Riscossa dei belgi e vittoria di Aerts a Gap di Giuseppe Ambrosini

Riscossa dei belgi e vittoria di Aerts a Gap La 6re#e e movimentata tappa del Tour attraverso il Col Bayard Riscossa dei belgi e vittoria di Aerts a Gap Ruozzi si riconferma scalatore di classe ed è secondo in volata - Bergamaschi, vittima di una caduta, giunge in leggero ritardo ma conserva il secondo posto in classifica - Morelli sempre terzo, Speicher quarto, Camusso quinto ■ Oggi si corre la Gap-Digne Gap, 12 notte. I La Grenoble-Gap non Ita voluto ■ smentire neppure quest'anno la\ sua fama di tappa a. sorpresa o tranello che più vi piaccia e, pur nella sua brevità, ha offerto lo spunto ad una lotta accanita da cima a fondo, che, specialmente a noi italiani, ha dato motivo a violente emozioni e, alla fine, ha soddisfatto piuttosto scarsamente per il bilancio della giornata. Esso, infatti, si chiude con una vittoria, belga che riavvicina la minaccia di quel tigrotto di Vervaecke, con un leggero vantaggio Avddi Camusso sulla «maglia gial-\la», la fft«tle, però, si rifa alle spalle di Bergamaschi, mentre Morelli rimane nella sua posizio- mne. Ma si tratta di guadaqni e\ . . - _ perdite (se si toglie il profitto del vincitore) di non eccessiva importanza, Camusso forza in salita TI profilo del percorso vi fa vedere come, dopo 11 chilometri di pianura, ci fosse da scalare la salita di Laffrey, una delle non famosissime del « Tour », ma forse una delle più dure come percentuale di dislivello (una media del dieci per cento, ma in alcuni punti perfino del quattordici) Sui lungo violone di Grenoble e risalendo la valle della Romance fino a ViziUe, i francesi, come era prevedibile, fecero il possibile per sorprendere il gruppo, ma non ci riuscirono. s- Al passaggio del ponte sulla Romance cominciò la salita, Pé lissier scomparve subito dal co mando, lasciandolo a Lapébie, il quale, fermatosi a cambiare rapporto, lo passò a Camusso che tale operazione aveva fatto prima. Con non poca meraviglia, vedemmo che il trionfatore del Ga libier, il quale alla partenza ci parlava un po' preoccupato delle sue caviglie, ci si metteva d'impegno per mantenersi e consoli darsi al comando e impegnare a fondo la fila che s'andava sgra nando alle sue spalle. Non mi pa reva che fosse il caso, dopo una giornata come quella di ieri, di cercare la battaglia più dura, an zi di suscitarla, tanto più che egli non aveva vicino a sé dei suoi che Di Paco e non poteva sorridergli l'idea di fare cento chilometri da solo a costo di crollare, come aveva già fatto in questa tappa, mi pare, due anni fa. Questa errata valutazione della situazione fu quella che, come vedrete, accese furiosa la mischia a tutto vantaggio di Ruozzi, al quale priìna doveva riunirsi Sylvere Maes e, poi, Vervaecke, la cui fuga aggravò l'incidente di cui in seguito fu vittima Bergamaschi. Insomma, invece di cercare una giornata di riposo e di assestamento quale sempre e a tutti occorre dopo una di accanito combattimento, siamo stati proprio noi a stuzzicare gli avversari ed a provocare la reazione. Ma torno alla cronaca. Ruozzi si fa avanti Dopo un chilometro di ascesa, Camusso aveva dietro di sé nell'ordine, Di Paco, Vervaecke, Sylvere Maes, Ubatz, ArchambaudDigneff, Vietto, Morelli, sui quali I rinveniva fortissimo Ruozzi. Più indietro erano Faure, Giacobbe, Bergamaschi e Romano Maes. Di- gneff cedette; Ubatz, Di Paco e Archambaud si fermarono a cambiare rapporto. A metà della salita, Ruozzi aveva superato tutti sino a Vervaecke, mentre Sylvere Maes si era unito a Camusso. Il dislivello era diventato severissimo. I corridori spingevano ondeggiando da un lato all'altro della strada, ciondolando sui pedali, strappando il manubrio fino a spezzarsi le reni, avanzando a passo d'uomo e, alla fine> superò i due e andò fino in à™*1 da soì°- Camusso fu, poi staccato anche da Sylvere Maes, mentre Bergamaschi, Romano Ma^ e Hardiquest, lasciati Già Wniir-e nanvcìli Tì\ft\,e>fi cobbe, Faure, Morelli, Digneff, Vietto, si riavvicinarono a Vervaecke. In cima alla salita passò primo Ruozzi con 46" su Bylvere Maes; l'ilf" su Camusso; 2'8" su Vervaecke; 2'38" su Bergamaschi, Romano Maes e Hardiquest; 2'51" su Giacobbe; S'IO" su Speicher; S'12" su Aerts, Bernard e Lowie; S'28" su Archambaud; S'SO" su Morelli e Amberg; 4'15" su Vietto; 4'n" su Thìerbach; 4'36" su Teani, Lapébie, Fontenay e Fayolle. La scalata, dunque, era stata fatta bene dai nostri e la situazione che essa nveva creato non ci destava preoccupazioni, tanto più che sull'ondulato falsoplano, mentre Ruozzi continuava in testa da solo, Sylvere Maes forava e lasciava il posto a Vervaecke, il quale aveva passato Camusso. Il gruppo di Bergamaschi, Romano Maes, Giacobbe, Camusso, Hardiquest, Sylvere Maes, fu raggiunto da quello di Speicher, Lowie, Morelli, Aerts, Bernard, Archambaud; cosicché fra gli immediati inseguitori noi avevamo intatto il nostro trio. Bergamaschi è caduto! Un colpo di scena assai brutto per noi si ebbe nella discesa dopo La Mure. A sua volta, Bergamaschi, tradito dal bordo erooso della strada, tagliava stretto, ma non s'avvide che l'erba quasi co priva un muricciuolo contro il mi fleculilaFaaDaCdgtCnhagpsBgr4dvipEdlsBrridP■ quale andò a sbattere. La ruota ; anteriore si sfascio; Bergamaschi fece un volo e andò a. cadere pa- recchi metri oltre, battendo con la schiena e la faccia, mentre in unla a i i e i a i a a e n . a o d o a, d, li'verso Aux Terasses, si riunirono,altro urto anche la ruota posteriore rimase inservibile. Il disgraziato si sollevò intontito e sanguinante da un taglio al sopraciglio sinistro e dolorante per la contusione alla schiena. Giacobbe gli diede subito la ruota anteriore e Teani, che sopraggiungeva, gli diede quella posteriore. Prima che Bergamaschi rimontasse, ancora imbambolato, in macchina, passarono più di due minuti. L'incidente, si capisce, mise in subbuglio il gruppo. Aerts fu ilprimo ad accorgersene e partì in quarta. I più solleciti ad inseguirlo furono Camusso, Speicher, Archambaud e Sylvere Maes; poi Morelli, quindi Fontenay, Bertocco, Lapébie, Thierbach, Lowie, Amberg, Thietard e Fayolle. Quindi Vietto e Romano Maes. Ma tutti costoro, sulla salita meno Aerts, che andò a prendere primi due; naturalmente, fra i rancesi e i belgi si strinse un'aleanza contro Bergamaschi. Arhambaud e Speicher iniziarono una serie furiosa di scatti ai quai Camusso e Morelli fecero brilantemente fronte per un pezzo. Finalmente a Speicher riuscì di andarsene solo fino a che andarono a raggiungerlo Lowie e Cloarec. Dopo aver cercato di respingere anche questo attacco, Morelli e Camusso dovettero accontentarsi di tenere d'occhio la « maglia gialla ». Per rispondere ad un uleriore attacco di Archambaud, Camusso si portò con sé Fontenay, Pélissier, Bernard e Unbenhauer ai quali più volte venne ad aggiungersi Romano Maes. Ma il gruppo in cui è rimasto Morelli potè riprendere dopo Corps. Nel frattempo, Bergamaschi ineguiva con Rimoldi, Thietard, Bertocco, Le Grevès, Fayolle, Digneff, Ubatz. Il distacco a Les Barracques (Km. 88) era disceso a 45" e ciò grazie specialmente al devoto prodigarsi di Rimoldi a favore del compagno, evidentemente n preda a crisi per l'intontimento procuratogli dal colpo alla testa. Era la prima volta, infatti, che vedevamo il volto del mantovano scolorito e segnato da una smorfia di sofferenza e di sforzo. A tratti Bergamaschi non riusciva a tenere la ruota del compagno; poi si riprendeva solo con uno spasimo di volontà e sollevava il fedele gregario dal peso di condurre. Durò, questo dramma, per una ventina di chilometri e potete immaginare con quale ansia noi lo seguissimo. Poi mi parve vedere nell'azione di Bergamaschi qualcosa di più sciolto, di più sicuro, di più energico. La crisi, infatti, stava passando; il distacco, come ho detto, cominciò a diminuire, anche perchè gli altri, una volta che Fontenay ebbe guadagnato quasi mezzo minuto, si erano dati pace. Dopo Les Barracques Rimoldi ebbe la soddisfazione di aver riportato il compagno sulla « maglia gialla » e questo era quello che più ci interessava. La seconda offensiva Il pericolo, per il momento, era stato scongiurato; ma tornò a pro filarsi> sebbene non piil con u stes. sa gravità) sui colle Bayard, cioè sulla dura salita che precedeva Varrivo, Archambaud partì a fon do con Syivere Maes e camusso frcq2blCnbpVpfmp'inseguimento e non nelle miglio-lasciò questi due e andò a prendere Cloarec che era stato staccato da Speicher e Lowie, superando, nel suo avanzare, Fontenay, passato pure da Camusso, fattosi il più energico inseguitore di Archambaud. Unbenhauer forò. Al termine della parte più dura della salita, dietro Ruozzi, Vervaecke e Aerts (quest'ultimo più volte staccato sulle salite dagli altri due, ma sempre di nuovo con loro in discesa) passò Archambaud a 3'25";, Camusso e Fontenay a 3'35"; Syl vere Maes a 3'55"; Morelli, Romano Maes, Lapébie, Digneff, Ubatz a 4'25"; Gianello, Le Grevès, Pélissier, Cognan, Bernard a 4'35"; Bergamaschi e Vietto a 5'50"; Rimoldi e Fayolle a 5'55". Come vedete, quest'ultima of1 fensiva aveva trovato Bergan}a- schi già provato dal precedente ri condizioni per la caduta. Lo vedemmo farsi staccare da Vietto, che andò a prendere quelli che davanti si erano riuniti, cioò gli uomini da Camusso in poi, e penare sul falsopiano e sui rettilinei in non forte salita che precedevano la discesa. Finalmente il suo calvario finì affacciandoci alla conca in cui si adagia Gap. Nell'ultimo tratto di salita Camusso lasciò di nuovo gli altri e terminò da solo. L'ordine di arrivo è sufficiente per darvi i piccoli spostamenti che avvennero nella discesa. La perdita di Bergamaschi su Romano Maes si riduce a l'i";' non è, quindi, questa che ci può dare lo spunto ad amare considerazioni; tanto più che un'ora dopo l'arrivo Bergamaschi, pur risentendo ancora della contusione alla schiena e della scossa nervosa, non era affatto preoccupato. Le conseguenze della caduta sono state per lui più gravi in quanto al momento dell'inseguimento sentì un imbarazzo di stomaco dovuto alla troppo abbondante colazione. E dello stesso disturbo ebbe a soffrire Camusso. La tappa odierna La Gap-Digne che si correrà domani è una delle più severe del « Tour » ed ha quasi sempre influito molto sulla classifica generale. La salita del colle di Vars, che porta da STO a Silo metri e quella del colle Allos, da 1140 a 2250, costituiscono una doppia barriera attraverso la quale la selezione non può che essere netta. C'è in vista un altro impressio nante episodio del duello italobelga sul quale attualmente è impostato il « Tour », a meno che Vietto non abbia la sua seconda resurrezione o Ruozzi voglia o possa finalmente giungere ad afferrare quella vittoria di cui si è mostrato degno ma che gli è seni pre per poco sfuggita di mano. Giuseppe Ambrosini L'ARRIVO A GAP: AERTS REGOLA NETTAMENTE RUOZZI IN VOLATA (Servizio speciale telefotografico de LA STAMPA per il Giro di Francia) BERGAMASCHI, CADUTO NELLA DISCESA DI LAFFREY, RISALE IN MACCHINA (Servizio speciale telefotografico de LA STAMPA per il Giro di Francia)

Luoghi citati: Bergamaschi, Francia, Gap Ruozzi