Cronache del teatro e della radio

Cronache del teatro e della radio Cronache del teatro e della radio Tutti i teatri d'Italia rin novati -- Mutui a lunghissima scadenza e a tasso minimo -- La imminente pubblicazione dell'elenco delle nuove Compagnie All'Ispettorato del Teatro continua l'esame delle nuove formasioni drammatiche che hanno chiesto il nulla osta per l'anno co mico 1935-3R. Oggi stesso, sabatoo nei primi giorni della prossimasettimana, il primo elenco saràpronto e reso noto al pubblico;non è quindi il caso di aver impa-zienze o di abbandonarsi al solitogiuoco degli indovinelli che la Fe- eftNvmderazione dello spettacolo ha dovuto recentemente smentire e condannare con un comunicato ufficiale. Nell'attesa di soddisfare questa legittima curiosità, parliamo d'altro. Tra i problemi essenziali e urgenti della nostra scena di prosa c'è quello delle sale e dell'attrezzatura tecnica dei palcoscenici. 1 nostri teatri sono vecchi. Quando si dice vecchi non si deve intendere il solito luogo comune del facile dispregio che coinvolge le cose e lo spirito del secolo scorso, che, se mai, questo è argomento di ben altra e più seria importanza, che non può essere limitato o addirit-, _, ' . . .„ _ .,„„ „„,„ i Stura appiccicato a una sola atti- rvita dello spinto; deve intendersi ! ninvece nel senso che non sono più irispondenti ai costumi, alle abi- ltudini, alle necessità dell'uomo m6Fl6mflVddmoderno. Non si può in coscienza \ "pretenderò che una signora di oggi, avvezza a tutti i conforti che la vita moderna ha saputo donare, una signora abituata alla casa linda e fresca, al termosifone e all'acqua corrente, a tutte insomma le belle comodità che allietano oggi fin le case più popolari, non si può pretendere, dicevamo, che una signora indossi il suo più beil'abito per andare a chiudersi per tre ore in quelle celle sbilenche, graveolenti di sentina, e spesso popolate da una fauna di insetti che potremmo chiamare teatrali, tanto sono popolari in certi ambienti, che sono i palchi di molti dei nostri teatri dell'SOO. Scendiamo in platea: poltrone o sedie affiancate e fitte per accumulare posti, impossibilità di passare tra l'ima fila e l'altra senza scomodare tutti coloro che sono seduti, correnti d'aria d'inverno, caldo insopportabile d'estate; andiamo nelle gallerie: il solito... profumo nauseante, gente a ridosso, aria grossa e rinserrata. E' concepibile tutto questo ai nostri giorni? Assolutamente, no. Noi siamo fermamente convinti che una delle ragioni principali dell'allontanamento del pubblico dai teatri consista proprio nello stato attuale della \ maggioranza dei teatri stessi. Non'\sono, codesti, luoqhi adatti a pie- \parare e ad accompagnare lo spi-!rito e la fantasia nella loro ansia di evasione; non ambienti adatti e sono, codesti, confacenti al¬ l'espressione e alla dell'opera d'arte. Se dalla sala ci portiamo sul palcoscenico, le constatazioni non sono meno edificanti. Ci saranno in Italia quattro o cinque palcoscenici attrezzati modernamente; gli altri sono privi di tutto: non c'è possibilità di far giuocare le luci; il più elementare degli effetti scenici è rovinato dalla mancanza del mezzo idoneo; non si va insomma più in là delle tre o quattro bilance, e della fila di lampadine del proscenio. Troppo poco in un'epoca in cui la regìa scenica realizzazione \ /!« persino esagerato imponendo le sue audaci soperchierie all'opera d'arte, servendosene i>ivecc di servirla. Il problema del rinnovamento dei nostri teatri è quindi urgente, ed è problema grosso, che y teatri che si trovano in questedep/orei.-ott condizioni superano la cinquantina, e le spese per adat- farti alle esigente moderne non devono essere indifferenti. —Adut tarli? —ci par di sentir cftie-ci par dere — non sarebbe meglio co-struirne di nuovi capaci di quattro, cinquemila posti e più? — Per far che? Il teatro di masse.o per le masse? Ci par che talvolta si confonda persino il contenente col contenuto: ad ogni modo il teatro per le masse è un proble- se problema è, di ben altra iiatura: si riferisce anzitutto al campo dello spirito, è, cioè, un problema sociale e morale che debbono risolvere gli autori. Si tratta (ini di risolvere un grosso problema contingente ed essenziale: rinnovare e dotare i nostri teatri di tutte quelle comodità e quei conforti che la vita moderna esige, perchè sono ormai indispensabili r consuetudinari ; dare ai palcoscenici quella attrezzatura tecnica meglio rispondente alle esigenze della scenografia: L'Ispettorato si è posto il problema, e, se non siamo male informati, è alla vigilia di risolverlo nella maniera più concreta ed efficace. Sotto l'impulso giovane e generoso di S. E. Galeazzo Ciano, l'Ispettorato si afferma e si rivela organismo potente ed essenziale della vita artistica della Nazione. I problemi affidati atto studio del comm. De Pirro, e degli uffici dipendenti, non si infrangono contro barrare artificiose o ottuse incomprensioni, le superano, se.mai agilmente e intelligentemente, e le soluzioni si rafforzano e si con cretano nel tempo necessario per l'esame più attento e severo di tut ti gli elementi necessari. Così anche questo problema è alla vigilia della soluzione. Tra breve tutti teatri d'Italia che hanno necessità di rinnovarsi, saranno messi in condizione di poterlo, fare. Ad iniziativa dell'Ispettorato sarà aperto ai Comuni, agli enti e ai proprietari, un credito edilizio teatrale, dietro presentazione e approvazione dei progetti di rinnovamento. I mutui a interesse bassissimo, saranno a scadenza lunghissima, in modo da agevolare i mutuanti il meglio possibile, e permettere la normale gestione deteatri stessi che non saranno perciò gravati da oneri insopportabili. Avremo cosi, in un tempo non molto lungo, tutti i teatri d'Italia rinati a nuova e, certo, prospera vita: sale capaci di mille, millequattrocento posti; palcoscenicdotati di tutto il necessario per lrealizzazioni della scenografia moderna. Un grande fatto questo, la cuimportanza per la vita del nostrteatro à evidente, e che dimostra ancora una volta con quale anime con quale fermezza il Regime affronta e risolve i problemi che interessano la vita spirituale della Nazione, di cui il teatro è un'attività non secondaria e non effimera. t. S. RUGGERO RUGGERI

Persone citate: De Pirro, Galeazzo Ciano

Luoghi citati: Italia