L'elefante Dinalh col suo padrone in groppa è giunto al valico dal Gran S. Bernardo

L'elefante Dinalh col suo padrone in groppa è giunto al valico dal Gran S. Bernardo L'elefante Dinalh col suo padrone in groppa è giunto al valico dal Gran S. Bernardo Il bestione ha impiegato sei ore di gravi fatiche a superare 900 metri di dislivello , r i i i a i l Gran S. Bernardo, 22 mattino (l. m. p.J Numerosa folla si è data convegno ieri al valico del Gran San Bernardo per assistere all'arrivo del giornalista americano Halliburton che si è ripromesso di rifare, a distanza di secoli, il percorso compiuto da Annibale, in groppa ad un elefante. L'attesa è stata vivissima ed ha formato argomento di vivaci discussioni per qualche ora. La riuscita denimpresa era stata messa molto in dubbio date le condizioni ai salute poco iavorevoli del pachiderma, l'accentuata ripidita. della santa e la depressione atmosferica. U ritardo inoltre sul tempo previsto,, la spossatezza dimostrata fin dalla precedente tappa di montagna uall'elefante Dinalh, contribuivano ad accrescere il senso di sfiducia e nello stesso tempo a rendere maggiormente inquieta l'aspettativa. Stanchezza e nervosismo A causa del senso unico, per cui fino alle ore quattordici non è consentito discendere lungo la strettissima strada che conduce ad Oriers, non eira possibile muovere incontro al pachiderma nè in macchina nè in motocicletta. Perciò le poche notizie sullo svolgimento della dura marcia dell'elefante,., montanaro venivano, man mano, recate da turisti provenienti dal Vallese che si trovavano a sorpassare, non senza pericolose acrobazie, il pachiderma e l'autocarro del seguito. Le notizie non erano troppo buone. Tutto faceva comprendere che l'elefante, nonostante gli abbondanti zuccherini e gli incuoramenti di Halliburton e dei due conducenti, non ne poteva più. Dal villaggio di Proz fino all'Ospizio, il bestione ha dovuto sostare infinite volte. In certi momenti sembrava che dovesse accasciarsi contro sporgenze di roccie, vinto dalla pesantezza di una cosi dura e travagliata marcia. Era questa una fatica, alla quale il docile Dlnalh non era affatto abituato; e la rarefazione dell'aria costringeva i suoi polmoni ad azionare come sotto la pressione di un mantice Particolarmente l'ultimo tratto è stato penoso per l'animale, che a diverse riprese, non soltanto si è rifiutato di proseguire, ma ha cercato di fare... macchina indietro a dispetto degli incitamenti del suo padrone. Al passaggio della cosidetta Combe des morts, l'elefante è apparso nervosissimo. Si è dovuto fare appello a tutta l'esperienza del capo cornack per ammansirlo. Il signor Halliburton, timoroso di finire sotto le zampe della sua cavalcatura, ha preferito mettere i piedi a terra, attendendo che passasse il momento di cattivo umore. Giunge il nuovo Annibale Già prima di mezzogiorno, ora presunta dell'arrivo dell'elefante, il piccolo spiazzo del valico, prospiciente l'ospizio dal versante svizzero, era nereggiante di folla cosmopolita. Faceva da cornice un numero imponente di fotografi e cinematografisti, che tenevano da ore puntati gli obbiettivi, in attesa di vedere spuntare la proboscide del simpatico Dinalh che doveva divenire al suo arrivo il beniamino del pubblico; specie di quello che aveva scommesso, si dice anche forti somme, sulla buona riuscita dell'impresa, che, al valico si concludeva nella sua prima parte. E quando, preceduto dal plotone dei « tifosi » che erano discesi ad incontrarlo, dopo gli ultimi gravi sforzi, Dinalh comparve sulla sommità del valico, un tumultuare di voci e di applausi salutava il suo arrivo. In groppa sedeva sorridente il giornalista Halliburton, novello Annibale, sempre che sia vero che il grande capitano cartaginese abbia valicato le Alpi da questo versante, con ventisette elefanI ti. Se poi questo episodio non rispondesse a verità, l'elefante Di¬ vrrgI nalh potrebbe vantare in proposito il primato, anche se questo mezzo pubblicitario non avesse per Halliburton il successo sperato. Ma su quetso argomento giudicheranno gli storici. L'arrivo del buon bestione è avvenuto verso le 14. Egli ha impiegato sei ore a superare i 900 metri di dlslivello esistenti da Bourg S. Pierre al Valico. Il giornalista americano, mentre veniva assediato dal fuoco di fila dei fotografi e dei cinematografisti, scendeva a terra e, dopo avere osservato con viva compiacenza il suo docile « giumento» quasi con un senso di viva riconoscenza, si affrettava a ritirarsi nell'Ospizio per ristorarsi. L'ostile accoglienza dei cani L'elefante, rimasto per alcuni minuti esposto agli sguardi indagatori della folla, veniva poi accompagnato in un ricovero, appositamente approntato per lui in una rimessa. Ma l'arrivo del nuovo ospite non suscitava piacere nei cani rinchiusi nella cinta del cortile, che, al passaggio dell'elefante, cominciarono ad abbaiare ed a ringhiare, improvvisando una manifestazione che gli intenditori hanno giudicato' ostile. Ancora prima di pregustare la gioia del suo successo, Halliburton è stato assillato da gravi preoccupazioni riguardo al proseguimento del suo viaggio. Infatti, per potere passare il confine, egli dovrà, a sensi di disposizioni doganarie, depositare una forte somma, a titolo di garanzia sulla immigrazione delle bestie feroci e da circo. Ma anche questa difficoltà sembra sia stata superata, per cui il giornalista americano potrà domani iniziare la sua discesa pei versante italiano del valico, e dirigersi ad Aosta per poi proseguire alla volta di Roma.

Persone citate: Halliburton, Vallese

Luoghi citati: Aosta, Oriers, Roma