Fiera celebrazione in Austria della memoria del Cancelliere Dollfus

Fiera celebrazione in Austria della memoria del Cancelliere Dollfus Fiera celebrazione in Austria della memoria del Cancelliere Dollfus Vienna, 25 notte. L'Austria ha consacrato alla memoria di Dollfuss tutta la giornata odierna. Se riflettiamo che è trascorso un anno dall'assassinio indicibilmente barbaro di un uomo al quale nessuno avrebbe potuto rimproverare crudeltà e durezze e se vediamo l'Austria calma (anche se sotto la cenere cova qualche bragia) come non fu mai mentre il Cancelliere era vivo, dobbiamo pur venire alla conclusione I che col sacrificio della propria vita Engelbert Dollfuss rese alla pa- j tria il servigio supremo che un fedele servitore può rendere. Coesione di forze I dodici mesi trascorsi insegnano che la morte di Dollfuss determinò la reazione di coscienza, austriaca, sopita; altresì, la reazione dell'Europa che quasi si meravigliava a vedere l'Italia in ansie continue per le sorti della travagliata repubblica danubiana e determinò in fine l'arresto della sfrenata e spietata offensiva nazista. Nell'anno iniziatosi con la morte di Dollfuss si sono raggruppate forze già disperse e si sono precisate posizioni che erano incerte: quel martirio non inutile ha conferito un nuovo aspetto alla politica continentale. Le corone, deposte sulla tomba del Cancelliere martire e nella I cripta e sul monumento all'eroe e! ovunque fosse possibile onorare il] Caduto si contavano oggi a centi-1 naia e centinaia; nè erano state; dimenticate le tombe dei soldati; ed agenti di polizia morti per lai stessa causa. I due figlioletti di Dollfuss avevano mandato unaj corona gigantesca. Il Ministro d'Italia a Vienna Preziosi aveva posato ai piedi del sarcofago una corona di alloro con un nastro sul quale si leggeva: «Mussolini ». Servizi divini sono stati celebrati in tutte le chiese di Vienna e dell'Austria. Al <•: Requiem » nel Duomo di Santo Stefano hanno assistito stamani il Presidente della Repubblica con i membri del Governo e con 1 capi dell'amministrazione civile e dell'esercito. L'aria di Vienna era piena del suono lugubre di campane. Per oggi gli incontri e gli allenamenti sportivi erano stati disdetti. Le banche hanno chiuso a mezzogiorno; subito dopo anche i negozi e gli uffici. Moltissima gente ha potuto così recarsi in pellegrinaggio nella chiesetta che acj coglie le salme di Dollfuss e Seipel e, fino alle nove di stasera il numero dei visitatori veniva fatto ascendere a centomila. Alle 15,20 nell'ora in cui si pre- sume che l'anno scorso Dollfuss abbia esalato l'ultimo respiro, la vita di tutta l'Austria si è fermata per due minuti. Si sono arrestati i treni in aperta campagna ed i tram e i veicoli di ogni genere della città; si sono fermati i pedoni che levando il cappello hanno chinato la testa. Quanti vestivano una uniforme si sono irrigiditi sull'attenti come ubbidendo ad un misterioso comando. Di colpo si è fatto in Vienna un silenzio da non si dire, di una solennità impressionante: le voci della metropoli tacevano, tacevano persino i telefoni e gli apparecchi telegrafici, trasmettitori. Poi le campane ed una salve di artiglieria hanno annunciato che la pausa cessava. Sulla grandiosa Piazza degli Eroi si sono raccolte fra le 16 e le 18 per l'adunata indetta dal Fronte Patriottico, che da sola era rappresentata da ottantamila membri, oltre centomila persone, arrivate In colonna dai vari quartieri della capitale. La ferma parola di Schuschnigg La commemorazione, aperta dalla marcia funebre del « Crepuscolo degli Dei s>, chiusa al canto dell'inno nazionale austriaco, ha voluto essere austera e semplice. A renderla imponente bastava la folla. Breve è stato il discorso del Cancelliere Schuschnigg, nella cui voce l'uditorio ha inutilmente cercato di scoprire debolezze derivanti dal dolore della recente sciagura: il Capo del Governo ha parlato còme ad un Capo si conviene. Egli ha dichiarato essere la strada che si batte immutabile, anche se a tratti questa strada avesse a rivelarsi di passione, perchè bisogna rimanere fedeli all'ideale di Dollfuss di una libera Austria, così come Dollfuss rimane esempio di abnegazione e disciplina per gli austriaci tutti. La sua fine insegna che ogni austriaco deve sapere morire per la patria. Agli austriaci il Cancelliere ha impartito il mònito di imparare a credere senza domandare: la fede non può essere subordinata a domande. E' inutile, in conseguenza, chiedere il perchè del 25 luglio 1934, mentre è necessario credere nella immortalità dell'Austria. Schuschnigg ha poi recitato mi stesso due strofe della vecchia canzone del « camerata perduto » che la musica ha quindi eseguito. Il Vicecancelliere Starhenberg è stato molto più violento. Schuschnigg aveva assolto la parte del Capo del Governo; il principe Starhenberg ha assolto quella del tribuno animatore, dicendo che neppure ad un anno di distanza dalla morte di Dollfuss è lecito diventare fiacchi e pensare a com- j promessi, dovendosi Invece sviluppare le forze per poter conti-1 nuare a combattere fino alla vittoria decisiva del Fronte austriaco. Gli austriaci hanno da essere | orgogliosi della loro qualità di austriaci e di quella di tedeschi in Austria. Essi hanno da sapere che la realizzazione degli ideali dipende solo da loro e debbono rimanere uniti e serrare le file. Starhenberg si è detto lieto dij poter riconoscere che nell'anno | trascorso la solidarietà si è af-; fermata, sicché ormai si guarda verso l'avvenire serenamente. Pe- ■ rò oggi egli ha voluto che venisse rinnovato a Schuschnigg il giuramento di fedeltà, essendo Sehus- ; chnigg l'erede, l'esecutore della | volontà di Dollfuss e un compagno di lotta tenacissimo. La disgrazia che lo ha colpito deve unirlo alla Nazione ancor di più. Disordini a Vienna, in Austria ed in provincia non se ne sono verificati, a prescindere dalla distribuzione di qualche migliaio dì Croci uncinate di carta e di manifestini. La polizia ha prevenuto qualsiasi seria manifestazione, arrestando a Vienna una cinquantina di noti capi nazionalsocialisti e circa 150 in provincia. Oggi è riapparsa l'agenzia illegale nazista Illkorr (Illegale Corrispondenza), che è stata spedita in buste con la falsa intestazione di una banca viennese. I. Z. dduCNKacSzstmntpfsf*ttGfcUfInrspqmvlcquhzhbagpnsdtsdartm IL CANCELLIERE SCHUSCHNIGG si dirige verso il monumento agli Eroi per assistere alla commemorazione dei Caduti del 25 luglio. (Per filo alla stazione tele fotografica de la stampa)

Persone citate: Dollfus, Mussolini