L'elefante di Halliburton giunto a Torino

L'elefante di Halliburton giunto a Torino L'elefante di Halliburton giunto a Torino I calli del pachiderma arrestano la storica impresa •- II viaggio a piedi è terminato - Ritorno a Parigi in ferrovia Non più, per dirla con il Carducci, ...minaccio agli itali penati — Annibal diro...; passarono i secoli e della famosa traversata delle Alpi è rimasto soltanto il ricordo e la testimonianza degli scrittori al quali però oggi si aprono orizzonti per novella storia. Mister Halliburton, giornalista americano, meglio noto sotto l'appellativo di « l'americano dell'elefante » è giunto ièri mattina a Torino dopo aver compiuto l'ultima tappa lemme lemme, impiegando a percorrere i venticinque chilometri da Chivàsso a Torino, ben cinque ore. Nella città dei nocciolirii Halliburton con il suo «destriero» hanno preso alloggio, forse in reverente omaggio alla memoria della africana Car. tagine, all'albergo del Moretto, donde, ieri mattina alle sette, ha preso le mosse per piombare maximus itineribus, su Torino. Giovan Battista Vico con la suo teoria dei corsi e dei ricorsi storici si troverebbe a questo punto un poco impacciato. Infatti, se la storia non mente, allora Annibale aveva avuto dagli abitanti della nostra città, che era appellata con il dolce nome di Taurasia, accoglienze t>en diverse da quelle che l'americano dall'elefante ha avuto al suo apparire in corso Giulio Cesare (sempre per rimanere nella storia) facendo Ingresso in Torino. Molti giorni 1 prodi Taurini lottarono contro Annibale che fece infine distruggere la città per vendetta; invece ì torinesi del 1935 hanno accolto il novello Annibale con manifestazioni di cordialità e con amichevole interessamento. Non è dato sapere con assoluta sicurezza — e noi non vorremmo incorrere in un grave errore storico — dove Annibale coi buoì molti elefanti abbia posto il campo; tuttavia sembra ormai accertato che non. si è recato, come Halliburton, alla rivendita della Fiat in corso Massimo d'Azeglio, ove tra le prime cure che sono state prodigate alla mansueta Dinalh poiché l'animale non è un elefante, bensì una elefantessa (e qui non possiamo fare a meno di immaginarci il collega americano che, colto da gravi dubbi storici circa il sesso dell'animale sul quale presumibilmente il grande condottiero compì la epica traversata, nel parco del Giardino zoologico di Parigi, donde proviene la bestia, sfoglia una margherita sussurrando: «maschio o femmina » ? ) è stata una fresca doccia a mezzo di quella stessa pompa — oh! contaminazione della storia! — che serve ogni giorno per lavare le automobili. Abbiamo affrontato il simpatico, e cordiale collega americano che, scherzi a parte, è in America molto letto e seguito da un pubblico veramente imponente, conosce per aver attinto direttamente alle fonti storiche la vita di Annibale, su cui ha scritto un libro, ed è un fervente ammiratore dell'Italia mussoliniana. Egli ci ha detto della curiosità con cui la sua impresa è stata seguita sia in Europa che in America e della sua intenzione di inserire l'avventurosa . traversata delle Alpi in un libro in cui narrerà le sue ultime peripezie di giornalista americano sempre in cerca di argomenti a sensazione, di straordinarie avventure. Halliburton infatti è stato in questi ultimi mesi in Abissinla, in Arabia, in Palestina, e prima di fare ritorno in America ha voluto compiere anche questa strana impresa. La sfortuna lo ha voluto fermare a mezza via poiché sua intenzione era di giungere fino a Roma con la sua cavalcatura. Strano ed oscuro destino degli uomini e delle loro imprese. Dinalh compiuta l'epica fatica si è am¬ malata di un male sottile ed in. sidloFo: l'elefantessa è dolorante per uno di quei ohimè poco nooili inconvenienti, che presso i miseri mortali sono detti « occhi di pernice ». Ci siamo avvicinati all'animale con l'animo oppresso dai più tragici interrogativi, ci tornavano alla mente i consigli di certa pubblicità di sali medicamentosi. « Perchè soffrire ancora? Curate i vostri piedi! » Il mansueto animale ricoverato nel cortile dell'Agenzia Fiat di corso Massimo d'Azeglio, ha dimostrato tutta la bontà del suo carattere, lasciandosi ammirare dalla folla scesa dalle case vicine, accettando di buon grado, sotto la vigile guardia del suo comach, che Ieri nell'Incidente automobilistico di cui abbiamo dato notizia ha riportato una ferita al braccio sinistro, pezzi di pane, frutta e altre cibarie. Il giornalista Halliburton ha vi. sitato ieri la nostra città e in giornata farà ritorno à Parigi. L'elefantessa partirà essa pure oggi per la capitale francese. Un accogliente vagone ferroviario la trasporterà al giardino zoologico donde è partita per la grande impresa. Al suo ritorno gli altri elefanti forse si informeranno sul motivo della sua lunga assenza e non è detto che la buona Dinalh con tranquilli barriti di falsa modestia non risponda pascàrelllanamente: « Ho voluto fare un po' di storia!... ».

Persone citate: Carducci, Giovan Battista, Moretto