Il «Centro italiano di studi americani»

Il «Centro italiano di studi americani» Il «Centro italiano di studi americani» e o i , i e i o o o di studi amerIl comunicato ufficiale dell'Ufficio Stampa di S. E. il Capo del Governo, diramato giorni or sono circa l'opera del Comitato Promotore del « Centro Italiano di Studi Americani », esprimeva, come è noto, l'altissimo « compiacimento del Duce per l'iniziativa degli studiosi torinesi che avrà fecondi risultati nei rapporti dell'Italia col mondo americano». Invero, per merito esclusivo del Capo, che subito ne riconobbe la grandissima importanza politica, culturale e scientifica, 6 stato fondato a Torino, provvisoriamente, per portarsi quanto prima a Roma, il « Centro Italiano di Studi Americani », destinato a studiare scientificamente le Americhe e i suoi abitanti, dai tempi più antichi ai nostri giorni, come altri Istituti del genere, sorti già da lungo tempo, a Parigi, a Bruxelles, a Berlino, a WuzDurg, a Londra, a Vienna, a Porto, a Siviglia e nelle due Americhe. . Il Capo del Governo, che intuì perfettamente che l'Italia non poteva nè doveva rimanersene da parte, hà assicurato, prima, e mantenuto poscia, con illuminata generosità, il Suo potente appoggio e prezioso aiuto. In tal modo furono spianate le difficoltà d'ordine morale ed economico che fatalmente avrebbero potuto intralciare e ritardare il lavoro del Comitato provvisorio, formato di seri cultori di fede, d'ingegno e di dottrina sicura. Il C.I.S.A. si propone, dunque, di divulgare le conoscenze americanistiche del nostro Paese, per mezzo del Nazionale, con la pubblicazione di una collana di opere originali o tradotte, con conferenze e lezioni di specialisti di fama indiscussa, incoraggiando ed aiutando quanti vogliono e possono dedicarsi a tali studi. Ci si pone pertanto dinanzi un programma grandioso, magnifico, degno, in verità, degli Italiani nuovi, forgiati all'Epoca presente, e che dovrà redimere la Scienza italiana di decenni e decenni di silenzio, d'inattività, d'incomprensione in questo campo, tanto utile, e necessario alla Scienza universale. Questo programma noi promettiamo di svolgere con fede, con coscienza, con elevazione di spirito, con disinteresse e, quand'occorra, anche con sacrificio, che non ci riuscirà penoso, pensando di servire la Patria con queste ricerche, con questi studi da cui incomprensibilmente ci escludemmo da noi stessi, mentre altri già di lungo tratto ci precedevano. Fissata cosi l'attività generale del C.I.S.A., che possiede, forse, la migliore Biblioteca Americana specializzata d'Europa (oltre tredicimila volumi) e la più ricca Iconografia — come concordemente hanno riconosciuto di recente insigni americanisti di fama mondiale — veniamo alla più urgente parte del nostro programma. Noi abbiamo — mediante l'appoggio del Duce — l'autorità e i mezzi perchè il C.I.S.A. possa vivere e fiorire autonomo e proficuo e sia degnamente rappresentato al prossimo Congresso Internazionale degli Americanisti di quest'anno. Non solo; ma, in occasione del Congresso Americanisti di Messico, nel 1936, esso invierà una missione di quattro scienziati nell'America Centrale — dove» non suona ancora il nome di studiosi italiani — che avrà a compiere importanti e serie ricerche originali nel campo etnografico, antropologico, archeologico, naturalistico e linguistico. Tale la missione scientifica e sociale — tracciata dal prof. Caligari e dagli altri componenti 11 Comitato Promotore — la quale ci proponiamo di svolgere nel C.I.S.A., che, sorto sotto i migliori auspica prima di tutto con la spontanea approvazione del Capo, e l'adesione di numerosi studiosi, diplomatici, persone colte d'Italia e dell'estero, si propone, nel nome del Fascismo, di conquistare alla Patria di Colombo, di Vcspucci, di Verrazzano, del Caboto, del Boterini, del Raimondi, il posto che assolutamente le spetta e cui ha diritto. P. G. BMSITTCO«t«fcrl«LccOPcnMcltcrgLc—vv

Persone citate: Caligari, Duce, Raimondi