Documenti rivelatori

Documenti rivelatori Documenti rivelatori sull'aggressione di Ual Ual Londra, 23 notte. Sotto il titolo: «Lettere trovate ad Ual Ual - Prove di premeditata ostilità », la Morning Post pubblica oggi alcuni importanti ed interessanti documenti testé ottenuti da fonte autentica, che gettano nuova luce sull' incidente di Ual Ual. Il corrispondente speciale premette alla esposizione dei documenti le seguenti frasi: « Dopo che il 6 dicembre 1934 l'attacco etiopico fu respinto, gli italiani avanzarono nel campo abissino abbandonato, catturarono le loro tende ed il bestiame, armi e munizioni. Fra l'altro bottino vennero rinvenute alcune lettere abbandonate dai capi avversari. Queste lettere non sono state fino ad oggi ancora pubblicate ed in vista della interruzione della pro- rinvchbazlenapdarcdladilgcedura di conciliazione edIto. pros- tsimita della riunione del Consiglio | .della Lega, esse rivestono partico- ™io-= in,.nrf>n» a h »=om^in p«p ! drlare importanza. Ad esempio, esse tendono a dimostrare che lo scontro di Ual Ual era stato preparato molte settimane prima e che nulla aveva a che vedere con la presenza della commissione anglo-etiopica per la determinazione della frontiera che giunse sulla scena dell'incidente soltanto 11 23 novembre e parti due giorni dopo, cioè 10 giorni prima che lo scontro avvenisse » ll o n - NFII corrispondente speciale, in se- nguito, riassume e riproduce par- \ cziàlmente una lettela del Baram-1 tbaras Gabrè Michael, in data 201 sottobre, diretta al Fitaurari Ale- ;nmaio, in cui si accenna ai pozzi di j zUal Ual ed alle intenzioni di im-1 cpossessarsene; dello stesso, senza i Adata, al Fitaurari Alemaio, in citi ; msi accenna a un raduno di truppe cetiopiche e a razzie; del Fitaurari■ Alemaio ad un altro capo, in data lt dicembre, in cui si accenna apertamente alla imminenza di uno scontro preparato. « In testa ad una delle lettere — continua poi il corrispondente — che impartisce l'ordine di comuni- j care il numero dei soldati presenti, appare il leone di Giuda, emblema dell'autorità imperiale » AfizdLlì giornale inserisce1 nella corri-1 pspondenza una riproduzione foto-1 tgrafica di questi documenti. |AAltri documenti, che il corrispon- \ ldente largamente riassume, ricor- ; gdano l'attività del rinnegato soma- \ dlo Omar Sanapar, « fuggito dalla \ iSomalia dopo avere ucciso un uf- |sfidale italiano », il quale avrebbe]tavuto una parte importante nella organizzazione dell'aggressione di Ual Ual, preparando bande di irregolari con denaro ed armi forniti dal governo etiopico, reclutando armati fra i somali fuorusciti. I documenti parlano in seguito delle proteste italiane svolte fin dall'aprile 1934 contro questa attività irregolare ai nostri danni; prote- Iste che non ricevettero mai soddi js/asione da parte del Governo abis- j sino; ricordano l'aggravarci conti- meo di bande nei dintorni di Ual \ st\Ual, l'arrivo della missione ingle ! se e di temporanei preparativi etiojpiri per una battaglia, che indusìsero il comandante, capitano Cim- maruta, a proporre la creazione di due linee tra una. zona neutra. I documenti accennano poi al con utinUo aumentare della tensione fra ei due campi in seguito alla parten za della missione inglese allorché circa 1100 armati abissini restarono nelle posizioni; i tentativi degli irregolari abissini di sovvertire le truppe, infine l'attacco generale iniziato dagli abissini, al quale gli italiani opposero una fiera resistenza fina all'arrivo degli aeroplani. qespIl ministro d'Italia in Egitto ricevuto ad Alessandria - e o l I voti di pace del Patriarca copto Alessandria l Egitto). 23 notte. Stasera è sbarcato ad Alessandria dal piroscafo Ausonia il nuovo Ministro d'Italia in Egitto, Pellegrino Ghigi, atteso dai componenti la Legazione e dalle Autorità consolari c fasciste di Alessandria. Cairo c Porto Said. Era a riceverlo Sciauki Bey in rappresentanza del Ministro degli Esteri egiziano. Il Mokattam in un articolo di fondo dice che l'Italia vuole l'Abissinia a scopo di pacifica espansione demografica ed economica, e continua: j I [i i, ! i« Nessuna delle grandi Potenze i che hanno colonie ha il diritto di gettar pietre contro l'Italia, per- chè ciò che l'Italia fa oggi è quel- lo che altre hanno fatto già da tempo. L'Italia vuol fare oggi ciò che e sempre stato fatto nella sto-1 ria antica, in quella di mezzo e nella contemporanea». Il giornale prosegue dicendo di voler parlare francamente, e cioè che è assurdo illudersi sulla possibilità della resistenza delle truppe abissine. L'esercito italiano spazzerà come un rullo compressore le valli etiopiche. Il Patriarca copto Amba Yoannes da Alessandria si è portato a Cairo, per rientrare nella sede patriarcale, accolto alla stazione da notabilità copte e da una folla acclamante di copti, quindi si è recato alla grande chiesa patriarcale su cui sventolavano le bandiere egiziana ed abissina. Dopo la preghiera, il supremo gerarca della Chiesa copta ha ringraziato il popolo dell'affetto dimostratogli, ed ha ringraziato pure per 1 telegrammi ricevuti dall'Egitto, | . . gud dall'Abissinia/ nuin ™' &"aan e dall Abissinia, quin ! di ha detto che nella sua preghiera ha implorato Dio di preservare l'Abissinia da ogni male A. L. sscvicptliclpfstrpgppoiNrtpNorvegesi che declinano gli inviti del Negus Oslo, 23 notte. L'intendente Lie ed il capitano Fritzner, due ufficiali della polizia - norvegese che fecero parte del - \ contingente internazionale duran-1 te u plebiscito della Sarre, sono 1 stati invitati dal Governo abissi ;no a a0vraintendere all'organizza j zi0ne della nuova gendarmeria, 1 con l'offerta di lauti stipendi. i Avendo il Governo norvegese co ; munlcato ai due interessati che in e caso di guerra fra l'Italia e la i■ ■ j Abissinia essi avrebbero perso de finitivamente la qualifica di funzionari norvegesi, l'invito è stato declinato. L'Emiro della Transgiordania smentisce un'odiosa intervista Gerusalemme, 23 notte. Un giornale americano aveva 1 pubblicato giorni or sono una pre-1 tesa intervista con S. A. l'Emiro |Abdallà della Transgiordania nel- \ la quale l'Emiro avrebbe espresso - ; giudizi sfavorevoli nei riguardi - \ dell'Italia. Risulta invece che tale a \ intervista non è mai stata conces- |sa dall'Emiro, il quale ha fatto e]telegrafare adornale dalsuoprea i . à - - c(ne» secondo l'Agenzia Rengo, l \ l'Imperatore ha inviato al Negus sidente di Palazzo nei seguenti termini : « Sua Altezza non ha mai concesso interviste a corrispondenti del Vostro giornale e perciò dichiarazioni a Lui attribuite non sono che una invenzione di cattivo gusto ». Il Mikado al Negus Parigi, 23 notte - i I un telegramma di felicitazioni in occasione del suo genetliaco. Lo stesso telegramma informa che da fonte autorizzata si apprende che il ministro degli esteri Hirota ha dato istruzioni ai rappresentanti giapponesi all'estero, a e particolarmente interessati in é a questioni di razza, come la Persia e l'Afganistan, di non immischiarsi nella vertenza italo-etiopica e di vigilare a non lasciarsi utilizzare a scopi di propaganda da parte dell'Italia o dell'Etiopia. o o a i , Mandano all'Havas da TokiolAltri fuoruscili ubici che rimpatriano Tripoli, 23 notte. Il ritorno dei fuorusciti libici j dall'Egitto, già altre volte segnalato, continua quasi ininterrottaI mente. Buona parte di coloro che [si erano rifugiati nel vicino ter- ritorio, quando ogni speranza dii resistere alla nostra incalzante azione di repressione alla ribel-1ilione dovette svanire dalla loro , mente, sono attualmente già ri-\! tornati ai loro paesi di origine. Quelli che ancora rimangono inin^'l^l ta,rdan,° a seguirli ap- pena giunge loro la conferma al-;ila notizia delle condizioni molto,migliori di vita di cui godono i |loro confratelli nella nostra colo nia. L'arrivo di questi fuorusciti in gruppi più o meno numerosi è pressoché quotidiano. Nei giorni undici e quindici di questo mese sono rientrati, attraverso il varco di Amseat, nel territorio del Commissariato provinciale di Derna, circa un centinaio e i SOne, con cinquecento capi di be-i stiame, per la maggior parte ovi- ni e cammelli ed equini in minor - numero. Le condizioni di questi a ™?raf^tln8Jin" m?"?L5te8r£' Però provveduto ad lutarti «SS -1 buendo viveri ed indumenti. Dal discorso del Negus al popolo abissino. — Meglio morire libero come tu sei... La riserva metallica temporaneamente ridotta Dichiarazioni del Ministro delle Finanze — Immutata difesa del credito e della lira - Fermezza nelle Borse estere Roma, 23 notte. Con decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, è stato modificato il primo comma dell'art. 4 del R. D. 21 dicembre 1927, concernente il rapporto fra riserva metallica e circolazione. Onde evitare, specialmente all'estero, notizie tendenziose circa questo provvedimento, il Ministro delle Finanze, Thaon di Revel, ha fatto alla Agenzia Havas le seguenti dichiarazioni : « Il provvedimento di temporanea sospensione del primo comma dell'art. 4 del R. decreto legge 21 dicembre 1927 consente all'Istituto di emissione di ridurre la sua riserva metallica in misura inferiore alla copertura del quaranta per cento della circolazione. « Era indispensabile addivenire a questa decisione per fare fronte a dei pagamenti all'estero di carattere eccezionale che si sono accumulati nei mesi scorsi, per un ammontare di circa mezzo miliardo di lire. « Questa decisione del Governo non deve prestarsi alla interpretazione che vi sia qualcosa di mutato nelle direttive di politica monetaria finora seguita. Anzi deve ravvisarsi in essa la ferma volontà di proseguire in tali direttive, difendendo il credito del Paese e con esso la lira. Tale credito sarebbe compromesso se si fosse tardato a fare fronte agli impegni assunti dalla Nazione in confronto dell'estero. « La sospensione ha carattere puramente temporaneo; appunto perciò il Paese è impegnato in una severissima disciplina degli scambi con l'estero per contenere la fuoruscita di oro per pagamenti di cose non indispensabili al consumo della Nazione e nell'intento di fare ritorno al più presto al rapporto di copertura del quaranta per cento ». La riduzione della percentuale della copertura aurea della Banca d'Italia, che era fissata al 40 per cento della circolazione, è un provvedimento che va considerato serenamente, nella sua reale portata, fuori di ogni preoccupazione e soprattutto fuori da ogni allarme. Negli ultimi mesi sì era determinata una massa di impegni passivi verso l'estero che si aggirava sul mezzo miliardo di lire; ove questo congelamento di debiti a nostro svantaggio si fosse prolungato ne avrebbe sofferto il nostro credito internazionale, creando quella atmosfera di sfiducia e quelle difficoltà di transazione che normalmente accompagnano il fenomeno della inadempienza. Il Governo italiano ha preferito far fronte ai suoi impegni a costo di diminuire la percentuale di copertura, che, si noti bene, non è un punto fisso unico per tutti i Paesi, ma è indicata dalla volontà e dalla direttiva dei singoli Stati; così, ad esempio, la copertura legale è per la Cecoslovacchia del 25 per cento, per la Polonia del 30 per cento, per l'Austria e l'Ungheria del 33 per cento, per la Francia del 35 per cento. Siamo quindi di fronte a una misura che non altera affatto la direttiva finanziaria italiana imperniata sulla difesa della lira; ls* sarebbe seguita la direttiva opposta qualora si fosse adottato il criterio di congelare indefinitamente, cioè di non pagare i debiti contratti all'estero. Allora sì che la. lira sarebbe stata alla mercè della speculazione, trattandosi della moneta di una Nazione che non rispettava i suoi obblighi. La più persuasiva controprova di quanto affermiamo l'abbiamo avuta nel contegno odierno della nostra lira sulle borse estere: la City, anche per i motivi politici che ben conosciamo e che avevano fornito argomento a titoli tanto insidiosi quanto ostili nei giornali, era partita all'offensiva: la sterlina era salita da 60 a 66; ebbene, in chiusura, la sterlina è scesa a 60,93. Oscillazioni simili alla borsa di Parigi; la lira, che era quo- fnfn ipr: 124 40 è> icp™ «117 nam ier.1 ^*'*u> e feesa a 117 Per P°i risalire a 124. La lira 1 Tire resistito molto bene in que- ./„ nr;mrl ainrnntri rhp erri In. \.. Prìma giornata, che era la P'» pericolosa. i II Ministro delle Finanze ha affermato l'intenzione del Go;„, ' „ . , . , ,verno Fascista di riportare, ap | pena possibile, la copertura au- rea al 40 per cento; è uno sforzo a cui deve concorrere tutta la Nazione. Non possiamo, infatti, mai dimenticare che le variazioni monetarie nelle diverse specie sono tutte in stretto legame di dipendenza con le variazioni eco- 1 r ì nemiche; alla, base di queste difi I ficoltà vi è sempre il fatto che r!«on abbiamo ridotto i nostri S all'estero (visibili e èri¬ 1 visibili; in rapporto alla dimit