Lo scafo del "Lusitania,, ritrovato ?

Lo scafo del "Lusitania,, ritrovato ? ORE DI EMOZIONE SULL' « ORPHIR » Lo scafo del "Lusitania,, ritrovato ? Il relitto di una nave gigante identificato grazie alle misteriose indicazioni di un vecchio pescatore (Servizio esclusivo de La Stampa) Da bordo dell'* Orphlr », 6 notte. Forse quella di oggi è stata la giornata decisiva delle nostre ricerche. Tutti a bordo sono ormai sicuri che Z'Orpliir si trova al di sopra del relitto del Lusitania e che da domani se ne potrà avere la conferma dal palombaro Jar rati, il quale, col primo ritorno della luce, farà la sua immersione racchiuso nell'« uomo di ferro », lo scafandro Tritonia, capace di resistere alla pressione di decine di atmosfere. Il modo con cui siamo giunti alla nostra posizione attuale è cosi pieno di carattere romanzesco e di coincidenze incredibili che quasi quasi stentiamo a credere di essere desti e di non sognare. Il capitano Russell ha preso nota dei dati fornitigli dal guardiacoste MacCarthy, dati che vi abbiamo riferiti nel precedente marconigramma, e gli ha promesso di invitarlo a bardo.al viomento opportuno. Quando egli si è recato ad incontrare il pescatore Harr Harrington, un vecchio lupo di mare che ha trascorso la sua intera vita sull'oceano e che ha la pelle abbronzata e ruvida come il cuoio, questi ha detto solo queste parole: Capitano, io ti porterò sul posto esatto! Richiesto di spiegazioni, ha dichiarato di non poterne dare. Sapeva dove fosse il Lusitania, ma come lo sapesse era anche per lui un mistero. E lo si vedrà. Harrington, infatti, il giorno dell'affondamento del transatlantico era ben lontano dall'Inghilterra e dall'Irlanda. Egli si trovava a bordo del vapore Gallier di Liverpool, che, alla data esatta del siluramento del Lusitania, veniva pure silurato e colato a picco da un altro sommergibile tedesco nel golfo di Genova. Questa è la prima stranissima coincidenza. Non sappiamo come il capitano Russell, un uomo che ha la testa a posto, abbia prestato più fede alle parole profferite quasi con fanatismo dal vecchio pescatore che non aveva visto l'affondamento del Lusitania che a quelle fredde e calme del guardiacoste MacCarthy, che lo aveva visto e lo aveva rilevato con misurazioni. Il pescatore aveva fatto però un racconto simile a quello di MacCarthy e con l'aggiunta di un particolare importante. Anche Harrington era andato a pescare con le reti al largo di Kinsale e le sue reti si erano impigliate in qualche cosa, non solo, ma avevano portato a galla dclle tavole di legno che Harrington giura debbano avere appartenuto un tempo al ponte di comando del Lusitania. Fatto sta che Harrington già ieri sera è salito a. bordo dell'Orphir quale ospite. Egli si è coricato su un ammasso di funi, dove ha trascorso la notte. All'alba tutti erano in piedi e nel grigiore dell'ora mattutina Z'Orphir si è mes)so a danzare la sua quadriglia in su e in giù per il mare. Il momento emozionante si è avuto però nel pomeriggio. Russell, Bestie e Stephens erano tutti e tre chini sull'apparecchio di sondaggio. Harrington, fuori della cabina, scrutava la linea lontana della costa, alcuni punti di riferimento dei quali dovevano indicare il punto esatto. L'apparecchio registrava con esasperante monotonia un fondo liscio ed uguale di circa 84 metri. Ad un tratto Harrington si è precipitato nella cabina, ha afferrato per un braccio Russell e gli ha detto con semplicità: — Questo dev'essere all'incirca il posto, capitano. Egli non aveva finito di pronunziare l'ultima parola che la linea sull'apparecchio registratore si deformava e lentamente descriveva sulla carta il profilo di un gigantesco scafo di nave. L'eccitazione prodotta dalla constatazione della esattezza incredibile con cui il pe¬ snnhfuigubdmsbfssnpadclamrfdcdsavcqfftstcsLdrifildnMagdccrosdI | , jg| t scatore aveva ritrovato il posto non si può descrivere. Ma Russell non ha- perso la sua flemma. Egli ha fatto echeggiare il suo triplice fischio e nello stesso istante gli uomini a poppa lasciavano cadere in mare la gigantesca boa di segnalazione, munita stavolta non di una sola ancora, ma di ben 18 blocchi di cemento attaccati a cavi d'acciaio lunghi cento metri. Al momento in cui il rilievo cessava sulla carta dell'apparecchio di bordo, una seconda boa veniva affondata nel mare, munita anch'essa di blocchi di cemento. Stavolta si può essere sicuri che la marea non sposterà i segnali. Subito dopo la motolancia è stata calata in acqua con un piccolo apparecchio di sondaggio ausiliario. Con rapidi movimenti l'imbarcazione ha percorso in tutti i sensla zona attorno aH'Orphir, permettendo la registrazione di altrrilievi del relitto che giacciono in fondo all'Oceano e dalla somma delle registrazioni si giunge alla conclusione che, sé non si tratta del Lusitania, sotto Z'Orphir riposa certamente un transatlantico di almeno uguali dimensioni, una nave gigante. La conferma, come dicemmo, la si potrà avere domani quando il palombaro scenderà in fondo al mare. A bordo tutti sono felici, ma più felice di tutti è il vecchio pescatore il quale ha raccontato che ieri sera dopo avere parlato col capitano Russell egli si è recato in chiesa a pregare Iddio di guidarlo sul posto esatto in cui si trova il Lusitania. Gilbert MacAllister.

Luoghi citati: Genova, Inghilterra, Irlanda, Liverpool