L'importante riunione in Municipio che ha fissato i criteri unitari della ricostruzione

L'importante riunione in Municipio che ha fissato i criteri unitari della ricostruzione Via Roma al suo compimento definitivo L'importante riunione in Municipio che ha fissato i criteri unitari della ricostruzione Ieri a Palazzo Civico, sotto la presidenza del Podestà ing. Ugo Sartirana, assistito dal vice Podestà ing. C. A. Pensa di San Damiano e dal Capo del Servizio tecnico dei Lavori pubblici ing. Orlandini, si è tenuta una riunione per esaminare gli ultimi aspetti della ricostruzione in- atto del secondo tronco di via Roma. Erano presenti S. E. Marcello Piacentini e gli ingegneri Bonadè Bottino, Chcvalley, Momo, Olivetti, Salvadori In una breve relazione riassuntiva, il Podestà ha precisato gli argomenti in esame e i provvedimenti da adottarsi, quindi i presenti hanno esposto il loro parere che è risultato consono ai criteri seguiti dalla Amministrazione nell'impostazione dei lavori. Dopo esauriente discussione, sono stati adottati i provvedimenti necessari per stabilire: l'impiego dei materiali di rivestimento degli edifici; il carattere unitario delle colonne dei porticati ed il materiale da usarsi ; la definizione architettonica dell'imbocco della nuova arteria verso piazza Carlo Felice ; la definizione degli edifici che dovranno armonicamente contornare le chiese di piazza San Carlo. A conclusione della riunione, il Podestà ha tenuto ad esprimere a S. E. Piacentini ed a tutti i presenti il vivo ringraziamento dell Amministrazione per il contributo efficacissimo portato alla rapida e felice soluzione del complesso e gravoso problema. Le notizie contenute nei suesposto comunicato sono di natura da produrre la più lieta impressione ■nella cittadinanza. Che infatti il secondo tratto di via Roma fosse investito in pieno dall'azione podestarile, avevamo detto ripetutamente, riferendo di volta in volta, negli ultimi mesi, gli atti decisivi che a tale azione si riferivano; di altro, che pur sapevamo, per un doveroso riserbo verso il nostro giovane e attivissimo Podestà, abbiamo taciuto; confessiamo tuttavia che una conclusione così rapida del lavoro e degli sludi impostati, ha sorpreso pure noi. Perchè in sostanza il comunicato minimela puramente e semplicemente che per via Koma siamo giunti all'atto finale: non soltanto si sono definiti o si stanno definendo le ultime questioni relative agli espropri e alle demolizioni, via ormai è conclusa anche la parte tecnica ed urbanistica della ricostruzione. A fine luglio sarà bloccato il lotto da piazza San Carlo a via Arcivescovado e via Cavour; a fine estate lo steccato sbarrerà l'arteria da piazza San Carlo a piazza Carlo Felice: e man mano che le aree risulteranno libere dalle macerie, si potrà passare a dare alla via il suo nuovo volto. Da oggi tutto è pron to. Un siffatto risultato non poteva naturalmente essere conseguito che attraverso un'organizzazione la quale concentrasse quanto era di pertinenza- dell'arteria, ne coordinasse gli svolgimenti ed avviasse con rapidità il lavoro al suo naturale sbocco. Il Podestà Sartirana creò allo scopo in seno al Municipio quello che egli stesso volle chiamare Z'« Ufficio di via Roma », ne affidò il funzionamento all'Ingegnere Capo Orlandini che a sua volta scelse a suoi collaboratori gli ingegneri Brayda e Chiej-Gamacchio, e prepose all'opera il vice Podestà ing. Pensa di San Damiano. Come questi abbia assolto il suo compito ci ha detto lo stesso Podestà, tessendone un elogio cui ha voluto associarsi anche S. E. Piacentini, mentre parole di encomio l'ing. Sartirana pronunciava pure nei riguardi del Capo del servizio tecnico dei Lavori Pubblici. Nella sala principale dell'Ufficio, dove il Podestà ha voluto cortesemente ammetterci dopo la riunione, abbiamo trovato 8. E. Piacentini ancora intento al lavoro. Le pareti della sala, tutto all'intorno, sono ricoperte di quadri riproducenti le piante della città attraverso i secoli, dalla fondazione ai nostri giorni: dunque nes Sasldsspmtfiqcp Simo pensa a compiere sbalzi in avanti senza tenere conto del passato. Quest'idea che ci attraversa la mente, trova conferma immediata in alcuni modelli di legno disposti sopra un mobile e rappresentanti l'imbocco della via da piazza Carlo Felice. I modelli sono molti: è che le risoluzioni studiate furono altresì parecchie. Alla fine gli architetti si arrestarono a quella di cui prospettiamo lo scorcio in uno dei nostri clichés. La piazza Carlo Felice sarà rispettata con la sua struttura attuale: due alte testate, arretrate di poco, segneranno il punto di divisione della piazza dall'inizio della via. Tanto l'unaì quanto l'altra serberanno in tal modo le loro caratteristiche, senza che avvenga alcuna brusca soluzione di continuità. D'altra parte le due testate a colonne annunceranno ai venienti dalla stazione ferroviaria il trapasso dello stile da un secolo all'altro. Sul tavolo della sala vediamo una colonnetta in marmo verde e molti campioni di lastre pure in marmo. La prima è il modello delle colonne che saranno adottate per i portici: tutte eguali. E i portici, anche esteriormente, saranno privi di archi. Le colonne abbinate, collocate ad una distali sa di metri 4,70 circa da ogni gruppo e di metri 2,50 da una abbinata all'altra, sosterranno una architrave corrente lungo l'intero isolato. La luce penetrerà così a fasci sotto i portici, alleggerendo gli ammezzati. Ma un effetto più sorprendente sarà ricavato dal fatto che le pareti verranno rivestite di cristallo. I portici ne riscintilleranno sotto il sole e sotto le lampade elettriche. Sarà un'innovazione che imprimerà all'arteria un suo segno originale inconfondibile. Come si sa la larghezza idei portici è stata aumentata di quaranta centimetri, e di metri 8,50 sarà la loro altezza. Le facciate dei palazzi saranno totalmente rivestite di marmo o di granito. L'esame di questi materiali, tutti di provenienza dalle cave del Piemonte, ha richiesto non poco tempo; ma la varietà dei campioni presentati ha d'altronde consentito di giungere ad una scelta che ridonderà a tutto vantaggio della arteria. Gli edifici, di sette piani fuori terra, di cui due arretrati a gradoni, quali si presentano dai disegni sono indubbiamente pieni di movimento e del più vivo interesse. Nelle vie secondarie i negozi avranno vetrine unite, con le colonne mascherate da pensiline. Il secondo dei nostri clichés riproduce un tratto di via Venti Settembre con lo slargo davanti alla Cassa di Risparmio. Le due chiese di piazza San Carlo saranno isolate da altri slarghi laterali, Aggiungiamo che il Cinematografo «Ghersi», contrariamente a quanto prima era stato deciso, non sarà più ricostruito. Il Comune ha acquistato ier l'altro il ritrovo dalla Pittaluga insieme con tutto il fabbricato, che sarà demolito per lasciare l'area ad un edificio adibito a negozi e alloggi. Di cinematografi nella via rinnovata rimarrà soltanto il « Vittoria », il cui arretramento lo salverà dagli attacchi delle squadre demolitrici. Un giudizio riassuntivo Y Quanto abbiamo potuto vedere nella sala anzidetta e udire dal Podestà, ci ha dato la sensazione che il secondo tratto della arteria uscirà dal rinnovamento con tali caratteristiche da farne veramente uno dei punti di attrazione più notevoli non solo per Torino, ma per l'Italia e forse per l'Europa. f. o. ulccsbsMemgmdcpmetcmablfolAvrras ASPETTO ARCHITETTONICO DELL'IMBOCCO DA PIAZZA CARLO FELICE H 1 i\ 4|g IL TRATTO DI VIA XX SETTEMBRE DAVANTI ALLA CASSA DI RISPARMIO

Luoghi citati: Europa, Italia, Momo, Piemonte, Torino