Il sacrificio di Cesare Battisti rievocato nel recinto della Cittadella

Il sacrificio di Cesare Battisti rievocato nel recinto della Cittadella Il sacrificio di Cesare Battisti rievocato nel recinto della Cittadella La vibrante orazione dell'on. Giorgio Bardanzellu Il diciannovesimo anniversario del sacrificio di Cesare Battisti è stato commemorato ieri sera con una spontanea manifestazione di popolo, che nel ricordo del Martire glorioso, Iva fatto vibrare nell'animo dei convenuti i più schietti sentimenti di patriottismo. L'adunata è avvenuta alle 20,30 in piazza Castello, sotfo la storica loggia del Palazzo Reale dalla quale Carlo Alberto nel 1848 promulgò lo Statuto. Mezz'ora dopo si è formato un corteo che lungo via Pietro Micca e via Cernaia, si è diretto al Mastio della Cittadella, nel cui recinto alberato e disposto ad aiuole, su un blocco di roccia del Monte Corno sorge, com'è noto, il busto in bronzo del grande trentino, dovuto allo scultore Canavotto. Preceduto da un picchetto di agenti municipali, il corteo era aperto dalla Musica dell'Associazione Combattenti; seguiva una corona d'alloro con bacche dorate e nastro verde dell'Associazione Alpini, promotrice della manifestazione, e una cui folta rappresentanza capeggiava i gruppi d'Arma e i volontari di guerra intervenuti con bandiere e gagliardetti. Gli inni di guerra eseguiti dalla Musica hanno fatto affluire verso il corteo numerosi cittadini, sì che quando esso giunse all'imbocco di Corso Galileo Ferraris entrando nel recinto del Mastio, era divenuto una vera folla. Presso il busto, investito dalla luce abbagliante di un riflettore, attendevano il vice-Podestà dott. Gloria per il Podestà, i rappresentanti del Prefetto e del Segretario Federale, il generale Avogadro per il Nastro Azzurro, l'on. Bisi per gli Alpini, l'avv. Maccario e il generale D'Aloisi per l'Associazione del Fante, il Procuratole generale del Re 3. E. Muggia, il presidente del Tribunale comm. vBff Gammino, il gvand'uff. avv. Motta, e molte aBtre personalità. La mtisica ha intonato la Marcia Reale, « Giovinezza » e l'Inno al Piave; quindi mentre le bandiere si disponevano fot semicerchio davanti al busto, a uno squillo di tromba il dottor Lanfranco, ufficiale del 3° Alpini,, il Reggimento di Battisti, a voce alta e chiara ha fatto l'appello del Martire. In coro, la folla ha risposto: presente! Subito dopa, da una pedana, nel fantastico scenario del giardino ricoperto di vecchi alberi e gremito dalla moltitudine, l'on. avv. Giorgio Bardamtellu ha improvvisato una delle site più smaglianti orazioni commémorative. Egli ha detto che Torino, più d'ogni altra città, ha matiiA di ricordare Ce sare Battisi^, che è un po' anche suo perchè qui, dopo essersi preparato agiti studi, ritemprò la sua anima, tornandovi nel '14 araldo di qwella guerra cui doveva partecipare . con entusiasmo, rappresentando I essa l'ultimo atto di tutta l'aziona della sua vita. Egli era andato everso la gente del lavoro col suo giornale II Popolo, nel quale doveva incontrarsi con l'Uomo che avrebbe salvato la Nazione dallo sfacelo, avviandola verso il suo fmlgido destino. E dopo avere con maschia e travolgente parola descritto la battaglia in cui Battisti vemne catturato e le ore terribili della: fine nel Castello del Buon Consiglio in Trento, l'on. Bardanzellu Dia concluso il suo magnifico discorso ponendo in rilievo la continuità dell'idea di Roma attravei'so il Risorgimento, l'ultima grande guerra e la Rivoluzione fascista pei- dedurne il buon diritto dell'Italia a ■ procedere per la sua strada senza tutele nel nome dei suoi interesti e della civiltà. Vibranti at'damazioni hanno salutato l'oratore e la celebrazione Ita così avutxo termine.

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino, Trento