Juventus - Hungaria 3-1 (0-0)

Juventus - Hungaria 3-1 (0-0) Juventus - Hungaria 3-1 (0-0) I campioni controllano con sicurezza il giuoco dei magiari e, pur privi di Bertolini, infortunato, passano nella ripresa in virtù della loro miglior tecnica FERRARI - GABETTO - DIENA MULLER (rigore). JUVENTUS: Valinasso; Rosetta, Foni; Varglien I, Monti, Bertolini; Diena, Borei, Gabetto, Ferrari, Cesarmi. HUNGARIA: Ujvari; Mande, Kis; Egri, Lebes, Dudas; Sas, Muller, Cseh. Turaj, Titkos. ARBITRO: Beranek (Austria). Budapest, 1 mattino. / campioni d'Italia hanno ottenuto ieri sul difficile campo budapestino una vittoria che è preziosissima per due ragioni. Anzitutto con due punti di vantaggio essi possono essere quasi certi dì superare il secondo turno; in secondo luogo essi hanno dato una ben convincente risposta a quei facili critici ungheresi che dopo la sconfitta veramente grave della Roma, avevano creduto di poter affermare che il calcio italiano è in netto declino mentre in netta ripresa è quello ungherese. Non solo, ma dopo la vittoria dell'Hungaria sùll'Admira la stampa ungherese aveva pronosticato una facile vittoria dei bianco-celesti sulla squadra campione d'Italia. La ferita di Bertolini Ebbene, la Juventus ha dato, con la magnifica vittoria di ieri, una chiara conferma — se pure ce n'era bisogno — che il calcio italiano è tutt'altro che in declino ed ha offerto al pubblico ungherese e ai critici una lezione di tecnica e di tattica calcistica che speriamo servirà a placare l'ottimismo troppo spinto dei tifosi magiari. La vittoria della Juventus va messa tanto più in rilievo in quanto la squadra è stata privata in tin momento critico di uno dei suoi migliori elementi. E' questi Bertolini che alla fine del primo tempo veniva colpito duramente alla gola da un pugno della mezz'ala destra ungherese. Bertolini cade: va a terra svenuto e doveva rientrare agli spogliatoi. Il medico constatava un trauma; ma Bertolini — pur essendo stato costretto a rimanere negli spogliatoi per tutta la durata del secondo tempo — poteva presentarsi alla fine dell'incontro in campo per allinearsi per il saluto con la squadra vincitrice. Dicevamo dunque che l'assenza di Bertolini si era verificata in un momento assai critico. Infatti la Juventus aveva seguito la solita tattica temporeggiatrice nel primo tempo, chiusosi senza goals, per affrettarsi poi a spingere a fondo nella ripresa. Ma come avrebbe potuto farlo priva di Bertolini? E' venuto il primo goal di Ferrari a risolvere la situazione. Infatti la Hungaria per rimontare lo svantaggio avanzava la linea dei mediani e spingeva fino a metà campo i due terzini. Di questo errore tattico approfittava la Juventus per lanciare i suoi uomini all'attacco. Così, mentre gli avanti e i mediani ungheresi aspettavano il pallone nell'area italiana, i loro terzini erano battuti in velocità dagli avanti juventini che segna vano due goals e altri ancora ve avrebbero marcati se l'Hungaria, capito che le cose si mettevano male, non avesse provveduto a retrocedere prontamente i mediani, dando così modo alla Juventus di insistere ancora all'attacco. Il giuoco del campioni Doveva poi venire al SO' il calcio di rigore ai danni dei campioni d'Italia perchè i bianco neri retrocedessero in difesa del risultato. La Juventus non ha vinto soltanto tatticamente questa battaglia. L'ha vinta anche grazie alla superiorità tecnica dei propri uomini. La squadra si è presentata in campo in perfetta efficienza fisica. Ogni giuocatore ha superato in velocità il suo diretto avversario; nell'arresto del pallone i bianco-neri hanno dimostrato maggiore esperienza degli ungheresi; i passaggi erano eseguiti con maggior precisione e i nervi, infine, hanno reso ai torinesi ben maggiori servigi che non agli uomini dell'Hungaria. Valinasso ha disputato un grande incontro. Ha dovuto intervenire parecchie volte per sbrogliare situazioni critiche createsi davanti alla sua porta. Ha parato tiri fortissimi e pericolosi degli avanti ungheresi con grande sicurezza, confermandosi portiere di classe. Rosetta e Foni non hanno avuto un attimo di tentennamento. Rosetta ha messo in luce tutte le sue indiscutibili virtù: interventi sicuri, gioco di posizione insuperabile. Foni lo ha assecondato con meraviglioso intuito e non ha avuto un momento di debolezza. Ha atterrato con una spinta forse un po' troppo rude Cseh; ma l'arbitro ha voluto essere eccessivamente severo punendo il fallo con la massima punizione. La linea mediana ha avuto qualche momento di incertezza nel primo tempo, dovuto forse al sole che batteva forte agli occhi dei giuocatori juventini, ma nel complesso si è comportata benissimo ed ha avuto in Monti l'elemento prezioso che centuplica i propri sforzi quando la partita richiede la massima energia.. Peccato che il centro mediano si sia lasciato trascinare a una scorrettezza allorché ha visto a terra il suo compagno Bertolini. Varglien è stato tenace ed accorto pur avendo di fronte 'ala sinistra che è stato il miglior uomo in campo magiaro. Bertolini è stato un prezioso elemento fino alla sua uscita, stroncando a metà campo le pericolose discese magiare. La prima linea ha svolto una se* rie di bellissime azioni che hanno sempre tagliato fuori i mediani avversari. Borei era marcatissimo e ciò ha permesso a Gabetto e a Diena di muoversi più liberamente. Cesarmi come ala ha entusiasmato il pur severo pubblico ungherese per le sue azioni vertiginose e quale meaiano ha saputo tenere in scacco gli attaccanti bianco-celesti. Ferrari è stato il validissimo collaboratore dell'attacco e della difesa. Ha risolto con la sua calma abituale una situazione complicata davanti alla porta ungherese dando alla, squadra il primo punto. Egli ha poi impegnato altre volte la difesa ungherese pur senza essere assistito dalla fortuna. L'arbitro pur avendo giudicato con eccessiva severità il fallo di Foni è stato ottimo. Però ha interrotto qualche volta per falli degli ungheresi delle azioni che i torinesi avevano già risolto a loro favore. L'Hungaria, che ha pur combattuto una coraggiosa partita, impegnando la Juventus a fondo si reca ora a Torino con uno svantaggio di due punti che non le sarà facile rimontare. Ma è comunque certo che a Torino si assisterà a una partita assai combattuta perchè l'Hungaria non lascierà nulla di intentato onde superare lo svantaggio. Il primo tempo ■ Alle ore 1S, davanti a 16 mila persone, si inizia l'incontro. La Juventus, che perde il campo, giuoca il primo tempo contro sole. La Hungaria parte a fondo e impegna subito con un tiro dell'ala destra Valinasso, il quale, però, blocca in tuffo e rinvia. Al 3' la Juventus si snoda all'attacco che è condotto da Cesarini e concluso da Gabetto che manda il pallone a lato. Gli ungheresi insistono nuovamente nella loro offensiva, così che la difesa bianco-nera deve intervenire prontamente per sbrogliare alcune situazioni critiche createsi davanti alla porta di Valinasso. All'8' Diena inscena una fuga che la difesa ungherese riesce a sventare arrestando fallosamente l'ala destra bianco-nera. L'arbitro però non rileva il fallo. La Juventus ha modo di svolgere alcuni attacchi in perfetto stile che creano difficili situazioni alla difesa ungherese. I magiari, non sempre correttamente, stroncano le ■discese juventine. Turaj commette due falli ai danni di Borei. Al 16' una bellissima discesa a triangolo della Juventus si conclude con un tiro di Cesarini che colpisce la traversa della porta ungherese. L'Hungaria ora si scuote e riesce a spostare il giuoco nella metà campo juventina; Rosetta e Foni, aiutati dalla mediana, sono sempre pronti a risolvere qualsiasi si¬ tuazione. Al 59° minuto Cseh riesce a eludere la sorveglianza di Rosetta; Valinasso esce tempestivamente e sventa la minaccia. Al lfO' e al 41' la Juventus con- tiri di Borei e Ferrari impegna seriamente il portiere ungherese. Poco prima della fine del primo tempo Bertolini, che voleva fermare una discesa della mezz'ala destra ungherese è colpito da questi con un pugno alla gola e cade a terra. Egli è sollevato dai compagni e viene trasportato fuori del campo. Il calcio di punizione concesso contro l'Hungaria non ha esito. I goals della ripresa Nella ripresa i bianco neri si ripresentano in campo senza Bertolini. Cesarini è retrocesso al posto dell'assente. Al 5' si ha l'azione che porta la Juventus in vantaggio. Su un calcio d'angolo Ujvari para, ma la sua respinta è debole; il pallone è ripreso da Ferrari che in mischia riesce a infilare la por ta ungherese. L'Hungaria reagisce immediata mente e sposta in avanti tutta la linea mediana. Questo errore tat ttco viene abilmente sfruttato dal Ja Juventus che lancia con lun ghi traversoni a parabola gli at taccanti, che hanno così modo di superare abbastanza facilmente la difesa costituita ormai soltanto dai due terzini e dal portiere. Al 20.O minuto Gabetto, a conclusione di una azione Diena-Borel, supera con astuzia prima Dudas e poi anche l'altro terzino Mandi e con un tiro fortissimo colloca il paHone nell'angolo destro malgrado il disperato tentativo di parata in tuffo del portiere. Dopo due minuti la Juventus segna nuovamente con Diena il terzo goal. Borei con un'azione personale giunge in area di rigore ma, caricato due volte, sposta il | pallone verso destra. Diena se ne j impossessa e con un tiro raso terj la infila l'angolo destro imparai burnente. I La Juventus permane sempre I all'attacco, ma al SO' l'ala sinistra ungherese riesce a portare la pai la nell'area di rigore italiana, su perando Varglien e passando in profondità a Cseh, che può superare Rosetta. Foni interviene veloce dalla sinistra e alquanto violentemente manda a terra l'ungherese. L'arbitro concede il rigore che viene tramutato da Muller. La Juventus si chiude allora in difesa lasciando tre uomini soZi all'attacco. L'Hungaria è tutta protesa all'attacco ma non riesce a passare attraverso la difesa juventino, mentre gli attaccanti bianco-neri hanno qualche volta l'occasione di mettere in serio pericolo la porta ungherese. Poi la fine, mentre il pubblico sfolla deluso. Fredy Werner TdvcgtnsevpnpmasSl

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