Romano Maes vince fuggendo alle porle di Cannes di Giuseppe Ambrosini

Romano Maes vince fuggendo alle porle di Cannes La "maglia gialla,, risolve in suo vantaggio un lungo attacco dei "tricolori,, Romano Maes vince fuggendo alle porle di Cannes Camusso e Team dopo aver sferrato l'offensiva in salita sono superati nel finale a sorpresa anche da Silverio Maes ma guadagnano terreno su Speicher (Dal nostho Inviato) Cannes, 16 notte. Tappa di pura marca italiana questa Nizza-Cannes, alla quale, però, hanno messo il sigillo di vittoria i belgi, a tutte spese dei francesi. Era da immaginarsi che i nostri approfittassero dell'ultima^ tappa delle Alpi per sfruttare la oro superiorità di arrampicatori nei confronti, specialmente,, di quello Speicìicr che all'improvviso s'era fatto lo spauracchio del momento e per il quale si avvicinavano le tappe in piano e a cronometro, magnifica occasione per mettere a profitto le sue doti di passista e di velocista. Pensava giustamente Camusso che, a chiudere alla pari questa giornata, c'era da compromettere presto la sua posizione di secondo in classifica ' e quindi ha cercato di rafforzarla j per renderla meno attaccabile.prima di Perpignano. In seguito, poi, avrebbero pensato i Pirenei a fornire buona riserva per le ultime cinque tappe di nuovo a h(i e ai nostri tutt'altro che favorevoli. Bilancio favorevole Il piano di Camusso è stato oggi magnificamente sostenuto da Teani, il quale, dopo aver dato nei giorni scorsi segni di evidente ripresa, ha superato sul Braus, sul Castillon e sulla Turbie ogni più rosea aspettativa ed ha avuto in IVRomano Maes un collaboratore cf- e ficace c poi un avversario che l'ha csaputo sfruttare a suo vantaggio,.cCosi i primi due classificati si so- ìcno trovati d'accordo nell'attacco-jpre il comune pericolo e poi hanno nliquidato i conti fra loro. La par-\atifa si è chiusa, come capita quasi] fisempre, a favore di chi meno si j cera prodigato, ma anche i nostri iloricavano i loro frutti dall'iniziati- \ o\gim\u\s\sva presa e dal coraggio dimostra to. Cosicché non ci possiamo frignare del bilancio della giornata che, se vede le prime posizioni immutate come ordine, rafforza notevolmente, come distanza, quellu\rdella maglia gialla, un po' meno quella dì Camusso e tneno ancora quella di Morelli, mentre indebolisce quella di Speicher. Alla partenza da Nizza c'era an annsche ciuci Le Grevès il quale aveva' Tminacciato persino di non partire se non gli avessero levato la punizione inflittagli l'altro ieri per le irregolarità commesse all'arrivo La giuria, naturalmente, è stata insensibile a tale minaccia e Le Grevès si è guardato bene di effettuare il suo colpo di testa, ben sapendo che contro quella del « Patron » se la sarebbe rotta. I primi venti chilometri, compresi i sci del colle di Nizza, furono fatti come per digerite con comodo la colazione e gustare l'ombra dei viali prima di entrare nella fornace del Braus. Fu solo alla, fine del eolle di Nizza che Di Paco scattò e prese duecento metri di vantaggio che perse più oltre per cambiare rapporto. Una breve discesa e poi su per il colle di Braus. Teani c Camusso entrarono subito in azione e in breve non rimasero che Romano Maes. Atnbcrg, Vervaecke, Speicher, Archambaud, Hardiqucst, Morelli, Ruozzi, Gianetto, Bernard, Mauclair, Granier. Sotto il tiro di Gianetto cominciò a perdere terreno Archambaud, e sotto quello ben più violento di Ruozzi il gruppo si ridusse a Teani. Camusso, la maglia gialla, Gianetto e Granier nfgimddri RapTRVbma, poi, ripresero Mauclair e Morei»; il francese, però, lasciando|«poco dopo il posto a Silverio Maes. "amusso attacca La salita si faceva sempre più ltdura ed era appesantita dal caldo soffocante. Camusso credette giunto il momento di giuocare la sua carta. Un suo strappane non trovò risposta che in Ruozzi, Teani, Romano Maes e Gianetto. Nella scia erano sgranati Granier, Morelli, Silverio Mae. immediati inseguitori. All'ultima svolta j cinque erano ancora insieme, ma. a duecento metri dalla cuna Ruozzi scattò e passò primo davanti a Camusso, Gianetto, Romano MaesI e Teani, separati di pochi metri.]A 37" era Silverio Maes; a J,S" Morelli; a 52" Granier, a 1' Archambaud e Speicher; a l'2" Lapébie. Questi passaggi vi dicono che la maglia gialla aveva sostenuto:senza piegare l'attacco degli ita- lianie che Speicher, pur accusa»-ìdo il colpo, non nera rimasto|gravemente colpito. Iti discesa forò Bernard. A Sosjtel, a fondo valle, passa- rono nell'ordine: Romano Maes, Cnniiisso, Teani. Gianetto, Silve- rio Maes. Granier, Ruozzi, A.m-L e- u„ ...uit~ ìi A 7 j„ber g. Si risaliva subito il Col deCastillon con sette chilometri di salita non durissima. Teani e Cu- musso fecero una serie di tenta-fin per liberarsi dalla maglia giallu, ma non vi riuscirono e do- vettero portarsela con loro sinoalla vetta, dove i tre precedeva-no G-ianeHo di 1 .',0 , Ruozzi e Sii- verio Maes di l'2G; Amberg, La- pébie, Speicher, Morelli, Granier,AfancJair. Archambaud, Vervae-cke di 2'2U". La discesa su Meli- tone fu fatale a Speicher che bu-' cò. Archambaud, che gli era in sieme, non potè dargli la ruotaperche attualmente è il terzo fianccse in classifica e Speicherdovette cambiare la gomma. Ver-so Monti, Granier si unì a Silve- rio Maes e Ruozzi e. tutti (monopresi da Lapébie. Morelli. Am- a r-, , berg. A Mattone (Km. 6» già cominciavano a delineami le ;>°-sizloni. MaeS resiste Eccole, rappresentate da questi dlstacchi: in testa Camusso, Tea- ni e Romano Maes; a «et/o; a 2'5" Granier, X'2?\GÌa'Amberg, _ „„-„Morelli, Lapeble e Ruozzi; a 2 40 Vervaecke; a 8'24" Archambaud Chocquc; a 4,5" Speicher e Mauclair. Prima di Montecarlo, Archambaud piantò Chocquc rinun- ciando quindi, per il momento, a\vportare aiuto a Speicher, ll.quale\qnavigava, in cattive acque senza j naleun compagno di squadra al pfianco. Si attaccò la Turbie nella rcertezza di vedervi deciso il duci-j co italo-belga che rappresentava', formai il tema dominante della \pgara. Ci incanalammo per le jìti-ÌMme rampe nella bolgia infernale,, tun corridoio umano urlante e ge-\usticolante nella espressione del, dsuo entusiasmo e delle sue prefe-1c'n'.L'Aren e. Ci sembrava quasi di essere a casa nostra, tanto dominava il nostro accento e si inneggiava ai notni dei nostri atleti. In principio Romano Maes perse, sotto l'imperioso contundo di Teani e Camusso, un centinaio di 4gntetri e sembrava che finalmente \fosse spezzata la resistenza bel- ga, quando anche i nostri sentirò1 ilo l'asprezza della fatica e per-'misero al tenacissimo avversario di ricongiungersi loro. Il calare] dei primi fu provalo anche dal iriavvicinarsi degli altri, dei quali] i migliori erano Silverio, Maes e ì Ruozzi. Ma, sebbene a distanza,] anche Speicher saliva bene e non perdeva terreno. In vetta alla Turbie passarono primi Camusso, \ Romano Maes e Teani; a 20" Sii- j vaio Maes e Ruozzi; a l'io" Già- j va la distanza e poteva sperare, quindi, nella successiva discesa e nel piano, di riguadagnare, se non I P proprio tutto, buona parte del ter-\g reno perduto, tanto più che Ar- g chambaud si fermò per dargli man s forte nell'inseguimento. Sul falso- \ppiano prima della discesa. Silverio | mMacs e Ruozzi raggiunsero i primi ÌV tre. Questo quintetto precedette a\nuisza Lapeble, Morelli e Gianetto, C di i'55"; Atnbcrg di 3'53"; Ar-|ichambaud. Speicher, Chocquc di'nello; a 2'22" Amberg: a S'35" Lapébie; a 2'1,2" Morelli: a 2'45" Archambaud; a .'/' Speicher. Come si vede Speicher montate¬ lplpcs4'32". Dunque gli inseguitori ave-■lvano perduto invece che guada-ìsgnato sui fuggitivi. j ddcsi prese la strada lungomare ini lmvzzo ad una babilonia di automa-. Baraonda nel finale bili che, caso strano, si prendevano il gusto di precedere Lapébie e, piti dietro, Speicher. Non ci stilpimmo, dunque, quando, a venti chilometri dall'arrivo, fermatici a controllare i passaggi, constatamimo che Lapébie e Morelli, che ave] vano lasciato Gianetto, erano solo ì a l'15" dai primi; Gianetto a l'40"; ] Speicher, Archambaud, Amberg A Granier a 3'25". Si credeva ormai che tutto fosse limitato a questo' \ inseguimento e che la vittoria do-, j vesse essere decisa dalla volata ini j cui il nostro Teani avrebbe avuto [mSp Più freschi e più decisi, i due belgi giuocarono di assieme. La maglia gialla, scattò col compagno e i no stri rimasero sorpresi e staccati di pochi metti. Quasi contemporanea mente Ruozzi dovette fermarsi per ÌVusciia rfi una gomma dal cerchione. Cedette dapprima Teani, poi Camusso, e i due belgi filarono via insieme.Ma a un certo punto Romano Maes urlò a Silvetio di ral- le sue buone probabilità. Invece prima di Juan les Pins, a otto chilometri dall'arrivo, avvenne il colpo di scena che doveva defraudarci del frutto della bella battaglia sostenuta, specialmente dai nostri. lattare per lasciarlo andar via da solo e guadagnare così il tempo del distacco; ma l'altro che, evi¬ dentemente, non ha ancora rinunciato a fare la sua corsa, noti vo leva saperne e gridava che si sa rebbe piuttosto ritirato. Ma Ro- Aire Lapébie e Morelli si riavvicir navano. Romano Maes vinse, cosi, 'senza volata. Camusso infilò alla , fine un viale parallelo a quello di i arrivo e Morelli piegò a destra in [vece che a sinistra, fatti che dimo- mano tanto gridò e insolenti che Silverio si decise a ubbidire. Per poco, però, perchè, persi duecento metri, ricominciò a spingere più che poteva, ma non abbastanza perchè Camusso non lo riprendesse. La maglia gialla, invece, non si fece più vedere. Teani inseguì da solo, ma senza risultato, men- strano la... perfezione delle segnalazioni. A Camusso fu computato lo stesso tempo di Silverio Maes; ma Moretti perse quasi mezzo minuto e del sìio caso si dovrà occupare la giuria. Oggi: Cannes-Marsiglia Ho già detto quali sono le conseguenze di questa tappa sulla situazione generale. Più di esse, però, sono interessanti e importanti le considerazioni che la corsa suggerisce. Romano Maes, che cominciava a dare segni di minor freschezza, ha sfoggiato oggi un brio e una sicurezza, che consolidano le sue azioni e cominciano a far pensare alla permanenza della maglia gialla sulle sue spalle. Ca musso è stato anche sui tre colli di oggi il migliore arrampicatore insieme a Teani; eppure il belga non ha ceduto al loro violento attacco ed ha terminato in condizioni tali da permettergli una bellissima fuga finale. Ma pensiamo per ora a domani, perchè qui si vive alla giornata. La Cannes-Marsiglia è di 195 chilometri, piani in maggior parte; solo alia fine ci sarà qualche disliveìlo degno di nota, anche perchè la tappa di oggi si farà sentire nelle gambe e quelle a cronometro richiedono una buona riserva di energie; c'è da pensare che la Cannes-Marsiglia debba essere presa dai corridori con non eccessive velleità di battaglia; e non ci spiacerebbe se ci riservasse una emozione che finora non abbiamo mai avuto piena e soddisfacente, quella di una bella volata fra gli « n.ssi » della velocità die si chia mano Di Paco, Pélissier, Lapébie, Aerts, Le Grevès e Speicher. Giuseppe Ambrosini ROM ANO MAES VINCE SUL TRAGUARDO DI CANNES (Servizio speciale telefotografico de LA STAMPA per il Giro di Francia)