Sontuoso ricevimento a palazzo Ghiablese offerto dalla Casa Ducale di Genova

Sontuoso ricevimento a palazzo Ghiablese offerto dalla Casa Ducale di Genova LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA MARIA ADELAIDE Sontuoso ricevimento a palazzo Ghiablese offerto dalla Casa Ducale di Genova La presentazione del Principe Leone Massimo alle Autorità, alle Gerarchie e al Patriziato piemontese Le sfarzose sale di palazzo del Genevese si sono aperte ieri per un avvenimento felice e pur non scevro d'una certa tristezza per i torinesi, i quali, abituati da secoli a considerare le gioie ed i dotar» di Casa Savoia come gioie e dolori propri, seguono con voto augurale la dolce figura della Principessa Adelaide nel suo cammino verso la nuova vita di Sposa, e tuttavia non possono non pensare con rammarico al giorno assai vicino in cui Ella sarà lontana ed essi non la vedranno più, semplice e buona, apportare il contributo della stia grazia regale alle manifestazioni di carità, d'arte e di vita cittadina. L'antico seuero palazzo ha. visto raccolti ieri nelle sue sale, ricche d'arazzi e splendenti di luci, tutti i Principi di Casa Savoia-Genova, i più bei nomi del patriziato italiano accorsi da ogni città per gli sponsali della Principessa Maria Adelaide, e la parte più eletta della cittadinanza; né la presentazione del fidanzato, don Leone Massimo duca d'Anticoli alle gerarchie ed alla società torinese poteva avvenire in un'atmosfera di più devoto amore. Era ancora una volta la vecchia fedele Torino di ieri, d'oggi e di sempre che si stringeva attorno alla, figlia dei Savoia ed al Suo sposo. L'arrivo degli invitati Gli invitati hanno cominciato ad arrivare un quarto d'ora prima delle dieci. Grazie all'ammirevole servizio d'ordine istituito dalla Podesteria attorno al palazzo, l'afflusso ed il deflusso delle vetture è stato rapido e disciplinatissimo. Gli ospiti erano ricevuti con squisita affabilità nella prima sala, in fondo alla grande galleria d'onore, da S. A. R. il Principe Ferdinando di Savoia, Duca di Genova, fratello della Sposa. Attorno al Capo della augusta Famiglia erano, come già dicemmo, tutti i Principi di Casa Savoia-Genova. Erano presenti il Duca e l'a Duchessa di Pistoia, qui giunti per la circostanza da Bolzano; il Principe Adalberto Duca di Bergamo ed il fratello minore Duca d'Ancona. Tutti indossavano la divisa bianca estiva dell'Esercito o della Marina. Erano presenti il Principe Conrad di Baviera, con la consorte Bona di Savoia-Genova. Reso omaggio ai Principi, gli invitati si dirigevano verso la sala ove erano stati disposti gli splendidi, preziosi regali giunti ininterrottamente sino all'ultimissimo istante. Fra i doni più significativi notiamo un braccialetto di perle e brillanti, delle LL. A A. RR. i Principi di Piemonte; una grande coppa d'argento e cristallo di S. E. il Primo Ministro, Cavaliere Benito Mussolini, Capo del Governo; una superba collana di perle di S. A. R. il Duca di Genova; una borsetta d'oro con cerniera di brillanti e rubini di S. A. R. la Principessa Bona di Baviera; grandi candelabri d'argento delle LL. AA. RR. i Duchi di Pistoia; Altri regali: principe Brancaccio zio dello sposo: fotografia di una automobile che accompagnerà gli sposi in viaggio di nozze; S. A. S.ma la principessa di Arenberg: grandioso vaso in argento; 8. A. R. monsignor Giorgio di dTtBaviera: ventaglio antico; Corte di S. M. la Regina risiedente in Torino: «trousse» da cipria in tartaruga con fermaglio costituito dalla cifra in brillanti; tutta la Corte: posateria da tavola in argento; Corte della R. Casa di Genova: riproduzione in bronzo del monumento di piazza Solferino; gruppi di attinenze di Corte: grandi piatti da portata in argento; gruppo di signore torinesi, presiedute dalla marchesa Fracassi di Torre Rossana, al quale si unì la Podesteria di Torino: armadio con rilevante numero di piatti in argento, un armadio-bar delle LL. AA. RR. i Duchi d'Aosta in unione col conte di Torino; vasi bleu, e argento delle LL. AA. RR. il Principe e la Principessa Cristoforo di Grecia. I doni nuziali Segue la lista dei donatori regali: il Re di Spagna: un sopratavola di fiori a vetro colorato; il Duca e la Duchessa di Segovia, candelieri di cristallo; Principessa Cristina di Borbone, un servizio da tè di porcellana; Principe e Principessa Massimo, diadema di rubini e orecchini pendenti di brillanti. Lo sposo, don Leone Massimo, ha regalato due enormi perle da \ orecchie ed un braccialetto smontabile di brillanti. Don Vittorio e donna Elisabetta Massimo, fratello e sorella dello sposo, hanno fatto dono d'un gran servizio da frutta in vermeil antico. Notevole, fra i regali di gran pregio, un quadro ad olio antico d'insigne autore, 'rappresentante un antenato dicFt \ istato civile. casa Massimo, dono del Principe Fabrizio Massimo, zio dello sposo. Il ricevimento è terminato a tarda ora in un'atmosfera di devoto affetto. I preparativi a S. Rossore Si ha intanto notizia che tutta la cittadinanza di Pisa partecipa con devoto e augurale pensiero ai preparativi delle nozze tra la Principessa Maria Adelaide di SavoiaGenova ed il Principe Leone Massimo di Anticoli, preparando in onore degli Sposi festose manifestazioni. Un comitato di signore dell'aristocrazia offrirà a nome delle donne pisane, il dono di nozze: un prezioso e artistico cofanetto d'avorio del '300, finemente lavorato, accompagnato da un artistico album contenente le firme delle donatrici. Nella villa Reale di S. Rossore, che in questi giorni polarizza lo schietto e devoto animo pisano, i preparativi per le nozze sono diretti, seguiti e curati personalmente da S. Maestà la Regina. Il suo interessamento per la suggestiva e fausta cerimonia, che si svolgerà nella meravigliosa residenza estiva, è veramente affettuoso. La piccola Cappella ha subito opportuni lavori di ingrandimento ed è stata decorata e addobbata artisticamente per dare alla cerimonia nuziale una cornice sobria, suggestiva e serena. Un numero di 500 invitati sarà presente alla cerimonia. Fungerà da notaio, per incarico del Duce, S.E. Solmi, Ministro Guardasigilli. II Presidente del Senato, sen. Luigi Federzoni, sarà l'ufficiale dello alo-—vldpdapgVnf