La Medicina

La Medicina La Medicina II clima di montagna Portato a climi diversi il nostro rganismo sano tende, mediante na serie di variazioni biochimihe, ad adattarsi ai nuovi stimoli, porsi in condizioni di equilibrio per il mantenimento delle sue funioni. E' dallo studio di queste modiicazioni fisiologiche che è scaturito tutto un complesso di dottrina er sfruttare le varie proprietà ei disparati climi nel campo della atologia. Si è già detto, da queta tribuna, del mare, dei suoi oefficienti salutari, delle insidie ese a chi vorrebbe sfruttarne le roprietà senza discernimento. Saebbe un grave torto che faremmo lla montagna se trascurassimo di arlarne in questa stagione, che are particolarmente invitante al oggiorno a grandi altezze. Una delle principali doti delalta montagna è costituita dalla ua ricchezza nell'intensità della uce e delle radiazioni solari. . La purezza dell'aria, la scarsità elle nuvole contribuiscono a rinorzare l'effetto dell'insolazione. I aggi ultravioletti, come noto, ono poi assai più abbondanti in lta montagna che sulla spiaggia el mare, dato il minor assorbimento da parte dell'atmosfera. La differenza tra la temperaura dell'aria e l'intensità del caore solare è inoltre un elemento apitale dell'elioterapia in alta montagna ed ha, senza dubbio, alorché non sia eccessivo, un beneico effetto sulla salute. Essa geeralmente contribuisce a stimoare l'organismo provocando lievi eazioni sulla circolazione perifeica. Gli scambi nutritivi sono più ttivi nell'aria fresca che favorice una maggiore dispersione del alore corporeo, donde uno stimolo maggiore nelle funzioni nutritive d assimilative. Se ad una certa altitudine, inine, la percentuale dell'ossigeno ell'aria è minore che al mare il atto non è pericoloso, poiché proprio tale diminuzione può influie favorevolmente sull'organismo. Difatti avendo questo sempre biogno di una quantità determinata di ossigeno, per compensare a diminuita introduzione di tale elemento ad ogni moto respiratorio i polmoni sono obbligati ad aumentare la frequenza o per lo meno l'ampiezza del respiro. Ne consegue che la montagna ha un' influenza sull' attivazione delle funzioni respiratorie, che per forza di cose alla lor volta provocano una maggiore attività del sistema circolatorio col quale sono intimamente collegate. Non è a credere, tuttavia, che il maggior lavoro dei polmoni e del cuore sia spinto tanto innanzi per molto tempo; che altrimenti la fatica che ne deriverebbe trascinerebbe con sè conseguenze deprecabili. Un nuovo fenomeno compensatore, invece, interviene a migliorare la situazione: dopo un relativo soggiorno ad una certa altitudine, all'incirca dopo una settimana, si ha nel sangue un DCVAaumento dei globuli rossi; il che ha una favorevole influenza sulla utilizzazione dell'ossigeno dell'aria, Aumentata in tal modo la massa assorbente dell'ossigeno i moti respiratori e quindi l'attività del sistema circolatorio possono ritornare verso i valori normali. Si è visto intanto che pure le funzioni degli organi preposti alla produzione degli elementi del sangue sono stimolate dal soggiorno montano. Secondo Loewy la leggera diminuzione del tasso dell'ossigeno, che determina una certa acidosi nel sangue, costituirebbe un eccitante di tutte le funzioni organiche. Per Ravina la secchezza dell'atmosfera e la bassa temperatura dell'aria rappresentano fattori capaci d'influire favorevolmente sui processi infiammatori essudativi. L'umidità dell'aria in alta montagna è assai scarsa e per lo meno inferiore del cinquanta per cento a quella esistente a livello del mare. Inoltre bisogna ricordare che le variazioni della pressione atmosferica non sono tanto intense od almeno tali da apportare modificazioni fisiologiche di qualche importanza. Tutti questi elementi ed altri in sott'ordine conferiscono al clima d'alta montagna delle caratteristi che, che, pur essendo suscettibili di differenziazione a seconda del grado d'altitudine e della località stessa (posizione dei versanti, soprattutto), permettono di essere sfruttate non soltanto da quanti in ottima salute ricercano nella montagna motivo di svago, ma anche da soggetti minorati. In 11 nba generale, si può dire che le cure di alta montagna hanno so prattutto una azione eccitante. In ciò differiscono nettamente da quelle di media montagna, che, nel loro insieme, hanno piuttosto un effetto tonico e sedativo. Anche nel clima di media alti tudine sì rivela costanza di temperatura, diminuzione della pres sione atmosferica, purezza del l'aria; ma l'azione dell'irradiazio ne solare è meno forte che in alta montagna, mentre l'umidità dell'aria è ancora notevole. Vi è da notare, peraltro, che tutti questi fattori sono condizionati dalla posizione più o meno meridionale della stazione climatica e dalla densità della vegetazione. Recenti studi hanno messo in evidenza la benefica influenza esercitata dalla media montagna su taluni disturbi legati a disfunzioni di ghiandole a secrezione interna. Bisogna infine tener conto che la bellezza panoramica di certe stazioni climatiche di mezza montagna, per la notevole influenza che esercitano sullo psichismo dei malati, è senza dubbio un altro elemento di primo piano nel valore terapeutico della stazione stessa. Clima marino, montano e di media montagna, dunque, se per i soggetti assolutamente sani possono essere scelti a libero arbitrio, per i minorati costituzionalmente o per postumi di malattie vanno considerati alla stregua di meditine ed in conseguenza consigliati o controindicati caso per caso. Dott. V. Bmr■GBT

Persone citate: Loewy, Ravina