Negrini domina nel Circuito del Mezzogiorno

Negrini domina nel Circuito del Mezzogiorno TRIONFO DEI CICLISTI ITALIANI IN FRANCIA Negrini domina nel Circuito del Mezzogiorno Scorticati, compagno di fuga del vincitore nella ultima tappa, è secondo in classifica e Bartali terzo Tolosa, 15 mattino. (E. R.). - «Viva l'Italia! Viva gli Italiani », sono le grida che spontaneamente hanno echeggiato fra la marea di folla che attendeva l'arrivo della seconda tappa del Circuito dei Mezzogiorno per salutare la vittoria degli atleti azzurri a Tolosa; spontaneamente la folla ha dimenticato un poco Negrini, Bartali e Scorticati, perchè ha sentito che più del campione individuale ara lo sport italiano che trionfava. E veramente ieri più che l'atleta singolo è la squadra azzurra che ha vinto, o, meglio, trionfato per sentimento di disciplina e per elevato spirito di combattività. I nostri volevano vincere assolutamente, anche la seconda tappa come avevano vinto la prima, e rendere cosi il successo il più completo possibile, anche agli effetti della classifica generale. Là squadra aveva il suo capo naturale, sparito Bini, in Bartali, sia per la posizione in classifica che per le sue qualità personali; egli ha tentato anche ieri di vincere di forza/ andandosene via da solo, ma i 100 km. di pianura che caratterizzavano il finale della tappa odierna non sono certo propizi per un tentativo isolato, e, poi, Bartali, che rivestiva la maglia arancione di leader della classifica generale, è sorvegliato scrupolosamente da tutti. Non può tentare di accelerare una sola volta, senza che due o tre avversari gli stiano sulla ruota; rallenta ed essi rallentano con lui: riparte ed essi ripartono. Il giovane campione di Prato si è allora sacrificato all'interesse della squadra, ha rinunciato al naturale istinto della rittoria per favorire i compagni, ha accettato il piano strategico dell'anziano Negrini. A 60 Km. dall'arrivo, lentamente ha rallentato venendosi cosi a trovare quasi in coda al numeroso gruppo di testa. Gli avversari più pericolosi, naturalmente, come buoni angeli custodi, lo hanno seguito e si sono così venuti a trovare con lui a più di 150 metri dagli uomini di punta, che erano in maggioranza giovani isolati e regionali. Questo è stato il momento scelto da Negrini e Scorticati per scattare contemporaneamente di sorpresa e andarsene via soli; essi hanno preso ben presto 400 e 500 metri di vantaggio che dovevano diventare un chilometro, prima che l'inseguimento potesse organizzarsi. Nessuno credeva che i due azzurri facessero sul serio e che fossero proprio loro a voler staccare i capi della classifica e della squadra. Solo 11 regionale Chavard di Carcassonne e Minardi di Nizza riuscivano ad incollarsi alla ruota dei due italiani. Il colpo era riuscito in pieno, si trattava solo di saperlo sfruttare. Qui ha rifulso la classe e la volontà, la tenacia dei due azzurri. Cosi, dapprima hanno resistito vittoriosamente all'inseguimento rabbioso degli avversari mantenendo per 15 Km. un vantaggio oscillante fra i 2 e 3 minuti, per poi aumentarlo progressivamente fino a 11 minuti. L'andatura velocissima di Negrini e Scorticati sfiancava dapprima Minardi e poi il giovane Chavard, ed essi potevano così finire soli quasi affiancati sul traguardo. Il ioro vantaggio è solo andato scemando negli ultimi 5 Km., quando gli altri azzurri, Bartali, Gotti e Como, sicuri ormai del vantaggio incolmabile dei compagni, con una serie di scatti, tentavano andarsene a loro volta e completare, così il successo nazionale. Ma era forse troppo pretendere e il loro tentativo non è riuscito. Solo Bartali poteva assicurarsi il piccolo vantaggio che gli ha dato il ?[uarto posto all'arrivo della ajppa. La breve esposizione del finale della corsa sopra riportato compendia tutta la oronaca della tappa. I 280 Km. di percorso durissimo hanno visibilmente provato tutti gli atleti che hanno « tirato » fino all'esaurimento dall'Inizio alla fine. D'altra parte, il percorso non si fjrestava ad alcun tentativo isolato, né permetteva un'azione a fondo. La Milau-ToIosa non ha avuto storia fino oltre Carcassonne. se si eccettuano gli inevitabili acceleramenti per la disputa dei premi di traguardo sulle due salite. Nell'insieme 11 XIX Circuito del Mezzogiorno è risultato -una 'novn qu^to m^i severa; per questo, forse, gli organizzatori erano questa sera raggianti, non nascondendo tutta la loro riconoscenza agli atleti italiani che hanno contribuito al successo. La severa corsa di ieri ha visto esauriti e lottare solo per t'orza di volontà Molinaio, Fraccaroli. Boccaccio, Giuppone, Firpo, Balli. Hanno invece, tenuto brillantemente Bartali, Scorticati e Negrini. Ottima ripresa ha avuto il giovane Como. Ma tutta la squadra ha, onestamente, ben meritato, specialmente Bini, Balli, Puppo, Firpo e Fraccaroli. Ieri sera il comm. Ferretti ha tenuto a felicitare collettivamente i suoi ragazzi nell'abbraccio che ha dato a Negrini, Scorticati e Bartali all'arrivo. Commovente l'entusiasmo, della folla di connazionali in gran parte umili lavoratori venuti anche dalla campagna ad applaudire gli atleti d'Italia. Classifica della tappa: 1. Negrini (Italia) che impiega ore 10,17'58" a percorrere i 310 chilometri della Milau-Tolosa, alla media di 31,209 ; 2. Scorticati (Italia) a ruota; 3. Chavard (Francia) 10,19'15"; 4. Bartali (Italia) 10,27'10"; 5. Vanschendel (Belgio); 6. Giuppone (Italia); 7. Lauck (Francia); 8. Molinaro (Italia); 9. Bonnefond (Francia); 10. Arnaud. Seguono: 33. Firpo in 10,30'11"; 35. Como; 44. Boccaccio. Classifica finale: 1. Negrini (Italia) con ore 18,24'55" (1 vittoria) ; 2. Scorticati (Italia) stesso tempo; 3. Bartali (Italia) ore 18,33'10"; 4. Lauck (Francia) 18,34'7"; 5. Molinaro (Italia) 18,84*7"; 6. Giuppone (Italia) 18,38'27".