Prediche alla Francia dalla stampa tedesca

Prediche alla Francia dalla stampa tedesca Prediche alla Francia dalla stampa tedesca stsaCcsiadalla stampa tedesca Berlino, 1 mattino. Dopo l'accordo navale di Londra, che anche ieri Baldwin ritornava a definire una prima tappa verso una vera conciliazione europea, il grande sforzo della stampa tedesca è ora quello di mirare £alla seconda tappa, che eia tran- Rcia. Battere il ferro mentre e cai- cdo sembra essere la divisa ci, que- ssta campagna: non lasciarlo rat- Rfreddare. Oggi e la Frankfiirtei Zmung che spezza una grossisti- *ma lancia di due colonne pei que- i «'opera di persuasione al fine di mdisincagliare Parigi del e ultime battute secche, versailliste, a por- |0to fondo e riparato della futura \ conciliazione europea. * pnoa fatta ca»o ha ul7a?U *c.intitolata appunto: ! francese >■ nota in! mtrattati conclusi1 scon il bolscevismo sono anzitutto pih tale contrasto con gli stessi :d« La tappa principio come Son Wmica della « sicurezza ». Ma ora; Gche il passo è ormai fatto il gior-;vrale esorta la Francia almeno a fare un bilancio dei risultati raggiunti: si dovrebbe sperare che la carFrancia abbia almeno raggiunto cquel massimo di sicurezza teorica Tche si poteva raggiungere per inmezzo delle alleanze, in confronto qcon i risultati che avrebbe invece | laTjotuto raggiungere e che potreb-11be raggiungere a mezzo del gene- ilre di accordo proposto dalla Ger-1 lamania. Ma cosi non e. « Il vero è però — dice il gior- ! anale che questa assenta ricer- jlica della sicurezza, in sostanza non ; mera quella che la i'vanda cercava mcol suo sistema di alleanze. Quel-, gIo che la Fraudo cercava altro non era e non è se non il manteni- bmento dèlio"st(ìti7qito. versaillista; I s•tutto a proprio vantaggio. T■. « Ma qui sta il grosso sbaglio — | osserva il giornale. — La Francia j Wfarebbe bene a riflettere che or-emai la posizione di forza con fu- ;dinvulnerabile ed è ormai incan-j Kcellabile. Ed è proprio da questa:ilconstatazione che' l'Inghilterra or iora. pur dopo tante esitazioni e ! vtanti temporeggiamenti, ha tratto dle conseguenze mestandosi al pat- to navale. Per arrivale an aiuu tanto la Francia dovrebbe pero ri- pnunciare all'egemonia ed alla tu- Stela sulle altre, rinunciare, cioè, a I pquell'ideale francese che si è som- j tpre avuto cura di velare sottoi il i ,velo della sicurezza e che da Vei- sailles in qua è stata la legge sot-i&to cui si è svolto lo sviluppo delle I pcose in Europa, sia quando la ; hFrancia ha imbavagliato la Ger- c4mania, sia quando ha tessuto misteriose file e le ha gettate al di la di Berlino. La Francia dovrà ora Sria quale è SMnoS | SBmtpsttd2rpurtroppo rivolta non già verso un'intesa con la Germania ma ad altri fini ». ' Diffidenze e dubbi Il giornale a questo punto passa a disperdere le diffidenze e i dubbi francesi, che la Germania intenda passare da un gruppo di revisione ad un altro in una caccia incessante verso la revisione completa, la quale, chissà dove finirebbe. «Hitler — obbietta il giornale — ha. però già nettamente dichiarato, nel suo ultimo discorso, che le -parti non discriminanti del trattato'di Versailles, nonché il Patto di Locamo dovranno rimanere Naturalmente — aggiunge però il ì giornale — il diritto alla revisio ne in se stessa è una cosa alla quale la Germania non può rinunciare ». . Più interessante, seppure meno felice, è l'ultima parte dell'articolo nella quale il giornale ricorda in fine alla Francia i rischi che le possono risultare e le sono finora risultati dalla politica orientale e.sud orientale europea. « Già fino da ora — osserva — sarebbe difficile valutare come l'impiego di tanto denaro, di tanta energia e di tanto talento francesi, nella regione danubiana, abbiano procurato ai francesi più preoccupazioni che utili. Certo, questo bilancio di compiti e di rischi da assumere, è una cosa che riguarda soltanto la Francia ». A questo punto il giornale dom?"Ja a bruciapelo alla Francia se essa « manterrebbe veramente, per' propria iniziativa, per sua stessa necessità vitale questo pomo di discordia fra la Francia e la" Germania, qualora non vi fossero, si dice, certi riguardi per taluni amici che apertamente si reputano infinitamente più utili.che una intesa da concludere con la Germania ». Può darsi anche, osserva poi il giornale, che i francesi ritengano più importante la conciliazione fra l'Italia e la Jugoslavia che quella fra la Francia e la Germania. Sono cose che, in ogni modo, spettano al popolo francese stesso, per deciderle per conto suo * Ma la risposta a tutte queste ! cose — osserva concludendo il fioritale — la quale poteva un empo essere più facile per i francesi fino a che cioè essi potevano credere alla possibilità di una permanente soppressione della parità della Germania, va oggi considerata sotto una diversa luce ». G. P.

Persone citate: Baldwin, Hitler, Stela