Nuove forze mobilitate dal Duce per l'Africa Orientale

Nuove forze mobilitate dal Duce per l'Africa Orientale Nuove forze mobilitate dal Duce per l'Africa Orientale La Divisione Sila - Una quinta Divisione di Camicie Nere al comando del generale Teruzzi Il richiamo degli specialisti del Genio e degli automobilisti delle classi 1909, 1910 e 1912 La costruzione immediata di 10 sommergibili che saranno varati nei primi mesi dell'anno XIV Fuori da ogni insidia Il comunicato n. 8 risponde coi fatti ai fatti. Il Negus intensifica la sua preparazione bellica; le provocazioni abissine ai nostri rappresentanti diplomatici e ai nostri sudditi si moltiplicano di giorno in giorno: questi sono i fatti a cui dobbiamo guardare, non ai discorsi, alle indiscrezioni, agli inviti e ai consigli che ci piovono da ogni parte con un disinteresse molto dubbio. Noi abbiamo da ottenere delle riparazioni adeguate per offese recate al nostro onore e alla nostra bandiera; noi dobbiamo risolvere in maniera netta, inequivoca una situazione insostenibile ; la diplomazia è in grado di trovare una via d'uscita che tuteli i nostri diritti e i nostri interessi? Al momento attuale, no; tutto vaga nell'incerto o delle buone intenzioni o delle subdole insidie; perciò noi agiamo alla piena luce del giorno, adottando le necessarie misure militari. Se domani o attraverso Ginevra o attraverso qualsiasi altra formalità si sciogliesse il nodo colle buone maniere, tanto meglio; altrimenti si ricorrerà alla spada. Occorre quindi che l'evoluzione notata da alcuni giorni si accentui con ritmo accelerato, per non essere troppo in ritardo col precipitare della situazione. Come ci si può ancora soffermare con ragionamenti accademici intorno al probabile sviluppo di una discussione societaria colla partecipazione dell'Italia? Quello che l'Italia vuole è ormai conosciuto da tutti, e così pure si sa che il Negus in ogni proposta cordiale ed amichevole vedrà un segno di debolezza e il mezzo di resistere. Il programma del Duce si svolge con una regolarità per fetta; non è colpa nostra se gli altri hanno creduto, o hanno finto di credere, a un bluff. L'Italia provvede alla sicurezza dei suoi possedimenti dell'Africa Orientale, senza diminuire affatto la sua efficienza politica e militare sui fronti europei: infatti non solo le unità dell'Esercito ma anche le unità di Camicie Nere che saranno inviate in Africa avranno la loro immediata integrale sostituzione. Esercito e Camicie Nere sono due forze perfettamente solidali in una unica missione, la potenza della Patria fascista: tale comunanza viene oggi ancor più rinsaldata colla scelta del Capo di Stato Maggiore della Milizia, di Attilio Teruzzi, combattente valorosissimo e fascista della vigilia, al comando della Divisione « 1° Febbraio ». Tutte le eventualità sono state previste, le vicine e le lontane; l'esperienza di questi mesi ci rafforza nel convincimento che una nazione giovane, sicura del suo avvenire, non può contare troppo su amicizie vecchie o nuove; bisogna contare innanzi tutto solo su noi stessi. La costruzione di dieci sottomarini ci permette di guardare al futuro con maggiore tranquillità; ognuno provvede alle sue necessità secondo che giudica più opportuno; dieci sottomarini, nuovissimi, che si aggiungano alle superbe unità già lanciate, ci danno la miglior garanzia contro ogni minaccia di jugulamento nel Mediterraneo, che deve assolvere la sua funzione storica e geografica di polmone aperto liberamente al respiro dei popoli che si affacciano sulle sue sponde. Inopportunità di riunionedell'Esecutivo societario Ginevra, 15 notte. Diversi giornali continuano a farsi eco in questi ambienti della notizia di una riunione del Consiglio societario per la data del 25 corrente. E' naturalmente, prematuro precisare delle date fin tanto che non sarà di ritorno a Ginevra il signor Avenol, Segretario generale della Lega, che è qui atteso per la giornata di giovedì venturo. Comunque, una riunione di caratterimmediato sembra da escludere. Da tutte le parti si fa valere, infatti, l'opportunità di attenersi alla procedura attualmente in vigorsenza convocare una riunionstraordinaria dell' Esecutivo societario. Le figure dei Comandanti le due Divisioni mobilitate L'alto esempio del gen. Teruzzi Roma, 15 notte. La V Divisione di Camicie Nero mobilitate per l'Africa Orientalo, quella che si intitolerà al « 1° Febbraio », ricordando nel nome una delle date storiche della Rivoluzione, sarà comandata dall'attua-le Capo di Stato Maggiore dellaMilizia, generale Attilio Teruzzi. Uno degli uomini migliori, una delle tempre più salde del Regime, giunto attraverso un arduo, macerante curriculum alle più alte cariche dello Stato, abbandona volontariamente il suo posto di comando per reclamare la suaparte di responsabilità e di fatica nelle imprese che i legionari si accingono a compiere in Africa. Soldato di tutte le battaglie, valoroso combattente della grande guerra, squadrista della vigilia, Attilio Teruzzi non ha esitato un istante quando la sua coscien- za lo ha posto di fronte all'alter-von„0 t™i. mn«rv»inne Hi uno nativa fra la conservazione di una carica alta ed onorifica, ma non direttamente operante, e la scelta di un'altra meno rappresentativa e meno brillante, ma di azione e di combattimento. Il suo gesto costituisce un esempio che dove essere segnalato. Teruzzi Gran Cordone Attilio, luogotenente generale, Capo di Stato Maggiore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, già Sottosegretario di Stato agli Interni, poi Governatore della Cirenaica, è nato a Milano nel 1883. E' generale di Brigata dell'Esercito, in aspettativa per riduzione di quadri. Scoppiata nel 1911 la guerra libica, fu tra i primi a chiedere di parteciparvi. Giunto a Tripoli, prese parte a tutte le operazioni svoltesi intorno alla città, e successivamente allo sbarco e alla conquista di Misurata, guadagnandosi in quella occasione una prima medaglia di bronzo al Valor militare. Nella seconda fase della campagna, con la colonna Lequio, marciò su Malut. Successivamente prese parte alla spedizione nel Fezzan, dove fu ferito e si guadagnò una medaglia d'argento al Valor militare nel combattimento di Maharuga. Scoppiata la grande guerra al fronte italiano, Attilio Teruzzipromosso capitano, è sul Carso con l'eroica Brigata Barletta, e vi resta senza interruzione fino alla fine del 1917. A Castagnevizza, aprimi del novembre 1916, fu decorato di un'altra medaglia d'argento al Valor militare. Nelle dure giornate dell'offensiva austriaca nel Trentino, con l'eroico 137.0 Fanteria, passa sulle alture dMonte Cimone, e sulle quote torturate di Monte Zebio, e si guadagna la seconda medaglia d'argento. Poi ritorna sul Carso, -guadagnandosi ancora una medaglia d'argento. Indi va nuovamente in Libia come maggiore. Nel 1920 rimpatria ed abbandona l'Esercito per darsi completamente al Fascismo. Assume con polso fermo, sicuro di poter ancora una volta servire degnamentla Patria minacciata dall'internnemico, vedendo già in Mussolin l'eletto e il salvatore della Nazione, il comando delle squadre milanesi, e di colpo diviene uno dei capi più noti, più apprezzati e più autorevoli del movimento fascista. Nel 1921 è chiamato alla carica di Vice-segretario del Partito Fascista nel congresso di Roma. E' stato uno degli artefici della Rivoluzione fascista e durante la Marcia su Roma comandò la zona dell'Emilia e della Romagna, guidandone le Legioni fino alla Capitale. Nel 1924, eletto deputato per la Lombardia, partecipò assiduamente e con fermo quanto virile contegno a tutti i lavori parlamentari, finché, per la sua fedelissima opera e per la sua crescente popolarità, venne chiamato al Sottosegretariato degli Interni e più tar- a\, per ja sua competenza colonia le, al Governo della Cirenaica. Dal gennaio 1929 è capo di Stato Maggiore della M.V.S.N., alla Suale ha dato impulso completano e perfezionando l'organizzazione. E' una delle maggiori figure del Fascismo cui ha consacrato ^"ele sue virtù di soldato e le doti della sua mente. Colonnello di Fanteria Mario Marghinotti. — Nato a Caserta il 10 febbraio 1887. Proviene dai corsi regolari della R. Accademia di Modena, dalla quale usci sottotenente nel 1908. Col grado di tenente e poi di capitano partecipò alla guerra italo-turca, meritando due medaglie di bronzo al Valor militare. Rimpatriato alla fine del 1917 partecipò alla guerra italo-austria- ca e, per la sua valorosa condotta a Col del Rosso, alla Bainsizza, a Monte Melago, meritò altre due medaglie d'argento al Valor militare. Nel combattimento del gen-., naio 1918 a Col del Rosso riportò ! Iferita d'arma da fuoco. Dopo l'ar- ' cmistizio tornò, da maggiore, nuo- j tvamente in Tripolitania. Promòsso ; mper merito di guerra tenente co- i pcHillonnello, nel maggio del 1923, eb be, tra l'altro, il comando della sotto zona di Sliten (Libia) e della relativa colonna mobile nel periodo 1923-1924, con funzioni politico-militari. Successivamente fu commissario del confine occidentale (Libia). Rientrato nei quadri tinel 1928 fu assegnato al comando j™- ~ - - — — - - ' -della Scuola di Guerra. Colonne! lo nel febbraio 1930 tenne per circa tre anni il comando del 40.o Fanteria e, dal febbraio 1933, quello della Scuola allievi ufficiali di complemento di Milano. Generale di Divisione commendatore Francesco Bertini. — Il generale di Divisione comm. Francesco Bertini, comandante la Divisione di Fanteria della Sila è nato a Torino l'8 dicembre 1878. Proveniente dall'Arma di Artiglieria, durante la guerra fu capo di Stato Maggiore della 54.a Divisione e dell'Intendenza delle Armate del Grappa e Altipiani, ove diede brillanti prove di capacità organizzativa. Successivamente fu assegnato allo Stato Maggiore del R. Esercito e poi addetto militare a Praga. Ha comandato l'Artiglieria del Corpo d'Armata di Bologna ed è stato ispettore di mobiitazione della Divisione di detta città. E' decorato della Croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia e insignito di una medaglia d'argento al Valor militare. E' stato due volte ferito durante la grande guerra. Generale di Brigata comm. Mario Cerniti. — Il generale di Brigata comm. Mario Cerruti, Vice comandante della Divisione è nato a Macerata il 15 settem bre 1879. Nominato sottotenente i .nel 1899 ha percorso la carriera j !ndi'Arma di aFnteria e nel Cor- \^po di Stato Maggiore. Durante lajcguerra, cui prese parte ininterrot- tamente fin dall'inizio, fu capo di i S. M. di grandi unità e dal 22 no-;Avembre al 10 dicembre 1918 ca ddcaLstlpeltlnnmdlas'ice-1cSila sem- stagè1879. Nominato sottoteneiité 'po della delegazione di intenden- za della 9.a Armata. Rese ottimi servizi, dimostrandosi collabora-1 fore molto attivo ed intelligente, Promosso generale di Brigata nel ! dicembre 1932 è stato ispettore : &SS^S^iS!1&\dello scorso anno ha assunto il cornando della 27.a Brigata di Fanteria. E' insignito della Cro- ' tilio De Michela- n generale hdi Brigata comm. Attilio De Mi | chelis, comandante della Divisio ne di Fanteria Sila II, fu nomina ; to sottotenente di Fanteria nel -I1903. Prese parte alla guerra di ^t^é^^SSsn^St I 'gnia ei batSelionè distineSend osi '!per valore ed ardire nei combat-1 timenti del luglio e ottobre 1915'sul Carso e al comando del 36.o 1 Reggimento Fanteria in Valle La- ?H!.na;.? generale di Brigata_dal | 1932. Ha comandato la 23.a Brigata di Fanteria (Caserta). E' decorato di una medaglia d'argento di due medaglie di bronzo ai Valor militare. a n n e SdtgrgcèbnnpgtSv| '! ATTILIO TERUZZI UN REPARTO DI FANTI IN MARCIA SULL'ALTIPIANO ERITREO