Il plauso Duce al gen. De Bono per l'opera compiuta in Africa Orientale

Il plauso Duce al gen. De Bono per l'opera compiuta in Africa Orientale " La fede e la volontà fascista Hanno piegato le cose., Il plauso Duce al gen. De Bono per l'opera compiuta in Africa Orientale L'aumento dell'assegno giornaliero alla truppa dislocata in Somalia e in Eritrea k ROMA, 18 notte. • Compiendosi i primi sei mesi di Alto Commissariato nell Africa Orientale, il generale De Bono ha mandato una relazione al Duce, riferendo circa il lavoro compiuto in questo primo periodo di tempo. Il Duce ha così telegrafato al generale De Bono : « Ricevo il .tuo importante e dettagliato rapporto che costituisce un consuntivo della tua attività durante i primi sei mesi di Alto Commissariato nell'Africa Orientale. Aggiungo subito che puoi essere fiero di questo consuntivo i cui risultati sono essenziali e, sotto certi aspetti, decisivi. Risulta dal tuo rapporto, e desidero renderne partecipe il Paese, che l'opera dell'Alto Commissario si è sviluppata in tutti i campi con un ritmo intenso e senza soste, onde mettere in grado l'Eritrea di fronteggiare i suoi compiti attuali e futuri. « Tutto ciò che occorre alla vita di una popolazione decuplicata e di un grande esercito metropolitano e indigeno, e cioè, strade, acqua, viveri, baracche, collegamenti, ospedali e infinite altre necessità, è stato avviato a soluzione, malgrado le difficoltà che per varie ragioni, a cominciare dalle distanze, potevano dirsi immense. La congestione del porto di Massaua che ci diede ad un certo momento ansie cosi vive, sta per finire. La fede e la volontà fascista hanno piegato le cose. Nel settore logistico molto resta ancora da fare, ma sulla base dei dati del tuo rapporto considero che il periodo : più diffìcile è superato ed io sono certo che il tuo consuntivo del secondo semestre sarà ancora più soddisfacente del primo. | Per questo giunga a te ed ai tuoi collaboratori tutta respressione del mio compiacimento e del mio plauso, al quale si ^associano le Camicie Nere che ti seguono nell'arduo compito fbon forte simpatia. MUSSOLINI ». Una certezza Roma, 18 notte. L'elogio del Duce al Generale De Bono, sanziona il compimento di un'opera i cui fecondi risultati saranno appresi con vivo compiacimento dalla Nazione, e segnala una nuova benemerenza del glorioso Quadrumviro, alle cui sempre salde energie di combattente ,eì dì animatore, il Regime ha commesso, con piena fiducia, un compito vasto quanto difficile, pesante quanto delicato. « La fede e la volontà fascista hanno piegato le cose » ha telegrafato il Duce e sono parole appropriate alla Immensa opera compiuta. Quando, sotto la pressione degli eventi, il Generale De Bono fu inviato a organizzare militarmente te due Colonie dell'Africa Orientale, nulla esisteva che consentisse " vita e il movimento di un eserlito di una qualche entità. In vari ^decenni di occupazione, e soprattutto nel tredicennio fascista, l'Italia aveva potenziato economicamente le due Colonie, ma ben poco era stato fatto per la loro sicurezza. Si erano compiute le bonifiche, si erano fondati dei centri agricoli, si era dato vita a industrie locali, ma difettavano o mancavano del tutto le strade, gli acquedotti, i depositi di viveri, le baracche, gli alloggiamenti, gli ospedali, in una parola, quanto occorre — come sprive il Duce — g alla vita di una popolazione decuplicata e di un grande esercito metropolitano e indigeno». Orbene, a tutto ciò, con il lavoro organizzato e svolto con ritmo rapidissimo, si è provveduto In sei mesi di gestione commissariale del Quadrumviro De Bono. Una prima prova, e non la più facile, è stata superata brillantemente dal Fascismo, che è riuscito vittorioso sulle innumeri difficoltà e una natura ostile, che, con il favore delle grandi distanze, opponeva alla sua opera costruttrice. Quegli stranieri, che, per scarsa conoscenza dell'Italia dei Littorio, o per dichiarata malevolenza, intendevano negarci ogni autentica capacità colonizzatrice, prendano atto del consuntivo di questo primo semestre quale emerge dal i-rapporto De Bono e dal telegrambma del Duce, e quale, del resto, jji'ifu constatato de visu dai molti Rinviati speciali che in questi ulIjtimi tempi hanno visitato le due ^Colonie. '$;', L'Italia ha già dato in Africa, In sei mesi di alacre, ininterrotta, costruttiva opera, una nuova altissima prova delle sue virtù organizzative civili e militari, raffor. zando e moltiplicando i titoli che legittimano la missione a cui si accinge in quella lontana terra nei confronti di popoli semi barbari. Da questo confortante inizio è quindi lecito trarre un presagio di successo e di vittoria per le prove che il domani prepara, e la certezza del Duce che il consuntivo del secondo semestre sarà ancora più soddisfacente del primo, è la certézza di tutti gli italiani. E vediamo ora, in rapida rassegna, riproducendo i dati forniti dalla Azione Coloniale, quali sono i lavori compiuti in Eritrea durante i primi sei mesi di Alto Com missariato di S. E. De Bono. Il porto di Massaua ha visto rapidamente aumentare il suo lavoro, tanto che si è dovuto provvedere con forti contingenti di lavoratori portuali. Il porto permette lo scardo contemporaneo di 15 piroscafi. Le banchine, sono divise in du<» parti: quella militare, e quella civile. I lavoratori portuali italiani sono adibiti solo atpgtapeesMtppClgtrtmArcdtvdtcasifgmg5gmslL i e o a a i o o o o i o allo scarico nelle banchine militari, mentre per quello civile si provvede con mano d'opera indigena. Per i lavoratori italiani è stato costruito un apposito villaggio a Abd-El Kder, che è la località più ventilata di Massaua. Inoltre essi lavorano dalle ore 6 alle 10 e dalle ore 18 alle 22. Oggi le possibilità di scarico nel porto di Massaua, sono di oltre tremila tonnellate giornaliere. E' interessante a questo proposito riportare i dati riguardanti, per' esempio, un solo piroscafo. Il Colombo ha impiegato a vuotare le stive 15 giorni nel primo viaggio, 9 giorni nel secondo, e 3 nel terzo. Il materiale scaricato viene poi rapidamente smistato verso l'interno. Attraverso il prolungamento della teleferica MassauaAsmara, che raccoglierà i materiali direttamente dalle navi ancorate, e con il potenziamento delle ferrovie e degli autotraspor ti, si giungerà presto a portare verso l'interno tremila tonnellate di merci al giorno. La massima cura è stata rivolta al servizio postale-telegrafico, con l'aumento della potenza degli apparecchi esistenti e con la costruzione di nuovi apparecchi e la istituzione del servizio radio-telefonico. I risultati pratici saranno i se guenti: per la Eritrea il movimento giornaliero di parole telegrafiche, che oggi raggiunge le 50 mila, sarà portato per fine agosto a centomila, e cioè esattamente raddoppiato. Per la Somalia, dalle 45 mila parole odierne, si giungerà, a fine settembre, alle centomila parole. In più funzionerà, per entrambe le Colonie, il servizio radiotelefonico con apparecchi duplex. Sul problema degli approvvigionamenti idrici non c'è molto da aggiungere, poiché la questione è già stata ampiamente trattata. Si può comunque confermare che acqua ve n'è, sana e abbondante, per tutti ed in base ad un quantitativo calcolato sui 10 litri giornalieri per uomo, e 20 per quadrupede. lAqdasipapgrdsauLe partenze per l'Africa Orientale Complementi della Gavinana partono a bordo del « Gange » Napoli, 18 notte. Quest'oggi, alle ore 18, è partito per l'Africa Orientale il piroscafo Gange, con a bordo i complementi della Divisione « Gavinana » composti di un battaglione dell'84.o reggimento fanteria. Alla partenza i militari sono stati salutati dalle autorità militari e civili e da numerosa folla che ha loro tributato calorose dimostrazioni di simpatia inneggiando al Re, alla Patria e al Duce. Sono sotto carico i piroscafi Italia, Cesare Battisti, Arabia, Urania, Monte Bianco e Principessa Giovanna. Questi due ultimi sono giunti stamane da Massaua in viaggio di ritorno. ciSaOrOEBtUFa 800 Km. a piedi per arruolarli volontario Roma, 18 notte. Il bracciante Giovanni Foglia detto Stella, di 40 anni, da San Giovanni In Fiore (Cosenza) avendo fatto domanda di essere arruolato volontario per l'A. O. è partito il primo luglio ed è arrivato a Roma coprendo circa 800 km., per sollecitare l'esaudimento del suo ardente desiderio di servire la Patria fascista. Il Foglia, che è un ex-combattente, lascia la famiglia di cinque figli, dei quali uno del 1915 chiamato alle armi in servizio di leva. Il trattamento dei soldati Roma, 18 notte. A partire dal 1° agosto l'assegno giornaliero per le truppe metropolitane dislocate nell'Africa Orientale è stato dal Duce, Ministro delle Forze Armate, stabilito nella seguente misura : eritrea: Soldato e Camicia Nera semplice L. 5; caporale L. 6; caporale maggiore L. 7. somalia : Soldato e Camicia Nera semplice L. 6; caporale L. 1; caporale maggiore L. 8. CppraedogdczgsegsDi a l e i e e i a e , , o d 0 0 Il provvedimento deliberato dal Duce, Ministro delle Forze Armate, per l'aumento dell'assegno giornaliero delle truppe nell'Africa Orientale dimostra quanto il Regime sia sensibile ai bisogni morali e materiali dei nostri solIdati inviati in quelle lontane Co| Ionie a garantirne la sicurezza e l'espansione. Sono lontani 1 tempi, In cui coloro che erano chiamati ad assolvere i più ardui e alti doveri verso la Patria non avevano dalla Nazione per cui andavano incontro a ogni sorta di disagi e di pericoli se non un conforto di retoriche parole. Oggi la Nazione sa quello che è dovuto ai suoi soldati, segue e conforta le loro gesta, ne circonda l'esistenza col. massimo benessere possibile. L'assegno giornaliero che il Duce ha stabilito dal 1° agosto è già elevato in linea assoluta, ma lo è sopratutto In linea relativa. Abbiamo più volte pubblicato su queste colonne i prezzi dei generi di ordinarlo consumo a Massaua, all'Asmara, a Mogadiscio e a Klsimayo. Sono prezzi sensibilmente inferiori a quelli della maggior parte delle nostre città. La nuova Indennità consentirà ai nostri soldati di soddisfare al propril bisogni con notevole larghezza, accrescendone 11 benessere ed elevando di fronte agli indigeni quel prestigio che deve sempre accompagnare in Italia all'estero chi indossa la gloriosa uniforme dell'Esercito Italiano. Srrssrslmdrle Gerarchi che partono volontari per l'Africa Orientale Roma, 18 notte. Il Segretario del Partito ha ricevuto, nel Palazzo del Littorio, il fascista dott. Larussa, dal 1929 Segretario del GUF di Catanzaro, arruolatosi volontario per l'Africa Orientale. Hanno chiesto ed ottenuto l'arruolamento volontario per l'Africa Orientale i fascisti Ermanno Paci, Ernesto Ponte di Pino e Oreste Bernardini, rispettivamente Segretari dei GUF di Parma, Torino e Urbino. Savona, 18 notte. Stamane, alla presenza del Prefetto D'Eufemia, ha avuto luogo il cambio della guardia alla Federazione provinciale fascista, tra il dott. Bonfiglio, che parte volontario per l'Africa Orientale e Nino Bertoni, nuovo Segretario Federale. Nel salone dei Caduti fascisti, alla Casa del Fascio, la Fiduciaria provinciale del Fascio femminile ha presentato al dott. Bonfiglio, con parole di circostanza, la medaglia sacra già offerta agli altri volontari partiti per l'Africa Orientale. Da ultimo il dott. Bonfiglio e il nuovo Federale hanno pronunciato parole piene di fede e di incitamento alle Camicie Nere savonesi e di devozione al Duce. Al momento del cambio della guardia è giunto al dott. Bonfi glio un lusinghiero telegramma di elogio da parte di S. E. Starace. Al termine della cerimonia, che si è aperta e chiusa con il saluto al Duce, sono stati inviati telegrammi di omaggio e devozione al Capo del Governo e alle alte Gerarchie del Partito. Lodi, 18 notte. Autorità, Camicie Nere, dopolavoristi e grande folla di popolo si sono raccolti intorno al Segre- tario del Fascio locale, console Cario Ugge, che col grado di capitano di fanteria parte volontario per l'Africa Orientale. Il Podestà, avvocato Cesari, ha recato il saluto della cittadinanza al valoroso partente e insieme la espressione della riconoscenza e della fervida affettuosità per la opera da lui compiuta. Al festeggiato ha poi presentato una medaglia d'oro, quale attestato di riconoscenza dell'intera cittadinanza. Il seniore Piero Asti, vice-Segretario del Fascio, ha portato il saluto delle vecchie Camicie Nere, esaltando il gesto del console Ugge, esempio e mònito. La riunione si è sciolta fra fervidi alala al Duce. S. E. Teruzzi passa in rivista una compagnia del Genio Roma, 18 notte. Questa mattina alle ore 9 si è recato a Castel Madama il generale Teruzzi, accompagnato dal sottocapo di Stato Maggiore e dal suo aiutante di campo, per passare in rivista la quinta compagnia speciale del Genio, che oggi ha lasciato il campo di Castel Madama. Il generale Teruzzi, ricevuto dal colonnello Giacomo Negronl e dagli altri ufficiali superiori del reggimento, ha passato in'rivista la compagnia, destinata alla Divisione « 1" Febbraio ». S. E. Te ruzzi, dopo avere visitato 11 cam po dell'8.o Genio sulle colline di Castel Madama, è rientrato a Roma. - aStista i i l o - Come un Avanguardista ha potuto arruolarsi per l'A. 0, Livorno, 18 notte. L'avanguardista Adenaco Nelli si trovava coi famigliari alla stazione di Castelnuovo Garfagnana per salutare il fratello, arruolatosi volontario nel battaglione Camicie Nere di Lucchesia, quando al muoversi del convoglio balzava su di esso salutando con un gesto i genitori e le sorelle e gridando loro che partiva anch'egli per l'Africa ; e difatti al fratello e agli altri militi rivolgeva preghiera di lasciarlo partire con loro. Giunto a Lucca con gli altri volontari, il Nelli esponeva al comandante il suo ardente desiderio, e poneva tanto fervore nelle sue affermazioni, che veniva accontentato. A giorni il Nelli partirà col battaglione per Caserta ove, prima di imbarcarsi per. l'Africa Orientale, compirà un corso di istruzione. Inizio del servizio sull'aviolinea Asmara-Kartum Roma, 18 notte. A decorrere dal 22 corrente la Società Ala Littoria inizierà il servizio aereo bisettimanale Asmara-Kartum, con il seguente orario: Martedì e sabato, partenza da Asmara all'alba e arrivo a Kartum in mattinata; giovedì e domenica partenza da Kartum ore 9 e arrivo all'Asmara nel pomeriggio. Sia nell'andata che nel ritorno sarà effettuato un atterraggio a Cassala. L'Abissinia e la Croce Rossa e obblighi Un subdolo errore di procedura? Ginevra, 18 notte. Si comunica ufficiosamente negli ambienti del Comitato internazionale della Croce Rossa che il Governo di Addis Abeba ha manifestato il desiderio di aderire alla convenzione internazionale della Croce Rossa. Dei negoziati sarebbero attualmente in corso per perfezionare questa adesione, negoziati che pero non sono ancora, a tutt'oggi, terminati. A quanto ci consta, il Governo abissino, per dimenticanza, o forse per guadagnare del tempo, non ha seguito le forme prescritte dalla convenzione in base alle quali le adesioni alla convenzione della Croce Rossa, sono da indirizzarsi al Governo elvetico. Come si è detto, da alcune parti si affaccia l'ipotesi che il Governo abissino intenda volontariamente giocare sull'equivoco per dare la impressione di avere voluto aderire alla convenzione della Croce Rossa, e nel tempo stesso non es sere obbligato a rispettarne gli I bellicosi discorsi del Negus alle truppe e ai «Parlamento» Londra, 18 notte. II Times riceve da Addis Abeba: L'imperatore d'Ablssinia Halle Selassiè ha passato stamattina le truppe in rivista e le ha arringate in questi termini: « Dio sarà il vostro scudo. Il vostro Sovrano si troverà in mezzo a voi e non esiterà a versare il suo sangue per I la difesa e l'indipendenza del ! Paese ». Dopo la rivista, l'imperatore si ' è recato al Parlamento. Alle 11.55 i la tendina di seta rosa che velava ' la tribuna imperiale, è stata tira- i ta, e l'Imperatore, in tenuta di!campagna si è alzato sul trono ed ; ha subito' dato lettura del suo di- j scorso. L'assembleea comprende-,va, oltre i membri del Parlamen-1 te, i capi dell'impero, l'Abuna, i, capi egiziani della chiesa abissina, I 1 preti, gli ufficiali, e dei rappre sentanti di tutte le classi della popolazione. L'Imperatore ha aperto 11 suo discorso con una veduta di insieme sulla tensione italo-etiopica, accusando l'Italia di avere avuto, durante quaranta anni, l'ambizione di conquistare l'Ablssinia, e ricapitolando gli eventi che si sono svolti dal mese di agosto scorso, epoca alla quale, ha affermato il Negus, l'Italia a incominciato ad armarsi alla frontiera abissina. « La minaccia di guerra — ha detto — diventa di ora in ora più acuta. L'Etiopia ha la coscienza netta. Essa non ha risparmiato nessun sforzo per mantenere la pace. . Essa non brama le terre del suo vicino, ma si batterà fino all'ulti mo uomo per mantenere la sua in- dipendenza e la sovranità del suo statuto. Soldati! Quando voi ap- prenderete che nel fuoco della battaglia un capo amato e rispettato è caduto, non lamentatevi e non disperate, perchè colui che muore per il suo Paese è un uomo felice. Ricordatevi dei vostri genitori che caddero combattendo. Quantunque l'Italia abbia a sua disposizione le armi più perfezio- nate, essa vedrà tuttavia come la Etiopia unita, difende 11 suo territorio. Ispirati all'esempio dei loro antenati guerrieri, tutti gli abissini, giovani e vecchi, uomini e donne, cristiani e mussulmani, si troveranno uniti per far fronte all'invasore ». Concludendo, l'Imperatore ha confermato il suo fermo attaccamento alla pace, riassunti gli sforzi della Società delle Nazioni, ha menzionato l'ultimo passo degli Stati Uniti invocante il Patto Kellog, e il terzo e ultimo appello rivolto alla Società delle Nazioni dal ministro di Ablssinla a Parigi. Per la prima volta nella storia d'Etiopia degli opuscoli stampati riproducenti il discorso del Sovrano, sono stati distribuiti ai membri del Parlamento. FIGLI Dl ITALIANI ALL'ESTERO giunti in Italia per essere ospiti delle colonie .estive. Un bel gruppo preso a Napoli subito dopo lo sbarco, fasciste