Con una incontrastata fuga Pelissier e Granier precedono di 20' il gruppo

Con una incontrastata fuga Pelissier e Granier precedono di 20' il gruppo La Cannes-Marsiglia: una brutta parentesi nello sviluppo del " Tour 9i Con una incontrastata fuga Pelissier e Granier precedono di 20' il gruppo Merviel parte in volata all'inizio della tappa, conquista, per l'apatia degli avversari, un vantaggio nettissimo, ma è tolto di gara da un grave incidente -- Pelissier e Granier, gettatisi all'inseguimento del fuggitivo, arrivano soli a Marsiglia -- La corsa sotto il sole cocente: Di Paco, colpito da insolazione, abbandona Anche Lapebie si è ritirato La classifica dei primi resta immutata - Oggi tappa a cronometro per squadre (Dal nostro Inviato) Marsiglia, 17 notte. Tappa di.sorprese e di beffe, di stordimenti e di sangue, questa bruciante Cannes-Marsiglia che ci ha lasciati, alla fine, come increduli sul risultato, fiaccati dall'arsura, colpiti dal truce destino che sembra incombere su questo Tour. Una fuga, che sembrava da prima un gioco, è divenuta poi un colpo irrimediabile, un « me n'impipo » generale che trasformò sessanta corridori in spettatori di quello che stavano facendo due o tre, un incidente che mandò un altro uomo all'ospedale e per poco non al cimitero, una serie di abbandoni dovuti a principio di insolazione: ecco U contenuto di questa tappa che si può considerare come una brutta parentesi nello sviluppo del Tour, tanto essa ha detto poco nei confronti degli atleti e ha contato poco sulla situazione della classifica. Lo scherzo di Merviel Ieri avevo detto che il passaggio dei tre colli della Nizza-Cannes e la preoccupazione della tappa a cronometro a squadre di domani si presentavano come due elementi indicatori di una relativa calma nello spostamento da Cannes a Marsiglia. E non credo davvero che fosse preordinata la scappata che fece Merviel pochi chilometri dopo la partenza e il tranquillo inizio. Fu, in realtà, una vettura che superò a non grande velocità la testa del gruppo, che quasi invitò il francese a mettersi nella sua scia e a prodursi in una bella volata al termine della quale egli si voltò come deciso a smetterla subito. Ma quei duecento metri che gli altri si erano lasciati prendere senza reagire invogliarono Merviel a continuare, e altre automobili e motociclette sopraggiunte per vedere quello che stava succedendo gli offrirono il modo, oltrepassandolo, di aumentare facilmente il eggmdlamctbgf■ i vsuo vantaggio. E siccome 9\altri intanto non si prendevano affatto, pena di lux, in breve non lo videro \lpiu e presero m riso quel disgra-\sziato che forse sognava di farsi j „190 chilometri da solo. Ma Uve- \pmei non e nuovo a queste gesta, \ bnrlltfnArssfe non sognò, ma decise senz'altro di filare dritto su Marsiglia senza curarsi di quelli che stavano andando a spasso. Mauclaìr cercò per un poco di scuotere l'apatia generale e si sobbarcò il peso dell'inseguimento, ma quando vide che gli assi si limitavano a stare alla sua ruota, si ritirò anche lui in buon ordine e allora... cominciò la beffa di questi signori ai quali non importava proprio niente che Merviel, in ritardo di due ore e mezza ih classifica, si rifacesse anche di un'ora. Sull'Esterel il distacco aumentò enormemente, nonostante Granier avesse forzato, nel gruppo, fino a ridurlo a Pelissier, Leducq, Speicher, LapSbie, Amberg, Camusso, Romano Maes. Il distacco di 3'15" in cima alla salita divenne di i'40" in fondo alla discesa e di 5' a Frejus (Km. So). Merviel aveva sin qui marciato a più di chilometri, nonostante il vento non favorisse affatto perchè veniva incontro dal mare. Due inseguitori Gli otto selezionati sull'Estere! non insistettero e furono ripresi da tutti gli altri. Allora si pensò che si sarebbe ricaduti nella completa indifferenza, ma così non la pensavano Pelissier e Granier i quali, approfittando del menefre- ghismo degli aggruppati, se ne andarono per conto loro alla cac eia di Merviel e gli si avvicinaro no subito, tanto che a Saint Ma xime gli erano a i'27", mentre il gruppo, in cui passavano scherzi e barzellette alle spalle di chi faceva la corsa sul serio, e si era messo ad andare addirittura a spasso, aveva un ritardo di 9'0S". A meno di un terzo della corsa, , •~ jj_i.ii» 'ciò era ancora rimediabile se se ne avesse avuto voglia, ma all'impegno di Pelissier e di Granier fa-ì' * j , , ,■ • i ceva riscontro la calma olimpica j ,. ... .. ,,, ,. * degli altri, di null'altro preccupa-' ti che di non aggiungere il pensiero della fatica a quello già insopportabile del caldo. Il cozzo contro un camion E in fondo tutti i torti non avevano, perchè vi dirò che il sole strapiombava sull'asfalto fine a rendere molliccio il catrame, e certo non era molto più benigno di quello che l'anno scorso proprio al nostro passaggio mise in fiamme i boschi dì questo Massif dns Maitre» insufficienti, con la loro scarsa ombra, a mitigare l'arsura '•he ci soffocava. E vedremo in seguito i tristi effetti che produsse. In ventidue chilometri, a La Mole, Pelissier e Granier ridussero il distacco su Merviel a 4'15" a gli altri lo aumentarono a 13' e $5". Allora si capì che questo gruppo era definitivamente tagliato fuori dalla lotta, ormai limitata ai primi tre. Sulla salita del colle di Gratteloup, Granier lasciò Pelissier e si accostò di molto, e da solo, a Merviel, che cominciava a dar segni di pesantezza e non faceva che ingoiare birra che tutti i solerti accompagnatori gli fornivano. Anche per fare un po' la guardia al fuggiti- vo che aveva una predilezione u scìa*mle to. ^ , » , da parecchi chi. lometH in assenza di una qualsìasi vettura ufficiale. Merviel „0„ aveva ià ^ fa ^ bella \pedaìata ciondolava sul manti\ brio> aveva come di ri¬ nunzia e di smarrimento, poi si riprendeva con uno sforzo di volontà. Dopo bevuto un sorso dell'ennesima bottiglia di birra, finita, come le altre, quasi piena nel fossato, il francese si mise di nuovo a testa bassa a pedalare A sette chilometri da Byères c'era, fermo sul ciglio destro della strada, un camion carico di gros si tronchi d'albero che gli agenti che precedono la corsa avevano fatto fermare. Merviel marciava anch'egli a destra e si avvicinava man mano all'ostacolo che a vrebbe dovuto evitare. Invece andò diritto, come se non avesse visto niente, e solo quando si trovò a pochi centimetri dall'enorme carico di legna ebbe istintivamente una mossa all'indietro e fu quella che lo salvò: la bicicletta entrò sotto il posteriore del camion, Marviel battè con una spalla e con la testa contro un tronco e la sua ruota di dietro, sotto il peso di tutto il oorpo, si sfasciò. Il disgraziato rimase a terra come morto. E che lo fosse veramente ci venne il terribile dubbio dal pallore che si diffuse subito sul suo volto, dagli occhi che sembravano spegnersi, da un rigagnolo di sangue che scendeva dall'orecchio sinistro. Fu raccolto e, adagiato esanime sul ciglio i - ,della strada, non rispondeva a\chiamarlo per nome, si abbondo-\" nava completamente nelle braccia dei suoi soccorritori i quali, quando videro le condizioni così ;„ ->.~4».~v.>. «, Ai-unTZ^m'e^lo^^ori^o^\na qui i medici sentenziarono che?ia sciagura non era quella che si'temeva, rilevarono to frattura di\una ciaccola e una ferita non] principio d'insolazione che all'ini- 'proraso tolse al corridore, forse\già in preda all'automatismo dei ; gravissima. L'incidente fu epiegato con un suoi movimenti, la percezione del pericolo. Ma finché non vennero notizie rassicuranti sullo stato del ferito, tutto il seguito e anche i corridori, informati dell'incidente, rimasero sotto l'impressione di un'irrimediabile disgrazia e l'incubo di un nuovo lutto. Altro motivo per non dare eccessiva importanza a quella specie di corsa il citi farsesco andamento contrastava col sangue spareo e l'ombra di una tragedia. e l i a a ". a, , 'aveva quasi ripreso Granier. In e H Di Paco si ferma Del resto, come andarono a finire le cose ve lo dirò in poche parole. A Tolone (km. 128) Pelissier fatti poco dopo si univa a lui per finire insieme la corsa e batterlo -ì'}'"™ . i facilmente in volata. Il gruppo a !]~'.mj,„„ - „ _ „.,|„ „ „, era nientemeno che a 2245 e al -' ee a e o on if oro oa s" 3' sito passaggio riceveva buona dose di fischi come incoraggiamento. Di Paco, preso anch'egli dal sole, cominciò dopo la città a restare in coda e a staccarsi anche dal gruppo. Verri, subodorando qualdie cattiva intenzione del toscano gli si mise di fianco a incoiaggràrtOj poi continuò a seguirlo e solo quando Di Paco gli ebbe detto di star sicuro che avrebbe raggiunto in bicicletta Marsiglia lo lasciò solo. Ci fu chi poi vide il toscano scendere di macchina, entrare in un caffè per rinfrescarsi e non avere più la forza e la voglia di risalire in macchina. Perdevamo, così, un altro dei nostri uomini. Continuava, invece, e continuò sino alla fine, Bergamaschi, nonostante sin dalla partenza sisentisse in condizioni da fargli o uscire a fior di labbra propositi diiceabbandono. Vittima di una cadu- mta, Lapébie si ritirò poco dopo Di, \iPaco, e così pure Alvarez. Negli j aultimi trenta chilometri il « duo » mdi testa accusò la distanza e gli Paltri si misero dì buona voglia per \ uridurre il distacco. Alle porte di | eMarsiglia, Silverio Maes tentò una idfuga e gli riusci solo in parte, in [bquanto con lui partirono dal grup- ] e,po Lowie, Mauclaìr, Rìmoldi,| ca\Thierbach, Archambaud, Berty,'.n-\Vervaecke e Rotn_ j « leaders »\u della classifica si contentarono di icgiungere insieme, perdendo altri'm, ì i-due minuti. Nella volata dei nove'd^\uomM Rimo™ <™*™ùa. dovesse're?1 b??a- ma negli ultimi cinquantai'metri non ilusigtè> riconoscendosi mi\oattut°- tn] r,.„i Diradi ™^ db■ t- 'Ixssier e ^nu^è un fatto sxa in\^e\lineaassoluta che di categoria, *, i ; pochissima importanza, «'»"'*1 n Guardare ai Pirenei I/avanzare in classifica di Pé- l o o a ?L r.e ! ncerto dell'avanzare di Saverio Maes dal sesto al quinto .porto, per cu, come dissi m principio, .&questa tappa non suggerisce tflto- Mm iM^or»»»»»»! Noi manteniamo* •ut interessanti le nostre posizioni (che nessuno certo sperava di migliorae oggi) ma, purtroppo, abbiamo perso un \iomo sul quale facevamo grande affidamento per la tappa a crono metro e a squadre di domani, Di Paco. E abbiamo la conferma che un altro, Bergamaschi, non potrà essere, 'sulla Nimes-Montpellier, di quell'aiuto di cui la squadra ha bisogno per far fronte alle avverearie belga e francese se non anche a quella tedesca. Purtroppo noi non abbiamo neppure più un uomo da sostituire a Di Paco, per cwi rimarranno, a difendersi, Camusso, Morelli, Giacobbe, Rimai di: Teani, Bergamaschi. A stare ai risultati della Ginevra-Evia», i fa- da attendersi che Bomano Maes, che quel giorno è sta to ,l miglior passista fra quanti ™™ ancora in gara, difenda a denti stretti la sua posizione. Dob¬ biamo con molto rincrescimento toglierci ogni illusione che la Ni^_Mon^emer , w cmFm bitancio attiv*0r. ntai essi debbono guardar fisso ai orizzonte nel no re di d &jBfc*te „ 80-£0 che aa tre set. M perseguono, Giuseppe Ambroiini IL GRUPfO TRAN6ITA' IN GRAVE RITARDO A ST. MAXIME SOTTO LA GUIDA DI TEAM .(Servizio speciale telefotografico de LA STAMPA per il Giro di Francia); LA VITTORIA DI PELISSIER A MARSIGLIA (Servizio telefotograflco de LA STAMPA per il Giro di Francia) TEANI NELLA NIZZA-CANNES St E' RIVELATO ARRAMPi CATORC DI GLASSE