; la loro adunata viareggina intorno al Ministro Ciano, il quale sa intendere gli stesso, pieno di amore per 'arte, le ansie e le passioni degli artisti italiani, vuole riconfermare opra ogni altra cosa questa loro compiuta aderenza allo spirito facista. Il segreto inviolato Non solo gli scrittori ma tutti quanti apprezzano e intendono 'arte si sono radunati intorno a Galeazzo Ciano. L'attesa durava ansiosa da vari giorni, da quando giudici cominciarono il dibattimento. Cento nomi sono stati susurrati, ma il segreto è stato geloamente custodito. Ora, pur essendo terminati da varie ore i lavori della giuria, nessuno sa ancora il nome del prescelto, e tutti attendiamo il verdetto con palese inquietudine, ciascuno avendo il suo prediletto e temendo della buona orte. Sappiamo la durezza dei dibattiti; v'era da scegliere, all'ultimo, fra venti nomi e si comprende come la scelta non sia stata faile, esattissima essendo stata la icerca fra i nomi di etruaie Dree-in 'nomi cu eguale pregio ma di varie sfumature. Prima del- l'ora fissata, i saloni del grande albergo dove avviene la proclamazione, erano gremiti. Sbocciavano da morbide sete magnifici volti di donne, correvano nomi di scrittori dall'un capo all'altro, scommesse, discussioni, anticipazioni. Il gruppetto dei giudici era cinto d'assedio; l'attesa cresceva in vista dell'annuncio imminente. ~ Venti nomi erano rimasti in'lizza: Giannino Antona Traversi per il teatro, Valentini per la poesia, Moscardelli e Queirolo per la cultura, Sigillino per gli studi politici, la Cattaneo e la De Cespedes per le novelle, Antonelli, Astaldi, Benedetta, Bllenci, Camuncoli, Kufferle, Landi, Massa, Nannetti, Saporì, Savarese, Soldini, Viani, tutti per il romanzo. Tra questi, alcuni sono notissimi, altri meno, altri addirittura sconosciuti al gran pubblico come il Queirolo e il Soldini. La scelta appunto non era facile. Pur non essendovi il libro della irresistibile proclamazione, tuttavia questi rimasti in gara erano notevoli spiritualmente e artisticamente; notevolissimi, anzi, i romanzi del Massa e del Landi e le novelle della Cattaneo, scrittrice nuovissima di raro pregio. H dibattito doveva necessariamente essere lungo e faticoso non riuscendo i giudici, come non era possibile, a mettersi d'accordo. Infine questo accordo è stato raggiunto a mezzo, avendo la giuria deciso di disintegrare 11 premio classificando due primi, certamente di maggiore nervatura artistica di tutti gli altri. La relazione L'attesa del verdetto, dicevamo, crésceva in vista dell'imminente annunzio. Il ministro Ciano, insie- ™ a ^on"a Edda- &iunse P°9° B&£J£*E2&i osse^uia'° dalla giuria. Egli nel pomeriggio aveva inaugurato il busto a Ugo Brilli, il mago carducciano. Questo omaggio alla memoria del Brilli si svolse fra la commozione di innumere folla. Il Ministro era accompagnato dal prefetto, dal segretario federale e da altre autorità e dai Commissari del Premio Viareggio. La cerimonia inaugurale si concluse col saluto al Duce, al quale la folla fece clamorosa eco. Poco dopo il Ministro si recava, alla testa di un grande corteo popolare, dinanzi all'albergo Vittoria, per inaugurare una lapide rievocante il soggiorno viareggino del Carducci, e quest'altra cerimonia rivelando l'amore della gente della Versilia per la poesia, suscitava vivissime acclamazioni al grande poeta, al quale veniva unito, in suggestivo simbolo, il nome del Duce. A mezzanotte precisa i commissari dal Premio Viareggio si adunarono sul palco. L'adunata era presieduta dal conte Ciano. Il presidente Landò Ferretti, prima di leggere la relazione, espresse il rammarico della giuria di non aver potuto assegnare il premio a Orio Vergani per il suo libro africano Quarantacinque gradi all'ombra, libro di bello stile e di ardente passione,' non avendo il Vergani potuto concorrere, essendo egli stesso giudice del Premio. Il pubblico acclamò lungamente 1' autore, col quale il ministro Ciano vivamente si congratulò. Landò Ferretti lesse la seguente relazione: «La giuria 'del Sesto Premio Viareggio manda anzitutto un caldo ringraziamento a S. E. il conte Galeazzo Ciano per l'affettuoso appoggio che ha voluto dare alla istituzione. Dopo una serie di eliminazioni, che sono già di pubblica conoscenza e che ridussero i duecento concorrenti al numero di venti (autorizzati a fregiare i proprii volumi della dicitura: « Segnalato al Premio Viareggio >), la giuria ha concluso i suoi lavori con la classifica seguente: vincitori exaequo del Sesto Premio Viareggio: Mario Massa (lire 7500) per il romanzo Uomo solo, e Stefano Landi (lire 7500) per 11 romanzo Il muro di casa. Ha poi conferito premi: di lire 3000 a Margherita Cattaneo per le prose Io nel mezzo e a Ezio CamuncoU per 11 romanzo Olga Oliano; di lire 2500 a A. Queirolo per il saggio II prisma di Sant' Agostino e a Nicola Moscardelli per il saggio Dolstojewski; di lire 2000 a Pierangelo Soldini per 11 romanzo Alghe e meduse e a Rinaldo Kufferle per il romanzo Ex-russi. La ragione per la quale la giuria ha diviso il Premio fra Massa e Landi sta nel fatto che l'opera del Massa affronta con efficacia certamente un tema ampio e vivace aderente alla nostra passione, mentre quella del Landi, trattando argomento meno vasto, presenta una rara finezza m ' ,V'.ese"t.tt una Tara nnezza & anailsl e dl uno stato d'animo eccezionale. Degli altri premiati, il Camuncoli e Kufferle sono autori già noti, i quali con le ultime opere segnano un notevole progresso della loro arte narrativa; la Cattaneo e il Soldini si rivelano quali nuove e fresche energie, di cui la giuria riconosce la sicurezza, ed è Eorcio lieta di presentarli al publieo dei lettori italiani; Queirolo e Moscardelli ci offrono due eccellenti opere, dove la soda cultura sa realizzarsi in bella e piacevole esposizione. La giuria segnala poi: il dramma L'offerta di Giannino Antona Traversi, che celebra come in un rito commosso la santità del sacrificio supremo per la Patria; e il volume con cui Arturo Marpicati vigorosamente rievoca la storia e esalta la passione del Partito Nazionale Fascista; l'ultimo e singolare romanzo Le chiavi nel pozzo di Lorenzo Viani, il quale fu il primo vincitore del nostro Premio; Astra e il sottomarino di Benedetta, fantasia lirica che con tecnica nettamente futurista coordina una serie di sogni in una allucinante narrazione romanzesca; e il romanzo Sotto il sole di Francesco Sapori, che illustra con viva emozione la grande opera fascista della bonifica pontina ». Il pubblico sottolineò con vivaci applausi le conclusioni della giuria e acclamò gli autori quando si presentarono per ritirare il premio. Il Ministro Ciano espresse loro il suo compiacimento. I vincitori Mario Massa e Stefano Landi sono dunque i vincitori del VI Premio Viareggio. La scelta è la migliore? Senza dubbio. Di Mario Massa, il romanzo « Uomo solo » non è la prima fatica. Scrittore agile e nervoso, egli fa vivere al protagonista la vita dei risvegliati da lungo sonno. Conchiuse l'anima e la mente nei pregiudizi civili e politici dell'antico mondo, questo uomo solo improvvisamente si sveglia e vive il dramma nuovo con intensa passione umana e al fine intende e comprende. Stefano Landi è nome noto ai lettori de * La Stampa » essendo nostro collaboratore. Scrittore vigoroso, egli discende nel cuore e nei sensi dei suoi personaggi, li scarnifica, li lancia con l'anima nuda sulle vie della vita. In questo « Muro di casa », or ora premiato, lo scrittore accresce 1 suoi pregi, rafforza la sua arte di nuovi elementi, rinvigorisce il suo stile. Tutti e due, il Massa e il Landi, sono giovani e intendono il valore e il senso dela vita con uguale intensità, sebbene per origine e motivi diversi. Cosa aggiunge il lauro viareggino a questi due scrittori? Molto indubbiamente, consacrando solennemente la loro fama col verdetto di uomini di riconosciuta e apprezzata autorità. Ma altri nomi sono sorti da queste assise e si impongono ora all'attenzione del pubblico italiano. Altri sei premiati escono infatti dalla gara viareggina, tra i quali due del tutto sconosciuti. La Cattaneo nel suo libro « Io nel mezzo » mostra ingegno vivacissimo e squisita sensibilità; il Camuncoli conferma le sue qualità di scrittore e le sviluppa; il Moscardelli disegna la figura del Dolstojewski con tratti robusti, rivelando fortissima cultura come del resto in lui si apprezzava; il Queirolo è un sacerdote ligure finora sconosciuto: 11 suo libro « Prisma di S. Agostino » ha impressionato vivamente la giuria per la profondità dello studio e per la pienezza dell'espressione. Altro nome oscuro era quello del Sodini. Giovanissimo, questi, si è imposto all'attenzione della giuria per la sua efficacia evocatrice e per la robustezza dello stile. Del Kufferle si è voluto premiare l'assiduo lavoro e la continua ascesa. A giudicare dagli applausi della folla alla lettura del verdetto, i giudici dovrebbero aver trovato la giusta via. Il premio inciterà e spingerà più oltre questi scrittori, secondo il loro cuore e il loro ingegno. La festa viareggina si è prolungata fino a tardissima ora. Scrittori, musicisti, pittori, scultori, si sono lungamente intrattenuti a discutere sulle deliberazioni della giuria. Il Ministro Ciano, quando ha lasciato il raduno, è stato vivamente e lungamente acclamato. Alfio Russo