Il Prefetto a Rivarolo Canavese inaugura un importai gruppo di opere pubbliche

Il Prefetto a Rivarolo Canavese inaugura un importai gruppo di opere pubbliche Il Prefetto a Rivarolo Canavese inaugura un importai gruppo di opere pubbliche Rivarolo, la bella cittadina del Canavese, ha ieri inaugurato un gruppo di opere pubbliche destinate a segnare una tappa di notevole importanza nella sua vita fervorosa, che dalle antiche gloriose memorie sembra voler derivare e sempre più sviluppare la sua nuova funzione tra industriale, rurale e turistica. Perchè quest'ultima fisionomia si delinei appieno, occorrerà che l'ampio corso Torino, cosi caratteristico con i suoi platani secolari e cosi ampio che più che un corso si direbbe una piazza di proporzioni smisurate, venga sistemato secondo le moderne esigenze; ma sappiamo che il Podestà, colonnello Giuseppe Dagasso, al quale si devono le opere odierne e con esse il nuovo viale Arnaldo Mussolini, la via Roma, l'edificio delle scuole e il mattatoio, ha già posto il problema allo studio, col proposito di risolverlo in pieno entro l'anno venturo, in modo che i turisti, e specialmente i torinesi che amano Rivarolo, recandosi colà, trovino la cittadina completamente trasformata nell'edilizia, nell'igiene e nella viabilità. Quello di ieri intanto, lo abbia mo detto, è un altro passo avanti. L'acquedotto, la fognatura e un Asilo d'infanzia: ecco le tre espressioni dell'attività fascista rivarolese degli anni dodici e tredici. L'acquedotto e la fognatura sono per il concentrico, l'Asilo per la borgata Argenterà, la più po polosa del Comune. Dall'acquedotto alla Scuola La rete della fognatura, con sei chilometri di tubazioni, abbraccia l'intera città. E' un'opera che fa onore all'Amministrazione podestarile che l'ha attuata e alla po polazione che da decenni la reclamava. Il costo è stato di 900 mi pulcolgodi to. bento ranchestàrarhaoplabal Ssallierictà te so il hail gecapecupovibferetola lire. Ne ha curato 11 progetto il | cogiovane ing. Pier Alessandro Car- ! sura, che ha pure diretto i lavori in- ! alsieme a quelli dell'Acquedotto, baQuest'ultimo è stato invece esegui-1 noto su progetto dell'ing. Peretti. | sthati,pounmf aniceAcavaL'acqua è ricavata da due pozzi artesiani, scavati lungo la strada di Cuorgnè-Salassa, in capo al Borgo Nuovo, il cui viale è fiancheggiato da villini occhieggianti dal verde cupo delle alberature che conferiscono loro una deliziosa aria di mistero. LI è pure il serbatoio della capacità di 135 metri cubi, mentre a regime normale i pozzi danno un gettito di tredici litri al minuto secondo. L'acqua, limpidissima e leggera, è ottima. Ogni casa da oggi in poi ne sarà provvista; e poiché anche l'acquedotto è stato lungamente desiderato e costruito tenendo presenti i progressi più aggiornati della tecnica, è un'altra opera doppiamente preziosa di cui il Comune si è arricchito. La spesa si aggira sulle 400 mila lire. L'Asilo si intitola alla signora Gibellini Vallauri, che fu moglie a Tomaso Vallauri, l'insigne latinista torinese. E' una elegante costruzione composta, al pianterreno rialzato, di una sala d'ingresso e di tre vaste, ben arieggiate aule; al piano superiore, più ristretto, di quattro camere per le suore; l'edificio è inoltre provvisto dei locali di disimpegno e di quelli igienici. Sorge all'aperto, presso la borgata, della quale costituisce l'ornamento. Animatore principale dell'iniziativa è stato il conte prof. Toesca di Castellazzo, esdeafrelainarnoDzaGdarocal'o_Ìobcehvestapde soCosupbmsnsspresidente della Congregazione di! Carità. Egli trovò aiuti nel Pode- j aftmsta, nel parroco della frazione, don Tarella, nell'impresario Ferdinando Obier, ma soprattutto seppe uti¬ lizzare i frutti di un lascito della j msignora Vallauri a favore dei poveri del luogo. Il progetto è dovuto all'ing. Avenati-Bassi e al geometra Grassotti: il suo costo è di circa 180 mila lire. A coronare lo sforzo dell'operosa cittadina, ha voluto intervenire S. E. il Prefetto Giovara, al, quale la popolazione ha tributato, nel nome del Duce, accoglienze entusiastiche. Bandiere, manifestini murali, striscioni attraverso le strade, orifiamme, tutto era un inno al Capo. L'ammaBsamento è avvenuto all'inizio di corso Tori trvzltsfNl_ | no e tra le formazioni del Regime cfiguravano largamente le mae stranze che hanno partecipato ai lavori, inscritte ai Sindacati dell'industria, col delegato di zona Cdcncav. Banone. Larghe rappresen- i I. ,. ° . I - . lUtanze sono affluite anche dai paesi vicini. Innumerevoli gagliardetti emergevano dalla folla delle Camicie Nere, completate dallo schieramento della Milizia. Prestava infine servizio la Filarmonica rivarolese. Il fresco zampillo BceplPslta' Coi Prefetto, alle 9,30, era atte-. so anche il Segretario Federale. ; ma essendo Piero Gazzotti tratte-1 nuto a Roma, l'incarico di rappre-1 sentano è stato da lui affidato al vice-Federale dottor Rossi di Mon- Iteiera, che è giunto a Rivarolo col vice-Preside della Provincia dottor Avogadro. Da Torino sono pure convenuti il direttore dell'Unione provinciale fascista agricoltori dottor Cavallari e il presidente della Commissione provinciale granaria comm. Zavattaro. Il Capo della Provincia ed i Gerarchi sono stati ossequiati dal Podestà, dal Segretario del Fascio dottor Antonio Perino, dal prof. Toesca, la cui famiglia è tra le più.2,1 ■.—] Jl D;,..,..rtl„ J.ll'inn.t.^.-Killustri dì Rivarolo, dall'ispettore1 di zona cav. Scotti e da tutte lei personalità presenti. La musica ha tori •sonalità presenti. La musica intonato gli inni, quindi le Au- iTl „..»„=fo.^„ il nnrton «uhi ita precedendo il corteo, subì- formatosi, si sono recate in to piazza Italia, all'estremità oppo-sta del corso, assistendo dal palco appositamente preparato alla sii-lata. Una fontana a vasca roton-da con un Fascio Littorio nel mezzo, è stata costruita a breve distanza: ad un segnale dato dal Prefetto un alto zampillo si è le-Vito dal fascio: da altri getti dis-X .-ti attorno alla vasca un fresco npulviscolo è salito confondendosi, "col getto principale. Applausi fra-traSgorosi, coperti dalle note gioiose di « Giovinezza », hanno echeggiato. L'arciprete don Capirone ha benedetto nella fontana l'acquedotto e le condutture igieniche sotterranee, aggiungendo poi patriottiche parole. Dal canto suo il Podestà, porgendo al Prefetto e al Gerarca il saluto della popolazione, ha affermato che molti furono gli operai e gli altri cittadini che collaborarono con l'Amministrazione al compimento delle opere. S. E. Giovara, nel ricambiare il saluto, si è detto particolarmente lieto della circostanza che lo ha richiamato a Rivarolo, giacché vfaetutatuinnnlimeritratadiTttà di cui il Regime va giustamen te orgoglioso. Ha pertanto espres so al Podestà e alla popolazione il suo più vivo compiacimento ed ha invitato i presenti a rivolgere il pensiero al Re e al Duce, il cui genio in questo momento, in Africa Orientale, matura nuovi destini per l'Italia. La borgata festosa Una grande acclamazione, in lLfcui era tutto l'attaccamento del I apopolo per il Capo, ha accolto le. lvibranti espressioni di S. E. il Pre- j fetto. Subito dopo il corteo si è di retto ai pozzi, dei quali il Prefetto, il vice-Federale e il seguito psi cordo ai Caduti in guerra, con le sue case linde e il suo simpatico albergo ottocentesco. Garrire di bandiere al mite vento canavesa no anche qui, e scritte al muro e striscie e ogni altro mezzo per hanno ammirato i moderni impian- j gti, ritornando quindi in città. Do- cpo un ricevimento in Municipio e ! muna visita alle opere precedente- mente compiute, S. E. il Prefetto, I ff atto segno a nuove manifestazio-1 rni di simpatia, ha lasciato il con- centrico per recarsi alla Borgata | cArgenterà, ridente in mezzo ai campi con la sua chiesa suggestiva, fronteggiata da un severo ri esprimere la gioia delle famiglie, delle madri, di poter finalmente affidare i proprii bimbi alle amorevoli cure delle suore. La popolazione era tutta davanti all'Asilo, in attesa delle Autorità, che sono arrivate poco prima di mezzogiorno, salutate da grida di « Viva il Duce! » e dal canto di «: Giovinezza » eseguito dai Balilla e dalle Giovani e Piccole Italiane, guidat* dalle rispettive insegnanti. Impartita la benedizione, il parroco cav. don Tarella, con parola calda di patriottismo, ha esaltato l'opera che potrà accogliere più di _ÌSS-?-nt_a b[mbi,--0m^"fn^0_1.ai"mobbiezione che essa ecceda le necessità della borgata, giacché, egli ha detto, bisogna pensare all'avvenire, e la vastità dell'asilo deve essere considerata come un incitamento a moltiplicare i piccoli per i quali esso è sorto, meritando in tal modo il plauso del Duce e la riconoscenza della Patria. Ha pronunciato quindi il discor- cdfmso inaugurale il prof. Toesca di IaCastellazzo, che ha ricordato le j origini dell'Asilo, ha detto delle j sue ulteriori necessità finanziarie, I prospettando infine gli altri prò-:blemi della frazione — scuole eie- mentari e strade — ed ha conclu- \ so con un inno alato alla tradizio- ì naie fedeltà canavesana, che oggi si esprime con la devozione al Fa- seismo e al suo grande Capo. I ! In ultimo il Prefetto ha rivolto i j ai rurali della borgata parole di |fede e di bontà. E' seguita la visi-1 ta all'edificio e l'apposizione di due \ mazzi di fiori ai piedi del monu- i j mento ai Caduti. E i rappresen-1, tanti il Governo e il Partito sono risaliti poco dopo in macchina avviati a Torino, mentre la popolazione continuava a tributare loro ,l'espressione della propria grati-jtudine e dalla torre della chiesa si |spandeva sulla pianura assolata il festoso squillo delle campane. f.