I film di due romanzi di Guido da Verona

I film di due romanzi di Guido da Verona I film di due romanzi di Guido da Verona Una causa al Tribunale di Roma Roma, 31 notte. L'avvocato Giuseppe Barattolo, citava dinanzi al nostro Tribunale Guido da Verona e il comm. Giovanni Curioni, sostenendo che aveva comperato, fin dal 1927, i diritti di riduzione cinematografica sul romanzo Mimi Bluette Fior del mio giardino; che aveva tutto preparato per la riduzione del romanzo in film, apprendendo quindi che Guido da verona aveva venduto, nel 1933, gli stessi diritti di riduzione al comm. Curioni e al' signor Arturo Collari. Il Da Verona ammise di avere venduto il romanzo al Barattolo, ma eccepì che questi, avendo lasciato trascorrere inutilmente i termini assegnati dalla legge e dal contratto per la esecuzione dell'opera, doveva ritenersi decaduto a norma della legge sulla pi-oprietà intellettuale, e che, la decadenza si era maturata prima della cessione ai signori Collari e Curioni. Mentre pendeva il giudizio, la Società cinematografica Caesar Film, legata al Barattolo, riduceva a film il romanzo Clèo robes et manteaux pure del Da Verona, e lo proiettava in alcuni cinematografi. Contro questo fatto insorse il romanziere, il quale, assumendo di non avere comunque venduto il romanzo, convenne la Caesar Film dinanzi allo stesso Tribunale di Roma, chiedendo la distruzione del film ed il risarcimento dei danni, in dipendenza anche dal fatto che la riduzione, fatta senza il controllo, ed all'insaputa dell' autore, era tale da comprometterne la reputazione artistica. Il Tribunale, con sentenza ora pubblicata ha respinto la doman da del Barattolo, riconoscendo valida la cessione a Curioni e Collari, ha riconosciuto che nessun diritto spettava alla Caesar Film sul romanzo Clèo robes et manteaux ed ha quindi ordinato la distruzione del film, condannando la Casa cinematografica al risarcimento dei danni, spese e onorari, unitamente al Barattolo. Il Tribunale ha riconosciuto che il termine assegnato dalla legge per la riproduzione delle opere acquistate, è perentorio e non è derogabile dalla volontà delle parti.

Persone citate: Arturo Collari, Curioni, Fior, Giovanni Curioni, Giuseppe Barattolo

Luoghi citati: Roma, Verona