L'invito di Hoare ad Hitler sgradito alla stampa tedesca

L'invito di Hoare ad Hitler sgradito alla stampa tedesca L'invito di Hoare ad Hitler sgradito alla stampa tedesca Berlino, 12 notte. H viso che la stampa tedesca ta alle dichiarazioni del Ministro degli Esteri britannico è certamente, alla vista, cortese, come si conviene a cose dette con un simile tono di intima amicizia e di lusinghiera deferenza, condita per giunta da un obbligante appello; ma sostanzialmente è un viso contrariato all'estremo e che a malapena riesce a nascondere, tra le espressioni di convenienza, un intimo dispetto. Contributo e contributo Vi è una parte, diciamo subito, del discorso di Hoarc che suscita l'approvazione cordiale e incondizionata della opinione tedesca, ed è la difesa dal Ministro degli Esteri fatta e da Eden completata del patto navale dalle critiche mossegli dagli avversari di dentro e di fuori. Ma si sa che, dopo quel patto, la stampa tedesca era corsa in quarta velocità verso altro negoziazioni, come quella aerea, di cui proclamava già che l'accordo concluso era capace non soltanto di aprire la via, ma anche di segnare in qualche modo la falsariga; ed è su questa via che il discorso del Ministro inglese è qui sentito come un arresto, con la subordinazione, che prospetta del negoziato aereo a un « reale contributo » che il Cancelliere Hitler è gentilmente invitato a fornire alla pace, e precisamente sulle due zone dft patti orientale e danubiano. Un reale contributo? si domandano questi giornali. Certo! Ma la Germania credeva veramente di averlo già dato. Non è appunto — argomentano tutti — l'accordo che Hoare ed Eden tanto bene hanno difeso un contributo alla pace e al disarmo come nessuna Potenza finora aveva dato, tranne la Germania, e, in grazia sua, l'Inghilterra ? « Quasi quasi — esclama il Borsai Zeitung — con questo invito diretto a noi di fornire un contributo concreto alla pace, si ha la impressione che l'accordo navale e la disposizione di cui la Germania ha dato cosi splendida prova vengano quasi abbassati di valore ». Tutta la stampa nota come principale preoccupazione di Hoare sia stata di dare parecchi colpi di cazzuola alla piuttosto malconcia facciata di Stresa; e i giornali attestano di comprendere benissimo questa esigenza e di essersela anche aspettata; tuttavia li mette di malumore il vedere riapparire il fantasma della « indivisibilità della pace ». « Per esperienza e per ragionamento — scrive ancora il Boersen Zeitung, tentando di ridurre tutto a una semplice questione di tattica inglese di cui fa intanto una Eittoresca descrizione — noi abiamo comprensione per questa tattica dell'Inghilterra di mantenere una rotta media, col sistema l'cnledmrvcgoavlinbCnq, dj «Idj gScesdci dgpfotrpdsuccsmi magtetalecgncdgmfidspsQmrc„ .mdi navigare oggi a destra per il | ssolo fatto che ieri ha navigato a ssinistra. Ma la comprensione fini- qHe J «2* EÌ&S doY* le,,Ìe,"^en: gze fondamentali non urtino, a ?danno della Germania, contro lalbesperienza e la realtà della più re- j pcente storia ». | dProblemi vecchi situazioni mvtl^E queste realtà, contro cui coz- hazerebbe la tendenza di Hoare di , sgcqdccvnattendersi dalla Germania un av vicinamento per quanto riguarda il patto orientale e quello danubiano, stanno per questa stampa nel fatto che tutti e due questi problemi sono nel frattempo stati modificati da fattori nuovi i quali « sono tali che ingrandiscono enormemente la distanza che li separa dall'interesse tedesco»; e jtcioè, per quanto riguarda il patto | vorientale, ci sono stati i patti mi-1 dlitari conclusi dalla Francia e dal- ! vla Ceco Slovacchia con la Russia I di quali rendono incom-, ssovietica prensibile l'invito di Hoare fatto proprio a coloro che sono i minacciati; e per quanto riguarda il patto danubiano, giornali domandano a Hoare se per caso gli siano sfuggite le vicende di queste ultime settimane manifestatesi intorno alla questione absburgica 1 mvttlaiquali invece che avvicinare a unajssoluzione hanno ingarbugliato ; usempre di più per la Germania la . fquestione della « indipendenza » ( taustriaca. sVi è in tutto ciò un rigetto del- ; dl'appello di Hoare? Questo sareb- vbe eccessivo dedurlo da queste cri-1 ctiche, le quali appaiono piuttosto] come un prudente e magari difli-! dente segnare del passo in attesa] di una definitiva presa di posizione aufficiale la quale finora manca. La j Deutsche Allgemeine Zeitung, per! esempio, è meno recisa del Boer-' sen ieiiunn e si limita a dire che sen zeitung e si limita a arre che 1 invito di Hoare alla Germania « è un punto non del tutto chiaro » del discorso. E indicando la buona: disposizione di massima già mani-'testata da Hitler per tutti e due ■ i problemi, invita il ministro ingle-j se a precisare la sua intenzione, a- vendo così l'aria di lanciare un ' amp. Anche il Berliner Tavellati - f„» ,.,.,„ „ „■ u„:i.„ „ j„ e interrogativo e si limita a do- Lmandare se questa battuta da Hoa-, re sia veramente la giusta via. Ve-, ro è peraltro che vi sono giornali come la Germania e la Kreuz Zeitung — che non per nulla scegliamo in due campi così diversi — i quali nettamente respingono l'appello britannico: il primo di-questi giornali si sorprende come manchi nei discorso inglese un appello al-| la Francia che e la sola Potenza che finora non abbia fatto dei pas- Si sulla via della pace, e il secon- do definisce il discorso uno dei so- riti tentativi di rigettare preventi- vamente sulle spalle della Germa- nia la responsabilità di un falli- mont-n m. °; , , , ,. , , Anche la parte del discorso del.Ministro britannico che riguarda | 'Abissinia è oggetto di qualche commento; la Deutsche Allgemeinc Zeitung esprìme il parere che e trattative che per questo riguar do forse corrono in questo momento sono evidentemente di natura cosi delicata che Hoare non ha voluto eventualmente disturbarle con comunicazioni qualunque; e il giornale è d'opinione infine che in ogni modo uno sterzamento della attitudine inglese nel senso di avvicinarsi al punto di vista dell'Itaia non sia possibile dsconoscerlo nelle dichiarazioni del ministro britannico G. P.