La Corporazione olearia

La Corporazione olearia La Corporazione olearia La propaganda all'estero per incrementare l'esportazione dell'olio d'oliva - Il ricino e 1 a questione del lubrificante nazionale - La classificazione degli olii - La chiusura Roma, 10 notte Ha avuto luogo ieri, al Ministero delle Corporazioni, la seconda seduta della Corporazione olearia per il seguito della discussione già iniziata il giorno precedente. E' presente il Sottosegretario di Stato on. Bianchini. L'autonomia olearia Il vice-presidente on. Maraviglia apre la seduta alle ore 10. Carocci Buzi rileva che in seguito al « Concorso nazionale per le elevate produzioni dell'olivo >, sezione del Concorso nazionale della azienda agraria, potrà essere ancora fortemente aumentato il numero già rilevante delle giornate lavorative ed armonizzato nelle aziende l'impiego della mano d'opera. Inoltre il patrimonio olivicolo potrà essere incrementato non solo con la sostituzione delle piante vecchie e l'innesto degli olivastri, numerosi specialmente in Sardegna, ma anche mediante un miglioramento qualitativo della produzione e l'utilizzazione del prodotto delle Colonie. Convalida le dichiarazioni con notizie e cifre. In circa otto anni si potrebbe così arrivare alla autonomia olearia. Sulla formulazione della mozione conclusiva sul primo punto dell'ordine del giorno parlano l'onorevole Pavoncelli, ti camerata Guaina! e il prof. Balena. Dopo una breve sospensione il Vicepresidente legge la mozione concordata, che è approvata alla unanimità. Si apre la discussione sul secondo punto dell'ordine del giorno relativo alla propaganda collettiva a favore dell'olio d'oliva italiano sui mercati stranieri ed azione di tutela contro le frodi e le contraffazioni estere di tale prodotto. ] L'on. Guidi, rilevando la diminuzione della esportazione italiana dell'olio d'oliva afferma che la difesa dell'esportazione di questo prodotto interessa non solo gli esportatori, ma anche gli olivicoltori. Crede che con cinque milioni annui si possa svolgere una efficace propaganda pubblicitaria in particolare nelle Americhe del Nord e del Sud- Agelone, quale addetto commerciale degli Stati Uniti, afferma la necessità di svolgere subito colà una vigorosa azione pubblicitaria a favore dei nostri olii, oggi seriamente minacciati dalla concorrenza di altri Paesi, come prova la contrazione nella misura del cinquanta per cento della nostra esportazione, nonché il diffondersi del consumo di altri olii, come quelli di arachide, di cotone, di granone. E1 da notare che le Ditte che producono olio di seme svolgono una intensa attività pubblicitaria mentre là pubblicità per l'olio di oliva è assai ridotta e limitata agli ambienti litalo-americani, presso i quali è meno necessaria. Dove invece è indispensabile penetrare è nell'ambiente prettamente americano, per cui la propaganda, anche a mezzo del giornali, deve essere intensificata per far conoscere la bontà del nostro prodotto a classi)in prevalenza agiate dalle ^uali l'olio di oliva italiano è presso che sconosciuto. L'on. Pavoncelli ritiene che la ragione della decadenza della nostra esportazione debba ricercarsi anche nei difetti di organizzazione da parte dei nostri esportatori e nella concorrenza accanita che costoro si fanno tra loro. Sulla questione della propaganda nota cbo questa deve essere fatta bene o non fatta; occorrono quindi fondi adeguati e gli olivicoltori italiani saranno lieti dì concorrervi quando si esporti veramente olio dì oliva italiano. Gli sbocchi dell' esportazione Dall'Oglio, a nome dell'Istituto dell' esportazione, afferma anche egli la necessità di un'ampia azione pubblicitaria per la diffusione del consumo del nostro olio di oliva all'estero, specie negli Stati Uniti. Fa presente poi che, oltre che nell'America del Nord, la nostra esportazione, se preceduta e sorretta da una adeguata azione pubblicitaria, potrà rivolgersi utilmente anche al Canada, all'Argentina e agli altri mercati dell'America latina. Sul problema della propaganda l'on. Sottosegretario di Stato alle Corporazioni, Lantlni, nota che le posizioni degli esportatori si vanno riducendo, sebbene l'olio di oliva italiano sia da tempo ritenuto all'estero il migliore. Affiorano concorrenze di Paesi diversi di cui dobbiamo preoccuparci. Per ciò non vi è solo una questione di prezzo, ma anche una questione di propaganda da risolvere nonché la questione, anche sui mercati esteri, dei rapporti fra olio di oliva e olio di semi perchè all'estero siamo incalzati vivamente da questi ultimi. Bisognerà pertanto creare una solidarietà attiva di tutte le forze perchè l'olio di oliva italiano mantenga sul mercato mondiale il suo primato qualitativo. Per economizzare i mezzi sarà poi bene puntare maggiormente su qualcuno dei mercati che presenta più larghe possibilità per stendere poi l'azione pubblicitaria agli altri mercati. Pensa che la discussione che interessa le possibilità di una nostra cospicua corrente di esportazione debba concludersi, non con un semplice voto generico, ma con indicazioni precisa e pratiche. Il vice-presidente, on. Maraviglia, rileva che dalla discussione è emerso il riconoscimento della necessità di una rigorosa azione di propaganda all'estero con adeguati fondi tratti da contributi a carico degli esportatori. Quel che importa e di stabilire la misura di tali contributi. Sulla questione cosi sollevala dal Sottosegretario parlano ancora l'on. Pavoncelli, LmlevavidetubasuziunLciaptoriMdaindevoqualqucafidencutirioltànecoaupetobiavnefefasetoIIgldesvstlaluzicel'idefastgzileimdicorifitabusiqsosicechmcmteaagmdzgqnclanoszledgdspnnzlièpl'rpcLrrznrrcmsrpipcsgn L. Bigini, l'on. Gianturco e i camerati Gaslini, Dall'Oglio e Baella, con osservazioni e proposte varie. Il Vice-presidente on. Maraviglia crede che la Corporazione debba affermare il principio che utte le categorie interessate debbano contribuire. Quanto alla miura del contributo la sua fissaione potrà essere demandata ad una commissione. La seduta termina alle ore 13,15. La seduta pomeridiana cominia alle ore 17. Il Vice-presidente Maraviglia pre la discussione sul punto quaro estensione della coltivazione del icino. Porro, rappresentante del Ministero della Aeronautica ricora che da tempo l'Aeronautica ha ngaggiato da sola la battaglia el ricino, pure attraverso notevoli difficoltà. Il ricino ha delle ualità che lo rendono superiore ll'olio minerale, specialmente per quanto riguarda il potere lubrificante ed il più alto punto di iniammabilità. L'Aeronautica si è interessata del miglioramento della produzione dell'olio di ricino puro ed ha urato i necessari perfezionameni nella tecnica della produzione riuscendo ad ottenere un ottimo olio di ricino puro a bassa acidià. Nel 1935 si è determinata la necessità di notevoli aumenti nei consumi e si è quindi cercato di aumentare l'estensione della superficie coltivata a ricino. Si è riusciti a conseguire l'auonomia per la Sardegna e la Libia. Nel prossimo anno, poi, si avrà l'autonomia totale anche nell'Africa Orientale. Termina afermando che l'Aeronautica ha atto quanto ha potuto in questo ettore ispirandosi ad uno squisio interesse nazionale. I lubrificante nazionale H Vice-presidente, on. Maraviglia, esprime il compiacimento della Corporazione per l'opera volta dalla Aeronautica. De Catro dichiara tutta la simpatia dei avoratori dell'industria per la souzione del problema della produzione del ricino. Certo sono necessari i provvedimenti diretti al'incremento della produzione e del consumo. Lo Stato potrebbe ar si che l'industria automobilistica fosse indotta ad usare largamente questo lubrificante nazionale subordinando, ad esempio, e concessioni di sussidi a tale mpiego. Propone la costituzione di un Comitato corporativo per il coordinamento dell'azione da esperirsi per la introduzione del lubrificante nazionale, problema strettamente connesso a quello del carburante nazionale. Gaslini ritiene che la questione sia più che altro di prezzi. Le qualità italiane di semi di ricino sono le migliori, ma bisogna far si che il loro prezzo non sia ec cessivo. Carocci-Busi rileva i vantaggi che deriverebbero all'impiego di manodopera da un aumento della coltivazione del ricino, specie in molte terre di bonifica. Se si potesse elevare la superficie coltivata a 20 mila ettari, sarebbe possibile arrivare a un milione e mezzo di giornate lavorative per le nostre maestranze. Brambilla rileva la superiorità del ricino italiano la cui produzione è però inferiore al fabbisógno. Gradatamente l'Italia deve quindi giungere alla emancipazione dall'estero anche in questo campo. Occorre però che si studi la produzione di semi più selezionati nonché il problema della deodorazione e della tossicità e che sia attuata una adeguata protezione del seme di ricino nazionale. Presenta in tale senso un ordine del giorno. Il Vicepresidente, on. Maraviglia, ritiene prematura la nomina di un comitato corporativo proposta da De Castro e invita i presentatori degli ordini del giorno a concordare un'unica mozione. Frattanto pone ai voti la mozione circa la propaganda dell'olio italiano nei mercati esteri, che è approvata all'unanimità. Pone poi ai voti quella concordata sull'estensione della coltivazione del ricino. Anche tale mozione è approvata all'unanimità. Il saluto al Duce Apre quindi la discussione sulla classificazione degli olii di oliva. L'on. Ricchioni comunica che rappresentanti le categorie inte ressate hanno concordato una mozione. Quanto agli olii di sansa, nota che, abolendosi l'obbligo del rivelatore, ne deriverà una vaio rizzatone della sansa stessa. Rac comanda che sia impedita la for-, mazione di « cartelli » per l'acquisto delle sanse, in modo che non resti influenzato il prezzo. La Cor porazione potrebbe determinare i criteri in base ai quali stabilire i prezzi ai produttori. Vorrebbe poi che nella classifica proposta si facesse cenno anche ai cosldetti olii sintetici che, tratti dagli acidi grassi più disparati, rappresenta no un pericolo per l'olivicultura. Della Gatta afferma che la formazione di un consorzio di indù striali per l'estrazione dell'olio dal le sanse ha il solo scopo di raggiungere una maggiore disciplina senza alcuna finalità monopolistica. Il Vicepresidente Maraviglia pone quindi al voti la mozione concordata fra le categorie interessate, che viene approvata all'unanimità. Il Vicepresidente dichiara chiusi i lavori della prima sessione della Corporazione olearia, rilevando che essi sono stati assai proficui nel senso di stabilire capisaldi precisi. Ricorda poi con compiacimento che la Corporazione ha avuto la fortuna di vedere partecipare direttamente ai suoi lavori anche il Capo del Governo e termina ordinando il saluto al Duce. La seduta ha fine alle 21.svcsCsmrbGghlacatohlevagsvillovsdloQrinRDpbqdnzcnfsaceqdmqpctmdlcgopmsdclpmimdrpsntl