Cfliniisso, ferito, si ritira e Silverio Maes vince a Luchon

Cfliniisso, ferito, si ritira e Silverio Maes vince a Luchon La trionfale corsa dei belgi ed il crollo della squadra italiana nella prima tappa dei Pirenei Cfliniisso, ferito, si ritira e Silverio Maes vince a Luchon II fatale incidente delV"asso„ tricolore, mentre S. Maes e Vervaecke scatenano la battaglia sulle balze del Puymaurens - Gli abbandoni di Bergamaschi, Giacobbe, Rimoldi e la salda corsa di Morelli e Teani La classifica generale : 1° R. Maes, 2° Vervaecke, 3° S. Maes, 4° Morelli l Due dominatori (dal nostro inviato) Luchon, 20 notte. Fisso senz'altro i capisaldi di questa tappa che rimarrà memorabile nella storia- del Tour, per ìa drammaticità del suo sviluppo, per l'imponenza dantesca delle sue scene naturali, per la grandezza ciclopica dell'impresa di coloro che ne sono stati i protagonisti, per il rivolgimento che ha imposto alla classifica e per la prepotenza con la quale ha dettato ormai la parola fine alle incertezze che ancora avvolgevano la lotta impegnata da diciassette giorni dai campioni di Francia, del Belgio e d'Italia. Giornata campale Quadro: 325 chilometri, quasi dalle rive del Mediterraneo ai confini con la Spagna, attraverso cinque colli dei Pirenei che tutti insieme costituivano una scalata quasi come dal livello del mare alla punta del Monte Bianco, e, più precisamente, di 4229 metri; alba serena e mattinata già calda; poi, all'improvviso, al salto della, seconda barriera dei monti, nebbia da non vederci a 30 metri, freddo da battere i denti; e, al terzo, quarto e quinto, pioggia e vento che spazzavano i valichi con violenza attzpsLrgvnzcvmIPvtciinaudita. Attiri: 51 atleti impegnati col\cuore in gola per fronteggiare le\asprezze della natura e della lot-ìchi come fatto eccezionale e SOr-\ta e, nonostante questa loro fiera volontà, ben cinque travolti dalia sorte avversa, o dal peso insopportabile della fatica. Tema: una fuga inaspettata di due soli belgi : Silverio Maes e Vervaecke, proprio ai danni di un loro compagno, quello che veste la maglia gialla, e, indirettamente, rivolta a demolire le superstiti speranze francesi e italiane. Risultato: lo sfacelo quasi completo della squadra italiana e la rotta quasi definitiva di quella francese; tre belgi insediati ai primi posti della classifica generale; la vittoria finale assicurata alla rappresentativa che dalla prima tappa ha affermato il suo primato. Giornata campale, dunque, e pressoché decisiva, e purtroppo tutt'altro che lieta per noi. Quel che subito balzerà ai vostri oc- prendente e assolutamente inatteso è che dei nostri sei partiti stamane da Perpignano, due soli abbiano tagliato il traguardo di Luchon. Vi preciserò, poi, i particolari dell'incidente che ha eliminato Camusso, una caduta con conseguente ferita, tale da impedirgli assolutamente di continuare. E, sin qui, il profondo rammarico perìla sfortuna che ha voluto tronca re la bella impresa del cumianese, proprio nel momento in cui forse egli stava per trarne i suoi frutti migliori, rimane l'unico sentimento che l'accaduto ci ispira. Stupore e delusione Più incerti, e anche meno benevoli, si rimane di fronte aU'abbandono di Bergamaschi, Rimoldi e Giacobbe. Sappiamo benissimo che tutti e tre avevano nei giorni scorsi compiuto, non senza sacrificio, il loro dovere per non provocare lo smembramento della squadra, seriamente minata dall'incidente toccato al primo nella tappa di Gap. Ma la vittoria del mantovano a Nimes aveva dato la prò- : va che le su-e condizioni erano già\avanzate sulla via del migliora-\mento, mentre anche gli altri due non apparivano proprio al limile delle loro possibilità fisiche. [Si fu tutti, quindi sorpresi \quando, stamane poco dopo la\partenza, si vide Bergamaschi in difficoltà ai primi dislivelli c an-\cora più quando si seppe che etili, insieme a Rimoldi, andava manmano scomparendo in coda aHncorsa. Non vi dico, poi, come ai rimase quando apprendemmo, pri ma, del loro ritiro, poi, di quello di Giacobbe. Lo svolgimento della lotta e le cure prodigate in quell'ora a Camusso non ci permisero di renderci personalmente conto degl, elementi fisici e morali che hanno indotto alla rinuncia i nostri tre corridori. Ma, in attesa che essi siano appurati dai dirigenti responsabili, non possiamo fare a meno di rilevare l'impressione di stupore, di delusione e di smarrimento che il fatto ha prodotto, non solo fra noi, ma anche nelle sfere ufficiali dei giornalisti del Tour. Era la squadra trionfatrice del Galibier che si sfasciava all'improvviso; erano buona parte delle nostre speranze che sfumavano. La sorpresa era- troppo amara, per lasciarci indifferenti; la sorte troppo ingiusta, per non imprecare contro di essa. Ma, per ora, non ci restava che adattarci al fatto compiuto e rivolgere lo sguardo a quello che stava succedendo nel frattempo. La cronaca può saltare di pie pari i cinquanta chilometri che i corridori fecero a venti all'ora per giungere all'antica cittadella di Villefranche. Deve, invece, occuparsi della notizia che era circolata a Perpignano, mentre la carovana si adunava che ancora era notte, circa una pretesa indisposizione delta quale la « maglia gialla» aveva sofferto ieri sera e la notte. Da fonte belga, sapemmo che Romano Maes, dopo la prova a cronometro, era stato seriamente imbarazzato di stomaco e, per tutta la. notte, disturbato da sforzi di vomito, tanto che non aveva potuto chiudere occhio, ne fare la solita colazione prima di partire. L'aspetto, infatti, del piccolo corridore belga non era fiorente come gli altri giorni; meno colorito il volto e, per quanto si sforzasse di nasconderlo con artificiose facezie, l'umore meno gaio e sereno. Il segnale della battaglia A sapere e notare tutto questo, c'era da essere certi che i belgi avrcbbero oggi tenuto un atteggiamento esclusivamente difensivo. Invece, dopo che in tranquilla comitiva furono compiuti i cinque tempi della salita del Col de la Perche, ecco Silverio Maes e Vervaecke dare, con un potente scatto, il segnale della battaglia. Mancavano sei chilometri alla vetta e in due essi presero Ifi" a Vietto; l'IO" a uri gruppetto in cui erano Camusso, Morelli, Romano Maes, Cagnan, Ruozzi, Amberg, Lowie, Gianello, Thierbach, Weckerlin, Faure e Unbenhauer; l'US" a Giacobbe e Fayolle; S'IO" a Granler; S'IfO" a Teani e Fontenay; 2'50" a Speicher, Leducq e Roth; 5'tO" ad Archambaud. In cima al colle, i due precedevano Vietto di 1'; il "ruPP° rfl Camusso, Morelli e Romnn° Maes di **5j, Fa Volle di 3'3S" e a 9™PP° « Speicher di rso" Fin qui non c'era nulla di definitivo, per quanto i due fuggitivi non fossero uomini da prendere alla leggera e Speicher non si trovasse in troppo buone acque. Nella discesa su Bourg Madame il gruppo di Camusso non se la prese molto calda e permise a Fayolle di superarlo e andare da solo alla caccia di Vietto, che. a sua volta, inseguiva sempre la coppia belga. Al controllo suddetto, Vietto era a l'20" dai primi; Fayolle a S'IO"; Camusso e compagni a 3'40", già raggiunti àa Speicher, il quale cosi poteva dire di avere scampato questo primo pericolo; Bergamaschi e Rimoldi erano già 25' indietro. «La « maglia gialla » non aveva nessuna intenzione di lavorare per togliere le castagne dal fuoco\Per.conto itaJi(lni edei fran:cesi. I nostri sembrava che aspettassero di vedere questi impegnati nell'inseguimento e, in verità, Leducq e Speicher non si rispar- miavano; ma nulla potevano farecontro l'accanimento di Silverio Maes e di Vervaecke, i quali, non solo da oggi, dimostravano di voler giuocare la loro carta e fareì2* loro c?rsa' ^tfaltro che preoc¬cupati di dar fastidio al loro compagno in un giorno di non buone disposizioni. Approfittando della modesta andatura del gruppo nel primo tratto di salita verso il Colle di Puymaurens, Thierbach e Le Grevès partirono da soli alla ricerca dei quattro primi. Cosicché, al passaggio del torrente Carol, che segna l'inizio dell'ascesa più dura, controllai che Vervaecke e Maes passarono 4'5b" prima di Vietto; 5'i0" prima di Fayolle; 8'15" prima di Thierbach e Le Grevès; 11'20" prima del gruppo. Situazione quindi molto aggravata per i ritardatari.Camusso ferito Qui successe l'incidente di Camusso. Il nostro corridore si era cambiare rapporto,: \'ermato a \mentre Romano Maes, Ruozzi e Lou:,e se ne andavano via per lo- TO conto. Risalito in macchina, Ca-[musso si diede ad inseguire a tut-\ ta for^a; ma, all'improvviso, si\trovò d»la"zi una vettura di ope- datori cinematografici che si arre-\sto <l"asi di colpo ed egli andò a «batteri!! contro, urtando col piede\sinistro nello spigolo di un mon-j_ta<0'0 fissato nel posteriore. Nel l'urto, la piastra di metallo gli fa-glia netta la scarpa e gli produsseun largo squarcio sul collo delpiede. Il ferito si accasciò a terra con un urlo di dolore, in preda- ad una elisi di pianto. L'autoambulanza gli prestò i primi soccorsi. Si vide subito che Camusso non poteva più proseguire. Fu messo sull'automobile di Verri e portato ad Aix les Theimes, per essere ricoverato in quell'ospedale. Ma Camusso volle proseguire per Luchon, dove un dottore, in serata, ha proceduto alla sutura della ferita, giudicando necessari quindici giorni di riposo. Intanto, Verri ci disse che Bergamaschi gli aveva dichiarato di non poter più pedalare e di avergli chiesto i denari per prendere il treno. Verri glieli rifiutò, invitandolo ancora una volta a fare l'estremo sforzo per continuare. Ma, dopo Ax, vedemmo a bordo di una vettura tanto Bergamaschi, quanto Giacobbe e Rimoldi. L'andamento della corsa, nel i frattempo, precipitava, maturan do il grande successo dei due belgi che, in vetta al Puymaurens, avendo 5'53" su Vietto; 6'5&" su Fayolle; 9'56" su Le Grevés e Thierbach; 10'5$" su Ruozzi, Romano Maes e Lowie; 11'tS" su Morelli (caduto, ma senza conseguenze insieme a Camusso); li' su Archambaud; lJf'25" sul gruppo di Speicher. zIl finale di Morell [sud della Francia. Fayolle e Vietto 'f,lrono raggiunti dai cinque che H" jinseguivano e staccati. In vetta 'Vervaecke e S. Maes \ffSV" su Lowie, Thierbach, Ruoz 1GriFcedtrRzrvbb1tisrliTRValapngtg* UDaWaltro versante del Colle tro- ! pvammo un mare di nebbia fitta e cpesante nel quale restammo im-\fmersi fino ad Ax. Fayolle rag-["giunse Vietto in discesa e passò con lui 10' dopo la coppia di testa a Tarascona, mentre Ruozzi, Loicie e Romano Maes, che avevano preso Thierbach e Le Grevès, transitarono dopo 12' e Speicher, che aveva compiuto il miracolo di riunirsi a Morelli, era a 19'. A metà del Colle di Port comin- imlMt,aciò a piovere. Sembrava di essere' uin novembre, nel nord e non *«* I {\zi e R. Maes; 11'34" su Vietto e [Fayolle, 16'32" su Morelli che era ,venuto avanti fortissimo. In diìscesa forarono Ruozzi, Loicie, \Fayolle e R. Maes. Così, Thierbach rimase solo ad inseguire i 1due, finché la «maglia gialla» lo e riprese, per poi lasciarlo per noie , alla ruota Ubera. a A St. Girone (km. 243) passarono sempre primi ed irraggiungibili Vervaecke e 8. Maes; a 8'45" Thierbach, a 11'15" Vietto e Ruoz- avevano insMastIaepRccS zi, a 11'47" R. Maes e Lowie, a io a chiunQUe " 15'57" Morelli, Archambaud, Le Grevès, Teani, anch'egli in ottima ripresa, Unbenhauer, Cordona e Fayolle. Speicher era niente meno che, a 21'20", e ormai la partita era per lui definitivamente perduta. Sul Portet d'Aspet trovammo altra pioggia, e più violenta ancora. R. Maes e Loicie ripresero Ruozzi e Vietto e tutti e quattro passarono in vetta alle 15'!,5", dopo Vervaecke e 8. Maes, mentre Thierbach era solo a 11'45". Archambaud, Morelli e Teani seguivano a 1T50". Nella discesa Ruozzi forò. Nella salita al Col d'Ares, l'ultima, se Dio vuole, della giornata, si formò, grazie al bel finale di Morelli, un gruppo che, oltre all'italiano, comprendeva Archambaud, Teani, R. Maes, Unbenhauer, Ruozzi e Loicie, il quale riprese Vietto.. che se ne era per un po' andato da sólo. Sul traguardo Vervaecke lasciò la vittoria al compagno, frenando per permettergli di passare la linea prima di lui. Questa affrettata cronaca d'ungiornata così piena di avvenimenti deve aver posto in risalto lgrande prova fornita da due belUri. Che razza di lottatori com prende questa, squadra, la cu compattezza, la cui saldezza ne fa un blocco di cui, credo, non si "'a mai visto l'uguale nel Tour! Mi soffermerò domani, mentre i corridori godranno di un ben meritato riposo, sugli effetti del loro ammirevole comportamento. Ma, intanto, bisogna lealmente tributare loro l'elogio che spetta a chi, alle salde qualità fisiche, unisce un temperamento combat {enterico che può essere d'esem- Vincerà un belga La scomparsa di Camusso è per noi assa' 9ìave> "è basta, per consolarcene, la dimostrazione che Morelli ci ha rinnovato della sua ammirevole tenacia e della possibilità che ancora non ha perduto di migliorare la sua classifica. Il r ' isolamento in cui si viene a ti ouare non è certo il miglior elemento, ne materiale né morale, per muovere all'assalto, se non di Romano Maes, almeno di Vervaecke e S. Maes. Ancora più scossa e seriamente compromessa è la posizione di Speicher che dal secondo è preci- I pitato al quinto posto. Ora egli non avrà più da battere un avversario, ma. quattro. Credo che stasera quel che fino a ieri era l'orgoglio e la speranza del ciclismo francese per questo «Tour», debba- dare l'addio alla sospirata maglia gialla e al sogno (che a Nizza sembrava dovesse tramutarsi in realtà) di ripetere il successo del 1933. Solo un miracolo può dare ad altri che ad un belga la vittoria a Parigi. Giuseppe Ambrosini L'ordine d'arrivo 1. SILVERIO MAES (Belgio) che copre i 325 km. della Perpignano-Lunhon in ore H.39'23". alla media oraria di kra. 27.881 (tempii con abbuoni: ore 11.37'53"); 2. Vervaecke (Belgio) ateneo tempo (con abbuoni: 11.38'3S"); 5. Thierbach (Germania) 11.52*68"; 4. Vietto (Francia) U.59'28"; 5. Morelli (Italia); 6. R. Maes (Belgio); 7. Teani (Italia); 8. Archambaud (Francia); 9. Unbenhauer (Germania); 10. Ruozzi (t(ic1l1(2(((3n3(3b(W (turifti-routier?) ; 11. Lowie (Belgio), tutti col tempo di Vietto; 12. Cardona (Spagna) 12.1'SÒ"; 13. B. Faure. (t. r.) id.; 14. Fayolle (t, r.) 12.5'9"; 15. Speicher (F.) 12.5'13": 16. Amherg (Sv.); 17. Le Grevès (F.) : 18. Cognan (t. r.l; l". Dieneff (B.) id.; 20. Leducq (F.) 12.13'30"; 21. Rolh (G.) ; 22. Hartmann (Sv.) id.; 23. Fontenay (F.) 12.1<VG8; 24. Prior (So.) 12.20'14"; 23. Clioi-que (t. r.); 26, tVlissier (F): 27. Bernard (t. r.); 28. THIetard (t. r.); 29. Hcity (t. r.). id.; 30. Bacherò iSp.) 12.30'4ft"; 31. Laclint (t. r.) 12.32"30"; 32. Gianello (t. r.) 12.33'35"; 33. Garda (t. r.); 34. Bcrnardoni (t. r.). itl.;35. Bertocco (t. r.) 12.43'25"; 36. Cloarec (t. r.), id.; 37. Monclair (t. r.) 12.43'31"; 38. Ubatz (t. r.) 12.43'40"; 39. Ladrnn (t. r.) 12.54,45"; 40. Momenti (F.) ; 41. Aerts (B.) id.; 42. Granicr (t. r.) 12.FW26"; 43. Stettler (Sv.); 44. Stach ((!.); 45. Weckerlin (ti.); 46. Haendel (lì.); 47. Kuti-chbach (G.); 48. Iekes (G.). ELIMINATI; Camusso (I.), Bergamaschi (I,), Rimoldi (T.i. Giacobbe (I.). e Hardiqueat (B.). Classifica per Nazioni 1. Belgio ore 296.11*51"; 2. Francia 297.23'49", dist. 1.1158"; 3. Germania 300.39'39"; 4. Spagna 305.50'50". La squadra italiana si riduce a due uomini, il cui tempo è di ore 307.2'42". nvSvgtls Classifica generale 1 ROMANO MAES (Belgio) ore 98,36'26" (abbuoni: 5'W')', 2. Vervaecke (Belgio) 98,45 34 (abb. 4'13"), dist. 9'S"; 3 Silverio Maes (Belgio) 98,49 50" (abb. 2'15"), dist. 33'24": 4. Moretti (Italia) 98,50 47 (abb. 45"), dist. 14'11"; 5. Sneicber (Francia) 98,52'35" (abb 2'15"). dist. lfi'U"; 6. Lowie CB.) n9.10'52". dist. 34 26"- 7. Vietto (F.) 99.14'15" fahb. 5'56"ì dist. 37'49"; 8. Archambaud IF.) 99.16'59" (abb. 5'43">. dist. 39'33": 9. RU07.21 (t. r.l 99, 29'28" (abb. 3'24"). dist. 53'2": 10. Thierbach ( G.) 99,4fi'2V. dist. 1. 9'55": 11. Unbenhauer (Ci 99 52' 52"; 12. Cognan (t. r.) 100.2'27": 13. Bennit Faure (t. r.ì 100.13 32": 14. Bernard (t. r.ì 100)4'19": 15. Favolle (t. r.) 100.22'?.fi"; 16. Péhssièr (F.. ind.) 100.31'2fi" (abbuoni: 3'): 17. Le Orevès (F.) 100. Sfl'50" fahh. 2'15"): 18. Leduoo (P.) ÌOO.45'10": 19. Clo»ree ft. r.): 20. Mnurlair (t. r.ì; 21. nieneff TB.): 22. Rnth (G.ì: 23. n^-iello (t.. r.): 24. Cardona (So.): 25 Granier (t. r.); 26. Hartmann (Sv.); 27. Amberor (Sv.): 28. Fnntpnav (F.ì- 29. Chocque. (t. r.ì; 30. Moineau (F.): 31. Bertv (t. r.): 32. Prior (Sn.);. 33. Tenni Italia) IO?. 18'13" rlist. 3.42': 34. Aerts (B. 102.24'50" (abb. 5'15"1: 35. Thictard (t. r.ì; 36. Hnendcl (G.l; 37. TJbatz (t. r.): 38. Bertoeco (t. r.ì: 30. Bernardini (t. r.ì: 40. Lacbat (t. r.ì: 41. Stettler (Sv.ì: 42. Bacherò (Sr>.): 43. Oarcia (t. r.l; 44. Lndron U. r.ì: 45. Ickes G.ì: 46. Stach (G.ì: 47. WerkeHjn fO.l: 48. Kutpclibneli (G.) 104,53'42". distacco 6,17'1G". Tormentato dal dolore lancinante, chiuso nel suo dramma, Ca.musso è adagiato sull'automobile che deve trasportarlo all'ospedale di Luchon. Verri tenta inutilmente di incuorare il campione caduto ai piedi del gigante pirenaico. (servizio speciale telefotografi co de LA STAMPA per il giro di francia) L'urto fatale è appena avvenuto: Camusso, la maschera contratta dall'atroce dolore, osserva la ferita che lo ha stroncato proprio nel giorno In cui doveva giocare la sua più grande carta. (Servizio speciale telefotografico de LA STAMPA per il Giro di Francia)