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Vanità e tempi difficili Vanità e tempi difficili Alberto de" Stefani, economista acuto e scrittore suggestivo, tratta in una serie di articoli, un tema svolto e documentato per molti mesi da La Stampa: necessità di vietare le importazioni inutili. Malgrado il controllo del commercio estero, si continua ad importare manufatti, semilavorati e materie prime non indispensabili alla Nazione. La quantità di divise disponibili per gli acquisti all'estero è limitata e forte vitali per l'economia del Paese sono osta- „_ ? »r„,7.. j.- colate nella loro attività. Nella di stribuzione delle valute sarebbe opportuno escludere, non solo contingentare come avviene attualmente, gli importatori di merce superflua. Comperare all'estero prodotti voluttuari è un indice di ricchezza, ma è un lusso che va riservato ai | popoli ricchi; comperare all'estero 'prodotti voluttuari rende forse la .vita esteriormente più bella, ma è 'una vanità inopportuna nei tempi [difficili in cui viviamo. | Il tema conduce ad un altro sog| getto di non minore importanza: [necessità di ridurre i tipi dei prodotti. Diminuire la varietà dei modelli significa minor spreco di materie prime, riduzione dei costi diproduzione e delle spese di vendita. L'idea non è mai stata simpatica agli italiani, popolo di fantasia, eppure, quasi inavvertitamente, sono avvenuti in questo campo grandi progressi. I ragazzi delle \scuole italiane sono i più eleganti , c ,u . d'Europa, eppure hanno un'unica divisa. Gli Istituti del Regime, lo sviluppo dello sport, il più alto tono di vita delle masse hanno contribuito alla standardizzazione dei iti tale • Prodotti. Altri Progressi senso sono inevitabili e non solo Per 1abbigliamento, ma per tutu |»" °^etti di lar°° s medio con sumo- 1 Nell'ultimo articolo di de' Ste j fani rileviamo una frase di perfet to stile fascista: « del prevalere della varietà interna dello spirito j sulla varietà di certi gusti for j mali ». j II formalismo infatti è in antifesi co» lo spirito della Rivolti,'.ione,