Bergamaschi trionfatore con distacco a Nimes di Giuseppe Ambrosini

Bergamaschi trionfatore con distacco a Nimes li Toum* ti a Marsiglia a Monti»Gllies* ìji due tappe Bergamaschi trionfatore con distacco a Nimes Strider e la sooadra incese si impoooooo Bella prova a cronomelro (dal nostro Inviato) | neìchMontpelller, 18 notte. scProprio quando meno ce l'aspet-, Htavamo, i nostri colori sono tornati ■ yalla vittoria e, per colmo di sor- I Tpresa, per merito dell'atleta che\vaun malaugurato incidente aveva, fingiorni fa, troncato a mezzo e eie fesembrava rimanesse in campo so- ] Sclo per spirito di dovere e senza ! j»altra aspirazione che quella di es-\ fsere utile in qualche modo, prima o poi, ai compagni ai quali ancora rimane aperta la via alla méta più alta. Speicher avanza Be questo proposito era spontaneamente maturato nell'animo buono, modesto e disinteressato dell'uomo già per lungo tempo votato al sacrificio di gregario, esso vi aveva preso ancor più profonde radici in seguito alla parola ìncitatrice di B. E. Starace, giunta, come vi dissi, ieri mattina a Cannes a cementare ancor più la compagine dei valorosi superstiti. Così, stamane, alla partenza da Marsiglia, Bergamaschi appariva non solo fisicamente migliorato, ma moralmente più saldo e più deciso, e questa sua trasformazione ci compensava della amarezza per l'abbandono di Di Paco, un uomo che oggi avrebbe potuto essere prezioso per la nostra rappresentativa e, forse, assegnarle il secondo successo della giornata. Invece, come era previsto, questa si è chiusa attivamente per i francesi e più specialmente per Speicher, il quale ha ormai quasi raggiunto Camusso ed ita fatto un passo avanti verso la posizione della « maglia gialla ». In complesso, se la vittoria di Bergamaschi allieta, non solo per l colori che essa onora e riesa.Ua, ma anche per il tenace e coraggioso mantovano che ad essa è meritatamente giunto attraverso sei giorni di pene e di sforzi sovrumani sostenuti con volontà che non è esagerato chiamare eroica, il risultato della gara a cronometro, per quanto tutt'altro che inferiore alle aspettative, viene ad indebolire la posiamone di Camusso e Morelli, confermandoci, inoltre, nella prospettiva che non molto diversamente andranno le cose nelle quattro prove a cronometro, una a squadra e tre individuali, che ancora rimangono da disputare. Ma tutto questo, come ho dotto, non deve essere per noi una sorpresa e tanto meno un motivo per ritenere che il Tour si avvii ad essere soltanto un duello franco-belga, cioè fra Romano Maes e Speicher. Come scrivevo ieri sera, possiamo già quusi fare il calcolo ZT0 sivsigdia rivaatefiBdrigtipusieaszledsaca1 fafcrnpptMRcAsHGercrdi quello che ci costeranno queste j maledette tappe a cronometro e la somma non ci spaventa e non ci fa rinunziare alla speranza che' i Pirenei possano compensarci ad usura delle perdite in queste coni- i petizioni per le quali i nostri, in complesso, non sono perfettamen- \te attrezzati. Uno che non scherza La prima delle tappe odierne non ha avuto assolutamente storia fino a Salon, cioè per i primi 111 chilometri. Per andare dal centro alle porte di Marsiglia, per vie congestionate di movimento e di gente, si perse tanto tempo che la partenza fu data con mezz'ora di ritardo. Finalmente ci mettemmo in cammino alle 11 sotto un sole che pareva volesse incendiare i boschi della catena di Vitrolles, o far bollire lo stagno di Berre, che lasciammo per dirigerci verso Saloli ad una velocità che era fra la passeggiata e la corsetta. Camusso aveva forato, ma Teani gli dava subito la ruota e così pure Ritnoldi per Morelli. Poi infilammo il rettilineo che taglia in due la piana della famigerata Crau, un piatto bollente che dava riflessi ed esalava vampate di fuoco. Chi poteva immaginare che in simile inferno ci fosse la voglia di stuzzicare il prossimo e di ingaggiare battaglia! Eppure questo bel tipo ci fu e si chiama Mauclair, un turista-routier di buona fama, il quale, nonostante forse sperasse di ripetere il colpo di Merviel di ieri (coti ben altra fortuna, però), fu, invece, ripreso; e allora scattarono a turno Teani, Speicher, Camusso, Benoit Faure. Arclwtnbaud spense l'ultimo tentativo. Poi partì Bergamaschi, forse più, per dimostrare ehe oggi non erano permessi scherzi di eattivo genera che por mettersi lui. a far.- ne uno agli altri. Quando videro che non mollava, si diedero ad insc,/1(Mo Vervaeeke e Lowie, poi Haendel e Stettler, poi un grupyetto con Cloarec, Mauclair, Thierbach e Leducq che si tiravano dietro Giacobbe e Teani, infine Aerts, Roth, Ladron e Fayolfe, Ad Arles (Km. 81) BergamaSchi, ormai deciso ad andare sino » fondo al tentativo, precedeva di f e 13" Vervaeeke e Lowie e di ZTiO" gli altri che si erano riuniti 0 procedevano guidati dai francesi, ma senza troppo impegno. Invece i due belgi facevano l'impossibile per raggiungere l'italiano e gli si avvicinarono di pochi secondi, giungendo ad essergli solo più a l'S", a venti chilometri dall'arrivo. Il grosso al contrario perdeva continuamente. Alla fine, però, anche Vervaeeke e Lowie dovetero darsi pei- xnnti di fronte al finale veramente irresistibile di Bergamaschi, il cui notevole guadagno vi è detto dall'ordine d'arrivo. Vervaeeke battè il compagno nella volata e Aerts non faticò molto per prendere il quarto posto, regolando a piacere i 43 uomini giunti con lui. Un successo meritato La vittoria del nostro atleta fu simpaticamente applaudita dalla enorme folla che, poi, sostò fino alla partenza per la tappa successiva. Be la meritava questa soddisfazione il bravo « Vasco », oggi umile soldato della nostra pattuglia, dopo esserne stato il capitano. Essa gli servirà per guardare con animo più lieto ai sacrifici che ancora dovrà compiere più per gli altri che per sè, n:a, in fondo, per 1 colori che ha servito coti tanta fedeltà e bravura. In quanto, poi, alla convenienza di impegnarsi a fondo in una fuga di cinquanta chilometri un'ora prima di portare il suo contributo alla squadra negli altri cinquantadue della tappa a cronometro, si potrebbe non pienamente consentire. Alle 15.30 cominciarono le par tenze delle squadre per la NimesMontpellier. Le iniziarono i belgi Romano e Bilverio Maes, Vervaecke, Lowie, Hardiquest, Digneff e Aerts. Seguì a cinque minuti la squadra dei turisti-routiers Ber Hard, Bemurdoni, Berty, Gianello, Grauier, Mauclair, Cognati, Ladron e Bertocco; indi l'altra di turistiroutiers con Ruozzi, Thictard, Lachat, Benoit Faure, Garda, Cloarec, Chocque, Fayolle, Ubatz e l'individuale Pélissier, Poi i nostri Camusso, Morelli, Bergamaschi, Teani, Giacobbe e Rimoldi, seguiti dai tedeschi Thierbuch, Kutschj bacìi, Unbenhauer, Weckerlin, Ickes, Roth, Haendel e Stadi; poi gli spagnoli Prtor, Cardona, Ba' cheto con gli svizzeri Amberg, Stettler e Hartmann. Infine i frati i cesi Speicher, Leducq, Archam bau.d, Le Grevès, Vietto, Fontenay \ e Moineau. sqdirivcifusetòpapebuaslabaaisospsaLaliosetitalua silimduPspvcddTiefmpta e La cronaca di questa corsa si riduce al passaggio al 89.o chilometro e ai pochi distacchi avve- tMa(piaco1JTr(GdbLGIT(MbdBnrLBn44 nuti. Il passaggio intermedio disse che la lotta era ancora incerta fra belgi e francesi. Ecco, infatti, tempi: Belgio in Sii'30", Francia 34'3r, Turisti A 31,'1,5", Italia SJf'SS", Germania 55*27", Turisti B 36'10", Spagna-Svi:.zera Sti'30". La squadra B dei turisti aveva già perso Cloarec, Thlerbach e Chncque; la tedesca, Kutschbach, poi i francesi persero Le Grevès. I più forti sul passo Nel secondo tratto, questi ultimi andarono notevolmente guadagnando, anche perchè attorno ad essi era più intenso quel movimento di vetture, ognuna delle quali andandosene via li ispirava per un centinaio di metri. Niente di fraudolento, perchè la vigilanza era abbastanza severa, ma era nevitabile che succedesse così, perchè in un paese dove non si può imporre limitazioni alla circolazione stradale i tifosi si affollano naturalmente attorno ai corridori che vorrebbero veder voare... La partita, così, fu decisa n favore di Speicher e compagni. Àia non si deve credere che il capo abbia avuto via libera per guadagnarsi il minuto e mezzo di abbuono che spetta al vincitore, perchè dovete sapere che, per quanto la corsa sia stata fatta a squadre, la classifica è sempre individuale. Così, sul rettilineo d'arrivo, s'impegnò una lotta... fratricida fra Vietto e Speicher e non fu che negli ultimi metri e con serie difficoltà che questo la spuntò su quello. Il nostro sestetto giunse compatto e il minuto e mezzo da esso perso sui francesi (a parte gli ab buoni) è il minimo che si potesse aspettare da chi sa. come sul passo la maggioranza dei nostri si deb ba inchinare tanto ai francesi che ai belgi. Tant'è che questi, se la sono cavata ancora con minore spesa e Romano Maes è tuttora saldo nella posizione creatasi a Lilla. Camusso, invece, ha ormai alle calcagna Speicher e non sarò io a crearvi l'illusione che domani sera non l'abbia davanti. La Montpellier-Narbona, infatti, di 103 chilometri quasi completamente piani non dovrebbe dar luogo a sorprese, permesse solo a uomini non più pericolosi in classifica come è successo ieri a Pélissier e Gratiier e oggi a Bergamaschi; e i 63 chilometri individuali a cronometro della NarbonaPerpignano, per quanto presentialla fine un dislivéllo non disprezzabile, sono assai meno favorevoli a Camusso che al francese, il quale da giorni tenta insidiarlo nel secondo posto. Ma nulla di grave e di preoccupante in ciò. Torno a dire quello che ho detto ieri sera, che i conti i nostri li faranno solo a Pan, dopo il Tour malet e l'Aubisque. E allora sì che potremo considerarli quasi definitivi. Giuseppe Ambrosini cMet1oin7Mi1rb2 Il vittorioso arrivo di Bergamaschi a Nimes. (Servizio telefotografico de LA STAMPA per il Giro di Francia) La squadra francese in piena azione arriva a Montpellier. (Servizio speciale telefotografico de LA' STAMPA per il Giro di Francia).