Il Monte dei Cappuccini

Il Monte dei Cappuccini Villeggiature economiche Il Monte dei Cappuccini Non vi è buon torinese che, bimbo, non abbia chiesto ed ottenuto un giorno, come premio, una gita in funivia al Monte dei Cappuccini; il bimbo divenuto uomo ricorderà con dolcezza la prima gita al Monte., ma nella maggioranza dei casi non ci ritornerà. Passando in corso Moncalieri o sul lungo Po un'occhiata alla chiesetta ed alla filovia che solca come una scriminatura il bosco che circonda il colle ma sul Monte il buon torinese ci torna raramente. E sbaglia. Passate le ore meridiane della maggior calura verso il tramonto dall'altura si godono le brezze che a folate giungono dai monti a sollevare con un alito di vento la città tramortita dall'implacabile sole. La funivia, così piccola, quasi un giocattolo in cui gli noniini curvano la testa per penetrare nel minuscolo carrozzino, così vecchio stile con i suoi casotti in legno ed il suo rumore da mulino cigolante, con settanta centesimi trasporta in cima e riporta senza obblighi dì orari, a piacimento, come una carrozza padronale. In cima poi, contemplato il panorama della città adagiata in fianco al fiume lento scorrente, si può sostare nella piccola chiesa in cui tutto è semplicità ingenua mista ad un certo senso di serenità paesana; nella facciata le bombe fissate nell'intonaco ricordano il tempo lontano dell'assedio di Torino, 1106, data a cui molti ricordi torinesi si riconnettono. La « Vedetta Alpina », con il suo grandioso telescopio, e le attrattive del Musco della Montagna, invitano ad entrare nella fresca ombra della casetta; un tempo sulla torretta era prigioniera un'aquila; ora invece a volte si vedono le coppie sostare 'dimentiche del tempo e dell'ora, sperse non si sa se nell'ammirazione della cerchia alpina o nelle profondità degli sguardi innamorali. La parola « clausura » vieta il passo ai molti che sostano, dinanzi al cancello del convento; una campana a volte risuona dei rintocchi che ì bimbi fanno battere per gioco; il frate guardiano accorre e distribuisce, con una paternale, delle sacre immagini ai monelli. Monte dei Cappuccini: una cosa nostra, che bisogna esser torinesi per godere appieno; una villeggiatura a buon mercato per quanti abbiano il gusto della semplicità non disgiunta dalla bellezza. al. vi.

Persone citate: Cappuccini

Luoghi citati: Torino