Intensa preparazione bellica del Negus

Intensa preparazione bellica del Negus Intensa preparazione bellica del Negus Fortificazioni e strade - Migliaia di armati concentrati su tutto il territorio » Discordie e gelosie tra i ras Roma, 8 notte. I preparativi avanzati di mobilitazione delle forze etiopiche, annunciati dal comunicato n. 9 del Ministero per la Stampa e Propaganda, si possono documentare con fatti precisi. Tutto prova che l'Etiopia si prepara don ritmo accelerato alla guerra. Al riguardo della preparazione abissina, il Giornale d'Italia pubblica dei dati interessanti. Nello scacchiere eritreo le misure militari abissine si sono sviluppate con larghezza di linee e intensità di mezzi. Qui si vanno anzitutto svolgendo lavori di fortificazioni, inconsueti nella preparazione bellica abissina; soprattutto sul fronte del Tigrai si sono costruiti ridotti, trincee, fossati con piani, non soltanto difensivi ma anche offensivi per la protezione d'eventuali tentativi di avanzate delle forze etiopiche. Notevoli gli ordini di trincee stabilite sulla linea Senafè-Adigrat, e le opere di fortificazione erette nella regione di Macallè. Queste opere sono sussidiate da alcune nuove reti di strade, che vengono costruite in gran fretta e rivelano dei principi nuovi nell'apprestamento bellico abissino. Una notevole camionabile è, per esempio, quasi ultimata sulla linea Cobbò-Macallè-Adua, con diramazione Adigrat. Progrediscono intanto, insieme alla mobilitazione, gli afflussi di armi e di armati sui vari settori. Si sono istituiti centri di raccolta e di avviamento di materiale e di uomini a Debra-Tagor-Dessiè. Si lavora per costruire magazzini di armi e munizioni a Cerga e Gergora e a Tucul, Diugia, a 25 chilometri a nord di Gondar. Tutto avviene con un certo piano organico, che rivela gli insegnamenti degli ufficiali stranieri, svedesi e belgi, e i consigli di altre non meno amichevoli parti. Continui sono stati dal luglio gli arrivi di truppe e il loro progressivo addensamento verso il fronte eritreo. Gli armati arrivano a piccoli gruppi successivi. Per agevolare la marcia dei gruppi di ras Cassas dell'Uogherò, allo Scire si sono costruiti anche tre ponti sul Tacazzè e alcune passerelle su altri torrenti. Pochi episodi bastano a lumeggiare l'intensità e i metodi di questo schieramento iniziale. Il dieci luglio scorso sono arrivati mille uomini con mitragliatrici ad Adigrat e nello stesso giorno duemila uòmini, al comando del deggiac Cassas Sebalit, sono arrivati a Slncatu; il 13 luglio sono arrivati ad Adua 12 mila armati, mentre da< Macallè si sono spostati a Tembien, una delle provinole del Tigrai, duemila uomini. Intensi soprattutto sono questi movimenti di parziali adunate nel Tigrai, che fronteggia l'altipiano eritreo; il 21 luglio mille uomini sono stati trasferiti da Adigrat ad Ago e mille uomini da Macallè ad Adigrat. Alla fine di luglio era in pieno sviluppo anche la mobilitazione delle forze del Lechenti, a ovest di Addis Abeba, dell'Uoliso, dove si ammassavano duemila armati amahra e galla. Non pare che tutta questa febbrile preparazione si sviluppi con perfetta disciplina e autentico entusiasmo. Sono cominciate le dispute fra i capi. Ras Cassas pretende il titolo di Negus e vorrebbe il supremo comando su tutte le forze del nord. Il deggiac Aialeu vuole a sua volta la nomina a ras ed aspira ad un comando indipendente. Questi litigi provocano molto fermento e possono portare a colpi di testa. La minaccia alle colonie italiane è per gran parte costituita dalla politica aggressiva di Addis Abeba e, da una parte, da questa anarchia che può esplodere in su bitanei fatti d'arme. Anche Addis Abeba si va mettendo in assetto di guerra. Ha già provveduto ad or ganizzare una difesa antiaerea; sta ora provvedendo a riorganizzare il corpo di polizia, etiopica di tremila agenti, militarmente inquadrati. Frattanto sono stati stabiliti dei posti di guardia armata lungo tutta la ferrovia Gibuti-Addis Abeba. Ma anche sullo scacchiere somalo la preparazione non è meno intensa, ma non bisogna d'altra parte dimenticare che l'Abissinia può operare contro le nostre colonie, divise e distanti una dall'altra duemila chilometri, per manovre interne, trasferendo i suoi armati sul suo territorio da nord al sud, protetto sul fianco dalla linea delle colonie francese e britannica. II Giornale d'Italia continua a citare altri episodi della preparazione abissina, e così conclude: « Siamo ben lontani dalle dichiarazioni imperiali fatte ad uso internazionale sullo stato del riarmo dell'Etiopia e sulla candida volontà di pace. Alla fine di luglio i militari stranieri accreditati presso l'imperatore d'Etiopia calcolavano che fossero adunate contro le fronti dell'Eritrea e della Somalia oltre 110 mila uomini armati, dei quali oltre 83.000 sullo scacchiere eritreo e circa 30.000 sullo scacchiere somalo, ma si tengono pronte maggiori forze. Il 26 luglio scorso è stato diramato il seguente segreto ordine di mobilitazione: « Il primo mascarem (precisamente il 12 settembre) tutti gli uomini validi dovranno partire armati per le località indicate dai capi, i quali riceveranno al riguardo, tre giorni prima, le necessarie indicazioni». A quest'ordine sono state aggiunte particolareggiate istruzioni per ogni provincia. Questo non è più linguaggio societario.

Persone citate: Cerga, Negus, Negus Fortificazioni