Ufficiali al campo del 14° Fanteria

Ufficiali al campo del 14° Fanteria Divisione Gran Sasso Ufficiali al campo del 14° Fanteria (Dal nostro Inviato) Pretoro (Chieti), 26 notte. Durante la mattinata, che trascorsi a Pretoro, ebbi modo di avvicinare le truppe più che gli ufficiali. Mi colpì il loro spirito, quel certo ardore combattivo che splendeva in tutti gli occhi, la maschia, atletica prestanza di tutti, il loro superbo affiatamento nelle marce. Ogni battaglione, ogni compagnia, a vederli sfilare, danno una sensazione come di blocchi di ferro, di masse granitiche. Capitani piemontesi Pi» tardi, ridiscesa la scalinata che traversa l'accidentatissimo abitato di Pretoro (una strada dell'abitato porta il nome di via del Purgatorio, e ha qualche cosa di dantesco nel suo anelito infinito verso l'alto), trascorsi qualche ora piacevolissima anche con gli ufficiali, e mi Jamigliarizzai coi connotati fisici e morali di alcuni di loro. Serberò dell'incontro una impressione non delebile, e mi parve ottimamente confermata la regola che i soldati sono quali gli ufficiali li satino plasmare, si che, conosciuti gli ufficiali, potrete farvi un'idea delle truppe, e viceversa. Anche fisicamente, alle atletiche truppe del Gran Sasso corrispondono degli ufficiali di robustezza eccezionale, resistentissimi ai disagi e alle fatiche. Persino il cappellano, don Virgilio Jacobelli, dei Minori conventuali, indossa la divisa di tenente con marziale prestanza, e se non fate attenzione alla croce sul petto, non distinguerete il pastore delle anime in mezzo a tanti condottieri di armati. Singolare è la rapidità con cui gli ufficiali richiamati, lasciate le civili occupazioni, si sono inquadrati in un sistema di vita così diverso da quello che conducevano fino a poco fa, e implicante fatiche e disagi che l'altro totalmente ignorava. Quando si hanno quaranf anni e una guerra di tre anni e mezzo sulle spalle, non è sempre facile imporre al proprio organismo di seguire docilmente gli slanci dell'animo rimasto giovine. Pure non ci hanno pensato due volte i capitani di complemento del lli.ó, che nella maggior parte sono stati richiamati a domanda, cioè sono degli autentici volontari. Tra di essi trovai un baldo gruppo di capitani piemontesi, di cui mi piacque segnare i nomi: Caffa, industriale; Bona, ragioniere; Coletti, direttore industriale; Agnisetta, ragioniere; Roveda, ragioniere. Gente, dunque, che ha lasciato occupazioni cospicue, e interessi non indifferenti, sorda a ogni voce che non fosse quella della Patria. Gli infallibili mitraglieri La mia permanenza al campo di Pretoro fu troppo breve perchè io possa ricordare tutti coloro la cui figura militare e il cui passato di guerra mi colpirono. Ricorderò l'aiutante in prima del reggimento, maggiore Bellanti, che porta con modestia squisitamente abruzzese uno splendido passato di guerra. E' mutilato, ha due medaglie d'argento e una di bronzo. Accanto a questo stato di servizio militare, ha benemerènze civili di prim'ordine: è padre di cinque figli. La sua figura tranquilla, pacata, mi parve un po' l'antitesi ma anche la necessaria integrazione di quella, tutto fuoco, del colonnello. Altri uomini, altre figure. Il maggiore Galasso, avellinese, medaglia d'argento, anch'egli padre di numerosa famiglia (sei figli, e un settimo che nascerà quand'egli sarà già in Affrica), cercò, ma senea riuscirvi, di dissimulare, parlando con me, l'orgoglio che gli ispira il suo terzo battaglione. Li avevo visti all'opera, e poi sfilare, i suoi mitraglieri, ed ero in condizione di comprendere il suo stato d'animo di comandante. Bellissime truppe, che h£mno fatto scorpacciate di chilometri, in pianura e in salita, portando sulle spalle le pesantissime armi. I mille uomini, che all'incirca compongono il battaglione, sono tutti espertissimi dell'arma e del suo maneggio, e quindi in grado di sostituirsi a vicenda, fino ad esaurimento. Ciò mi era stato già detto da un soldato, con questa saporosa frase, lievemente esagerata,/ «Anche i muli sono mitraglieri nel III Battaglione! ». Altra caratteristica, la precisione dei tiri. Ho assistito con i miei occhi a una strage di bersagli. E' un fatto che si è dovuto intensificare l'approvigionamento delle sagome, per non essere costretti a sospendere i tiri all'indomani di ogni esercitazione. Non posso tralasciare di ricordare, ancora, il comandante del l.o Battaglione, maggiore Anelli, mu- tilato, cinque volte ferito; il ten. col. Caracciolo, signorile, acco gliente, ufficiale gentiluomo impareggiabile, comandante del 2.o Battaglione; il capitano Alitinovi, una medaglia d'argento ed una di bronzo; il ten. Tommasi, ex-ufficia le dpgli arditi, poi organizzatore sindacale, che non ha esitato un momento a lasciare l'organizzazione, ha indossato, volontario, la divisa, è oggijl più attivo e « pignolo » ufficiale del reggimento; il tenente Petraglia, un veterano dell'Albania e della Macedonia; il tenente Pervone, aiutante maggiore del S.o Battaglione. Quest'ultimo appartiene a una famiglia in cui non può dirsi difetti la vocazione delle armi. Sono parecchi fratelli, tutti ufficiali, uno in cavalleria, uno in artiglievia, due nei battaglioni Camicie Nere già in Affrica Orientale, e questo del H.o, che li rag giungerà presto. Dell'ufficialità fa parte anche un aspirante. Date le vigenti disposi aioni, che escludono gli aspiranti dai reparti mobilitati, deve trattar si di un errore di assegnazione, ejti colonnello non ha potuto non se-ìgnalare alle superiori, autorità la Ianomalia del caso. Ma intanto aigiovane aspirante, che si trova nell'angoscioso stato d'animo del passeggero clandestino a bordo di una nave, e non si rassegna all'idea di essere lasciato a terra, ha vivolto al Ministero una domanda che è piuttosto una toccante supplica. Capisco la sua ansia, io che ero in veste di giornalista, e pure mi è dispiaciuto staccarmi dal H.o, e gli auguro che possa essere esaudito. Si vispavmievà un dolove a un ottimo ufficiale, e si dava al veggimento un buon combattente di più. • Momenti solenni D'un reggimento come il 14.0, così splendido di gloria, fervido di ansia d'azione, proteso verso l'avvenire, sicuro di sé, d'un reggimento così unito, compatto, fuso dal colonnello alla più giovane recluta in un blocco solo di muscoli, di nervi, di volontà deste e tese a uno mèta di gloria; di un reggimento che con tanto impegno e con tanta dedizione attende a perfezionare il proprio addestramento; di un tal reggimento troppo a lungo dovrebbe scrivere chi volesse darne una immagine completa. Episodiì, battute, impressioni mi si affollano alla mente, materia troppo vasta per articoli di giornale. Ma non posso concludere senza segnalare una specialità del l.o Battaglione: il canto. Il lettore non pensi a Piedigrotta, a Pusilleco, a Marechiaro, a chitarre, a mandolini, a tutto insomma l'armamentario di un'Italia di cui appena sopravvive il ricordo. I Fanti cantano gli inni marziali e guerrieri di un'Italia rinnovata, i soli in cui si esali e si sfoghi il loro intimo ardore. E vi assicuro che nulla è più bello che sentire alzarsi e vibrare, sulle pendici possen ti della Majella, intonata da mille petti gagliardi, tra un corrusco ba glior di armi; nulla è più bello, dicevo, che sentire alzarsi e vibrare, in un così largo e maestoso oris zonte, in un cosi augusto scenario, la strofe immortale di Orazio: « Che tu non veda cosa alcuna al mondo - maggior di Roma! ». Enrico Mattel I Le dichiarazioni del Duce affisse nelle sedi del Partito Roma, 26 notte. In un recente « Foglio di disposizioni » il Segretario del Partito stabilisce fra l'altro quanto segue: Le dichiarazioni del Duce sull'Etiopia, sulla Società delle Nazioni e sulla situazione europea, devono essere affisse nelle sedi di tutte le Organizzazioni che inquadrano le forze del Regime. I lavoratori di Forlì per le famiglie dei richiamati Forlì, 26 notte. In un raduno tenutosi presso la Unione dei Sindacati dei lavoratori dell'industria, degli elettricisti, degli acquedottisti, dei gasisti, nonché il numeroso Sindacato degli operai addetti alle calzature meccaniche hanno deliberato, con schietto entusiasmo fascista, di devolvere a favore delle famiglie dei richiamati alle armi un'ora di salario .al mese. La erogazione delle somme che verranno raccolte avverrà, attraverso la Sezione assistenziale dell'Unione provinciale. FANTI DELLA DIVISIONE GRAN SASSO (14.0 Fanteria « Pinerolo ») durante esercitazioni in tenuta sportiva. H tranquillo pasto di Tokio all'ombra.