Dietro lo schermo

Dietro lo schermo Dietro lo schermo Imprese e impresari - Il primo film italiano a colori - Un programma di produzione - Giubilei e cineteche. Le somme richieste da autori di ommedie e di romanzi per le riuzioni cinematografiche delle loo opere vedono continuamente acrescersi i numeri dei loro zeri. E' di ieri l'acquisto di un romano di Sinclair Lewis, Dodsworth, a parte di Samuel Goldwyn, per 5.000 sterline). Alcuni mesi or soo una Casa editrice di Culver ity tentò un singolare esperimeno. Si pose a. gestire a New York n'impresa teatrale, acquistando gni diritto sulle opere rappresenate nel .suo teatro. Ciò si è in bree rivelato un affare. Due commeie favorevolmente accolte dal ubblico sono costate ciascuna, ome soggetti per film, 15.000 dolari invece degli 80.000 o 100.000 he certamente in un secondo temo sarebbero stati richiesti dai ripettivi autori. Ma non è questo he c'interessi. In Broadway sono rmai numerosi gli spettacoli tearali finanziati dai capoccia di Holywood; e ciò soprattutto allo scoo di poter più o meno artificioamente creare un successo a coioni acquistati per poco prezzo e ltrimenti destinati a ben diversa orte. Chi ha veduto nello schermo e soprattutto nell'altoparlante), iò che costituirà la tipografia delo spettacolo può già non trascuare questi primi sintomi. Sarà un giorno il monopolio di tutto ciò che potrà o dovrà essere rappresentaione? Sarà il diritto di vita e di\ morte su arte e artisti, dal copione i allo spartito? Pur di sfornare poi l suo spettacolo standard in isca-1 ola il potentissimo organismo in-1 dustriale non tralascierà alcun \ mezzo per imporre, prima alla ribalta e poi sullo schermo, quel copione purchessia che però rappreenti un business. I novatori cotituiscono quasi sempre un pessimo affare: l'autore di drammi o di commedie che per sua disgrazia saranno giudicati, e da un coniglio d'amministrazione, troppo ntelligenti per la media del pubblico di almeno due continenti, si vedrà irrimediabilmente preclusa a via a ogni possibilità di rappre-\ sentazione; e forse allora chi non \ potrà fare a meno di amare la vera arte scenica si riu?iirò con pochi altri in teatrini improvvisati — con l'animo del fervente, e anche del congiurato. Prosegue intenso il lavoro di montaggio dei film italiani che dovranno essere presentati a Venezia; si sta ormai procedendo agli ultimi ritocchi delle varie colonne sonore. Così è finito Passaporto rosso il film di Brignone che rievoca, dal soggetto di Napolitano, una pagina di vita italiana veduta con un fervore patriottico alieno da ogni retorica. E' pure quasi ultimato il montaggio di Scarpe al sole di Elter e Monelli; e già si dice che l'interpretazione di Camillo Pilotto sia tra le migliori di questo nostro infaticabile attore. Si è intan- j to iniziata a Milano la lavorazione di un corto metraggio II museo dell'amore interamente girato a: colori col sistema italiano Ron- ! carolo. Nelle intenzioni dei prò-1 duttori («Milano-film») questo; corto metraggio dovrebbe essere1 il preludio a una più vasta attività, un accurato tentativo di non tenere lontana la cinematografia italiana dalla - cosi detta « campagna del colore ». Soggetto e regia sono di Mario Baltico, coadiuvato da Gianni Maestri e da Alberto Lattuada, tutti del Guf di Milano. Il film sarà ripreso e stampato interamente su pellicola italiana, con macchine di fabbricazione italiana; e si confida di giungere in tempo per presentarlo a Venezia. A guardare oltre confine si mira di solito al mercato americano; quello europeo, forse perchè un po' più di casa, viene talvolta un po' trascurato. Ma oggi è la volta dell'« Ufa » la quale ha laboriosamente definito il suo nuovo programma di produzione 'trentacinque-'trentasei. Un programma che appare addirittura imponente e tale da essere con- f^fe^u^lSSé'dcUa S^fn^^^S inter" Venti] aveva duramente travagliato la massima casa editrice tede- sca. Ma se non ci sarebbe da stupirsi del numero dei film impostati nè dei registi e degli attori mobilitati, ciò che davvero appare assai significativo e l'agile eclettismo di spunti, sfondi e vicende che darà vita ai nuovi film. Gustav Ucicky, il regista di Fug- giaschi, dirigerà Rose nere, ambientato durante le lotte per l'indipendenza finlandese nel 'novecentoquattro-'einque, che segnerà il ritorno di Lilian Harvey agli stabilimenti di Neubabelsberg, dopo il suo non troppo felice soggiorno ad Hollywood. Gli ultimi quattro di Santa Cruz narrerà invece la vicenda di quattro scampati in un'isola deserta dell'Oceano Pacifico; la vicenda è dovuta allo scrittore Karl Maria Frank. Si è pensato anche a Ibsen: Le colonne della società vedranno Heinrich George nei panni del console Bernik; la riduzione sarà diretta da Karl Heinz Martin, su di uno scenario del Klaren e del Gillmann. Da Ibsen si salta a Le nozze di Figaro, che si varrà delle musiche di Mozart, regista Karl Hartl. Una nuova febbre dell'oro è stata poi acutamente tratteggiata nel romanzo Anatolia di Bernhard Kellermann: come un lampo la ri- cerca dell'oro dominò la vita della California cosi ora è la nuovissima ricchezza, il petrolio, che in un villaggio del sud-est europeo suscita passioni e conflitti, cupidigie e disavventure; 1' omonimo film sarà diretto da Reinhart Steinbicker. Canzone d'amore invece farà riapparire l'Esposizione mondiale di Parigi del 1900, pretesto a curiose rievocazioni d'ambienti, in toni per lo più operettistici affidati a Pritz Peter Buch. Fra un'altra decina di film (e ci pare che basti) è ancora da segnalare Anima mia dove appariranno — e state tranquilli che si faranno abbondantemente sentire — Schumann e Chopin, con nessun risparmio della notissima « Widmung »; e infine Cavalleria leggera e La mia regina saranno dedicati alle prodezze di una nuovissima interprete, Marika Rokk, una soubrettina che a quanto si dice è anche un'ottima attrice, un'ottima cavallerizza da circo, un'ottima equilibrista idem, un'ottima acrobata idem. (Quella, è la volta che sfonda lo schermo con un triplice salto mortale). Il piano nazionale tedesco di televisione prevede da venti a ottanta stazioni trasmittenti di po¬ n ¬ tenze comprese fra i due e i venti Kw, disposte in luoghi possibilmente molto elevati per ridurre al minimo gli assorbimenti da parte del suolo delle altissime frequenze usate. I raggi d'azione sarebbero dai cento ai duecento Km. Le cinque o sei lunghezze d'onda sarebbero geograficamente distribuite in modo da evitare interferenze fra le varie stazioni che potranno essere ricevute in uno stesso punto. Poiché, come s'è detto, le antenne trasmittenti saranno per lo più installate sulla sommità di monti, una notevole difficoltà sarà offerta dal problema di collegare gli studii con le stazioni; ma già si pensa di ricorrere a collegamenti radioelettrici. Nel frattempo il presidente della « Marconi Co. » all'assemblea annuale ha annunciato la costruzione .di nuovi trasmettitori televisivi, capaci di trasmettere, senza alcun tremolio, cinquanta Immagini al minuto secondo. Questo risultato apparirà a chiunque assai sorprendente, non appena si pensi che la velocità delle immagini cinematografiche è di ventiquattro al mi» nuto secondo. Fresche fresche notizie dalla Cina. Cogliamole in fretta, fin quando la Cina ancora esiste. I primi film Importanti di laggiù datano dal 'trentuno, 'trentadue, Tre donne moderne, tratto da uno scenario del celebre drammaturgo cinese Tian Hana. (Mai sentito nominare? Vergogna). Poi II torrente di fuoco, di Shen Tuansania e la trilogia Mattino d'una città di Tasi Ciucenk, Alba di Sun lui e Notti di una città di Fel Mu, dove, almeno nei titoli, Ruttmann e Chaplin si prendono a braccetto in quel di Shanghai. Nel 'trentatre si fonda la « Federazione Orientale per lo Sviluppo della Cultura Cinematografica Asiatica » (tirate pure 11 fiato), e si fondano le pistolettanti Case editrici: I-Huà, Min-Sln, Lian-Huà. Dall'unione degli sforzi delle tre editrici nasce La vita umana ,che pare 11 capolavoro della cinematografia cinese. Che cosa ci stanno preparando di bello? Subito. Il fiore delle sorelle di Cien Cientaiou, Onde dei mari e Le fiamme. Ne sono molto umiliato, ma il nome dei registi di questi due ultimi film non sono proprio riuscito a saperli. Non tutti i Giubilei giungono invano. Il Duca di Gloucester ha inaugurato all'* Imperiai Institute » di Londra la « Cineteca dell'Impero », costituitasi per commemorare il real Giubileo. La cineteca contiene pellicole di produzione inglese sull'Industria, l'agricoltura e i varii prodotti dell'Impero, oltre ai film eseguiti dal « Post Office ». Tali pellicole potranno essere distribuite a rotazione alle scuole e alle Associazioni culturali della Gran Bretagna, con il solo rimborso delle spese postali. Molte pellicole sono state poste a disposizione del nuovo organismo da parte del Governo canadese che in tale attività aveva da tempo presa una posizione d'avanguardia. Per ora la cineteca dispone soltanto di film muti, ma ha già stanziato fondi per l'acquisto di pellicole e d'apparecchi sonori. m. g. Camillo Pilotto, valoroso alpino, In «Le scarpe al sole» di M. Elter. Jean Muir, una delle interpreti di « Il sogno di una notte » Un'inquadratura di «Darò un milione», regia di Mario Camerini, produzione Novella-Film.