Il duello con la pantera

Il duello con la pantera Bettteicylie della, g-ruLXig-lst Il duello con la pantera (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Lat. 25 N., Long. 90,40 E., maggio. Dopo una settimana dì vani agguati e di fame malsàziata con pesce, il vecchio coccodrillo concluse che gli abitanti della giungla — in seguito alle perdite subite dagli attacchi che egli aveva portato anche a terra — avevano definitivamente disertato il luogo dell'abbeverata, dove egli per moli anni aveva largamente predato. Quello che era stato per lui un paradiso, un luogo di calmo dominio, di caccia relativamente facile, di rifugio sicuro, era ormai diventato una desolazione: nessun boccone neanche in vista, vuote le cavità a pelo d'acqua dove riponeva una parte della preda. Dippiù era restato senza compagnia, giacché due coccodrilli minori per dimensioni e per esperienza — che gli erano stati vicini per imparare il mestiere, ed egli ne aveva tollerato la presenza perchè in qualche caso avevano servito a parargli la preda, e, sempre, da onesti vassalli, lo avevano rispettato — se ne erano andati, delusi, seguendo la. corrente in cerca di qualche cosa da plasticare, fosse pure soltanto pesce. Il coccodrillo emigra Era ormai necessario cambiar casa, e decise di partire senza definire piani o itinerario: la sua strada sarebbe stata il fiume. Prese anch'egli verso valle un po' per ritrovare i suoi due aiutanti e rivendicare ai loro occhi il perduto prestigio, un po' perchè la corrente in favore gli avrebbe consentito di risparmiare forza e di dedicare tutta l'attenzione ad esplorare continuamente le rive e scoprire cosi il posto dove avrebbe ritrovato cibo in abbondanza. Navigò per una mezza giornata violento dal ricordo piuttosto lontano della buona carne calda. Le acque fino allora avevano corso fra rive scoscese coperte di vegetazione arborea, densa e intricata: là non c'era speranza di cacciare, perchè gli animali non potevano tranquillo senza dare un colpo dicoda se non quando era necessa- rio cambiare di colpo rotta o af-fondare la testa per azzannare unpesce di dimensioni degne del di-sturbo e proporzionate a un ap~ petito fatto acuto dal digiuno e in alcun modo raggiungere le ac-qua. Ma in fin dei conti era unvantaggio poter fare della stradasenza che i branchi di selvatico Isi accorgessero del suo passaggio]e gettassero di nuovo l'allarme prima ancora che egli avesse avuto tempo di trovare una nuova sede. A un certo momento le acque si fecero più lente, le rive si allontanarono una dall'altra. Il vecchio coccodrillo sapeva che il rallentamento della corrente e l'al¬ largamento del letto del fiume nonpotevano essere causate che da un grosso banco di sabbia che, non\molto lontano, doveva tagliare defluire delle acque. j Un posto ideale per l'abbevera-ta, un posto ideale per predare. jSppoi, chi poteva affermare che,a quell'aumento di acqua non con- jribuisse anche un qualche fiumi-1ciattolo minore dove avrebbe po-tuto trovare riposo e nascondigliodagli occhi della preda e da quelli dei nemici durante le ore di sole!1. . ,. , Ad ogni modo era mettilo espio- rare dal fondo la località, in mododa non destare sospetti sulle rive, . ' . . cile ora si presentavano in partei°. . _ ' " " r „ „,, .„ sabbiose, in parte erbose, mentre Vi * „ ••„ / j„ isoltanto verso sinistra, in fondo,', ' ,♦',„' cera un gruppo di vegetazione... u ■> a\?'B?' ■ „7? ji .„.„..„. \Nuoto in quella direzione: ottttt-lni j-i Ase ali altezza del gruppo d alberi', „ „• /"',.'■.., „ »„„ dove lacqua si faceva più profon- , ... ». ■ i da e pili fresca. Non si era ingan-nato: in quel punto confluiva unfiume minore nelle cui acque aurebbe potuto stabilire i suoi quartieri di riposo, e dove avrebbe trovato delle buche nelle quali deporre, per i tempi di magra, parte della preda azzannata durante i giorni fortunati. Ormai si faceva sera: era il momento di mettersi alla posta vicino al banco di sabbia dove era certo che gli animali della giungla fra poco sarebbero venuti a bere. Emerse per vedere quanto fosse distante l'isolotto: un centinaio di metri. Restò a galla per qualche minuto poi cominciò ad affondare lentamente finché restarono poco sopra del pelo d'acqua soltanto occhi e narici: la manovra, così perfetta che le acque non la denunciarono neanche con la più picco la increspatura, era stata effet- tuata perchè l'alligatore aveva fi-sto sulla riva di destra un gruppodi daini: la giornata era stata enormemente calda forte, e il branco si fiume con la solita {con minor paura del solito. Prece-dici dal capo, i daini — sette fem- mine e tre piccoli — scesero sulla riva, toccarono l'acqua e d'un bai- so furono sull'isolotto superando^rcia era statai, la sete erai avvicinava al.prudenza, ma uno stretto canale fra il banco disabbia e la riva destra. Il cocco-drillo non aveva sperato in tantae cosi rapida fortuna: comungue pensò che non era il caso di ri- minciare a far subito il primo colpo: se la riva dell'isolotto dove i daini stavano bevendo a lunghe sorsate fosse stata abbastanza ri-pida, egli avrebbe potuto giunge-re tanto vicino da far pieda con un colpo di mascella; altrimenti,,r bene lo stesso, che nulla sarebbe,d perduto e più tardi avrebbe potu-ìlto mettersi alla posta nel canale] v di destra in attesa di qualche al- tro boccone. Colpo a vuoto Ma molto prima di giungere abbastanza vicino per attaccare, si accorse che da quella parte non tftsfcvct v'era niente da fare: le rive scen-. devano così lentamente che il suo'' corpo sarebbe rimasto in secca a,tuna diecina ai meM dalla preda. dJPìbhìù, proprio nel momento in 's cui taceva questa constatazione, s unQ dei daini aiso ia testa escat- >f0 terrorizzato in fuga. Gli altri\tj0 seulliron~0 con altrettanta pron-\s tezza e velocità anche se non [savevano visto il pericolo mortale, ti0 sapevano lasciando deserti 0n fìumg e Jo stomuCo dì un grosso *coccodr;Ho affamato. ,, ., ..„.».• „„.,,.„ Il dispetto di questi duro sollan- . ,. . . 10 focM mmHtt: ?v? B***fB*° male' f~ riposto tooppa fiducia tu, ss stesso: tuttavia aveva impa¬ . , , ; . rato come la preda su quell isolot- . , r . . . to dovesse essere avvicinata e as- ... , „ . ., , salita dalla punta verso il centro , , ,. j ,, - „ . del fiume, dove l'acqua defluiva e l'erosione della corrente rendeva , . , le rive scoscese, oppure essere at- . , tesa al varco nel canale fra l iso- ... , . . ' lotto e la riva destra, Nuot° svogliatamente per inrorcl> esplorando le rive e il fondo ! tasvrmpltcctlA un certo momento vide una cmassa galleggiare in mezzo al la- Lghetto: sembrava il corpo di un dhufnln mn erri hinvrn n-n-irhè ne- oufaio ma eia bianco anzwne ne- fJdella località che aveva ormai scelto quale suo dominio. mmdzro. Il coccodrillo non aveva mai veduto bufali bianchi all'abbeverata, ma sapeva che di tanto in tanto il fiume trasportava dal villaggio posto a monte i corpi di dbufali bianchi. Egli non era obbli- mgato a sapere della santità attri-, nbuita dagli uomini a quell'anima- qle e non indugiò ad avvicinarlo a egrandi vogate: teso dai gas il boc-\ acone era appetitoso, e non c'era il<pfastidio di quell'attesa necessaria jper dar sapore alla preda colta, l ± all'abbeverata. cQuando fu a pochi metri dalla ecarogna ebbe il piacere e il dispia-] ; fpm cere insieme, di accorgersi che vi cino ad essa c'erano, e già aveva no iniziato il banchetto, i due coi: un ultimo pezzo dalle gambe e, rf« Z buoni vassalli, si allontanarono la- p sciando il resto al loro signore. p Questi muovendo a lente remate le izampe in modo da mantenere fer-1 no iniziato il banchetto, i due eoe- codrilli coi quali aveva vissuto fi- no a dieci giorni prima. Questi, ri- conosciuto il maestro, staccarono „mo se stesso e il proprio piatto,' cominciò dal boccone migliore fic-1 cando fondo fondo le zanne nella carnosità della gobba, La fame era tanta, la carne co sì deliziosamente infrollita: il coc codrillo non si accorse che la cor-' rente lo portava verso riva in direzione di un grande albero un ramo del quale si sporgeva per alcuni metri sul fiume quasi pn-, s ,rallelo e distante pochi decimetri di distanza dal pelo d'acqua. Qui la carogna fu trattenuta dal gro viglio di radici che sbucavano da terra e riaffondavano nel letto del fiume. Il banchettante fu contento di poter continuare il festino senza il disturbo di dover tener ferma la carne: il fatto lo mise così di buon umore che lasciò avvicinare i due coccodrilli minori e consentì che si prendessero un'altra boccata. Ma> mentre il gigante dava tutta apertura alle mascelle in mo do rf" prendere più che poteva, sentì un leggero rumore sopra di sè: vogando all'indietro per un >'a'° di metri, guardò attentamentc all'albero. Sul ramo più basso, stef"1 '"ffft '« su«- lunghezza e [saldamente aggrappata con gli ar- tigli, stava una bella pantera. Ec- 00 che allungava una zampa ver *° *«■ carne... Una sfida impudente Una simile interferenza non po teva essere tollerata. Si poteva ammettere che il coccodrillo consentisse — vistochè non gli conveniva far altrimenti — a dividere il pasto con altri coccodrilli; ma non avrebbe mai e poi ?>ioi permesso che una pantera o qualunque altra bestia di terra met tesse zampe e denti nella carne | che era proprietà dei coccodrilli. -. „. ... .. . , ..lPieno rf ira, dierfe un colpo di coda e balzò a bocca aperta con- ] tro la zampa che penzolava dal-; l'albero. La sbagliò di centimetri e caddc pesantemente nell'acqua. ■ La pantera pronta ad approfittare dell'occasione favorevole, si allun- ■ . ocrns;n".e lal °. °",', , " ! fJ0 facendosi vieppiù piatta sul ''a-, mo e, ancorando ancor più salda- mente gli artigli delle posteriori ei di una anteriore abbassò l'altra zampa'fino a toccare la schiena ' della carolina. Nello stesso mo , mento, il gigantesco alligatore, /m- , noso, uscirti rfi iikol'o dall acqua e, questa volta, calcolando il tempo \ e i movimenti del nemico, mirò più \ alto: la pantera fu abbastanza |<pronta a rilrarsi così che soltanto> j denti frontali del bestione colsero t , la punta della zampa e strinsero, . •■•■ii ._ ii cercando di stritolare, pelle carne e ossa, ] Pei. „„ secondo, o meno, la pan- ; fera sembrò perdere l'equilibrio e precipitare in acqua. Segui unimezzo secondo di tregua apparen- \ Zn»ìr/tlfriie diede un leggero coi-l po all'indietro portando con sè un pjccoj0 lembo di pelle gialla chiaz- i(lla rfj sangue. 1 L(( quiele deua notte fu rotta dal me;;o secondo di tregua apparen-1 (e- jj coccodrillo stringeva ma la „(m, a//oB<taw gU artigli nella \ „•„,,„„ e „cHo gengive del nemico. \' 1 ' , ini miagolio di dolore. Mentre il gigante, aiutato dai suoi due tira-piedi, sbrogliò dal groviglio delle\radici quello che era rimasto di una vacca sacra e a colpi di naso la spinse verso un luogo più tranquillo, la pantera era ancora avvinghiata al ramo e si leccava disperatamente la ferita. Leo Rea NUOTO' SVOGLIATAMENTE PER UN'ORA ESPLORANDO LE RIVE...

Persone citate: Leo Rea