In cerca di un posto sulla giunca dei pirati

In cerca di un posto sulla giunca dei pirati Ilm CLUB DEImIm'ORCHIDEA ROSSA In cerca di un posto sulla giunca dei pirati pgpQnindiei nomini, quattro porci e nn venerando autocarro - Fan A Lai si è fatto arrestare e viene ginstiiiato - La cassa da morto a rate ed il banchetto dopo la sepoltura DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Fan-lo-kong (Bias Bay), luglio. Lungo la rudimentale strada a ondo di torrente da Waickow a an-lo-kong, il camion mi fa danare un indiavolato ed esasperato allo di San Vito, Approfittando 'un interstizio di calma, un cinee mi domanda una sigaretta'uomo sillaba la richiesta in idgin, iti lingua franca dei gratulorti della Cina, un pittoresco micuglio di cinese, inglese e porto-Gli porgo la sigaretta. Nel prenerla, l'individuo si presenta: — Fan A Lui. — E siete? — Un to-ché. Da quando sono in Cina, ho sento molto spesso tale appellativoe lo lanciavano nella strada oolies; suite soglie dei negozi, ottegai rivali; da una finestra alaltra, gli inquilini d'una stessa asa. In italiano, un vocabolo corispondente non esiste. Grosso moo, lo si potrebbe tradurre con esso, imbecille. — Perchè — domando — siete n to-ché? — Perchè mi son lasciato arretare. II condannato a morte L'individuo, difatti, è assistito a 12 soldati al comando d'un ufciale. Sullo sgangherato autocaro, siamo così in 19: 4 porci e 15 omini, 12 soldati, l'ufficiale, il priioniero ed io. I porci, legati come alami monumentali, occupano ientro del carrozzone, mentre glomini stanno pigiati all'intorno ovra scricchiolanti pancarelle. Veramente, al momento della artenza avevano già preso posto on valigie, scatole e ceste, una uindicina di borghesi. Vennero caraventati giù senza complimeni all'arrivo dei soldati. Io solo ed 4 porci non fummo, grazie a Diodisturbati. Il prigioniero, che sta proprio dronte a me, è un nomo ancora giovane e discretamente alto. Il volo, largo e piatto con gli zigompoco sporgenti e l'arcata sopracciiare molto vasta, Jo disegnanhiaramente come un cinese deud. Una doppia catenella di fero, che parte dal collo, gira attorno agli omeri, passa sotto le ascele e, incrociandosi dietro la schiena, finisce nelle mani di due soldati, gli lascia i movimenti dell'avambraccio discretamente liberi. Fan A Lui ne approfitta per tendere la mano e portare senza dif a a o o . n i - : i i a n e o 5 e l i o a a o d , i i o el ellinf¬ ficoltà la sigaretta alle labbra. Adesso, egli fuma con quell'aria tranquilla e superiore degli uomini abituati alle multiple e non sempre piacevoli contingenze della vita. Quando ha finito, pianta su di me uno sguardo diritto e leggermente ironico. — English man? — No. La mia risposta pare rallegrarlo. Sorride e di nuovo inchinandosi— Un'altra sigaretta, per favore ? E, ottenutala, a mo' di scusaesclama: — Non ne fumerò più, tante... Aspira avidamente una boccatae aggiunge: — Scendete a Fan-lo-kong? — Sì. — Ebbene, domattina, non mancate di venire alla mia festa... — Al vostro processo, volete dire ? No. Alla mia esecuzione. E accompagna le parole con unamimica significativa, che manda in visibilio i soldati. Pieno (t'acciaccai e di avarìe, icamion, intanto, perde sovente liclocità,.rallenta ogni cento metri, sincanta ogni chilometro. L'autista lo spinge con continui cambiamenti di marcia. E, ad ogni cambiamento, come il balbuziente dopo l'inciampo, esso riparte più rapido, per arrestarsi un po' più in làSono preoccupato. Con tale trabiccolo, buono al massimo per un film di Laurei e Hardy, potrò arrivare prima di notte a Fan-lo-kong f Verso la baia dei pirati Fan-lo-Kong è il capoluogo della Bias Bay, la baia dei pirati. Poco fuori del paese, io dovrò incontrare un certo signore, che, alla presentazione di un anodino biglietto di Mister Chu, mi procurerà l'imbarco sovra una giunca pirata. s Proprio cosi; l'imbarco sovrauva giunca pirata! Ma per arrivare a simile risultato, quanta fatica e quanta pazienza! Una riservaestrema e una condotta controlla ta nei minimi gesti e nelle più lievi sfumature, guidarono i mierapporti con l'enigmatico direttore dell'Ufficio Informazioni deClub dell'Orchidea Rossa. Gli rivolgevo rare domande e fingevsempre una grande indifferenza qualsiasi sua informazione. Un giorno mi raccontò: — Capita a volte nel nostrClub, come dappertutto, che qualcuno non fili come dovrebbe filare. Allora, lo si avverte una pa ma volta... Seguendo il costume cinese, gli facciamo trovare davanti alla porta il cadavere di qualche disgraziato morto di fame. Dovrà seppellirlo a sue spese. — E se questo non basta? — JRtcorriamo a mezzi più energici, quelli che si usano per i traditori, le spie, per quanti vogliono ficcare un po' troppo il naso negli affari nostri... Accettai l'avvertimento senza battere ciglio. E non mi meravi-gliai neppure per tutto quanto poteva all'apparenza sembrare bizzarria, mentre nella realtà era un controllo sui generis della mia persona, dei miei movimenti e delle mie relazioni. Mi ero proposto, altresì, di non rilevare un pedinatore tenace, che mi segitiva dappertutto. Ma l'ignoranza del mestiere da parte di costui mi parve tale, ch'io, un giorno, decisi di parlarne a Mister Chu. — Lo so! Lo so! — mi rispose H Direttore dell'Ufflcio-Informa ioni. — Quell'individuo non vale niente. Ma non era il solo a pedinarvi. Tre altri l'han fatto con maggior abilità. E debbo dirvi che i loro rapporti sono ottimi... A tale annuncio, mi feci coraggio: — Mister Chu, posso esprimervi un desiderio? — Parlate! — Vorrei imbarcarmi per qualche tempo sovra una giunca pirata e vivere qualche avventura... — Va bene! Procurerò d'accontentarvi. Per questo, eccomi a Fan-lokong. Il mio incontro con il corrispondente ed amico di Mister Chu, tuttavia, avverrà più tardi. Per il momento, approfitto della mia presenza qui onde assistere alla esecuzione di Fan A Lui, l'imbecille. Un feretro di lusso All'alba, una folla numerosa già lattende con curiosità tranqtiilla. ,Si odono soltanto commenti, di iscussioni brevi per i posti miglio ri, di tanto in tanto le grida dei venditori di dolciumi e di semi di zucca. Al mio arrivo, la folla, forse scambiandomi per un'autorità, si apre e mi permette di scivolare fin oltre alla prima fila e di fermarmi, indisturbato, fra una cassa da morto e una specie di palanchino, sul quale un porcellino arrostito allo spiedo poggia delicatamente il musetto affilato. Debbo essere arrivato alla tribuna ufficiale della cerimonia, chu un mandarino mi viene incontro e, ra sorrisi ed inchini, mi domanda n pidgin: — Siete ti rappresentante della Burrefield and Swire Company? Non capisco bene di che cosa si tratta; comunque, per non avere seccature, rispondo di sì. Il mandarino, allora, mi presenta a due colleghi, a tre ufficiali e ad un gruppo di persone vestite di bianco, i parenti del giustiziando senza dubbio, il bianco essendo in Cina il colore del lutto. Fan A Lui? Eccolo! Arriva con una scorta d'onore e un codazzo di bambini. Si regge bene sulle gambe e cammina con passo deciso. Saluta i parenti, mi saluta ed esantina con interesse la cassa da morto. — Quanto costa? — domanda. — Cinquanta dollari! — risponde sospirando, una voce. Un chiaro sorriso di compiacenza illumina il volto del morituro. La possibilità di dormire il sonno eterno entro una cassa coi fiocchi costituisce la dolce e suprema aspirazione d'ogni abitante del Ceeste Impero. Così, appena possiede un piccolo peculio, il cinese lo consacrerà a tanto importante acquisto e il figlio affettuoso dedicherà i primi guadagni alla bara del vecchio genitore. Per andare ncontio a simili stati d'animo, i grandi magazzini delle città costiere — Hong Kong, Shanghai, ecc. — hanno istituito la vendita a rate delle casse mortuarie. Un funerale senza lacrime Composto di tavole spesse e ben congiunte, lucido, inciso e laccato, l macabro mobile ?esferò per anni ed anni nella principale camera della casa e sarà per il fortunato proprietario perenne oggetto d'orgoglio e di compiacenza. Veramente, Fan A Lui, incurante come tutti i giovani, non aveva ancora pensato a simile acquisto. Qualcuno, adesso, ha provveduto per lui con insperata arghezza di mezzi. Cinquanta dollari! Perdinci, una bara di prima categoria, una bara da mandarino! Il giustiziando può inginocchiarsi con cuore contento contro il muro e attendere tranquillo U colpo di rivoltella, che un ufficiale gli sparerà a bruciapelo nella nuca. Stasera, il fratello, la desolata vedova, i parenti vicini e lontani si raduneranno ut torno alla tavoa imbandita e testimonieranno l'intensità del proprio dolore con arghe razioni di porcellino arrostito e colossali sbornie d'alcool di riso. Durante il banchetto, i bon:i, dalle tuniche gialle e dalla testa rasa, salmodieranno pie orazioni, che un'orchestra, accoccolata in un angolo, accompagnerà in sordina con un insieme di ritmi vellutati e quasi dolci. Domani e dopodomani, un paio di banchetti e di sbornie ancora, e poi i resti di Fan A Lui verranno trasportati nella bara preziosa sui fianchi d'una collina e interrati fra salve gioiose di mortaretti. Cerimonia lineare, semplice e senz'ipocrisia, senz'olire lacrime che quelle versate da piagnoni mercenari. E, onorato così il defunto, il fratello, erede universale, potrà con la coscienza a posto vendere la vedova al migliore offerente. Per la vedova di Fan A Lui, non più molto giovane ed avvenente, ma lavoratrice instancabile, un commerciante di Waichow sborserà 150 dollari, una delle migliori quotazioni della provincia. Paolo Zappa Una macabra «corvée»: i portatori di... casse da morto durante una sosta. Fan lo tong, Il capo-luogo della Bla* Bay, la capitale del pirati.

Persone citate: Mister Chu, Orchidea Rossa, Paolo Zappa

Luoghi citati: Cina, Hong Kong, Lai, Shanghai