Sbersi vittorioso nel Giro del Sestriere

Sbersi vittorioso nel Giro del Sestriere LA « CLASSICA » DEI GIOVANI CORRIDORI PIEMONTESI Sbersi vittorioso nel Giro del Sestriere La corsa, aspramente combattuta ad oltre 33 chilometri di media, termina con la volata fra Sbersi Pelassa, Armando, Simoni e Mollo L'ordine d'arrivo 1. Sborsi Carlo (2.a categ.), dello . C. Paracchi, alle oro 12,18', che imiega a compiere i Km. 195,400 del ercorso ore 5,51'30'' ia di Km. 33,330. 2. Pelassa Giuseppe (3.a categ.), del . S. Fiat, a mezza ruota; 3. Armano (S. C. Paracchi), id. ; 4. Simoni S. 51. G. Bologna) id.; 5. Mollo (G. S. Fiat), id. ; 6. Astrua (S. C. Vigor) a *22"; 7. Faggino (id.) a ruota; 8. .Moro R. i Paracchi) a 6'30"; 9. Grosso (Ausoia) a ruota; 10. Sessa (Alfredo Bina di Varese), id.; ■11. Molinar (U. S. talia di Nizza); 12. Pacini (Leumann); 5. Foligno lAcouese), a 10'40" ; 14. Bazzo lAn.-onia). id.; 15. Tasso (Vigor) d.; 15. Bovio, id.; 17. Pomati, id.; 18. Costantino, a 12'40"; 19. Benedetti, id. ; 0. Pncrhettino, id.; 21. Castaldi, id.; 2. Gioe. id.; 23. Poggio, id.; 24. Pìtatore Giovanni a lo 50''; 25. Kicco; 26. Cora; 27. Molineris; 28. Paletto; 29. Scolopa; 30. Ivaldi; 31. Giordano: 32. Pianta; 33. Pelassa; 34. Trevisan; 35. Leonardi. La Coppa Littoria è stata assegnaa allo S. C. Paracchi. H Sestriere non è più terribilecome una volta. Ormai la strada, bella ed asfaltata, s'inerpica sul colle senza strappi troppo aspri, con delle belle curve sopraelevate, senza buche e senza polvere. Una salita lunga, insomma, ma facilmente pedalabile, dove più_ che le virtù di scalatore contanotrentacinque chilometri'» piami ra che conducono all'arrivo. Questi i capisaldi tattici della corsaquelle di resistenza e di buona forma, per emergere. Per questo il Giro del Sestriere, classica corsa, da anni e anni, dei dilettanti torinesi, ha mutato fisionomia. Una volta si andava cauti fino ai piedi del gigante sulle cui rampe gli arrampicatori davano battaglia campale; chi si poteva difendere sen-za perder troppo tempo confidavanella lunga discesa per riacciuffare 1 campioni della montagnaEra una gara di specialisti. Adesso, invece, è la gara della resistenza. Ce l'ha detto e dimostrato la tattica adottata ieri dal migliori dei novantasei partecipanti alla corsa dello S. C. VigorLa nuova tattica Decisione ed alta andatura fincto1 primi sessanta chilometritracciati in pianura, scatti rabblo-si sui dodici chilometri che culminano con l'aspra erta di Exllles, azione offensiva senza sosta sul Sestriere (Km. 10 da1350 di Cesana ai 4030 del va-lieo), battaglia d'audacia e d'agilità, nell'interminabile discesa e nella serpeggiante strada della vaChisone fino a Pinerolo (Km. 54 dal Sestriere), ed aspra, accanita difesa delle posizioni acquisite ne I risultati di questo sistema sriducono in poche note assai significative: media di oltre 33 chilometri orari, trentacinque arrivati su novantasei partiti, distacchi netti sul traguardo fra i gruppi che le vicende della corsa avevano formato, lotta continua cocuore in gola, interesse al cento per cento. Con ciò è detto tutto il successo del Giro del Sestriere in cui 1 giovani concorrenti hanno saputo (dando una piccola lezione d'intelligenza e di sport acampioni) adattare una tattica nuova alle nuove condizioni depercorso. C'è ora da dire del protagonist e della cronaca. Nell'un caso cheinell'altro ci si trova davanti adjuna situazione che meglio sarebbe; non si fosse verificata: la squa-jlifica durante la gara di Arman- do, Pelassa e Mollo i quali han- no, però, continuato ed hanno di-isputato la volata. Decideranno, I e con ogni probabiltà non con : clemenza, le autorità della F. C. ' I. sul caso di questi tre corridori, caso che può essere cosi riassunto Armando, vittima di una caduta dopo Trana, spezzò una ruota e la cambiò, mancando, così, ad una precisa norma del regolamento. Benché avvertito della sua immediata squalifica, l'atleta continuò e fu forse il migliore. Dopo il Sestriere si trovò in testa soltato con Pelassa e Mollo. I Commissari avvertirono questi due di non tenersi alla ruota del corridore onmai considerato come non più in gara, ma come un estraneo. Pelassa e Mollo continuarono, invece, ad agire di buon accordo con la... pecora nera- Dl ^U1' a^cne la loro squa- qui, anche la loro squa litica. Come vedete, è una situazione in cui 1 giudici hanno cento ragioni, ma che, purtroppo, tocca direttamente proprio tre dei protagonisti, senza per nulla poter scalfire la bellezza della loro prova. Le fasi della gara Fortuna volle che sul traguardo, fra cinque uomini in lotta per la vittoria, la spuntasse uno dei due, Sbersi che non era in predicato con la squalifica. Sbersi, il quale è sempre stato fra i primi e che sol in discesa l'a ceduto , leggermente, per, poi, riprendere 'COn sicurezza sul piano, ha, cosi messo d'accordo 11 regolamento con la classifica. L'altro... rego-lare dei cinque era l'emiliano Si-moni, più sicuro in pianura che sui monti, la cui corsa si appaia con >quella del vincitore. Nella volata 1 quattro piemontesi l'hanno chiuso in modo da non permettergli di farsi luce; è la disgrazia di essere soli. Il quintetto che ha lottato in Uo gradale d'Orbassa 1 no è passato, fatta eccezione per Simoni, in testa anche sul Sestriere. Nella discesa, però, aveva dovuto accettare la compaignia di Astrua e Faggino, ma la ffortuna bloccò quelli due; A- strua dovè fermarsi più volte per regolare 1 freni, mentre Faggino perse contatto per liberare la ruota da un cespo di rami impigliatosi nei raggi. Di un pauroso capitombolo rimase vittima Valetti mentre già aveva avvistato, in compagnia di Gios, il gruppo del primi; se la cavò sen ^.^a^o^vJom" za gravi danni, ma dovè aoban- Tutto quanto precede permei- te alla S di contesi u, brevi accenni. Francesco Camusso diede il « via » alle 6 e 26' e fin nei pressi di Bussoleno fu un susseguir fi S fcaUi'TVVaVXTecesi ai scaia e ai \oiate cne lece qualche vittima di poco conto e tenne la media sin « trentacin-quea A movimentare la già ab-bastanza vivace fase iniziate tu- tervenne Perego che approfit- SSSPM^SS: tocicletta, piantò tutti e attaccò per primo, dopo Susa, la parte in salita della corsa. Qui fu presto raggiunto e staccato, appena la battaglia prese forma più netta e decisa. Un episodio e nulla più. Le posizioni si delinearono sull'erta di Exilles al cui termine (Km. 73) passarono, separati da brevi distacchi: Pelazza, Arman- dò e Sbersi; Astrua, Moro, Fag-gino e Mollo; Simoni e Molinar; Valetti; Bazzo Glosso, Costanti-no e Gios. Era la prima selezione, Attaccarono insieme il Sestrie. re, lasciando Cesana (Km. 94,91 alle 9,10: Costantino, Gios, Moro, Molinar, Mollo, Pacini, Grosso, Sbersi, Astrua, Faggino, Pelassa, Simoni, Valetti, Armando e Bazzo con alle spalle Sessa, Foligno ed altri. Son 17 uomini; 14 11 troverete in fila a cominciar dal primo nell'ordine d'arrivo; stenza aveva, dunque, già datorisultati pratici di indubbio va- Iore c„ii= „„„.„ j nTrpo,Fs=' «.%fa^prese, e, verso la fine, Astrua erCoShtant?no0 e Costantino e Gios arrivati in- dietro di poco. La gara di resi- stenza avfva dimmi» di j,iJ Grosso. Sul valico passarono pri- ml alle 9,45: Mollo, che vinse il traguardo, Pelassa, Sbersi e Ar- mando; a 35" transitò Astrua, a ; 1' Faggino, che era rinvenuto , splendidamente, e Simoni, all;e 34" Grosso, a 2'40" Pacini e rMoro, a 3'56" Molinar, a 4'5 Co-1 stantino, a 5'40" Sessa, a 5 50 Foligno, a 6'25 Castaldi e Va- letti, a 7'30" Benso e Gioa, a 8'5" Bazzo e Bobbio. Poi fu la volata a capofitto per la discesa, al termine della quale Pelassa, Armando e Mollo si trovarono soli al comando, ineeguiti da vicino da Sbersi e Simoni e, con vantaggio ormai insuperabile, dagli sfortunati Astrua e Faggino. Col ricongiun volata in cui Sbersi saettò davanti a Pelassa, Armando, Simoni e Mollo. E. A. ,ebbe il quintetto che disputò lai gimento di Sbersi e Simoni si