Camusso sbaraglia ogni avversarlo e stravince a Grenoble

Camusso sbaraglia ogni avversarlo e stravince a Grenoble // clamoroso trionfo dei corridori italiani nella tappa del Galibier Camusso sbaraglia ogni avversarlo e stravince a Grenoble Le drammatiche vicende della gara: Magne, investito da un'automobile è costretto al ritiro - Camusso, in gran giornata, giunge secondo sul "gigante delle Alpi,, e fugge in discesa avvantaggiando nettamente L Italia prima nella classifica per nazioni - Vignoli e Bertoni abbandonano La classifica generale: 1° Maes 2° Bergamaschi 3° Morelli 4° Camusso (Dal nostro Inviato) Grenoble, 11 notte. E' ormai pausata un'ora dal momento in cui Camusso ha tagliato vittorioso il traguardo di Grenoble e ancora la splendida realtà chreqcmridell'ordine di arrivo mi pare un «o-j^gno, tanto essa è diversa anche da quella che ieri il più ottimista di noi si costruiva per oggi più che altro in base alle speranze, che siiperano sempre le fredde roii.sidc-jseaalecsrazioni tecniche. Le previsioni per\ la tappa del Galibier, fondate Sul-|cl'imjrovvisa. sconcertante e prò-\r . _' T7-„„„ ' „,, vmettente prova di l'ietto nella Evian-Aix les Bains, sul con}ron-\ to fra Bergamaschi, Magne e fai8ci maglia gialla » sulla Tamie, sul-'tle condizioni preoccupanti di Ber-\ Btoni, sulla non del tutto convince»-! fte dimostrazione di Camusso al passo di Airavis, sono state completamente sconvolte e smentite da un cumulo di circostanze fra le quali non so se abbia più influito la grande giornata di Camusso e la buona di Bergamaschi e Morelli o la sorte che ha colpito ed eliminato Magne, o la buona stella che ha brillato sui nostri colori con la venuta fra noi del generale Vaccaro, apportatore di affettuosi in-i citamenti, di saggi consigli e di buona fortuna. Situazione capovolta TI fatto è, nonostante tutte le meraviglie, che Camusso ha vinto in stile da campione la tappa, emulando le gesta che Tanno scorso portò alla ribalta della fama Renato Vietto, e Bergamaschi passa secondo in classifica generale, Morelli terzo e Camusso quarto, e l'Italia prima nella classifica a squadre. Ciò vuol dire un altro capovolgimento di situazione nel Tour, lo sfasciamento della squadra francese che fino a ieri sembrava Oliasi imbattibile, Ja scomparsa di un favorito, Magne, e la mezza liquidazione di un altro, Vietto, cìie stava per sorgere, la sostituzione del duello Maes-Bergamaschi, come motivo preminente di attualità, a quello Maes-Magne, l'allontanamento dalle prime posizioni di uomini come Bpeicher, Sylvere Maes, Vervaccke, Thierbach, Vaccentuamento della lotta fra belgi e italiani, con la quasi definitiva esclusione dei francesi. Come vedete la giornata è stata piena di /atti e di emozioni e io non mi ricordo tappa dei sei ultimi giri di Francia che abbia così protondamente sconvolto il normale xviluppo della corsa. Essa è stata, in complesso, favorevole ai nostri colori e la gioia di quest'ora sarebbe completa se le conquiste odierne non avessero voluto una vittima, il bravo Vignoli, tluliscozlcugmugsLv che oggi stava finalmente per dare l'esatta misura del suo valore quando una caduta lo mise fuori combattimento: perdita doppiamente grave perchè ormai non ci rimane che Rimateli per compie- ^ILf?.^^*^**JHÌ^J!Ì se.ne }m' avvicinano le tappe a cronometro a squadre, senza contare che nelle tappe di montagna il nuovo tricolore non potrà valere quello che e Bertoni che dovrà lasciarci perchè l'esame rqdioscopi- c° es?'"to stasera " G'e"^ìe >a r'ìe™to M»° «ermafiini de a da- vicolo sotto la vecchia frattura. ' Ma lasc'° ta parola ai fatti, os801' eloquenti di ogni commento- Al "trovo dì Aix les Batns, Bertoni si presento con la spalla fasciata, non nascondendosi quan¬ to gli sarebbe stato difficile e doloroso fare, in simili condizioni, una scalata come quella del Galibier. Camusso era un po' nervoso per uno sbaglio di rapporto commesso dal suo meccanico; via ora, a cose fatte, dovrà ringraziarlo di von essersi attenuto alle disposizioni ricevute. La rinuncia di Magne La comitiva andò in pieno accordo sino a Chambery; poi, alla uscita della città, si divise in due gruppi che si separarono di un mezzo chilometro: nel primo, di una diecina di uomini, erano Bergamaschi, Vietto, Vervaecke; nel secondo Magne e Romano Maes. Lasciando Charles les Eaux, avvenne l'incidente che doveva scmnlafolepsvsmsracspiemcnsDmresisversimtttcccc scombussolare non solo la tappa, ma tutto il Tour. Magne e Danneels si erano fermati per girare la ruota; poi stavano inseguendo forte insieme quando il corteo delle vetture si imbottigliò all'improvviso e quella davanti a loro si fermò di colpo: il cozzo fu, inevitabile e «ti vide Magne fare un salto per aria e cadere pesantemente a terra. Immaginatevi lo sgomento fra il seguito. Magne si rialzò a stento, ferito alla faccia, ad una spalla, a una caviglia e contuso allo stomaco Danneels sanguinava alla faccia e gridava per il dolore a una spalla. Inoltre il francese aveva rotto una ruota e il pedale. Tra medicare gli uomini e rimettere a posto le macchine, passarono oltre dieci minuti e infanto i belgi e gii italiani, si capisce, se lo diedero a gambe. Danneels riprese a marciare prima di Magne, col quale si fermarono prima Leducq, poi Le Grevès e Archambaud. Il buon «Dedè» stava a fianco di « Toniti », lo incoraggiava fraternamente, lo spingeva energicamente. Per due volte Magne fu lì lì per scendere e abbandonare, specie per il dolore alla caviglia; ma Leducq riuscì a farlo andare aranti. Allora il disgraziato cominciò a rianimarsi e il gruppetto se lo tirò dietra ad andatura progressiva; tanto che, mentre ad Aiguebélle il ritardo era aumentato a ll'SO", poco alla volta andò diminuendo, anche perchè, dopo una ventina di chilometri, in testa si rinunciò a continuare la fuga. Cosicché a St. ppcdl Michel (Km. 99) Magne aveva so- vlo più un minuto di ritardo, men- Lguivano Thierbach, Morelli, Lo-|-Urte, Ruozzi, Vervaecke, Sylvcre\rMaes e Ambcrg; i quali furono ri- presi dalla «maglia gialla» men-Utre indietreggiarono Cepeda e\thierbach. Dopo tre chilometri dijaffumioso battagliare, Gianello-precedeva ancora Camusso di 50 ?netri; Vervaecke, Benoit Faure, il due Maes, Lowie e Ruozzi di 150;\ Morelli di 250; Bergamaschi, Già- tre Archambaud era già rientrato, come Bertoni, che aveva dovuto cambiare una ruota pttr la rottura di raggi. S\ poteva, dunque, almeno per il momento, ritenere che l'incidente fosse superato. Invece dirò subifo che Magne, dopo alcuni chilometri di salita, prima del colle del Telegrafo, preoccupato del dolore alla caviglia, ma più che altro scoraggiato e avvilito, abbandonò. Il suo gesto di rinuncia fu imitato da Danneels. Intanto avanti già si era ingaggiata la lotta sotto la spinta di Digneff, Camusso e Vietto. Quest'ultimo balzò in testa con Vervaecke, Bergama- RlvFBHzBtbfsgdbfm„ _. sschi Romano Maes Gianello, Già- \ cobbe e Cepeda. Pol ìa «maglia pgialla», Vietto, Bergamaschi e fGiacobbe si fermarono a girare la'iruota. Allora si fecero avanti Gta-I nello, Cepeda, Camusso, Mauclair {re Benoit Faure nell'ordine. Se-icobbe e Vignoli di 300. Ma Ruozzi[ lasciò ben presto gli illustri compagni e andò a prendere Ca?nusso e Ciancilo, che intanto si erano riuniti. Dietro costoro il gruppetto franco-belga perse prima la « maglia gialla », poi Lowie; quindi Faure, in modo che Vervaecke e Sylvere Maes rimasero soli ad inseguire i tre primi, inseguiti, a loro volta, da Chocque, poi dal g. nppo dei nostri. In cima al Telegrafo In cima al colle del Telegrafo passarono primi Gianello, Ruozzi e Camusso; a 21" Vervaecke e Sylvere Maes; a SS" Faure; a l'S" Chocque e Loioie; a l'SO" Romano Maes; a 2'35" Giacobbe, Bergamaschi, Morelli, Bertoni, Hodey; a $' Mauclair, Granìer; a S'IS" Neuville, Ambcrg, Vignoli e Unbenhauer; a S'3Ò" Digneff, Teani, Cognan; a lt'5" Alvarez e Vietto; a 4'20" Di Paco, Thierbach; a 5'50" Spcichei; Archambaud, Debenne, Hardiquest e altri; a 10' e 10" Merviel, Leducq, Le Grevès, Pélissier con Rimoldi. Come vedete, quella che poche ore prima era la grande, temuta squadra francese aveva perso il suo capo ed era in piena rotta. Nell'inseguire per ricuperare il tempo di arresto, controllai che Bertoni per il dolore alla spalla aveva perso contatto dai compagni e che Lowie e Hodey avevano indietreggiato sulla strada che saliva meno duramente per la valle del Valloires verso l'attacco del l vero Galibier che comincia a Pian Lacliat. «»,o"7mfte" ««òssi/pift svelto arambiare rapporto, U&ciò Camus- s0 c Gianello e questi, poi, prese Una «cotta» solenne e che 0tti-mo fu u finale di Faure e dis. Jlfaes, nonché di Morelli e Lomie, mentre Chocque andò calando, w n ì f l'I," In Vetta al UallDier Ecco l'ordine e le distanze sul Galibier: Ruozzi; poi Camusso a Qui passarono, sempre uniti, Ruozzi, Gianello e Camusso, con l'50" su Chocque; 2'10" su Vervaecke e Sylvere Maes; 2'50" su Faure; S'23" su Romano Maes, Bergamaschi, Morelli, Lowie e Hodey. Questo gruppetto si frazionò nel cambiare rapporto e Bergamaschi fu l'ultimo a rimontare in macchina. Non fu possibile a nessuno assistere all'ultima fase della scalata che aveva per scenario lo sfondo imponente del gigante alpino, ancora rivestito di nevi, incappucciato di nuvole bianche, scintillante di sole. La fatica era eccessiva anche per i motori e bastò che uno dei tanti si sto rifiutato di proseguire per M u stretta stradicciuola, strapiombante sul precipizio e dal fondo maUicuro fpsse boccata e impedisse n transito ad una lun f/a fila che solo „ 8tento potè pol rimetterlli in moto. Ma i passaggi che vi daro dicono che nell'ùl- l'53"; Faure a 5', Sylvere Maes a 5'J,0"; Vervaecke a 6'35"; Morelli a 6'35"; Lowie a T10"; Chocque a TU"; Romano Maes a T1V; Gianello a 8'; Bergamaschi a 9'25"; Vignoli a 9'40"; Alvarez a ll'SO"; Mauclair a ll'SS'. La situazione della squadra francese, dunque, andava precipitando. Riassumerò quello che avvenne nella discesa. Forarono Alvarez, Vervaecke, Chocque; due volfe Faure; poi, superato il Lau- jtopdiulsd taret, bucò contemporaneamente le due gomme Romano Maes e Sylvere gli diede le due ruote. Siccome il regolamento vieta al secondo e terzo in classifica della squadra di cedere le ruote al primoj così la giuria ha penalizzato stasera di un minuto la « maglia gialla» per ti cambio irregolare di mota- e Camusso di altrettanto per non aver tenuto con sè le due gomme regolamentari. Più avanti bucò anche Bertoni, che stentò a cambiare la gomma per il male al braccio, Le posizioni lungo la valle della Romanche si andarono perciò così sistemando: prese il comando Camusso, che si era liberato di Ruozzi nella discesa; questi fu raggiunto da- Morelli; poi veniva, solo, Gianello, che poco oltre fu raggiunto e lasciato da Romano Maes e Bergamaschi, mentre Viet to, che ebbe un momento di illusoria ripresa, aveva superato Vervaecke e Chocque. Eccovi, del resto, l'esatta situazione in base ai passaggi a Bonrg d'Oisans (km. 181): Camusso; Morelli e Ruozzi a S'i5"; Bergamaschi, Romano Maes a 9'; Gianello a 11'2S"; Vietto a 12'30"; Vervaecke, Chocque a 1S'22"; Giacobbe, Faure, Sylvere Maes, Mauclair, Moineau a 16'8"; il gruppo con Bpeicher a 1VS0" e quello con Archambaud a 20'SO". Ci domandavamo che cosa era successo di Vignoli quando sopraggiunse una vettura entro cui era accasciato sui cuscini il ìiostro corridore san guinante da una piccola ferita al naso ma sofferente a una spalla che teneva stretta con l'altra mano e nella quale era già stata constatata la frattura della clavicola La caduta era avvenuta dicci chilometri prima ad una curva sul ponte del Delfino. Il ragazzo fu subito portato in una clinica di Grenoble, dove ebbe le cure necessarie. L'elogio di Camusso La corsa era ormai decisa. Camusso reggeva magnificamente «Scaccia degli inseguitori e l'or d"'e di arrlV0 c,w,.enì^'M guadagnato su tutti negli ultimi aitaranta chilometn. Morelli battè tene Ruozzi, mentre Bergamaschi ricorse ad uno sbandamento non troppo regolare per avere ragione di Maes. L'elogio di Camusso sta nella cronaca che vi ho detto. E' vero che, tornato nell'ombra Vietto, eli- minato Magne, oggi non ha gi jra»itegffiafo il grande arrampicatore; ma la sua impresa supera ogni aspettativa e rivela in lui possibilità che francamente credevo ormai scomparse. Grande impressione hanno fatto Ruozzi, un figlio di italiani, come Gianello che, invece, ha ceduto alla distanza. Morelli s'è meritata la fiducia che gli si concedeva ieri e d'ora innanzi potrà rappresentare anche lui un «erio pericolo per la «maglia gialli»» che ora è premuta da tre nòstri tricolori. Bergamaschi si è comportato con la solita regolarità che non conosce gesta brillanti ma neppure delusioni e tracolli. Se con fin «era sa questa via, che è quella segnatagli prima di partire, non è da escludere che il Tour che sembrava meno aperto per noi possa chiudersi con una conquista superiore alle precedenti. Biso gnerà stare attenti domani alle sorprese. ' La Grenoble-Gap è di sóli 10S chilometri con la dura salita di Laffrey in principio e la discesa del colle Bayard alla fine. Per ora credo che i belgi penseranno a difendersi. Coloro, invece, che devono essere animati da fiero spirito di riscossa devono essere francesi, che delle amarezze di oggi e forse del definitivo abban dono del sogno di una vittoria finale vorranno rifarsi almeno con successi di giornata. Giuseppe Ambrosini CAMUSSO ARRIVA A GRENOBLE DOPO LA VITTORIOSA FUGA. Servizio speciale telefotograflco de LA STAMPA per il Giro di Francia ÉKS'r*' - /' • ■ "■ ■ , -'•• -, .■ ■■■■■ ., ■ - SI SCALA IL < TELEGRAFO >. A LATO DELLA VIA LE FRESCHE ACQUE DEI MONTI SCENDONO SPUMEGGIANTI. MAGNE SEGUE CHE HA LEDUCQ NELL'INSEGUIMENTO PRECEDUTO IL RITIRO i CORRIDORI AFFRONTANO LA DURA SALITA IL COLLEGA MAURICE GODDET RICONFORTA MAGNE CHE PIANGE, DOPO IL DOLOROSO ABBANDONO. Servizio speciale telefotograflco de La Stampa per il Giro di Francia

Luoghi citati: Chambery, Francia, Italia, Pian Lacliat