Il belga Aerts vince in volata a Belfort

Il belga Aerts vince in volata a Belfort Ancora una tappa estremamente combattuta nel Giro di Francia Il belga Aerts vince in volata a Belfort GII italiani si distìnguono nella serrata gara e Bergamaschi, Morelli, Rimoldi, Bertoni, Gestri, Camusso e Giacobbe si piazzano a poca distanza dai primi, conquistando buon numero di posizioni nella classifica generale - Maes aumenta il suo vantaggio su Magne provato dalla fatica - Oggi: due tappe (Dal nostro Inviato) Belfort, 8 mattino. La quarta giornata del Tour ha riportato agli onori e ai guadagni dt twppa i belgi, a spese quasi tutte- dei francesi, mentre in questa curiosai e regolare rotazione della sarte i nostri hanno tratto i loro nati/ pochi vantaggi e hanno, quasi tutti, notevolmente migliorato la loro, posizione. A tirar le somme, quindi, ci possiamo dite più che soddisfatti del bilancio odierno, tanto, piti, che le vicende della tappa potrebbero autorizzare ad allargarci'orizzonte delle nostre speranze per il seguito. A spasso per 100 chilometri La Metz-Belfort è cominciata, ai può dire, a. Epatiti. Per più di cento chilometri avevamo fatto una beUa e salutare passeggiata al fresco di unw brezza di primavera acerba lungo le ombrose strade che ondeggiano ai margini delle colline- boscose e a fianco del nastro verde dèlia SToseUa, mollemente avviata, verso. Nancy. Dopo che-Bertocco. e Ladron ebbero sfogato le loro- innocue bizze mattutine — e fin specialmente Rimoldi insieme a Bargttmasrhi, a gettare acqua sul loro fuoco — tutta la comitiva sembrò essersi messa d'accorda; nel non approfittare nè delle delizie della giornata nè del vento- che spingeva alle spalle e nello sfilare in. parata su tutto il fronte della- strada dinnanzi all'incantevole panorama che si svolgeva davanti ai suoi occhi. Questa calma fu salutare per Bergamaschi che risentiva di un- ingombro di stomaco procuratogli dalla colazione dèi- mattino. li malessere però sa ne andò per suo conto poco alla volta. Una foratura/ di Pélissier e un'altra di Teani' furono rimediate con un brevissima inseguimento, mentre quella che appiedò Di Paco lo obbligò a fare da solò, una cinquantina di chilometri,, percliè l'unica gomma di ricambio che Raffaele aveva con se esalava l'anima mentre lui gliela iniettovoa. Dovette, quindi, aspettare tuia decina di minuti prima di poter averne urna buona e Verri, per tema che il suo bizzarro uomo gli giocasse un brutto tiro, lo segui por tutto l'inseguimento che alla- fine gli fu, aiutato da Vignali, fermatosi ad attenderlo dopo Charmes-. Una bucatura di Ruozzi e, poi, eccoci a E pittai dove, seoondol'lU' nerario, si sarebbero dovuti com piere 123 chilometri, ma in realtà non ne avevamo compiuti che 110, perchè i primi 13 erano stati neu-' tralizzali in seguito alla notizia giunta agli organizzatori che dei malfattori della razza di quelli che Desgratujv ha accusato di avere sparso dei chili di chiodi all'inizio della Lilla-Charlcville, aveva questa volta fatto ricorso a pezzi di vetro. E infatti verso Corny si vide l'asfalto luccicare come se fosse stato indiamantato e i corridori si presero le biciclette a spalle. La partenza effettiva fu data da Noveant, 13 chilometri dopo. La corsa si anima A Epinal, dunque, si fermarono, per due minuti di neutralizzazione, 83 uomini. L'Stf.o partito, come ho detto, aveva forato poco prima. Uscendo dalla città We- snvgqss o l e e a — i e u e . i o e e , o a i a o n u, d , ' ckerlin obbligò Hodey, Bistagne, Amberg e Giacobbe a intervenire per rompere un suo tentativo che andò a urtare contro la barriera di un passaggio a livello chiuso. Il grosso si insaccò nello stretto corridoio che le vetture avevano lasciato libero e una locomotiva in manovra permise ad Amberg di passare, inseguito da Danneels, Aerts, Dignef, Hodey, Oloarec e Cognan, mentre tagliò fuori tutti gli altri. Di qui prese vita la corsa. I sei più prossimi inseguitori di Amberg Jurono raggiunti, dal grosso, dal quale però partirono quasi subito Bergamaschi, Dignef, Berty, Aerts, Le Grevès, Neuville, 8. Maes, Fernand, Lowie, Hardlquest. L'impegno posto da costoro per difendere duecento metri guadagnati sul gruppo, in cui erano rimasti R. Maes e Magne, non servì a nulla, e gli inseguitori si rifusero, mentre Amberg aumentava a l'12" il suo vantaggio. A cercare di annullarlo partirono a loro volta dal plotone Ver vaecke, Berty, Lowie e Leducq, poi Aerta, poi Cloarec, Merviel, Teani, Magne, Bertoni, NeuviVle, Rolli. Infine R. Maes. Tutti costoro si riunirono più avanti, ma si lasciarono sfuggire Berty, il quale andò da solo alla caccia di Amberg, poi Vervaecke ruppe questa compagine con ripetuti scatti. In questa fase estremamente accanita per i 27 chilometri da Spinai a Remiremont si marciò a quasi 37 all'ora. A questo controllo Amberg aveva l'ko" su Berty, l'50" su Vervaecke e Merviel, l'55" su Lowie, Roth, Bergamaschi, Alvarez, Leducq, Cloarec, Pomarede, i quali fuorono, in seguito, presi da Unbenliatter, Bernard, Stettler, Thie tard, Danneels, Bistagne, Ezquerra. S'attacca il Ballon d'Alsace Un momento di esitazione di costoro bastò perchè la maglia gialla e Magne riprendessero. Ma Vervaecke sembrava irritato di vedersi portar via da Amberg il posto e l'iniziativa che egli aveva assunto l'anno scorso e continuava a dare, ogni tanto, botte da orbo sul gruppo che resisteva al suo accanimento. Alla fine il belga la spuntò) cosicché a 8. Maurice, dove con una secca svolta a destra si iniziava la salita dal Ballon d'Alsace, dietro Amberg che aveva avvantaggiato ancora su tutti e aveva l'è" su Berty, vennero a 2'32" Digneff, Vervaecke, Leducq, Lowie, Gestri, Ruozzi, Thierbach, mentre un altro gruppo di 22 uomini, in cui però non c'erano nè R. Maes, nè Magne, ma comprendeva Bergamaschi, Giacobbe e Rimoldi,. era a S'17". Come vedete la lotta si estendeva su un fronte profondo- più di un chilometro, e per di' più. nel folto di una foresta di pini così folti e cosi alti, e per una strada così tortuosa, che non si potevano mai vedere più di cento metri. Assistei dapprima allo smembramento- del primo gruppo inseguitore, dopo aver visto sfilare davanti Amberg e Berty a 300 metri uno dall'altro. Gestri e Ruozzi SUpdilitdvpmRtepcpbvwbAsh1bRMrBpe■pdbgBtnCqgggcNsfcnrvpigtMfpsazgcrrpalh8dpcpemidprqpcfurono i primi a non re,„jere allo\bVervaecke, poi dovette:*m à 0, u-' a ei he re io edi isri La ooao, co e- scatenato- mollare Thierbach e, nell'ordine, Leducq, e Digneff, di modo che Vervaecke rimase solo con Lowie. Dietro costoro venivano, insieme,; Dtvnneéls, Neuville e Speicher, che raijqinttsero Gestri, poi Aerts che, dopo un inizio difficoltoso, si andava riprendendo, poi Bergamaschi, Giacobbe, Unbenhauer, Rinwldi, Cloarec. Quest'ultimo dovette cedere e il suo posto nel gruppo dèi nostri fu preso da Ezquerra, che veniva su fortissimo e siOiitò lasciò gli italiani e andò a superare miche Aerts nel tempo stesso che Berty crollava di colpo e Giacobbe cedeva. A due terzi della salita, cioè dopo sei chilometri, le posizioni erano le seguenti: Amberg; a soli 20" Vervaecke e Lotuie, a 51" Digneff, a l'S" Neuville, a l'20" Ruozzi, a l'23" Danmeels, a l'30" Thierbach, a l'SO" Ezquerrw, a 3' Aerts, a 2'5" Berti/, a 2'iiO" Bergamaschi e Unbenhauer, a 2'30" MtUebourg, a 2'J,ó" Gestri e Giacobbe, a 2'55" Lapebie, a 3' Maes, Rimoldi, a 3'10" Speicher e Pomarede, a 3'30" Magne e Camusso. Quest'ultimo, che aveva cominciato con un netto ritardo{ rimontava uomini cncsmpmmp SU uomini e, giunto su Magne, lo piantò lì senza complimenti e andò ad affiancarsi a Bergamaschi, l quale avendo accettato da un italiano sulla strada una bottiglia di champagne, si sentì all'improvviso come intontito, e non potè più rispondere all'impeto di Camusso. Buon per lui che neppure R. Maes potè tener dietro al fratello e che Magne continuava a perdere terreno. Intanto Vervaecke, lasciato Lowie, era andato a prendere Amberg e se ne era subito liberato. Verwaecke primo In vetta In cima al colle i passaggi avvennero così: 1. Vervaecke, 2. Lowie a 37", 3. Neuville a 53", 4. Amberg a 1', 5. Dignef a l'S5", 6. Aerts, 7. Danneels a 2', 8 Camusso, 9. Ezquerra a 2'5", 10. Unb'enhauer a 2'38", 11. Maes a B'55", 12. Bergamaschi a 3'; 13. Archambaud, 111. R. Maes, 15. Bernard, 16. Ruozzi a S'15"; 17. Bertoni a 3'20" Magne e 8peicher erano a 4'; Morelli a Ji'30". In discesa forarono Bpeicher, che per giunta fece una paurosa caduta, Ambetg, B. Maes e Ruozzi; cadde Archambaud. Le posizioni andarono così assestandosi. Morelli prese Giacobbe, Lapébie e Magne e tutti e quattro raggiunsero Debenne che poi forò, Bertoni, Ubatz, Gestri. Questi sette furono addosso a Rimoldi{ Ber nord, Ezquerra, nonché Lowie e Camusso, rimasto appiedato. Più avanti si era formato un quartetto con Bergamaschi, Digneff, Unbenhauer e la <t maglia gialla », t quali inseguivano l'avanguardia andatasi così costituendo con Vervaecke, Aerts, Danneels, Neuville, Thierbach. Non rimaneva più che vedere se questi tre gruppi si sarebbero fusi. L'ordine di arrivo vi dirà che gli ultimi 16 chilometri di meno precipitosa discesa quasi unirono i due primi (all'ingresso del velodromo 150 metri ancora li separavano ma ciò era dovuto alla intromissione di automobili al se guito) mentre allontanarono il terzo, con non poco danno per Magne. Comunque la volata fu fatta tra i primi cinque. Alla campana prese la testa Neuville, ma sul rettilineo opposto Aerts, con alla ruota Danneels, lo passò senza difficoltà e con non molto maggior sforzo battè nettamente il compagno. Il bilancio generale si riassume in questo: Romatn Maes rafforza la sua posizione perchè, a parte Pélissier, di cui non poteva avere paura, e il compagno De Caluwé, l'uno più ritardato dell'altro, ha guadagnato 2'13" su Magne e 8'5S" su Speicher, cosicché il guadagno di posto dei due francesi è più illusorio che altro, tanto più che essi perdono, nello stesso tempo, nei confronti di Bergamaschi e di Vervaecke. Gestri passa, come era prevedibile, primo degli individuali, per quanto abbia perduto terreno su Dignef, che sarà per lui un avversario assai più pericoloso di « Charlot ». Tanto lui quanto Bergamaschi guadagnano parecchie posizioni in classifica, e così pure Bertoni e Camusso. Propositi di Di Paco A questi dati aggiungeremo b™vi co'isiderazioni. Maes ha da** "(im l'impressione attenere an IdbtM2dVnIche in salita, dove, intendiamoci non è un asso. Bergamaschi, in confronto a tutti gli altri, non ha sfigurato e credo che prossimamente farà ancora meglio, se si pensa alle sue odierne due leggere ma noiose indisposizioni di stomaco. Camusso ha impressionato più ancora dì Bertoni. E ce n'è ben donde, se fatti i calcoli, si deve dire che egli ha impiegato, a scalare il Ballon d'Alsace, trenta secondi meno di Vervaecke, cioè ha fatto il miglior tempo. Giacobbe, Rimoldi e Gestri si sono difesi con onore. Vignoli è stato vittima di' un persistente, preoccupante dolore alla spalla; Teani non pare nelle migliori condizioni. Ma U rilievo più importante è quello che riguarda Magne. Egli oggi è stato nettamente battuto al limite delle sue possibilità. Non è la prima volta che si ha l'impressione che « Tornii » senta il peso delle prime fatiche e non abbia la regolarità dell'anno scorso. Vedremo in seguito se l'impressione è giusta. Domani faremo due tappe in una. Da Belfort, dove ci dovremo alzare prima del sole, la corsa sarà in linea fino a Ginevra, per 262 chilometri; di qui a cronometro fi- no a Evian, per altri 58. Il risultato della seconda parte avrà non poca influenza sulla classifica attuale, ma ancora maggior signiflcato per quello che peserà sulla classifica definitiva. Non credo che il Col de la Faucillc darà modo agli arrampicatori di imporsi. A Ginevra la vittoria dovrebbe essere affidala alla volata e Di Paco giura che vorrà dire la sua parola. Non basta. Egli fa conto di cogliere il doppietto a Evian. Veni dice che esagera e si accontenterebbe di una. Noti siete anche voi di questo parere? Giuseppe Ambrotini Teani e Morelli, I due nuovi ammessi nella squadra Italiana, si Intrattengono con Bergamaschi, Giacobbe e Vlgnoli. Pont-O'Moussoi»' Nancy f * * Charmes leso t BELFORT22owtnl

Luoghi citati: Epinal, Francia, Ginevra