Eden tronca i colloqui con Lava per tornare subito a Londra

Eden tronca i colloqui con Lava per tornare subito a Londra Eden tronca i colloqui con Lava per tornare subito a Londra La Francia rivendica libertà d'azione nel campo navale Parigi, 27 notte. | La conversazione tra Lavai ed i vEden non ha assunto l'ampiezza - che fino a ieri generalmente si prevedeva. Il ministro di Stato | britannico che doveva fare colaZione al Quai d'Orsay e riprendere nel pomeriggio il colloquio per non tornare a Londra se non domattina, ha rinunziato tanto alla colazione quanto al colloquio pomeridiano ed è partito per l'Inghilterra nel pomeriggio. Alle 13.30, subito dopo aver preso commiato dall'interlocutore, Lavai ha dichiarato brevemente ai giornalisti: « Al suo ritorno da Roma, Eden mi ha messo al corrente dei colloqui che ha avuto con Mussolini, Ci siamo preoccupati, nell'ambito fissato dal comunicato di Londra del 3 febbraio, di determinare la migliore procedura di negoziato per affrettare la soluzione dei problemi in esso contemplati. Continueremo per via diplomatica l'esame di tali questioni, esame che la brevità del nostro colloquio non ha permesso di esaurire. Abbiamo la preoccupazione e la comune volontà di combinare i'metodi dei nostri due governi per giungere alla realizzazione del programma del 3 febbraio. Eden mi ha riferito le sue conversazioni con Mussolini circa il dissidio italo-etiopico ». La brevità dell'incontro odierno viene dai giornali imputata all'esito negativo che avrebbero avuto le conversazioni di Roma tra Eden e il Capo del Governo italiano. Ma le persone bene informiate non escludono che essa vada .più verosimilmente messa in rapporto con la risposta britannica alla recente nota francese sull'accordo navale Hoare-Ribbentrop, risposta che lo stesso Eden avrebbe comunicato questa mattina al presidente del Consiglio francese. Si assicura infatti che nel documento in questione il capo del Foreign Office, pur riconoscendo in linea di principio la indivisibilità delle questioni relative all'organizzazione della pace, ai sensi delle dichiarazioni di Londra e di Stresa, rivendicherebbe per il governo inglese la libertà di non rifiutarsi a discutere, nelle forme e nelle condizioni che si presenteranno, nessun elemento di accordo che gli sembri suscettibile di facilitare l'organizzazione della pace stessa. Lavai avendo interpretato tale risposta come un segno palese del proposito di Londra di proseguire con la Germania le conversazioni in ordine a un eventuale patto aereo, la sua conclusione sarebbe stata che per il momento la discussione con Eden non aveva più ragione di essere. Quasi contemporaneamente il ministro Pietri pronunziava in presenza dei membri della commissione parlamentare della Marina, al banchetto offertogli dalla prefettura marittima di Brest in occasione della grande rivista navale di Douarnenez, un discorso assai Secco proclamandovi in modo inequivoco l'intenzione della Francia di rivendicare sui mari la propria, libertà d'azione e di concentrare il suo sforzo all'incremento della flotta di linea, astrazione facendo dalle proporzioni previste dal moribondo trattato di Washington. Dopo avere aspramente criticato l'accordo del 18 giugno accusandolo di costituire un atto imprudente, una deroga all'interdipendenza degli armamenti e una violazione dei principi societari, il ministro della Marina, il quale era stato poco prima a visitare in cantiere lo scafo del Dunkerque che sarà varato in settembre, ha detto infatti: « E' nel campo delle navi di linea che i nostri sforzi saranno accentuati, visto che tra breve avremo ricuperato la nostra libertà d'azione. Siamo sulla buona strada ma per ogni ulteriore sacrificio io so di poter contare sul vostro concorso. La Francia ha ilasacro dovere di mantenere la suaforza sui mari e non mancherà diassolverlo ». E' a questo inasprirsi del dissidio franco-inglese che andrebbe dunque ascritta la mancata continuazione dei colloqui fra Eden e Lavai e non già all'esito delle conversazioni di Roma, su cui le informazioni raccolte dai giornali parigini sembrano ispirate a preconcetti gratuiti più che non ad apprezzamenti autorizzati. Notiamo prima di finire che data la brevità della conversazione franco-britannica odierna, il problema abissino ha potuto essere a malapena delibato, cosa della quale questi ambienti coloniali non mancano di rammaricarsi. C. P.

Persone citate: Hoare, Lava, Mussolini, Pietri, Ribbentrop