Come invecchiano le donne nei campi di papaveri

Come invecchiano le donne nei campi di papaveri Molla. Cina del Sud Come invecchiano le donne nei campi di papaveri o ¬ (Dal nostro Inviato speciale) KEN-NING (Coi-ceu), giugno '35. Viaggiando, e viaggiando in Cina specialmente, il sistema nervoso si trasforma e si distende, forzato com'è ad adattarsi ad un modo di vivere e pensare nuovo. Le vecchie preoccupazioni cadono e altre nascono; le passate inquietudini scompaiono per far posto ad altre meno spirituali e piti materiali. E, come occorre imparare a guardare, sentire e vivere, occorre imparare a conoscere e sopportare i nuovi odori della terra e degli uomini. Per conto mio, mi abituai abbastanza in fretta alle profonde ed acri traspirazioni delle città e dei villaggi, ai forti sentori della canfora e del sandalo, e all'umidiccio, fiacco puzzo delle risaie. Colori e profumi Ma gli odori, che adesso mi sferzano a tanfate, mi sono insopportabili. Ne ho le narici, le labbra, le mani impregnate. Per tutta l'esistenza, ovunque, mi faranno pensare nello stesso tempo alla putrefazione e ad una vita misteriosa che fermenti. Odori identici — odon di es «:7« ""Vi « i i~ "Tsenze sottili e di £g£arrf ~J>■li sentii tre anni addietro, quandoT mi Aiì enr\mr]e\roi''d%VMallo ricerca dei garlmpelros del MattaGrosso. Mi trovavo, allora, nelprofondo della foresta vergine, in un intrico d'alberi giganteschi, di felci e liane. Adesso, invece, il cielo è aperto e nessun caos vegetale mi rende difficile la strada: davanti a me. si distende un vasto tappeto di fiori d'una varietà cromatica incomparabile. Sto arrivando, precisamente, nei campi di papaveri, gli allucinanti fiori della vertigine, il cui profumo violento e sottile abbisn forma uguale, la forma di un piccolo calice dai bordi rientranti. Ma quale arcobaleno di colori! Ve ne sono dei gialli, degli arancioni, dei lilla, dei rossi; ve ne sono di quelli tutti bianchi come flocchi di neve, altri striati di rosso come maculati di goccie sanguigne, e ve ne sono ancora, vaporosi ed eterei, lucidi e trasparenti, come coppe di cristallo! Mister Lee e i miei due porta-tori m'han lasciato solo. Non soltanto si rifiutarono di seguirmi ma mi scongiurarono di non ve¬ nire qui. Si prosternarono a turno ed insieme ai miei piedi, e, per convincermi, tirarono in ballo le tradizioni. — Basta con le tradizioni! — esclamai. — Be ci fossero soltanto queste! — sospirò Mister Lee, preoc cupatissimo. — Pazienza! C'è dimezzo il Governo. E il Governo lovieta — Perchè? — Perchè sei europeo e, come europeo, non devi andare nei campi di papaveri. Vi andai lo stesso. Ma, prima della mia partenza, Mister Lee pretese una dichiarazione in bella e dovuta forma, che, tradottasuona press'a poco cosi: « Io, sottoscritto, cittadino degrande Regno d'Italia, dichiarosulla fede del Dio a cui credo, cheLee Sen Tang e i due coolies por-tatori si son prosternati tre voltedavanti alla mia nobile faccia, perscongiurarmi di restare con loroe di non allontanarmi dalla strada, dov'essi si eran fermati. In fede, ecc., ecc. ». nessuna forza di polizia mi sbarra il passo e nessun gendarme mchiede il lascia-passare. Non mtrovo davanti che una trentina ddonne accoccolate per terra. NonUn'infanzia senza giuochi Adesso, sul margine dei campi si scompongono ne fuggono co-fesstoro, come capitava nei villaggi, j lola donna cinese non dovendo uè-1pidere il bianco diavolo occidentale.1 sbNon mi contemplano neppure con j tesguardo fisso ed imbambolato. Mi j atsbirciano soltanto con occhiate\le fuggitive e continuano con le classiche bacchette a far scivolare dalla tazza alla bocca smisuratamente aperta il riso cotto allo stufato. Il riso i cinesi lo chiamano la alapbechleties« perla di giada bianca » ed assi- ! qucurano ch'esso «fa del bene»,I dissipa l'ansietà e la sete, schiari- gisce la vista e riscalda le viscere, \ tefortifica la volontà e regola i gas \ e dello stomaco, irrobustisce i muscoli e dà un'irresistibile voglia di lavorare. Purtroppo, malgrado simili ed intrinseche virtù, le razioni quotidiane della «perla di giada, bianca» sono talmente esigue che] iequeste donne presentano tutte «I cavolto ossuto e scheletrito della i scfata miseria. E si rassomigliano] Ptutte. Il tipo antropologico dell'in-1 hdividuo è scomparso. Si direbbe,nche un'unica forma ne abbia pia- insmato il volto largo e corto, dal 0mento Piccolino, dalle labbra sot- \ chtili, dal naso piatto e incavato fra]» le gote sporgenti. E sono o, alme-i »«no, appaiono vecchie, tragica-\SV^^ZàL. Ma portano suHe\ »> , «\. . „ jfa «m2^ì£bì loro occhi, difatti, S « ricordi un vo> di vita e Mi angMa Smo inve£Mate se„.H averÌRvissuto. vaPadre Ribaud, a loro riguardo,]' ha detto cose giuste. Un'infanzia ' « senza giochi, ìa loro, e un'adole-\tlscenza senza sole. Poi, un giorno\mdi festa, quello del matrimonio.[■*••Indi, il grigiore e lo squallore di' prima, fino a quando, nell'attesa. grvana della divina maternità, i ma-\ncriti le avran cedute ai coltivatori dodi papaveri. Per lucro? Qualche] \raU 0 del «api-banditi, senza con proprietà. Ogni contadino possie- pde, in media, tre o quattro ettari'codi terreno. Tale esiguo bene, tut-\ caiavia, non basta sempre a nutrire timi uomo e tanto meno a rifonder- \ nlo dei dollari generalmente presi invi prestito per comperare la «10-Ireglie. Poi vi sono le calamità na-'il turali e... politiche: la siccità o le, ntempeste, i passaggi dei soldati o todei briganti, i prelievi dei gene-\ btare le tasse, che al Coi-ceu si pa-1 legano già per il 202!,, con novan-l fiesdVanni, cioè, di anticipo. Vendute cCosì, il contadino povero finisce'cper offrire i propri servigi al con-'sgtadino proprietario di molti etta-, cori. Ma neppure questo basta adseassicurare l'esistenza familiare. Il zdisgraziato non arriva mai a fi-\ lnire, come si dice qui, la luna. Che. p cosa fare? Nient'altro che do-\zmandare al padrone alcuni cents | ind'anticipo. ,NAhimè! Alla fine della luna o ddell'anno, i cents son diventati cdoìluri, e una specie di catena feu-ltdale s'è saldata fra debitore e lecreditore. Il primo lavorerà per ftutta la i-ita senza liberarsene... a nmeno che non arrivino i recluta- etori per i campi di papaveri. bQuesti agenti prodigano verbal- gmcnte infinite promesse. Diffidali- t\te, il contadino non vuol neppure r sentirli parlare: Ma, quando al-, r,l'atto pratico, essi offrono di ri- o ; fondere il prezzo della moglie e di. i 1 liquidare tutti o in parte i debiti' successivi, {'nomo esita, inizia le', qtrattative e, infine, alla vista di palcuni dollari soprannumerari per tlui, solo per lui, cede la propria. nmoglie per una stagione o due. \ sE le donne, a branchi di 20-50,! p [fanno verso i campi di papaveri,,«ldoue vegliano i geni malefici del- j pji'oppio che turbano il sonno, 1, fi geni malefici dell'acqua che dàn- |no la febbre. Per arrivare fin lì,\ esse camminano giorni e giorni. I loro piedi nudi sanguinano fra le pietre taglienti, lungo i sentieri sbarrati da bambù selvatici. Nei terreni paludosi le sanguisughe si attaccano ai piedi nudi. D'istinto, le donne allungano la destra per allontanarle. Le viscide bestie si appuntano nei polpastrelli. Per liberare la destra, le disgraziate chiamano la sinistra in soccorso e le sanguisughe piantano anche in 25 centesimi al giorno Il suolo della Cina è molto fertile. In certe Provincie del Sud, esso dona due raccolti l'anno, ma questa il loro dardo vischioso E, quando le donne saranno giunte alla meta, che cosa le at tenderà ? Un lavoro nauseabondo e bestiale, iev essere d* tant° 1,1 tant° vlv'fl cat°- Lacqua d irrigazione, di scendendo dalle montagne, è sem P'e abbondantemente canea di humus, di materie organiche innera" molto fertilizzanti, ma insufficienti. Occorrono concimi, 0ra< «» 1ttest° Paese, i concimi chimici sono del tutto sconosciuti » tuelli animali mancano. Nessu »« meraviglia! Nella Cina del Sud- l'agricoltore alleva pochissi- »>° bestiame. A parte i porci neri jfaj pancione enorme sotto la spi- « arsale semicurva, quali altri animali esistono da queste parti? Rari sono i buoi; rarissimi i ca- valli. Le bestie preferite restano ' bufali *alla pelle grigia, rugosa « spessa come quella degli elefantl- Vivono nelle regioni risicole, ma 11 ]oro numero, in proporzio*••' • -ristretto. L'escremento umano resta il grande rigeneratore della terra cincsc> *l vivificatore dei suoi pro dotti, soprattutto dell'oppio, L'oppio? Il succo estratto dalle prossima. Per ottenerne il sue co il coltivatore pratica nelle capsule un'incisione, servendosi di tino stiletto a tre punte. Il matti no successivo, un raschietto a for ina di falce minuscola, farà cadere in un piccolo otre di terracotta il prodotto essudato durante la notte: una specie di latte coagula to, che imbrunisce all'aria. . Ma, affinchè il papavero cresca bello e fiorente, quante cure e sol lecitudini! Ogni piede viene inaf fiato due volte il giorno con gli escrementi umani liquidi, che le donne' portano dai paesi e dalle città, distanti a volte diecine di chilometri. La vita di queste disgraziate non sarà così che un continuo passare per luoghi nauseabondi, in mezzo ad un'aria vi ziata e piena di miasmi, Per resistere, avessero almeno precauzioni igieniche e una nutrìzione abbondante. Macché! Vivono in capanne sordide, accatastate le ,NN6 sulle altre, non conoscono i disinfettanti e il chinino, e il loro cibo è composto, dal primo all'nltimo giorno dell'anno, di quattro leggere tazze di riso con qualche foglia di cipolla e vaghi pezzetti ni di carne di porco. Per vestirsi e per le minute spese indispensa bili, percepiscono un « cent » il giorno. Cinque soldi, al cambio at tuule. In compenso, debbono lavo- rare dall'alba al tramonto, compie, re chilometri e chilometri con gli otri pieni. E il padrone, che le . impiega, è senza pietà, ' A questo punto, è probabile che ', qualcuno si domandi se non sia possibile, almeno in parte, fare trasportare da bufali il concime . necessario. Sicuro! Ma sarebbe co \ sa troppo complicata, e, d'altra ! parte, il costo di dieci giornate la,«arative umane è meno oneroso e j più redditizio dell'affitto d'un bu, falò per dodici ore. ■ \ Paolo Zappa PORTATRICE DI. CONCIMI PER I CAMPI DI PAPAVERI

Persone citate: Lacqua, Mister Lee, Paolo Zappa

Luoghi citati: Cina, Italia