Juventus=Hungaria 1-1 (1-0)

Juventus=Hungaria 1-1 (1-0) Ima Coppa Europa, dti calcio Juventus=Hungaria 1-1 (1-0) Dopo un quarto d'ora di giuoco brillantissimo i campioni rallentano la loro azione e permettono ai magiari di pareggiare FERRARI - TITSCHKA HUNGARIA: Ujvari; Kiss e Biro; Egri, Sebcs e Dudas; Sas, Muller, Cseh, Turai/ e Titschka. JUVENTUS: Valinasso; Rosetta e Foni; Varglien I, Monti e Bertolini; Diena, Borei II, Galletto, Ferrari e Cesarini. Arbitro: Bitzig, cecoslovacco. La storia dell'Incontro non è, nella sua essenza, di lungo metraggio. Un quarto d'ora di giuoco ottimo da parte della Juventus: l'avversarlo appare travolto e scombussolato. Culmina, questo quarto d'ora iniziale, in un magnifico punto che parte dal piede di Ferrari. L'azione che porta al punto è qualsiasi, ma il tiro con cui termina l'azione stessa è spettacoloso. Quanto di meglio si possa desiderare in materia. Come bel giuoco, è tutto 11. In cinque, dieci minuti il valore tecnico degli scambi diminuisce e cade come un corpo che rotoli giù per una china. La Hungaria ha compreso che vincere non può, o che, se vince, il margine sarà sempre insufficiente per risalire 10 svantaggio. E la Juventus fa 11 medesimo ragionamento, cioè ragionamento contrario, pensa che perdere non perde più, e che, se anche le cose le vanno male, ne ha sempre a sufficienza per classificarsi in semifinale. Nessun rimprovero troppo severo quindi alle due squadre per il collasso tecnico di cui caddero preda. Colla temperatura di ieri sarebbe stata necessaria una reazione nervosa straordinaria per elevarsi al di sopra della situazione. Alla lunga, ripetiamo, la fatica fisica dei contendenti fu maggiore a giuocar male che non a giuocar bene. La Hungaria non fece l'effetto di una compagine pienamente convinta <~ sè stessa. Il colpo subito a Budapest venne dai giuocatori portato nel cuore fino a Torino. Per superare il dislivello oc correvano, già in partenza, tre punti. Il pallone che al quarto d'ora di giuoco Ferrari spedi in rete con forza e precisione meravigliose, portò questo dislivello ad una necessità di quattro punti. Era troppo. La squadra eccusò nettamente il colpo. Individualmente, la squadra non è livellata. L'attacco è migliore, come classe intrinseca di uomini, della difesa; migliore anche della linea mediana. Il portiere Ujvari è uomo a posto. Ma i due terzini rimediano colla decisione delle entrate a notevoli errori di posizione. L'intesa coi mediani per la marcatura degli avanti avversari è lungi dall'essere perfetta. Gli attaccanti juventini, quando fe¬ cero sfoggio di iniziativa, si smarcarono con relativa facilità: si lasciarono tener a freno quando cominciarono a giuocar da fermi. Il centro mediano potè nel secondo tempo emergervi anche appunto per il rilassamento d'attività d'attacco della Juventus. L'attacco è migliore. Tutti uomini di livello internazionale. Le due ali sono veloci, specialmente la sinistra. La mezz'ala destra è il « nazionale » austriaco Miiller recentemente acquistato dal W.A.C. Il suo giuoco fu velato dalle conseguenze del ripicco con Bertolini e Muller: non quanto basta perchè non si vedesse che classe ne ha. Il miglior uomo della linea fu Cseh, l'ex-mezz'ala destra della nazionale ungherese. Si piazza bene, ha tendenza a guizzar sia fra i terzini, è un tecnico della palla. Nel tiro in porta l'intera linea fu però oltremodo deficiente. Gli errori commessi dalle due ali a questo proposito furono cosi madornali che meriterebbero un castigo. La Juventus, come detto, confermò col punto di Ferrari il suo diritto all'ammissione alle semifinali del torneo, e poi, come bel giuoco, si ritenne paga. Non lo fece apposta. Fu la situazione a trascinarla. E del resto dal momento stesso del punto di Ferrari, l'importante per i bianconeri non fu più rincontro che si stava svolgendo allo stadio Mussolini, ma quello di domenica prossima collo Sparta. Il primo quarto d'ora del primo tempo fu smagliante. Pareva che la squadra si fosse posta in.animo di dare al pubblico una giusta idea del giuoco svolto a Budapest la settimana scorsa. Le combinazioni intessute fra Ferrari, Cesarini e Borei mandarono il pubblico in visibilio. Palla a terra, finte, intese, subitaneo ritrovamente dell'uomo libero: giuoco di grande levatura. Poi si decadde, si andò giù giù e non ci si risollevò più nemmeno alla ripresa. La squadra che aveva già vinto quanto nella giornata doveva vincere, aveva smarrito la giusta via. L'importante è che la ritrovi per domenica prossima. Discreto pubblico assistette, malgrado la giornata feriale, all'incontro. Giornata caldissima. Terreno in ottime condizioni. Inizio alle ore dlciotto. Primo quarto d'ora a completa disposizione della Juventus. I magiari paiono storditi. Paiono convinti, invece che di se stessi, della superiorità dell'avversario. Al 14.o minuto, da un'azione che non sembra debba aver rilievo, salta fuori improvviso il punto della Juventus. Ferrari colpisce la palla con tanta precisione da spedirla nell'angolo alto sulla destra di Uj¬ vibgemtq vari, irresistibilmente. Fa scattare il pubblico un tiro simile. Finiscono le soddisfazione del bel giuoco. L'ala sinistra magiara giunge a due passi da Valinasso, e per non voler servire Cseh, fa mancare alla sua squadra una situazione d'oro. Cominciano i ripicchi fra Muller e Bertolini, con qualche contagio nella zona viciniore. Il giuoco fa un altro passo Indietro. Poco prima del riposo, Ferrari colpisce il palo con un forte tiro. La ripresa non ha storia. Due o tre minuti dopo la ripresa delle ostilità, l'ala sinistra ungherese coglie la difesa torinese in un momento di incertezza, sguscia via, tira in porta, colpisce la base dei palo e segna. Per l'effetto ricevuto, la palla rientra in campio quasi senza che il pubblico si sia accorto dell'avvenuto. Uno a uno. L'ala destra magiara manca due situazioni fra le più facili. Poi la Juventus si riprende e, per quanto in modo disordinato, domina. Gabetto è atterrato violentemente un paio di volte. Un terzino ungherese ferma il pallone colle mani. Borei tenta da solo la via della rete. Tutto naufraga nel nulla. .11 risultato rimane fermo sull'oc uno a uno » che assicura alla squadra torinese l'entrata in semifinale. Vittorio Pozzo JUVENTUS-HUNGARIA: Il goal segnato da Ferrari. (Foto Gherlone,.

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