Gli umori di Parigi contrari alle tesi britanniche

Gli umori di Parigi contrari alle tesi britanniche E T I O IP i .A. Gli umori di Parigi contrari alle tesi britanniche Parigi, 3 notte. vIn questi ambienti non si accor- dda il menomo credito alla voce scventilata da taluni fogli lendine- gSi, secondo cui il Governo britan- sonico mediterebbe di sollevare a nGinevra il problema dell'applica-1 azione all'Italia di un sistema di .hsanzioni economiche per indurla tra rinunziare a servirsi, della for- cza per liquidare la sua vertenza! con l'Abissinia. Un prowedimen- ; cUn passo inglese? to del genere non potrebbe venire gadottato se non qualora tutti i §membri della Lega lo approvas- ssero. Ora sembra sin qui doversi itescludere che la Francia voelia eTt are in tale -MJSHdeT^H^entrare in tale ordine di idee. pscA Parigi si prevede imminente aun passo britannico per ottenere nche il Quai d'Orsay prenda posi- cziòne nel conflitto abissino, e na- aturalmente in favore della tesi ! britannica insignita per la circo-!. stanza nel titolo di tesi società- Lria. Ma - manifestata da queste sfere ufficiose per l'affare del corridoio di Zeila, si mantiene abbastanza viva, e giustifi-...ca l'impressione che la risposta!»,francese non sarà quale l'Inghil- tterra si augura. ; cGli informatori diplomatici pre- wtendono che Londra, la cui attendzione pare ormai tutta concentra- ta sul problema abissino, avrebbe gimprovvisamente deciso di fare calla Francia le più larghe conce3-ìUsioni in materia di accordi conti-! cnentali, pur di ottenere il suo àp- Cpoggio nell'Africa Orientale. E':Pfuori dubbio che, se sir Samuele rHoare avesse ancora le mani ab- Lbastanza libere per riprendere a vfondo e in buona fede la politica ;mdi Stresa, le reazioni di Parigi po-i trebbero risultare pericolose per lai causa italiana in Etiopia La mi- stica dell amicizia franco-inglese, conta ancora m Francia troppi ifedeli; 1 amicizia franco-italiana c|nancora troppo recente e impreci- ; lsa perchè la dolorosa necessità di. sscegliere fra l'una o l'altra non ; eabbia a lasciar campo a certe alee, Ma è il Ministro degli Esteri inglese davvero ancora in grado di assumere un orientamento cosi deciso? E essendolo, ne ha 2gli davvero l'intenzione? Qui, non lo si crede affatto. E' di ieri, come ricorderete, la notizia che i negoziati anglo-germanici sul Patto aereo sarebbero già virtualmente approvati. La voce non è stata confermata ma non è stata neppure smentita. E l'ufficioso Perir Parisien si ritiene autorizzato a osservare che, andando innanzi di questo passo, non vi sarebbe nulla di strano se una di queste mat- fCiCpd ndmlpH , , dtuie la Francia si trovasse in co- jspetto di un nuovo trattato anglo- atedesco al quale sarebbe costretta ad aderire voglia o non voglia. I EDeviazioni del fair play |djbL'affare di Zeila è d'altronde [ una nuova prova che il Gabinetto i mBaldwin ha un concetto assai in- ! certo del fair play. Se il capitano ìEden ha potuto, giorni sono, dopo | avere brindato alla inalterabile amicizia franco-britannica, intrat-1 tenersi con Lavai del problema, abissino, senza fargli parola del | suo progetto di proporre a Roma ! la» cessione di un porto al Negus in violazione dell'accordo del m^come fidarsi d'ora innanzi delle ; promesse che i negoziatori inglesi i potrebbero venire a mormorare, a j porte chiuse, nell'orecchio del oa-1 po del Quai d'Orsay? La prospe1:- tiva di nuove pressioni londinesi affinchè Parigi sposi la causa de-1 gli interessi britannici in Etiopia, ; è considerata dunque qui senza ' entusiasmo di sorta. Senza entu-1 siasmo, si considera ben inteso, ì anche la prospettiva di una azio-ir.e Italiana in Africa Orientale, al- la quale, del resto forse soltanto | adesso si incommeia a credere; e;non c'è bisogno di molta malizia | per supporre che, senza il fattac-jciò del 18 giugno, gli inglesi non avrebbero durato molta fatica a trascinare Parigi sul terreno di una azione societaria, come ve la trascinarono nel maggio scorso. Ma nelle condizioni attuali, ossia di fronte a una Inghilterra sulla quale non è più lecito fare affi damento, qua* interesse avrebbe 1 la Francia a inimicarsi l'Italia con interventi inopportuni ? H solo 1quesito sta nel- vedere sin dove ari- !drà questa resistenza francese. Si spingerà essa fino ad appoggiare]in pratica la tesi italiana? o si li-jmiterà a lasciare all'Inghilterra la responsabilità di prendere le ini- ziative che vuole? Nella seconda ipotesi sarebbe in verità troppo!poco. fi p '•

Persone citate: Negus